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Wednesday, October 15, 2025

Il cannone Vannacci. Virtù fumogene e allucinogene della politica italiana

Nessuno come noi è capace di costruire illusioni ottiche di un’Italia che non esiste. Ma i miraggi non esistono solo a destra e solo qui: da Sartre a Trump passando per Mussolini e Albanese, breve catalogo psicotropo

di Mauro Suttora

Huffingtonpost.it,15 ottobre 2025


 

Puff, tutto finto, tutto finito. Svanito nel suo 4%. Anzi, 2%, calcolando gli astenuti. Roberto Vannacci travolto dal crollo della Lega alle regionali in Toscana. Lui è di Viareggio, quindi avrebbe dovuto mietere un successone nel suo territorio. Molti lo temevano, dopo il mezzo milione di preferenze ramazzate alle europee l’anno scorso. Giorgia Meloni ha indurito i toni del suo ultimo comizio toscano proprio per fargli concorrenza a destra. 

E invece niente. Il generalone si è rivelato solo un altro episodio, l’ennesimo, di una certa politica allucinogena che da qualche tempo avvolge l’Italia. Come il fumo di una canna, anzi di un cannone nel suo caso. 

Si crea il mostro Vannacci, ben felice di essere creato, si fa di un’illusione ottica lo spauracchio di un’Italia che non esiste. E alla prima prova vera i suoi legionari svaniscono come i soldati italiani a Caporetto

Attenti, però. Perché le allucinazioni non riguardano soltanto la Lega, decimata dalla decima Mas di cartone del simpatico generalone. Basta accomodarsi davanti ai talk tv per entrare in un magico mondo di irrealtà, come quello di Alverman nella tv dei ragazzi di mezzo secolo fa.

Tutti sembrano adorare i “fantocci polemici”, secondo la definizione scientifica dei politologi. M’invento un avversario, un problema, poi mi ci scaglio contro e lo distruggo. Con estrema facilità, visto che è inesistente. Come Giorgia con la flottiglia, e la flottiglia con Giorgia. I flottanti venivano da 44 Paesi, ma la premier faceva finta che fossero tutti coalizzati contro di lei. Quelli ce l'avevano con Israele, però eccoli criticare il nostro governo che li ha protetti con ben due navi militari ma doveva fare di più, e comunque è troppo amico di Bibi. 

E il fantastico trip della premier continua: ora è sinceramente persuasa di avere fornito un grande contributo alla tregua con Hamas, anche se nella foto di Sharm-el-Sheikh i maschiacci l’hanno relegata in fondo a destra. Dall'altra parte, ecco avanzarsi la nuova madonna pellegrina, Francesca Albanese, adorata dai più. La quale come un Dibba qualsiasi riesuma nemici freschissimi: colonialismo, apartheid, capitalismo, terzomondismo, razzismo. Marxisti immaginari.

La politica trasformata in fantasia c’è sempre stata: dal militarismo jingoista di Theodore Roosevelt a Jean Paul Sartre credente nelle meraviglie dello stalinismo con buona parte dell’intellighenzia europea, o dall’Impero di Benito Mussolini all’Ucraina nazista di Vladimir Putin. 

Ma in Italia molto prima di Donald Trump abbiamo fatto passi da gigante verso l’Lsd collettivo: il pericolo comunista sventolato da Silvio Berlusconi proprio dopo il crollo del comunismo; quello fascista ora impersonato da una piccola donna bionda, bellissima secondo il presidente Usa. La povertà sconfitta dai grillini grazie alla manna di cittadinanza, i migranti che ci invadono anche se ridotti del 70% rispetto al 2023, le auto da abolire anche se tir, aerei low-cost e crociere inquinano cento volte di più e sono raddoppiati negli ultimi 15 anni.

Insomma, siamo circondati e sopraffatti da esagerazioni e mitomanie. Fortunatamente, i politici che le agitano vengono puniti alla velocità della luce che li sgonfia come soufflé in pochi anni: Renzi, grillini, leghisti ridotti dal 30 al 4%. 

Però noi insistiamo. L’altro ieri guerriglia in piazza della Scala perché i ProPal volevano togliere il gemellaggio Milano-Tel Aviv. Dimenticando che la città israeliana è una delle più a sinistra, libertarie, noBibi e gayfriendly del mondo, governata da 25 anni da un sindaco socialista, uno dei pochi rimasti in Israele.

Dimmi quale competitor t'inventi e ti dirò chi sei, quale sostanza psicotropa hai inalato. Non hai letto Molière né Cervantes né Italo Calvino. Ma il malato immaginario che si scaglia contro i mulini a vento sei tu. 

Monday, November 25, 2024

Qualcuno si è accorto che l'Onu ha scagionato Netanyahu?

Nelle stesse ore in cui il Tribunale penale internazionale emetteva il mandato di arresto, il coordinatore umanitario delle Nazioni Unite per i Territori palestinesi occupati ridimensionava sensibilmente le accuse

di Mauro Suttora

Huffingtonpost.it, 25 novembre 2024

Per un'incredibile coincidenza, nelle stesse ore di giovedi 21 novembre in cui il Tpi (Tribunale penale internazionale) emetteva il mandato di arresto contro Benjamin Netanyahu, l'Onu ha smentito la principale accusa contro il premier israeliano. L'Unocha (United nation office for the coordination of humanitarian affairs) ha infatti pubblicato un comunicato che attenua notevolmente la responsabilità di Israele per il presunto intenzionale affamamento dei civili di Gaza.

Muhannad Hadi, arabo di Giordania, coordinatore umanitario dell'Onu per i Territori palestinesi occupati, di ritorno da Gaza, ha affermato testualmente: "Quest'anno i tir dell'Onu con gli aiuti umanitari sono stati saccheggiati 75 volte, e quindici degli attacchi sono avvenuti dopo il 4 novembre. Bande armate hanno fatto irruzione nei magazzini Onu per circa tre dozzine di volte. Proprio la scorsa settimana al conducente di un convoglio hanno sparato in testa. È finito in ospedale assieme ad un altro camionista".

Certo, per più di sei settimane Israele ha bloccato ogni importazione commerciale. "Ma nello stesso periodo" ha spiegato Hadi, "l'aumento degli assalti ai convogli umanitari, causato dal collasso dell'ordine pubblico, ha paralizzato ulteriormente la nostra capacità di consegnare gli aiuti".

Da chi sono composte le bande che depredano gli aiuti? Israele punta il dito su Hamas, che le controllerebbe e farebbe in modi che i viveri arrivino ai propri simpatizzanti. In ogni caso, a Israele toccherebbe decuplicare i propri soldati a Gaza se dovesse scortare ogni singolo convoglio per proteggerlo dagli sciacalli durante il tragitto e la distribuzione degli aiuti. Non mantenere l'ordine pubblico in un territorio occupato è anch'esso un crimine di guerra imputabile a Netanyahu?

Quanto all'abuso dell'accusa di "genocidio", il 13 novembre una delle principali avversarie di Israele, l'attivista italiana proPal Francesca Albanese inopinatamente nominata relatrice Onu per i territori palestinesi, ha chiarito in un'intervista a Tribune, giornale inglese di estrema sinistra, la sua singolare interpretazione: "Per avere un genocidio basta l'intento di distruggere un gruppo, in tutto o in parte, attraverso anche uno solo di questi atti: uccisione, atti che infliggono grave dolore fisico o mentale, creazione di condizioni di vita che portano alla distruzione di un gruppo, trasferimento forzato di bambini, prevenzione delle nascite".

Peccato che, applicando cotanti criteri estensivi, i colpevoli di genocidio nel mondo ammonterebbero a diverse migliaia. Altro che Netanyahu.