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Saturday, September 24, 2022

Elogio dell'astensione. So già chi vince: io

Storia di un radicale che nella vita ha votato di tutto e stavolta non vuole votare niente, senza sensi di colpa e finalmente in maggioranza. E che propone di tagliare seggi in proporzione al numero di astensionisti 

di Mauro Suttora

Huffpost, 24 settembre 2022 

Per la prima volta dopo quasi mezzo secolo vincerò le elezioni. Il mio partito risulterà primo, supererà Meloni e Letta, si installerà ben oltre il 25%. Poi noi astenuti faremo approvare una legge per completare l'opera: il numero degli eletti si ridurrà in proporzione ai votanti. Astensione di un quarto degli elettori? Trecento deputati invece di quattrocento, 150 senatori al posto di 200. L'unico modo per contare qualcosa, per fare veramente male.

Byebye Bonino: ti ho sempre votata dal 1979, appena maggiorenne, e i radicali mi piacevano già da prima. Ora non più, inutili cespugli del pd abbonati al 2%. Beautiful losers, direbbe Leonard Cohen. Nelle amministrative, dove Pannella non si presentava, ho votato via via tutti i partiti di protesta: verdi e Dp negli anni '80, Lega e Di Pietro nei '90, anche Grillo alle comunali di Roma 2008 (preferenza Paola Taverna). Una volta ho scelto perfino An: Riccardo De Corato, il miglior vicesindaco di Milano, piantumò un sacco di alberi con la Moratti. Insomma, non ho pregiudizi. 

Inaffidabile? No, laico e pragmatico. Antipolitico? Macché, semmai anarchico, la politica mi appassiona. Qualunquista? No, come tutti ho ideali e idiosincrasie ben precise. Sceglierei Calenda, per esempio, se non fosse filonucleare e per l'aumento delle spese militari. Meloni se non fosse fascista (chissà se le tireranno lo scherzo di far nascere il suo governo il 28 ottobre, nel centenario della Marcia su Roma). Fratoianni e Rizzo se non fossero comunisti. Paragone se non avesse fatto carriera da giornalista leghista solo grazie alla politica, e da politico grillino solo grazie al giornalismo: ora è al terzo riciclo.

Novax e putiniani li escludo automaticamente, quindi niente Salvini e M5s (Conte con l'aggravante del reddito di divananza). Di Forza Italia mi dà noia soprattutto il familismo: perché candidare la Fascina, quasi moglie di Berlusconi, o la pur splendida Patrizia Marrocco, ex di suo fratello Paolo? Vado troppo sul personale? Sì, preferisco le singole persone ai partiti: voterei l'ex magistrato Nordio o l'ex ministro degli Esteri Giulio Terzi (l'unico severo con Cina e Iran) seppur proposti dai Fratelli d'Italia. 

Resta il Pd. Nel mio collegio milanese c'è Misiani, brava persona. Come Letta. Poi però vedo i pd in tv, e mi urtano i nervi: Casini catafratto di legislature, la moglie di Martelli, quella di Franceschini probabilmente responsabile della sua orrenda frangetta giovanilista. In più l'ottimo ministro della Cultura, emigrato a Napoli per farsi eleggere (nella sua Ferrara non ce la fa), era in prima fila alla liquefazione del sangue di San Gennaro, assieme ad altri miracolati come Di Maio. Una scena da terzo mondo.

Ho parlato poco di contenuti? Datemi un partito liberale e la mia crocetta sarà sua. Un La Malfa, un Ciampi, un Padoa Schioppa, un Draghi. Rigore di bilancio, legalità, garantismo, prestigio, serietà fino alla mestizia. 

Nella repubblica degli Escartons (1343-1713), a cavallo tra Francia e Piemonte, il console quando veniva eletto doveva depositare una cauzione personale di 200 scudi. Se dopo un anno il bilancio andava in rosso, li perdeva. Altrimenti li recuperava con gli interessi. Con una regola così, correrei subito in cabina elettorale. Se no, resto fra gli apoti: quelli che non se la bevono, come Prezzolini scrisse nel settembre 1922 sulla Rivoluzione liberale di Gobetti. 

Thursday, May 15, 2008

Emergenza sicurezza

Rom, clandestini e criminali: tutti in riga

"Colpiremo solo chi viola la legge", assicura il ministro Ronchi, "e per loro non saremo più un Paese disarmato". Ma c' è chi dice: attenzione ai facili capri espiatori

di Mauro Suttora

Roma, 28 maggio 2008

"La nostra priorità è garantire ai cittadini la necessaria protezione. Le azioni previste dal pacchetto puntano a combattere la paura entrata nelle nostre famiglie. La verità è che ormai non ci sentiamo sicuri neanche tra le mura di casa. È ora che gli italiani percepiscano un' inversione di tendenza nella lotta contro l' immigrazione clandestina".

Mentre da molti settori della politica, dell' impegno sociale e della Chiesa si sollevano allarmi sul rischio che la lotta alla criminalità si trasformi in una "criminalizzazione del diverso", Andrea Ronchi, neoministro per le Politiche comunitarie, spiega a Oggi il contenuto del decreto legge sulla sicurezza in approvazione dal Consiglio dei ministri riunito a Napoli mercoledì 21 maggio.

Non avete paura di alimentare razzismo e xenofobia?
"Episodi come quelli avvenuti a Ponticelli, il quartiere di Napoli dove la folla ha assaltato un campo Rom dopo il tentato rapimento di un neonato, non devono più accadere. Ci stiamo muovendo proprio per evitare questo rischio. Il decreto non combatte lo straniero in quanto tale, ma solo quello che non vuole essere identificato per evitare l' espulsione. Vogliamo punire la clandestinità e la permanenza irregolare degli stranieri che delinquono sul nostro territorio. Negli ultimi anni siamo diventati il ventre molle del Mediterraneo, la porta d' accesso all' Europa. Adesso questa porta deve essere chiusa e deve cambiare la percezione di lassismo spesso accostata al nostro Paese".

Quali sono le misure previste dal decreto ?
"Il pacchetto è in linea con la legge Bossi Fini sull' immigrazione del 2002, e coniuga solidarietà e legalità. Puntiamo a rendere il meccanismo delle espulsioni più efficace. Deve essere chiaro che chi varca la frontiera può restare soltanto se dimostra di avere un posto di lavoro e quindi un reddito. Gli altri saranno espulsi, con alcune eccezioni come le badanti cui è scaduto il permesso di soggiorno e i rifugiati politici. Inoltre puntiamo a garantire la piena operatività dei Centri di Permanenza Temporanea (Cpt), assicurandone la ricettività ma anche l' umanità del trattamento. In questo senso è importante allungare il limite di permanenza nei Cpt fino a 18 mesi".

C' è il rischio che questo provvedimento possa entrare in contrasto con le leggi europee e gli accordi di Schengen? "Il nostro intento non è certo quello di chiudere le porte ai cittadini europei. D' altra parte il problema non è sentito soltanto dal nostro Paese. Si tratta di una partita delicata, tant' è che le stesse istituzioni europee proprio in questi giorni si avviano a ridiscutere alcune direttive in materia".

Riuscirete a introdurre il reato di immigrazione clandestina ? "Il discorso è aperto, ma punire la clandestinità e la permanenza irregolare degli stranieri che commettono reati sul nostro territorio ritengo sia nel pieno diritto di uno Stato sovrano. Inoltre introdurre questo reato avrebbe un effetto deterrente molto forte sui trafficanti di esseri umani: farebbe capire che l' Italia ha davvero cambiato rotta".

Sì, il governo Berlusconi vuole esordire con un segnale di rigore. Dopo l' indulto (votato da partiti di entrambi gli schieramenti) e l' entrata della Romania in Europa, infatti, i reati sono aumentati. Ed è un fatto che i due terzi degli stranieri nelle nostre carceri oggi abbiano passaporto rumeno (semplici cittadini rumeni, o rom, ovvero zingari).

"Ma non si può fare di tutta l' erba un fascio", si accalora con Oggi da Lanciano (Chieti) il professor Santino Spinelli, docente di cultura rom nelle università di Trieste, Torino e Chieti, e artista con il nome di Alexian, "perché soltanto il 20 per cento dei 130 mila rom che vivono in Italia vengono dalla ex Jugoslavia o dalla Romania. Il resto sono cittadini italiani di antico insediamento. E non è neanche vero che siamo nomadi per cultura. I campi nomadi andrebbero smantellati, sono una forma di apartheid. Ma esistono troppe organizzazioni italiane che percepiscono soldi per "assistere gli zingari". Dateci case normali, piuttosto".

"Io le case le devo dare innanzitutto a chi ne ha diritto, e cioé ai 17 mila residenti anche stranieri che sono regolarmente in graduatoria", ribatte Riccardo De Corato, vicesindaco di Milano. "Il problema è molto semplice: nei nostri campi rom ci sono duemila posti, ma ultimamente dalla Romania sono arrivate parecchie migliaia di persone. Per questi non c' è spazio, devono andarsene. Anche perché la situazione sta diventando insostenibile: solo a maggio, a Milano nove donne sono state violentate". A Milano non è questione di destra o sinistra: il presidente della Provincia Filippo Penati del Partito democratico dice che bisogna mandar via tutti i 23 mila rom accampati alla bell' e meglio. Quanto a Roma, il nuovo sindaco Gianni Alemanno (Pdl) vuole armare i vigili urbani.

Non è questione neppure di quantità delle forze dell' ordine: fra poliziotti, carabinieri, finanzieri, vigili e guardie forestali, l' Italia è di gran lunga il Paese più presidiato d' Europa. Per lo meno in teoria. Nella realtà, sono troppi gli agenti e i militari che non scendono per strada. Il capo della Polizia Antonio Manganelli chiede: "Dateci personale civile per sbrigare le pratiche burocratiche". Ma bisognerebbe anche snellirle, queste pratiche. Non è possibile, per esempio, che sia ancora in vigore la legge d' emergenza promulgata trent' anni fa, subito dopo il sequestro Moro, che obbliga chiunque vende o affitta una casa a denunciarlo subito in commissariato.

Sette anni dopo gli attentati dell' 11 settembre, la residenza privata dell' ambasciatore statunitense a Roma è ancora presidiata giorno e notte da una pantera della polizia, con due agenti sottratti a compiti più utili. Per non parlare di tutte le scorte ai politici. Poi, c' è tutto il capitolo della giustizia che non funziona. Perché le leggi possono anche diventare più severe, e la polizia ancora più efficiente (a Milano, per esempio, l'80 per cento dei violentatori viene arrestato). Ma se anche i recidivi godono di sconti prima di aver espiato metà della pena, e se la permanenza media in cella per un furto è di sette mesi, qualsiasi successo delle forze dell' ordine viene vanificato dall' eccessivo garantismo delle leggi e della loro interpretazione da parte dei giudici.

Per questo, accanto al ministro Ronchi (perché ormai l' immigrazione è una questione europea) e a quello dell' Interno Roberto Maroni, anche il nuovo ministro della Giustizia Angelino Alfano ha messo a punto nuove norme. L' articolo 656 del codice di procedura penale, per esempio, dovrebbe ora consentire ai plurirecidivi sconti di pena solo nell' ultimo anno. I reati su donne, anziani e bambini avranno minimi di pena più alti. Ed è stata introdotta anche l' aggravante della rapina in casa.

Più in generale, però, c' è la situazione di un Paese come il nostro dove l' immigrazione, contrariamente ad altri Paesi europei come Francia, Inghilterra e Germania, non è stata graduale e "assorbibile". In Italia gli immigrati erano un milione nel 1997, e oggi sono quattro milioni. Un aumento impressionante, che non può non dare luogo a problemi. "I politici italiani sapevano da anni che con l' entrata della Romania in Europa le frontiere si sarebbero aperte automaticamente. La colpa degli attuali rigurgiti razzisti è loro", accusa il professor Spinelli. Che paragona le bombe molotov contro i rom ai pogrom nazisti: "Siamo sempre noi un ottimo capro espiatorio".

Certo, in un Paese che da Roma in giù è controllato dalle mafie nostrane, sarebbe assurdo imputare tutto ai rom o ai rumeni. La grande criminalità è ben altra. Ma purtroppo è quella spicciola a dare più fastidio alla gente comune. In certi quartieri come l' Esquilino a Roma a volte basta anche lo sguardo un po' pesante di uno straniero a far crescere l' insofferenza fra le donne italiane impossibilitate a uscir di casa col buio. "Ma chiamarci razzisti no, questo non lo accetto", dice De Corato, lui stesso emigrato dalla Puglia: "A Milano vivono e lavorano tranquillamente 200 mila stranieri su un milione e 300 mila abitanti: il 15 per cento, quasi come a New York".

Mauro Suttora

Friday, May 08, 1992

Corriere della Sera: processo

Milano: tangenti in aula.
I missini annunciano una loro nutrita presenza in aula, questa mattina, per il processo per diffamazione intentato dall'ex presidente dell'Atm Giacomo Properzj contro il consigliere del Msi, Riccardo De Corato, il consigliere liberale Pierangelo Rossi e il giornalista dell'"Europeo" Mauro Suttora per un articolo di tre anni fa, in cui i due consiglieri dubitavano della regolarita' di alcuni appalti dell'azienda tranviaria.

Friday, November 03, 1989

Suttora e De Corato assolti

Corriere della Sera, 21 settembre 1993

Non diffamo' Properzj, assolto il missino De Corato

Si e' conclusa dopo quattro anni di denunce una guerra a colpi di carta bollata tra due esponenti politici milanesi. L' ottava sezione del tribunale ha infatti assolto dall' accusa di diffamazione a mezzo stampa il consigliere comunale del Msi Riccardo De Corato. L' esponente missino era stato querelato dall' ex presidente della Provincia, il repubblicano Giacomo Properzj, arrestato e poi rilasciato nell' ambito dell' inchiesta milanese sulle tangenti.

L' allora numero uno di Palazzo Isimbardi si era ritenuto diffamato dal contenuto di un' intervista rilasciata da De Corato e pubblicata sull' Europeo del 3 novembre 1989. Nel servizio il capogruppo missino aveva accusato Properzj di coprire con artifici contabili i buchi del bilancio dell' amministrazione provinciale, che . secondo la sua tesi . sarebbe quindi stato truccato. Nella causa erano coinvolti anche l' autore del servizio, Mauro Suttora, e l' allora direttore del settimanale, Lanfranco Vaccari, che avevano sottoscritto la remissione di querela.

De Corato aveva voluto il processo e ieri e' stato assolto perche' il fatto non costituisce reato. Il pubblico ministero, Gemma Gualdi, aveva chiesto la condanna di De Corato a un milione di multa. Il tribunale ha accolto le conclusioni dei difensori Ignazio La Russa e Adriano Bazzoni.

Friday, June 23, 1989

Mondiali '90: Milano da spremere

Europeo, 23/06/1989

Effetto mundial: partiti o associazioni per delinquere?

Scandali , tangenti , appalti sospetti , veti e piaceri incrociati . Attorno ai lavori dello stadio , fra i gruppi politici si gioca una grande partita . Di giro

di Mauro Suttora

"Milano e' come una signora che passeggia in via Montenapoleone indossando una pelliccia di visone sopra un abito a brandelli e toppe " . Parola di Saverio Pagani , segretario regionale Cisl . Ma la capitale lombarda , di questi tempi , riesce a mettere d' accordo tutti : sindacalisti e padroni , operai e capitalisti . Dai corridoi moquettati dell' Assolombarda infatti si lamenta anche il presidente degli industriali Ottorino Beltrami : " Continuiamo a raccontarci di essere bravi , ma non ci muoviamo . Da chi siamo governati ? " .

Milano negli ultimi anni e' stata governata quasi da tutti : dal Pli fino al Pci e ai verdi , con cambi di alleanze nell' 85 e nell' 87 . Unici sempre al governo : i socialisti . Ottanta milanesi su cento non votano Psi , ma e' attorno al partito di Craxi che , come comparse intercambiabili , girano tutti gli altri . Gli unici rimasti a digiuno sono i missini e un consigliere di Dp , Basilio Rizzo . Per il resto , tutti sono rimasti coinvolti e sono sprofondati nella tragicomica vicenda dei Mondiali .

La risistemazione dello stadio di San Siro e' lievitata nel giro di tre anni da 20 a 140 miliardi . I 270 miliardi per le " opere connesse " , che prima dovevano finire a un improvvisato metro' sopraelevato , destinati a costosissimi parcheggi . E , sempre con la scusa dei Mondiali , una marea di nuovi alberghi (per un valore immobiliare di 1500 miliardi) autorizzati dalla giunta " rossoverde " (alcuni addirittura in aree vincolate a verde pubblico) e debitamente lottizzati fra imprese e architetti pci , psi e dc . Unica certezza : non essendo ancora iniziati i lavori , nessuno di essi sara' pronto per l' anno prossimo .

E difficile , all' interno della classe politica locale , distinguere i meriti dalle colpe . Un esempio ? Il consigliere comunale dc Antonio Intiglietta , 33 anni , da Brindisi : ex estremista di Lotta continua passato a Comunione e liberazione (invertendo le iniziali da Lc a Cl) , e anche ex assessore allo sport fino al dicembre ' 87 nella giunta pentapartito . Sue le storiche parole (novembre ' 86) : " Per il terzo anello di San Siro bastano 30 miliardi . Per fare uno stadio nuovo ce ne vorrebbero 130 " . Oggi invece si scopre che il costo per il tetto e i 20 mila posti in piu' ha raggiunto e superato quello di uno stadio nuovo da 100 mila posti.

Milano , capitale dell' efficienza , riuscira' a spendere sette milioni per ogni nuovo spettatore : esattamente sette volte in piu' del costo per posto universalmente riconosciuto . Con che cuore , allora , prendersela tanto adesso con l' assessore al demanio Bruno Falconieri , psi , 44 anni , che nel gennaio ' 88 ha ereditato l' affare San Siro dal rampante Intiglietta ? Certo , in una qualsiasi azienda privata un dirigente che sbagliasse (o truccasse) cosi' clamorosamente i conti verrebbe licenziato . Ma il Comune , ripete sempre il sindaco di Milano Paolo Pillitteri , non puo' essere considerato un' azienda come le altre : " Dobbiamo distribuire servizi , non accumulare profitti " .

C' e ' pero' una legge elementare , quella dell' efficienza , che impone di ottenere il massimo risultato con il minimo degli sforzi . Specialmente quando gli sforzi vengono pagati con soldi pubblici estratti dalle tasche dei cittadini . " Ecco , da un po' di tempo a questa parte abbiamo l' impressione che anche a Milano avvengano grossi sprechi , per decine di miliardi " .
A parlare e' una timida signora che abita proprio di fronte allo stadio di San Siro : Silvana Gabusi . Sa poco di politica : di professione lavora alla Postalmarket , vendite per corrispondenza . Qualche anno fa ha fondato , assieme ad alcune amiche del quartiere , un comitato spontaneo per difendersi dai rumori del Palasport , che non le facevano dormire . Poi il Palasport (anch' esso era costato alla collettivita' 15 miliardi invece dei tre previsti) e' crollato sotto la neve , nel gennaio ' 85 .

Ma l' esasperazione degli abitanti di San Siro non si e' sopita : lo stadio di calcio e gli ippodromi del trotto e del galoppo continuano a creare il caos , per gli imbottigliamenti del traffico e l' inquinamento . Cosi' il comitato ha continuato a battagliare . E tre mesi fa ha ottenuto una " grande vittoria " , come hanno esultato i manifesti subito appesi in giro dai verdi di Adriano Ciccioni , quelli che si oppongono alla giunta Pillitteri : la metropolitana sopraelevata che il Comune voleva costruire per i Mondiali e' stata bocciata .

Possibile che la signora Gabusi sia riuscita a bloccare un' opera da 270 miliardi ? Anche questo e' possibile nella Milano degli anni ' 80 . Dove , come denuncia periodicamente ma senza far nomi il presidente della Camera di commercio Piero Bassetti , ogni appalto pubblico e' di norma accompagnato dalla " stecca " . Cioe' dalla tangente pagata ai politici . E se lo dice il rappresentante di tutte le imprese industriali , commerciali e artigianali della capitale economica d' Italia , qualcosa di vero ci sara' .

Che ci sia qualcosa di vero emerge peraltro , ormai con puntuale regolarita' , anche nelle aule dei tribunali . Nell' 85 tangenti alla Metropolitana milanese : il suo presidente Antonio Natali , psi , incarcerato . Nell' 86 lo scandalo Ligresti : varianti che valgono centinaia di miliardi approvate dal Pci e Psi per il costruttore siciliano . Nell' 87 le ruberie sulle bistecche delle refezioni comunali , che coinvolgono l' ex assessore all' economato Falconieri (sempre lui) .
Nell' 88 le tangenti di Bruno De Mico all' ex assessore psi Gianstefano Milani e i soldi in nero all' assessore pci Epifanio Li Calzi , costretto a dimettersi . Nell' 89 infine , un mese fa , la condanna di Maurizio Mottini , pci , e di Giovanni Baccalini , psi , presidente e vicepresidente della Commissione urbanistica comunale : favori a Ligresti . Per Baccalini c' e' una condanna perfino piu' dura di quella inflitta al costruttore di Paterno' : 25 mesi di carcere contro 23 .

Ma ormai l' infezione non e' piu' limitata ai soli politici . Si e' estesa anche a tutta la macchina amministrativa comunale , un tempo la piu' efficiente e onesta d' Italia . Cosi' , sempre per connivenze con Ligresti , il capo ripartizione Giovanni Maggi ha incassato 22 mesi di carcere , come pure l' alto funzionario Corrado Lopopolo .

" Nessuno di questi signori e' stato finora rimosso dal proprio incarico " , denuncia il dp Rizzo . Che accusa : " Forse i condannati sono a conoscenza di piu' alte connivenze politiche : per questo sono intoccabili " . La piu' intoccabile di tutti e' la signora Maria Grazia Curletti , ex capo ripartizione all' urbanistica (la sua amicizia con Ligresti le e' costata finora una condanna a 16 mesi di carcere , ma e' imputata anche in altri processi) . Lei e' stata addirittura promossa . Adesso e' caporipartizione del vicesindaco Luigi Corbani , pci , assessore alla cultura .

Insomma , c' e' un pezzo di Istanbul nel cuore di Milano . Il Comune e' la piu' grossa azienda della citta' : 50 mila dipendenti , seimila miliardi di fatturato . Ma anche se fisicamente i suoi palazzi e uffici , fra la Scala , San Babila e il Duomo , stanno fianco a fianco con le sedi delle piu' importanti multinazionali d' Europa e del mondo , l' atmosfera che vi regna e' un po' da impero ottomano .

Le cifre danzano , le parole volano . Il Piccolo Teatro doveva costare dieci miliardi nell' 80 , oggi si avvicina ai cento . La linea tre del metro' doveva essere pronta nell' 87 , forse lo sara' nel ' 91 . Doveva costare 70 miliardi al chilometro , ne costera' 200 . Il passante ferroviario , da finire entro l' anno scorso , e' fermo per mancanza di finanziamenti , con i cantieri aperti in tutta la citta' che soffocano il traffico . Anche se i lavori dovessero riprendere domani , termineranno nel ' 97 . La linea quattro del metro' non e' stata ancora neanche progettata .

Milano europea ? No , Milano mondiale , rispondono orgogliosi i politici locali . Un gruppo di buontemponi ha addirittura inventato un comitato per candidare Milano alle Olimpiadi del 2000 . Peccato che da anni ormai nessun meeting di atletica internazionale possa essere ospitato in citta' , visto che manca lo stadio . L' Arena , costruita da Napoleone , e' inadeguata . Con involontario senso dell' humour l' assessore allo sport Paolo Malena , psi , annuncia : " Nell' Arena potranno fare atletica e footing . . . i 2500 giornalisti accreditati per i Mondiali di calcio " . Come , 2500 ?

Le cifre a Milano ballano perfino sul numero dei giornalisti che verranno per le sei partite del giugno ' 90 : l' inaugurale e tre di un girone eliminatorio tutte sicuramente senza l' Italia piu' un quarto e una semifinale . Il Col (Comitato organizzatore locale) aveva sparato : " Ci servono 2800 posti di tribuna stampa a San Siro " . Neanche per idea , al massimo 1800 , ribatte il Comune , che non riesce piu' a stare dentro i 90 miliardi di spesa preventivata . " Tagli inaccettabili " , replica Massimo Moratti , figlio dell' ex presidente dell' Inter , capo del Col milanese . Nell' aumento a 109 miliardi approvato dal consiglio comunale in maggio i posti in piu' per la tribuna stampa non ci sono .

" Ma lo Stato ha versato al Comune di Milano 48 miliardi per la ristrutturazione di San Siro , dei quali piu' di otto solo per l' adeguamento della tribuna stampa " , protesta Moratti . Dal Comune si fa capire che molti dei posti richiesti da Roma servirebbero in realta' non per giornalisti , ma per presenzialisti del demi monde assetati di inaugurazioni . E Luca di Montezemolo , presidente del Col nazionale , sembra acquietarsi : " Va bene , facciamo 1800 e non se ne parli piu " .

E invece se ne parlera' ancora . Perche' la burla dei costi di San Siro non si fermera' certo a quota 109 miliardi . Infatti l' assessore Falconieri una settimana prima del consiglio comunale decisivo aveva per la prima volta onestamente ammesso che il costo finale sara' di 140 miliardi . Secondo alcuni questa era solo una sparata al rialzo per riuscire a far deglutire con piu' facilita' un aumento inferiore . Secondo altri , invece , i costi veri sono proprio quelli . " E verranno fuori nei prossimi mesi , un po' alla volta " , prevede Riccardo De Corato , consigliere comunale missino . Magari per piccoli importi , pochi miliardi alla volta che la giunta approvera' con procedura d' urgenza senza passare per il consiglio comunale .

Per esempio , solo la pulizia del tetto trasparente in plexiglas costera' un miliardo all' anno , e l' impianto di lavaggio automatico ben quattro miliardi . Inutile cercare nella relazione dell' assessore Falconieri spiegazioni sugli aumenti di spesa . Piu' di mezzo miliardo , per esempio , l' impresa costruttrice Lodigiani lo ha chiesto per " l' impiego di malta con resine epossidiche " . Perche ' ? " Per il fissaggio in opera delle mensole del terzo anello per garantire una maggiore durevolezza delle connessioni gettate in condizioni di gelo e tali da renderle insensibili all' aggressione degli agenti esterni nonche' di additivi intesi a ridurre il rapporto acqua cemento nei getti ad alta percentuale di armatura soggetti a possibile microfessurizzazione da ritiro e tali da ridurre sostanzialmente la permeabilita' dei getti permettendo durabilita' e resistenza all' attacco chimico dell' ambiente di livello superiore " .

Messi ko da questo linguaggio burocratico , molti rappresentanti del popolo si sono chiesti se le malte epossidiche siano state inventate solo negli ultimi due anni , o se non fosse invece possibile prevederne l' uso fin dall' inizio . " Fin dall' inizio si sapeva gia' che l' appalto di San Siro sarebbe finito alla Lodigiani " , accusa il consigliere dp Rizzo . " Io stesso lo avevo scommesso pubblicamente , in consiglio comunale , prima della gara . Lo sapevano tutti " .

Il prezzo base era 82 miliardi . Hanno concorso una decina di imprese . Guarda caso , tutte hanno presentato offerte al rialzo , tranne una : la Costanzo , che garantiva uno sconto del 2% . Offerta rifiutata . L' appalto e' andato alla Lodigiani ( " il suo 9 , 85% di aumento era nella media " , e' la giustificazione degli amministratori comunali) . Solo qualche mese fa il Coreco (Comitato regionale di controllo) ha accusato implicitamente gli enti locali di intascare tangenti con questo metodo e ha abolito le offerte al rialzo . Ma ormai l' appalto di San Siro era gia' aggiudicato .

Le " garanzie " offerte dalla Lodigiani , tuttavia , non si fermavano li' . Evidentemente , in cambio dell' appalto , le era stato promesso altro . E quest' " altro " erano i " palchi " . Come alla Scala , infatti , il progetto originale prevedeva la costruzione di 216 palchi da 5 10 posti coperti e protetti con vetrata . La Lodigiani , " in cambio " di uno sconto di 2 miliardi e di un versamento di 150 milioni annui al Comune , avrebbe costruito e affittato i palchi a imprese private per 45 anni . Un bell' affare . Per la Lodigiani : spendendo 50 miliardi , se ne sarebbe garantiti 300 di affitti .

Allora (siamo nell' 87) il Pci , dall' opposizione , manda a monte l' affare Lodigiani Intiglietta (lo sponsor piu' deciso dell' operazione) . Ma la Lodigiani rimane sempre " in credito " di qualcosa con il Comune . Vuole lavori supplementari . Tutti sapevano fin dall' inizio che la torta sarebbe stata ben piu' grossa degli 82 miliardi approvati dal Comune .

Cosi' oggi , grazie all' intercessione del ministro psi Carlo Tognoli , ecco pronto per la Lodigiani un altro appaltino da dieci miliardi : la costruzione di un parcheggio sotterraneo nel piazzale di San Siro . Riservato alle squadre , agli arbitri , piu' cento posti macchina (meglio largheggiare) per , testualmente , " persone particolarmente esposte " . Cioe' le autorita' , il sindaco , gli assessori : tutti " esposti " a non si sa bene che cosa , se non ai malumori della folla .

Ma adesso c' e' , oltre alla torta dello stadio , anche quella delle " opere connesse " ai Mondiali . I 270 miliardi che Milano si era fatta dare dallo Stato per il metro' sopraelevato dell' Ansaldo sono li' , pronti a essere sciupati in qualche altra opera inutile . Che il tanto magnificato " metro' leggero " fosse assurdo , lo dice una sola cifra : portata massima di 25 mila passeggeri all' ora . Troppo per tutti i giorni feriali , in cui sarebbe stato vuoto perche' collegava due quartieri periferici senza passare per il centro . Poco per il dopopartita , quando i tifosi avrebbero dovuto aspettarlo per ore .

La partita del metro' sopraelevato si e' giocata fra il Pci , favorevole per inconfessati motivi (il vicesindaco Corbani ha proposto che il Comune acquisti dall' Ansaldo per 40 miliardi i capannoni dove si e ' svolto il congresso psi) , e il Psi , contrario per altrettanto inconfessabili ragioni : l' Ansaldo avrebbe spiazzato un suo feudo , la societa' Metropolitana milanese . I due assessori verdi come al solito si sono astenuti per salvare la poltrona . Adesso quei 270 miliardi serviranno per fare parcheggi alle porte di Milano : ben 62 miliardi a Cascina Gobba , 48 a Lampugnano . Qui , poiche' i posti macchina passeranno da 1300 a 2200 , Milano battera' un altro record di spreco : 50 milioni a posto auto .

Largo spazio per le tangenti , insomma , come denuncia il segretario provinciale dc Antonio Ballarin dimessosi polemicamente poche settimane fa . Anche Ballarin ha descritto minuziosamente i meccanismi dei finanziamenti illeciti ai partiti , senza pero' fare nomi . I nomi delle imprese appaltatrici dei parcheggi , invece , si conoscono . Brilla la Pessina (area psi) , famosa per aver fatto lievitare da 17 a 36 miliardi il costo del cavalcavia del Ghisallo (piazza Kennedy) , tuttora incompiuto , nonche' per trascinare da tempo immemorabile i lavori del ponte Buccari verso l' Idroscalo .

I parcheggi Cascina Gobba , Lampugnano e Forlanini (in quest' ultimo il prezzo e' piu' congruo : 3 , 7 miliardi per 440 nuovi posti macchina) sono stati affidati all' Atm . L' azienda dei trasporti non ha alcuna esperienza in fatto di costruzioni e lavori : si limita a far marciare bus , tram e metro' . Ha pero' un pregio : meta' dei suoi dipendenti sono iscritti dc , e meta' degli iscritti dc di Milano sono dipendenti Atm . Per tenere buono lo scudo crociato all' opposizione , quindi , la giunta rossa Pillitteri ha fatto questo regalo al feudo dc .

C' e' poi un altro " cliente " che il Comune di Milano doveva soddisfare : il Consorzio di imprese per il nuovo Palasport . Il quale non si limitera' a costruire , proprio davanti a San Siro , un complesso di 12 torri da otto piani adibiti a uffici con dentro anche un Palasport (in totale violazione della legge Galasso) , gestendolo per 60 anni senza pagare una lira al Comune . Adesso ha incassato ben 50 miliardi solo per interrare una strada di 200 metri , via Patroclo . " E adiacente al cantiere del Palasport " , si giustifica la giunta . " Ma allora perche' al Consorzio Palasport sono stati affidati anche lavori in viale Forlanini , dall' altra parte della citta' ? " , domanda l' inesorabile Rizzo .

Neanche il Palasport sara' pronto per il ' 90 . L' unico a esserci sara' il nuovo stadio di San Siro , con gli spettatori del terzo anello che soffriranno di vertigini . Splendera' come un gioiello nel deserto . Milano , infatti , " capitale europea d' Italia " , offre ai propri cittadini che praticano lo sport in prima persona impianti fatiscenti . Gli sportivi milanesi sono ridotti a dover ringraziare Napoleone e Mussolini : sono loro , piu' di ogni altro , ad aver dotato la citta' di attrezzature sportive .

opere per i Mondiali '90:
1) Stadio di San Siro : terzo anello (20 mila posti) e tetto (109 140 miliardi)
2) Interramento via Patroclo (50 miliardi)
3) Parcheggio squadre e vip stadio (10 miliardi)
4) Parcheggio via Lampugnano (48 miliardi)
5) Parcheggio via Bisceglie (59 miliardi)
6) Parcheggio San Carlo (7 miliardi)
7) Parcheggio via Novara (20 miliardi)
8) Parcheggio via Forlanini (3 , 7 miliardi)
9) Parcheggio Cascina Gobba (62 miliardi)
10) Corsia bus via Forlanini (5 miliardi)

Totale lavori per lo stadio : 140 miliardi
Totale spese per lavori connessi : 270 miliardi

Mauro Suttora