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Wednesday, October 02, 2013

Giulia Ligresti libera



ORA È TUTTA LAGO E CHIESA

Prime foto a Pallanza, sul lago Maggiore. Ha patteggiato due anni e otto mesi

Oggi, 25 settembre 2013


di Mauro Suttora

Eccola di nuovo in libertà Giulia Ligresti, figlia di Salvatore, che dal 17 luglio è stata in carcere e poi, da un mese, agli arresti domiciliari. Il 3 settembre ha patteggiato una pena di due anni e otto mesi, uscendo dall’inchiesta Fonsai. Quando la sentenza diventerà definitiva, il Tribunale di sorveglianza di Milano deciderà come dovrà scontarli: probabile l’affidamento a servizi socialmente utili, come per Silvio Berlusconi e tutti i condannati a meno di tre anni.

La Ligresti è stata condannata anche a una multa di 20 mila euro, alla confisca di cinque milioni di euro in azioni e di immobili per un valore di circa 28 milioni. Solo una piccola parte del maxisequestro del patrimonio di famiglia, di oltre 250 milioni:  alberghi di lusso, complessi immobiliari, conti correnti, un campo da golf e polizze assicurative.

Rimane in carcere la sorella di Giulia, Jonella. Anche il padre, don Salvatore, resta agli arresti domiciliari (concessi perché ha più di 80 anni): rifiuta infatti di rispondere alle domane dei magistrati, che dovrebbero chiudere l’inchiesta per falso in bilancio e manipolazione del mercato entro un mese.

Il fratello di Giulia, Paolo, è sfuggito alla cattura perché vive in Svizzera. La signora Ligresti, oltre a essere mamma della ventenne Ginevra Rossini (già fidanzata di Luigi Berlusconi, ultimogenito di Silvio), si era lanciata nella moda con il marchio Gilli (le sue iniziali) e boutiques in via della Spiga a Milano e piazza di Spagna a Roma.


Tuesday, July 30, 2013

La famiglia Ligresti in prigione


Oggi, 24 luglio 2013

di Mauro Suttora

Arrivavano con aerei ed elicotteri al Tanka Village, il loro resort di lusso a Villasimius (Cagliari). Ecco le ultime immagini felici della famiglia Ligresti, finita tutta agli arresti il 17 luglio (qualcuno è superstizioso?). Il patriarca Salvatore, le figlie Jonella e Giulia, il figlio Paolo: accusati dai magistrati di avere dilapidato decine di milioni della Fondiaria/Sai, terza società assicurativa italiana. I reati: falso in bilancio e aggiotaggio.

Salvatore, data l'età ultraottuagenaria, confinato nella sua villa milanese di San Siro. La primogenita Jonella trasferita dalla sua villa in Sardegna al carcere di Cagliari. La bellissima Giulia arrestata a Milano e trasferita nella prigione di Vercelli. L'unico a evitare le sbarre è stato Paolo, grazie alla residenza in Svizzera ottenuta appena tre settimane fa.

Non è la prima volta che un'intera famiglia di imprenditori finisce nei guai: i Tanzi di Parmalat, i Riva dell'Ilva di Taranto, i Cragnotti del crac Cirio. Ma la dolce vita dei rampolli dell'ingegnere di Paternò (Catania) emigrato a Milano mezzo secolo fa era leggendaria. Avevano una corte di 32 persone, fra cui undici segretarie e nove autisti per 23 auto. 

Jonella, appassionata di equitazione (anche il secondo marito, bergamasco, è campione di dressage), comprava i migliori cavalli del mondo con milioni e milioni, esibendosi nei concorsi ippici da piazza di Siena a Roma a Montecarlo. 

Giulia invece, oltre a essere mamma della ventenne Ginevra Rossini (già fidanzata di Luigi Berlusconi, ultimogenito di Silvio), si era lanciata nella moda con il marchio Gilli (le sue iniziali) e boutiques in via della Spiga a Milano e piazza di Spagna a Roma.

I magistrati però ora accusano la famiglia di avere finanziato tutti i propri capricci prosciugando la casse della Fonsai (risultato della fusione fra Fondiaria e Sai): ben 253 milioni finiti nelle loro tasche dal 2002 al 2009, al ritmo di 'stipendi' individuali annui di 10-15 milioni ciascuno. Ottenuti sottovalutando la riserva per la liquidazione dei sinistri che ogni assicurazione è tenuta ad avere. Sono stati infatti arrestati anche tre alti dirigenti compiacenti. 

Perfino il capo dell'ente statale che dovrebbe controllare tutte le assicurazioni è accusato di avere chiuso un occhio. Risultato: i risparmiatori hanno perso l'80 per cento del valore delle loro azioni. E Fonsai, in rosso profondo, ha dovuto essere venduta alla Unipol. Fra le clausole della buonuscita, oltre a contratti milionari, i Ligresti avrebbero preteso anche un'ospitalità futura illimitata nel Tanka Village.

«I miei figli non c'entrano, non sapevano nulla», geme ora Ligresti. Ma tutti ricoprivano cariche nelle società del gruppo. Naturalmente le holding finanziarie stavano in Lussemburgo per motivi fiscali. E non è la prima volta che il discusso costruttore siciliano ha a che fare con la giustizia. Vent'anni fa era finito in cella addirittura per oltre tre mesi: soldi all'Eni durante Tangentopoli. Per questo, dopo la condanna definitiva a due anni e quattro mesi (scontati con l'affidamento ai servizi sociali), non poteva ricoprire cariche nelle assicurazioni, proibite ai pregiudicati. Era presidente 'onorario' di Fonsai, ma egualmente ha percepito 42 milioni in 'consulenze'.

Ligresti diventò famoso nel 1981 quando dovette pagare un riscatto di 600 milioni di lire per il sequestro della moglie. Due dei sequestratori vennero poi trovati morti, del terzo non si è saputo più nulla. In quegli anni, grazie agli ‘agganci’ con il Psi di Bettino Craxi, gli unici che riuscivano a costruire nel milanese erano lui e Berlusconi.

Oggi neppure il Tanka Village è uscito indenne dal crac. Costruito nel 1976, avrebbe bisogno di ristrutturazioni. I prezzi sono troppo alti per il servizio offerto, e decine di lavoratori stagionali sardi sono stati licenziati.
Mauro Suttora    

Thursday, December 30, 2010

Ligresti, Boeri, Cerba e cemento

Il grande progetto medico-scientifico di Umberto Veronesi rischia di nascondere anche qualche speculazione edilizia per cementificare il Parco Sud, ultimo polmone verde di Milano?

Milano, 30 dicembre 2010 (Agenzia Radiocor) - Salvatore Ligresti scommette sul Cerba (Centro europeo ricerca biomedica avanzata), ma punta a ottenere ulteriori volumetrie nelle aree circostanti il nuovo centro milanese di biomedica avanzata, e a edificare, in particolare, sui 60mila metri quadrati di Macconago, adiacenti all'istituto progettato da Stefano Boeri.

Queste strategie emergono da alcuni documenti riservati, consultati da Radiocor, che l'Ingegnere ha inviato, tramite le holding di famiglia, in particolare Immobiliare Costruzioni (Imco) e Altair, ai vertici del Comune di Milano per chiedere modifiche al nuovo Piano di Governo del territorio (Pgt) su terreni di loro pertinenza.

Le richieste di Ligresti sono attualmente al vaglio degli esperti comunali ma, a prescindere dalla risposta, rivelano l'assoluta centralita' degli esiti del Pgt nelle strategie di sviluppo delle holding dell'Ingegnere. Attualmente le aree del Cerba sono in pegno alle banche come garanzia per il rifinanziamento di Sinergia, la principale cassaforte dei Ligresti.


INVECE, 10 MESI FA, QUESTO ARTICOLO SU LIBERO:

Ligresti: "Su Cerba non facciamo speculazione edilizia"

Milano, 11 feb. 2010 (Adnkronos) - "Bisogna evitare di dire che si fa speculazione edilizia, perche' le aziende per sopravvivere devono guadagnare, altrimenti muoiono. Non siamo la Banca d'Italia, che stampa i soldi". Salvatore Ligresti, membro del Cda della Fondazione Cerba (Centro di ricerca biomedica avanzata), non usa mezzi termini nel difendere la gestione del progetto per la nascita del polo di ricerca che sorgera' a Milano, nei pressi dell'Ieo (Istituto europeo di oncologia) diretto da Umberto Veronesi.

A margine di un incontro all'Ieo 2 con il cardinale Dionigi Tettamanzi, in visita pastorale nella struttura di via Ripamonti, Ligresti sottolinea: "Questi sono interventi di grande interesse, dove sono previste anche le residenze per i ricercatori. E se ci danno i permessi per edificare, in due anni saremo in grado di completare buona parte del Cerba". Il programma e' di partire entro quest'anno. "I fondi - prosegue - li stiamo trovando. Ci sara' anche un grande parco che sara' gestito per trent'anni dall'Ieo".

Ligresti lancia infine un appello rivolto a tutte le amministrazioni: "L'iter burocratico e' lungo. Certo, se snellissero le procedure, specie per questo tipo di opere, sarebbe meglio". Il completamento del Cerba, che costera' centinaia di milioni di euro, "non dipende solo da noi - avverte il presidente onorario di Fondiaria Sai - Crediamo che le amministrazioni dovrebbero creare una piccola struttura ad hoc, che segua l'iter, semplifichi le procedure e si occupi delle collaborazioni con il privato. Dovrebbe succedere anche per CityLife e per la Citta' della moda, grandi opere che cambiano il volto di Milano". Lavori, conclude il costruttore, "che hanno bisogno di collaborazione ed e' tutto alla luce del sole".

PER SAPERNE DI PIU':
questo articolo di Stefano Rossi del 2008 su Repubblica.
E questo capitolo del libro 'La Colata' (ed. Chiare lettere, 2010) di Andrea Garibaldi, Ferruccio Sansa e altri

Friday, January 20, 1989

Cemento di favore

I piani urbanistici della giunta rosso verde

Europeo, 20 gennaio 1989

Costruzioni per 19 milioni di metri cubi in tre anni. La presenza dei due assessori ecologisti non ha cambiato le abitudini del municipio lombardo. Se non in peggio

di Mauro Suttora

Una colata di cemento. Diciannove milioni di metri cubi di nuovi palazzi verranno costruiti nei prossimi anni a Milano: l'equivalente di 25 duomi o di una nuova città di 200 mila abitanti. E questo il bilancio del primo anno di vita della giunta "rosso verde" capeggiata dal sindaco socialista Paolo Pillitteri. Sono passati dodici mesi da quando il sindaco cognato (di Bettino Craxi), dopo aver conquistato nell'86 la poltrona di Carlo Tognoli (pur avendo solo 8 mila voti di preferenza contro i 70 mila dell' attuale ministro delle Aree urbane), effettuò un clamoroso "ribaltone": nello spazio di un pomeriggio mollò gli alleati Dc, Pri e Pli per tornare in giunta con il Pci, assieme al quale i socialisti avevano governato Milano dal '75 all'85.

"Giunta calce e martello" fu subito battezzata , a causa dello scandalo Ligresti che vedeva (e vede tuttora) sul banco degli imputati ex assessori psi e pci compiacenti con il costruttore finanziere siciliano. "Una ligrestata", commentò laconico il conte Carlo Radice Fossati , assessore dc all' urbanistica che aveva rivelato nell'86 i favori della giunta rossa a Ligresti, e che per questo e' stato eliminato assieme all' altro assessore" moralizzatore", il repubblicano Franco De Angelis .

Al loro posto , novita' assoluta non solo in Italia ma in tutta Europa e nel mondo intero, Pillitteri ha pensato bene di installare due verdi : un po' per necessità (Psi e Pci a Milano da soli non hanno la maggioranza), un po' per potersi fregiare dell'aureola di "rosso verde".

Ebbene, a un anno di distanza il bilancio della giunta in teoria più ambientalista del mondo è desolante . La città non ha un albero in più di quelli , pochi e malati , che gia' possedeva (anzi, ne sono stati sradicati un centinaio per far posto a un megapalasport con uffici a San Siro). L' assessore verde all' ecologia informa garrula i cittadini che un giorno si' e uno no vengono sorpassati i limiti massimi di inquinamento (l'Organizzazione mondiale della sanita' ha definito l' atmosfera di Milano come la piu' avvelenata del mondo , fra l' incredulita' patriottica degli assessori meneghini). Non e' stato varato alcun piano di raccolta differenziata dei rifiuti , unico modo per ridurre la spazzatura urbana che minaccia di debordare dalle discariche.

Lo scarico di ogni water e fogna milanese continua a finire direttamente in Adriatico, via Lambro e Po , senza alcuna depurazione. L'acqua potabile e' piena di trielina e atrazina , ma , invece di bonificare falde e pozzi, i politici sognano faraonici e costosi impianti di potabilizzazione dell' acqua di Ticino e Adda. Unico provvedimento preso contro il caos del traffico : la chiusura del centro alle auto anche nel pomeriggio. Non è che l'esecuzione della volonta' del 70% dei cittadini che l'aveva chiesta con un referendum fin dall'85.

Ma soprattutto la giunta Pillitteri bis e' riuscita , con la benedizione dei due assessori verdi Cinzia Barone e Piervito Antoniazzi , a battere ogni record : in un solo anno ha approvato piu' progetti edilizi a grande impatto ambientale che in tutti gli ultimi dodici anni . Un nuovo " sacco di Milano " dopo le caotiche speculazioni degli anni ' 50 e ' 60 , come accusano i verdi che ormai sconfessano i loro assessori ?

Vediamo le cifre . Il nuovo Piano pluriennale di attuazione , approvato in aprile , prevede la costruzione di ben 19 milioni di metri cubi nei prossimi tre anni . Dodici milioni rappresentano l' eredita' del passato , ma gli altri sette sono nuovi : 3 , 8 a residenza (con il famigerato piano casa ligrestiano : 250 ettari di verde agricolo sacrificati a case , in gran parte di lusso) , 1 , 3 di capannoni industriali e 1 , 8 a terziario . Poi c' e' un megapalasport a San Siro (area vincolata a verde) circondato da 12 grattacieli di dieci piani per uffici : un milione di metri cubi , con annessa una contestatissima metropolitana sopraelevata di sette chilometri inventata con la scusa dei mondiali di calcio .

Mezzo milione di metri cubi di nuove case sono stati approvati in giugno e infine , in ottobre , oltre un milione di cubatura in nuovi alberghi . Il piu' grande e' anch' esso piena area vincolata a verde pubblico , alla Cascina Monlue' . Ben tre hotel sono stati affidati all' architetto Laura Lazzari , moglie dell' ex assessore pci ai Lavori pubblici Epifanio Li Calzi , travolto in maggio dallo scandalo De Mico . Un albergone da 600 posti se l' e' aggiudicato anche Claudio Dini , presidente psi della Metropolitana milanese lottizzata . Totale : dieci milioni di metri cubi .

Ma il grosso business edilizio della Milano fino ad oltre il Duemila , con un valore di 15 mila miliardi , sara' quello delle aree industriali dismesse . Dopo decenni di chiacchiere , infatti , sta finalmente partendo la piu' importante operazione urbanistica degli ultimi quarant' anni : riguarda ben 400 ettari di terreni , anche in zone centrali , dove un tempo sorgevano fabbriche ormai disattivate . Un' occasione storica e irripetibile , quindi : nasce oggi la metropoli del prossimo secolo , un po' come il barone Haussmann fece nascere un secolo fa l' odierna Parigi . Meglio : non ci sara' bisogno , questa volta , di dolorosi sventramenti di case civili . E magari si riuscira' anche a risarcire Milano per la sua cronica mancanza di verde (cinque metri quadri per abitante , in fondo alle classifiche d' Europa) .

Queste perlomeno erano le intenzioni : Pillitteri ha sempre sbandierato orgoglioso la promessa di destinare a verde la meta' delle aree dismesse . Una promessa scritta nero su bianco nel programma della giunta . Promessa non mantenuta : come mostriamo nelle tabelle , infatti , i progetti delle quattro aree principali (Pirelli , Montedison , Centro direzionale e Fiera : ben 220 ettari su 400) , completati in estate , prevedono verde per una percentuale complessiva del 21% . E qui si scopre il trucco : " La quota del 50 % promessa comprende anche i servizi " , spiega il successore di Radice Fossati all' urbanistica , l' assessore psi Attilio Schemmari .

Ma " servizi " possono essere tutto : parcheggi , strade , piazze , scuole , stadi e financo , volendo , stazioni o aeroporti . " I parcheggi e tutto il resto , pero' , sono di asfalto o di cemento " , constata lapalissiano l' architetto Alberto Ferruzzi , presidente milanese di Italia nostra , " i parcheggi a prato non li hanno ancora inventati " . Anche includendo parcheggi e " servizi " , pero' , i conti non tornano : la percentuale complessiva nei quattro progetti e' del 39% . Ecco allora apparire una seconda giustificazione : " Il 50% si riferisce al totale delle aree dismesse , non a ogni singolo progetto " , taglia corto Schemmari . E qui si accettano scommesse . Infatti , una volta cementificate le prime quattro grandi aree , nelle restanti la quota a verde dovrebbe , per compensazione , salire al 70% . E quale privato sara' mai disponibile a trasformare in parco una percentuale simile dei suoi preziosissimi terreni ?

Non sara' certo questo il destino , per esempio , della vasta area ex Redaelli a Rogoredo (45 ettari) , attigua a quella Montedison ma assai piu' ambita , perche' servita direttamente da metro' , ferrovia e autostrada : l' ha appena comprata per 40 miliardi un consorzio di 12 grandi imprese di costruzione (che notoriamente non piantano alberi) , fra le quali spicca un connubio di tipo siciliano fra cooperative rosse e societa' assai chiacchierate (la Cogei dei Rendo di Catania) . "

Il trucco di farci ingoiare il cemento un pezzo alla volta lo sta tentando anche l' Italstat del dc Ettore Bernabei , con il suo maxiprogetto Portello Fiera da un milione di metri cubi " , sostiene l' architetto Giovanni Simonis , battagliero rappresentante dei cittadini nel quartiere Fiera : " Vogliono partire subito sull' ex fabbrica Alfa Romeo del Portello Sud , costruendo uffici per 60 mila persone lontano dal metro' , con appena 7 mila posti auto e infilando fra i palazzi un parcheggio alberato che gabellano per verde pubblico . Poi , per il futuro , ci promettono piu' verde sull' area Portello Nord , fino a piazzale Accursio " .

Non sono pero' solo gli abitanti della zona a contestare l' espansione della Fiera in loco . Anche nel mondo imprenditoriale aumentano le perplessita' . La Camera di commercio , per esempio , propone di decentrare la Fiera . E a Milanofiori e Lacchiarella Carlo Cabassi e Silvio Berlusconi hanno gia' pronti nuovi padiglioni . " Tutte le citta' del mondo hanno il quartiere fieristico in periferia , non si capisce perche' Milano debba soffocare ulteriormente una zona centrale gia' congestionata per 200 giorni all' anno " , rileva Adriano Ciccioni , un manager dal passato di radicale che guida i verdi " del sole che piange " , in contrasto con gli assessori pro Pillitteri del " sole che ride " , anzi che " se la ride " .

Se molti verdi e l' intero quartiere Fiera lacrimano , neanche attorno alla Bicocca si sta allegri . Il progetto che l' architetto Vittorio Gregotti ha preparato per la Pirelli , chiamato pomposamente Tecnocity , e' quello che batte ogni record negativo in fatto di verde : appena il 12% . E questo in un' area assai carente di alberi , che potrebbe costituire un polmone di collegamento fra i parchi Nord , Martesana e Lambro . Poche domeniche fa numerosi aderenti al Wwf sono stati bloccati dalla polizia mentre cercavano di piantare alberi sull' area desolata del parco Nord (istituito ben dieci anni fa con relativo consiglio di amministrazione lottizzato) e con personale e uffici , ma mai realizzato .

La situazione migliore e' a Sud , a Montecity , dove la Montedison ha destinato a verde quasi un terzo della superficie . Tanta munificita' e' stata facilitata , per la verita' , dal gran regalo ricevuto dal Comune : 35 ettari di proprieta' pubblica (la meta' dell' area) in cambio di appena sei ettari Montedison alla Bovisa (dove sorgera' il nuovo Politecnico) e di un altro alla Martesana . A sua volta Raul Gardini si e' impegnato a decentrare a sud est gli uffici Montedison di Foro Buonaparte . " Ma soprattutto " , insinuano i verdi " piangenti " , " c' e' l' impegno di affidare grossi appalti edilizi alle coop vicine a Pci , Psi e Dc (Acli) , come ha confermato Tognoli in consiglio comunale : e' una forma di tangente ai partiti , visto il ruolo di finanziamento e clientela delle coop . Il resto andra' a Ligresti , che e' azionista Montedison " .

Anche sul progetto del centro direzionale Garibaldi Repubblica , dopo un decennio di rinvii , si stende l' ombra del malaffare . Fa gia' bella mostra di se' , monumento alla corruzione degli anni ' 80 , il grattacielo delle Fs progettato da Laura Lazzari . Secondo i computer della Codemi , De Mico per quel grattacielo ha versato una tangente di piu' di un miliardo anche all' ex assessore psi Gianstefano Milani (ora deputato) e a Rocco Trane , esponenti della cosiddetta " sinistra socialista ferroviaria " . Ma non e' finita qui . Tuttora De Mico possiede tre ettari su 33 del centro direzionale la cui stragrande maggioranza (il 75% ) e' invece in mano pubblica : sei ettari delle Fs , 18 del Comune . Ebbene , il nuovo palazzo della Regione verra' costruito non sull' area pubblica ma , combinazione , proprio sul fazzoletto di De Mico .

In totale , sulle quattro aree dismesse principali sorgeranno quasi cinque milioni di metri cubi di palazzi e centri commerciali . Di questi un milione e mezzo solo per uffici . C' e' davvero bisogno di questo ulteriore diluvio di terziario a Milano citta' mentre tutto il mondo , grazie anche alle nuove tecnologie telematiche , si decentra il piu' possibile per decongestionare i centri urbani ? Sara' la legge del mercato a stabilirlo , punendo chi ha fatto i conti sbagliati .

Pillitteri adesso ce l' ha a morte con la Regione (dove la Dc prevale) che non vuole modificare gli " standard " urbanistici (il rapporto fra superficie edificabile e non) . " E qui il piu' grosso scandalo di Milano " , sostiene Basilio Rizzo , consigliere comunale di Dp . " Secondo la legge urbanistica , infatti , in citta' non solo non si potrebbe costruire piu' , ma esiste addirittura un deficit di ben sei milioni di metri quadri per verde e servizi " . Insomma , gia' oggi c' e' troppo cemento e troppo pochi alberi : lo " standard " dovrebbe essere di 26 metri quadri di verde e servizi per abitante , a Milano invece ce ne sono molti di meno . Ma forse alla fine la Regione cedera' a Pillitteri , e cambiera' la legge , oppure verranno conteggiati come " servizi " anche caserme e ferrovie .

Rischia di ripetersi , insomma , la storia dell' atrazina nell' acqua potabile : superati i limiti d' allarme , invece di ridurre l ' inquinamento i politici hanno decuplicato i limiti . Cosi' tutto ritorna formalmente in regola . Ma a Milano , da quando l' amministrazione si regge sui voti determinanti dei due verdi , le proteste ecologiche spontanee invece di diminuire sono aumentate . Proprio come l' acqua che , tappata da una parte , fuoriesce da tutte le altre .

Mauro Suttora
(ha collaborato Roberto Schena)


Europeo 17/02/1989

lettere

L' articolo " Cemento di favore " apparso sul n . 3 di Europeo conteneva disinformazioni di cui ho cercato di dare un esempio con la mia lettera pubblicata sul n . 4 del giornale . La risposta di Europeo alla lettera pubblicata sempre sul n . 4 contiene altre disinformazioni . Vorrei informare che il Comune di Milano , per quanto riguarda la variante di Garibaldi Repubblica , non ha regalato a chicchessia terreno o volumetrie ne' direttamente ne' attraverso le Fs . In cambio , percio' , il Comune di Milano non ha dato ne' avuto alloggi per ferrovieri .

Attilio Schemmari assessore all' urbanistica del Comune di Milano

A proposito dell' articolo di Mauro Suttora intitolato " Cemento di favore " pubblicato su Europeo n . 3 , intendo precisare che , contrariamente a quanto riferito per interposta persona dall' autore , e' pura invenzione dire che avrei sostenuto in Consiglio comunale l' esistenza " dell' impegno di affidare grossi appalti edilizi alle cooperative vicine a Pci , Psi , Dc " nell' ambito dei piani urbanistici della giunta municipale di Milano , peraltro ancora oggi lontani dalla fase degli interventi esecutivi .

Carlo Tognoli , ministro per le aree urbane


Risponde Mauro Suttora .
Confermo parola per parola quanto ho scritto . 1) Favori del Comune a De Mico . Il terreno delle Varesine (dove c' e' il luna park) vale 3 , 7 miliardi quando , nel marzo ' 85 , il Comune lo permuta con le Fs . In novembre , a loro volta , le Fs lo cedono a De Mico in cambio della sua promessa di costruire 400 alloggi per i ferrovieri . Intanto il valore del terreno si decuplica perche' il Comune ne cambia la destinazione : da verde pubblico a edificabile .

Nel maggio ' 86 , infine , altro favore del Comune a De Mico : l' assessore Milani (attualmente sotto inchiesta per le tangenti di De Mico) gli fa avere un finanziamento per gli alloggi dei ferrovieri . Oggi il terreno di De Mico e' valutabile attorno ai cento miliardi . E evidente il ruolo di " sponda compiacente " del Comune di Milano nei traffici Fs De Mico .

2) Il ministro Tognoli ha la memoria corta . Ecco le sue parole testuali (verbale del Consiglio comunale di Milano del 29 . 6 . 87) : " C' e ' la disponibilita' della Montedison a cedere meta' dei volumi per la residenza (di Montecity , ndr) a cooperative o imprese che realizzino edilizia agevolata . . . E un vantaggio considerevole . . . " . Chi " disinforma " e " inventa " ? Il giudizio al lettore .