VERSO IL VOTO. LA SCELTA DI VALENTINA, CONTRARIAMENTE A QUELLA DI JOSEFA IDEM, SUSCITA POLEMICHE. ECCO PERCHÈ
Oggi, 16 gennaio 2013
di Mauro Suttora
Ma cosa gli fa, alle donne? Non Silvio Berlusconi, il seduttore. Mario Monti, il freddo professore: al quale è bastata una telefonata per convincere l’atleta più medagliata d’Italia, Valentina Vezzali, a candidarsi con lui. «Ho subito detto sì, con entusiasmo», dice la campionessa di scherma di Jesi (Ancona). «Poi ci siamo incontrati. È bastata una stretta di mano. Ho deciso di far parte della sua squadra perché Monti è una persona seria che crede nella famiglia, nei valori come l’etica e la morale. Credo che possa fare veramente qualcosa per risollevare le sorti dell’Italia».
Così adesso, dopo sei medaglie d’oro olimpiche, un argento, due bronzi e 11 coppe del mondo in 23 anni di carriera, Supervale è capolista per le sue Marche nella Lista civica di Monti.
La canoista ha superato le primarie
Non è l’unica sportiva di vaglia a scendere in campo. Josefa Idem, cinque medaglie di canoa in otto olimpiadi, si candida col suo Pd cui è iscritta da 12 anni, del quale è stata assessore nella propria città di Ravenna, e dopo essersi sottoposta al vaglio delle primarie. Forse per questa storia consolidata, la sua candidatura non suscita le polemiche che invece stanno colpendo la Vezzali.
«La vezzosa Vezzali si farà toccare da Monti?», la prende in giro Aldo Grasso sulla prima pagina del Corriere della Sera. Il riferimento è a quella serata a Porta a Porta nel 2008, quando Valentina disse la famosa frase a Berlusconi: «Da lei, presidente, mi farei toccare». Parole inquietanti, viste le predilezioni del premier. E che appiccicarono subito alla Vezzali l’etichetta di berlusconiana. «Ma era una semplice battuta», dice lei oggi, «travisata e strumentalizzata da chi non conosce la scherma. Lo invitai a incrociare le lame in studio. Lui disse che non mi avrebbe toccato neanche con un fiore. E io replicai: da lei mi farei toccare. Ma solo perché “toccare”, nel gergo schermistico, significa affondare una stoccata. Era una risposta sportiva e gentile. Quanto ci hanno ricamato...»
Insomma, lei non è di centrodestra?
«Guardi, a Quattro Castella, in provincia di Reggio Emilia, c’è una via intestata al mio bisnonno Oliviero Bernieri, che è stato un partigiano. Al funerale della mia bisnonna partecipò anche Sandro Pertini. Le origini della mia famiglia sono chiare. Come si può essere diffusa una voce del genere?»
Tra i fans, tuttavia, le accuse imperversano. Qualcuno la definisce «opportunista». Altri si spingono oltre. Lei risponde: «Ho letto attentamente i vostri commenti e sono dispiaciuta nel leggere che alcuni di voi non mi danno fiducia in ambito politico», scrive sul suo sito la fuoriclasse del fioretto mondiale.
«Mi dispiace», aggiunge, «che la mia scelta di “salire in politica” sia vista come l’approdo in un mondo fatto di poltrone e benefici economici. È questo profondo senso di sfiducia verso la politica che mi lascia l’amaro in bocca, più di ogni altro giudizio sulla mia persona. È anche per questo motivo che ho scelto di dire sì alla proposta avanzatami da Monti. Conoscete il mio carattere e la mia determinazione. Ecco, credetemi, saranno queste le due “armi” che utilizzerò per fare in modo che la politica torni a essere vista come servizio alla collettività».
La difende il compaesano Claudio Viola: «Sono enormemente amareggiato nel leggere insulti e minacce. Valentina, indipendentemente dallo schieramento politico, ha fatto benissimo a mettersi a disposizione. Noi italiani siamo solo un popolo di tifosi da stadio: “Con me o contro di me”. Non esiste comprensione».
Valentina è incinta al quinto mese, a maggio darà un fratellino a Pietro. Ma dopo, vuole tornare in pedana per partecipare alle sua sesta olimpiade a Rio de Janeiro nel 2016.
Di Francisca e Trillini alleate
Quando, dopo aver conquistato il bronzo a Londra lo scorso agosto, annunciò che avrebbe continuato a gareggiare, per molti fu una sorpresa. Anche per le sue compagne di squadra del fioretto, Elisa Di Francisca e Arianna Errigo, che avevano vinto oro e argento, permettendo all’Italia di conquistare una storica tripletta.
Adesso la Di Francisca ha annunciato che si farà allenare da Giovanna Trillini nel Palascherma di Jesi. Cioè dalla schermitrice jesina che fu spodestata dalla Vezzali come migliore d’Italia. Jesi, caso unico al mondo, vanta tre donne d’oro olimpiche di fioretto. Forse è anche per sfuggire alla morsa delle due rivali, la giovane e l’anziana, che Valentina prende la strada di Montecitorio.
Mauro Suttora