RIPRISTINATO DAL SENATO PER L'EX GOVERNATORE D'ABRUZZO OGGI GRAVEMENTE MALATO. GLI ERA STATO TOLTO SEI ANNI FA
di Mauro Suttora
HuffPost, 15 aprile 2021
Ha vinto Ottaviano Del Turco. O quel che resta di lui, visto che il 76enne ex vice di Luciano Lama nella Cgil e governatore d’Abruzzo ha Parkinson, Alzheimer, un tumore, e non riconosce più neanche i familiari. Oggi, dopo una furibonda battaglia di due ore da parte degli unici contrari, i grillini, il consiglio di presidenza del Senato ha ripristinato il suo vitalizio. Gli era stato tolto sei anni fa dall’ex presidente di palazzo Madama, Pietro Grasso, dopo la condanna di Del Turco per una tangente.
Proprio questa settimana il suo unico accusatore Vincenzo Angelini, già re delle cliniche private abruzzesi, ha avuto confermati in Cassazione gli otto anni di carcere per malversazioni col servizio sanitario regionale. Con sequestro di tutto il suo patrimonio.
Il colpo di scena per Del Turco è arrivato ieri, con la sentenza dell’organo interno del Senato che ha decretato l’incostituzionalità della delibera Grasso-Boldrini del 2015: non può esistere un ‘supplemento di pena’ in base soprattutto alla legge sul reddito di cittadinanza di due anni fa. Cioè il provvedimento simbolo dei 5 stelle. Per un’incredibile nemesi, insomma, sono stati proprio i grillini a ripristinare, senza volerlo, l’odiato vitalizio per il politico più da loro odiato: Roberto Formigoni.
Anche lui condannato come Del Turco, ma non per reati di terrorismo o mafia. E poiché non è né latitante né evaso, gli si applica lo stesso trattamento dei beneficiari del reddito di cittadinanza, che possono perderlo soltanto in questi casi.
È anche curioso che il relatore della sentenza sia stato il senatore leghista Pillon: si è così spezzato l’asse populista forcaiolo Lega-M5s.
Oggi, per quel principio giuridico sconosciuto ai grillini che si chiama equivalenza per analogia (trattare egualmente situazioni simili), dopo il ripristino dei 3.400 euro mensili di vitalizio a Formigoni, è stato ridata una somma simile anche a Del Turco.
Il quale, tiene a precisare il figlio Guido, “non si è mai impossessato di un solo euro di denaro pubblico della sanità abruzzese. Mio padre è stato assolto da tutte le venticinque originarie imputazioni per le quali fu arrestato con molti esponenti della sua giunta, poi assolti anche essi, con l’accusa di aver preso sei milioni da Angelini. Sono rimaste in piedi solo quattro ipotizzate dazioni di denaro per 850mila euro. Ma la stessa condanna riconosce che quelle pretese ‘mazzette’ da parte di Angelini, mai provate oltre le sue parole, furono del tutto estranee alle risorse della sanità pubblica”.
Mauro Suttora