GIUSY, CASSIERA DA HIT
Scala le classifiche la cantante di X-Factor
di Mauro Suttora
2 luglio 2008
Chi l’ha detto che bisogna emigrare in America per realizzare i propri sogni? Qualche volta la più bella delle fantasie diventa realtà anche in Italia. Prendete Giusy, nome d’arte di Giuseppa Gaetana Ferreri, 29 anni, metà dei quali passati a coltivare la passione della sua vita: la musica. Ora è prima in classifica nella hit parade. La sua canzone
Non ti scordar mai di me ha superato Jovanotti, Madonna, Coldplay, e promette di diventare il tormentone dell’estate.
Rintracciamo questa figlia di emigrati siciliani alta uno e 53 ad Abbiategrasso (Milano), a casa sua col mal di gola. Un bel guaio per una cantante…
«Eh, sì. Ma almeno così posso riposarmi un po’. Dovrò lavorare tutta l’estate per promuovere il mio primo disco, in uscita il 27 giugno, e per preparare il prossimo con Tiziano Ferro».
Fino a poche settimane fa Giusy lavorava come cassiera del supermercato Esselunga di Corbetta (Milano): «Solo tre giorni alla settimana: venerdì, sabato e lunedì, più qualche domenica di straordinario nelle festività. Ma mi andava benissimo, 24 ore di part-time per mantenermi e il resto del tempo libero per la musica. Ho cominciato dieci anni, sempre lo stesso supermercato dopo il liceo linguistico. Ma anche adesso, mica mi sono licenziata: ho solo chiesto un’aspettativa di sei mesi, non si sa mai…»
Simpatica come una siciliana ma concreta come una lombarda, Giusy è arrivata seconda nel programma X-Factor di Raidue, dedicato alle voci nuove. Hanno vinto gli Aram Quartet con una canzone di Morgan, ma ora nella Top ten è in testa lei, che nella trasmissione era sponsorizzata da Simona Ventura.
La sua voce si riconosce subito: roca, spezzata quasi come in un singhiozzo, è a metà fra la Shirley Bassey degli anni ’60 e Amy Winehouse, l’attuale cantante «maledetta» sempre in bilico fra alcol e droga.
Invece l’unica droga di Giusy è la musica: «Ho cominciato a 14 anni, cantavo cover e andavo in giro con un gruppo a far concerti nei pub e alle feste della birra. Però da qualche anno mi ero stufata, era dura esibirsi al sabato dopo nove ore di lavoro, e dover pure cantare canzoni che non mi piacevano per far piacere al pubblico. Così ho cominciato a comporre io le mie canzoni, ho trovato un produttore in zona e alla fine sono riuscita a farmi pubblicare un disco dalla Sony, nel 2005».
Quella canzone,
Il party, si può sentire e vedere su internet. Ed è una sorpresa, per chi era abituato alla Giusy scatenata ma in tailleur di X-Factor: allora si faceva chiamare Gaetana, si dava arie sexy con un serpente attorno al collo, e tutta orgiastica sospirava: «Il sesso si fa in tre, e anche in più di tre…»
E allora? Qual è la vera Giusy?
«Di Giusy ce ne sono tante, a seconda delle situazioni», ride lei ora, «tutti mi dicevano che scrivevo canzoni malinconiche e tristi, quindi ho pensato: ora vi faccio vedere io…»
E chi ha inventato il singhiozzo? «Prego?» Il modo di cantare sincopato che hai esibito in X-Factor. «Ah, mi è venuto spontaneo, perché gli arrangiamenti erano vicini al blues. Ma la mia voce vera è più corposa e modulata».
Giusy si è fidanzata con il coetaneo Andrea pochi mesi fa, appena prima di approdare su Raidue e di diventare famosa. Ma a volte le sembra ancora di dover montare sulla sua Citroen C4 coupé per andare a lavorare all’Esselunga. «No, non viviamo insieme. Anche perché io sono andata a vivere da sola solo l’anno scorso, mi sono comprata una bella casetta col mutuo. Mio padre è un piccolo imprenditore edile, lavora con mio fratello. Mia madre è casalinga».
Prova e riprova, questo scricciolo di figlia ce l’ha fatta. Nel suo sito rivela che i suoi scrittori preferiti sono il rivoluzionario e scandaloso Charles Bukovski, ma anche Erich Fromm, il filosofo di
Avere o Essere. E fra le cantanti cita Guesch Patti, una francese che pochi ricordano perché ebbe un unico momento di gloria in Italia: nell’88 a Sanremo con
Etienne. «Ma io avevo nove anni e rimasi sconvolta vedendola in tv».
Giusy sul palco si muove molto bene, sa «tenere la scena», come si dice. Oltre a
Non ti scordar mai di me, il suo disco contiene rivisitazioni di
Ma che freddo fa di Nada,
La bambola di Patty Pravo, Che cosa c'è di Gino Paoli,
Insieme a te non ci sto più di Caterina Caselli e
Remedios di Gabriella Ferri. Nei giorni scorsi Giusy ha girato a Roma il video per
Non ti scordar mai di me: atmosfere almodovariane, dicono. E nata una stella.
Mauro Suttora