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Wednesday, March 16, 2016

Una grillina sindaca di Roma?

Bella, concreta, telegenica: Virginia Raggi guida i sondaggi per il voto di giugno. Ma i suoi storcono il naso perchè ha lavorato per Previti. E per un vizietto di Casaleggio

di Mauro Suttora

Oggi, 9 marzo 2016

Dolce Virginia, occhi da cerbiatta, Audrey Hepburn del Tufello...
Si sprecano i soprannomi per Virginia Raggi, avvocata 37enne che a giugno potrebbe diventare sindaco di Roma per il Movimento 5 stelle. Per ora è in testa ai sondaggi davanti a Roberto Giachetti, l’ex radicale che ha vinto le primarie del Partito democratico. E distanzia anche Alfio Marchini, il bel costruttore che Silvio Berlusconi voleva candidato del centrodestra prima del veto di Giorgia Meloni. Senza speranza appaiono Guido Bertolaso e Francesco Storace.

È bastata un’intervista di Bruno Vespa per entusiasmare Gianroberto Casaleggio, ormai capo unico dei grillini dopo il disimpegno di Beppe Grillo: l’ha convocata a Milano nel suo ufficio dietro via Montenapoleone e ne ha constatato di persona la telegenicità.

La Raggi ha vinto con 700 voti le primarie online dei 5 stelle, battendo Marcello De Vito, candidato sindaco nel 2013. È stata consigliere comunale per tre anni, e ora va all’incasso dopo lo scandalo Mafia Capitale che ha fatto cadere il sindaco Ignazio Marino. «Da Marino-Forrest Gump a Virgin-Mary Poppins», scherzano i grillini, che si sentono già la vittoria in tasca.

Lingua sciolta, concreta, sorridente, Virginia dribbla le domande sui suoi tre anni di lavoro nello studio di Cesare Previti, anima nera del berlusconismo. Li aveva nascosti nel suo curriculum, e per questo Il Fatto, giornale fiancheggiatore dei grillini, ha chiesto di ripetere le primarie.
  
I problemi, però, per il M5s non finiscono qui. È scoppiato infatti anche per loro un caso Watergate: Casaleggio spiava le mail private dei suoi deputati?

Ne sono convinti i 38 parlamentari espulsi o scappati dal partito (uno su quattro), che puntano il dito su una fedelissima del capo: Paola Carinelli, deputata milanese.
 
Ma non sono solo i dissidenti ad accusarla di avere messo le loro mail nelle mani di un informatico vicino a Casaleggio. Anche le ortodosse Tatiana Basilio e Patrizia Terzoni l’hanno messa in croce: «Paola, hai dato tu le password del server a un perfetto sconosciuto, contro le decisioni del direttivo. Lo avevamo assunto con clausola di riservatezza, doveva rispondere solo a noi, ma così non è stato. Per questo volevamo sollevarti immediatamente da capogruppo».

La Raggi è specializzata proprio in diritto informatico nel suo attuale studio, quello del suo ex professore Pieremilio Sammarco (pure lui del giro Previti, chiese 20 milioni di danni a Marco Travaglio). Dipanerà lei la questione?
Mauro Suttora

Friday, March 01, 2013

Chi sono gli eletti 5 stelle


di Mauro Suttora

Oggi, 26 febbraio 2013

COMPONE SONETTI
Paola Taverna, 43 anni, Roma

«Me rappresento solo, de te nun c’ho bisogno
anzi me fai un po’ schifo
e me riprenno er sogno
ritrovo orgoglio, stima e pure convinzione
che sto cesso che me consegni
lo ritrasformo in nazione».

La senatrice Paola Taverna è la poetessa del movimento. I suoi sonetti in romanesco sono assai apprezzati dagli attivisti. Lei vive a Torre Maura col figlio di dieci anni («è la mia vita»), ed è orgogliosa delle proprie radici popolari. Si sveglia alle 5 per andare nel laboratorio medico dov’è impiegata.
Attiva dal 2007, non credeva ai propri occhi quattro mesi fa, quando le è arrivata l’e-mail di Grillo con l’invito a candidarsi: «I 5 Stelle sono l’unica e ultima possibilità per cambiare il Paese. Non voglio andare a fare giochi di palazzo, sarò solo la portavoce di semplici cittadini come me. So quanto è difficile e ingiusta la vita che ci costringono a fare».

PRIORITA' CARCERI
Giulia Sarti, 26 anni, Rimini

Alle primarie ha preso 362 voti: la più votata di tutta l’Emilia-Romagna, che tanti grattacapi ha dato a Grillo, con l’espulsione del consigliere regionale Giovanni Favia (passato a Ingroia ma trombato al voto) e della bolognese Federica Salsi, «rea» di essere andata a Ballarò. Giulia si è laureata tre mesi fa in Legge con tesi sui referendum. D’estate lavora come animatrice in spiaggia, ma la sua passione è il giornalismo: «A 12 anni intervistai la moglie del presidente Ciampi per il giornalino della scuola».

Per lei «il M5S non è solo un progetto politico, è anche un modo di vivere. In questi anni ho imparato cosa significa condurre una vita più sostenibile, fare la raccolta differenziata, rispettare l’ambiente e cambiare le proprie abitudini, dalla spesa all’alimentazione. Piccoli gesti che innescano grandi cambiamenti. Alla Camera vorrei occuparmi di Giustizia e delle carceri che scoppiano».

IL SUDAMERICANO
Alessandro Di Battista, 34 anni, Roma

Laureato in Lettere e filosofia al Dams, master in Tutela internazionale dei diritti umani, anni di cooperazione in Congo, Patagonia, Cile, Bolivia, Amazzonia. «In Colombia studio i fenomeni criminali: narcos, paramilitarismo, sicariato. Dal 2011 collaboro come giornalista al blog di Grillo. Pubblico un reportage sui disastri di Enel-Guatemala, su cui viene aperta un’inchiesta parlamentare.

L’anno scorso la Casaleggio Associati mi commissiona il libro Sicari a cinque euro. Parto per Ecuador, Panama, Guatemala, Colombia e mi concentro sulle possibili soluzioni: legalizzare la droga, riforma agraria, socializzare l’economia, decrescita felice».
Il fascino del terzomondista colpisce il cuore delle grilline romane, ma Alessandro vuole anche cose più terra terra: «Enogastronomia e turismo responsabile. L’Italia deve tornare a essere il Paese più visitato al mondo».

LA PIU' VOTATA D'ITALIA
Paola Carinelli, 32 anni, Milano

Alle primarie on line ha avuto 600 voti: il triplo della seconda classificata, la più votata d’Italia nel Movimento 5 Stelle. Figlia di un industriale chimico, single, gran pallavolista, è impiegata in una ditta di spedizioni internazionali. Ma negli ultimi anni è stata soprattutto il perno organizzativo del movimento nella città più importante d’Italia. Che ha eletto il suo primo consigliere grillino due anni fa. Non disdegna i compiti più umili: fino a pochi giorni fa smistava manifesti e volantini.

Laureata in Mediazione linguistica, Paola ha un gran spirito di gruppo: «Nel M5S ci sono stati momenti difficili, ma sono serviti per crescere. Le difficoltà le abbiamo affrontate e superate assieme al gruppo». Priorità: «Togliere i soldi alla politica: abolire i rimborsi elettorali, ridurre al minimo tutte le spese. E, soprattutto, partecipazione diretta dei cittadini».

PORTABORSE DI LOTTA
Laura Castelli, 26 anni, Torino

La sua candidatura aveva provocato qualche malumore: «La portaborse fa carriera, come negli altri partiti». Ma lei, dopo la laurea breve in Economia aziendale, il curriculum ce l’ha: progetto Sbankiamoli per le banche etiche, studi sulla gestione dei parchi, identificazione delle forze dell’ordine, lotta contro i treni che trasportano scorie nucleari.

Assistente del consigliere regionale Davide Bono dal 2010, la sua esperienza le servirà a Roma per «riordinare la fiscalità di cittadini e imprese: creazione di un cassetto fiscale, Iva per cassa, revisione degli studi di settore».
Caspita, che noia per una ventenne. Ma lei insiste: «Vogliamo introdurre criteri di finanza etica e impatto ambientale minimi obbligatori. E creare posti di lavoro con una pianificazione energetica e industriale nuova, ecosostenibile». E il debito pubblico? «Ci vuole un audit».

LAVORA "NEL LUSSO"
Roberta Lombardi, 39 anni, Roma

Laureata in legge, tesi di diritto commerciale internazionale, master alla Luiss, Roberta Lombardi è una veterana dei 5 Stelle romani. Che hanno avuto una storia travagliata: dei quattro eletti alle comunali del 2008, solo uno è rimasto con Grillo. Gli altri sono passati a Di Pietro, uno addirittura all’Udc.

Lei è appena diventata mamma («di un bellissimo pupo di dieci mesi»), ma lavora da quando aveva 19 anni. E dopo aver fatto la babysitter, la segretaria e l’impiegata, oggi sta in «un’azienda romana che fa arredamento d’interni chiavi in mano per clienti top spender (emiri, oligarchi russi, miliardari vari,). Lavoro quindi nel settore del lusso e del made in Italy».
Imbarazzata, visto il pauperismo di molti grillini? No, anzi: «Sono fiera di portare nel mondo il meglio dell’Italia. Che voglio torni a essere un Paese civile anche in politica».

Mauro Suttora