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Friday, September 23, 2022

Berlusconi, Putin e il formato Paperissima



Da Vespa pronuncia la più strabiliante e scassata difesa dello Zar. Poi qualcuno dei suoi andrà alla Farnesina… Come cantava il suo amato Aznavour, bisogna sapere quando è il momento di lasciare la tavola

di Mauro Suttora 

HuffPost, 23 settembre 2022  

Se fosse un vescovo, Berlusconi da undici anni sarebbe un felice pensionato. Da cardinale, sei anni fa lo avrebbero interdetto dall'entrare nella cappella Sistina per eleggere il Papa in conclave. Invece lui, convinto di valere assai più di un Papa, giovedì compie 86 anni, come Ratzinger quando si dimise. Ma continua a imperversare. Per la crudele gioia di Crozza e, lo confessiamo, anche nostra: ormai lo guardiamo in tv solo allo scopo di aspettare la sua prossima gag. 

Come in Paperissima, ieri sera ce ne ha regalata una lunghissima. Per due minuti da Vespa ha pronunciato la più strabiliante difesa di Putin mai udita in questi sette mesi di guerra. Poverino, Vlad è stato costretto da quei cattivoni di russi del Donbass ad attaccare, per difenderli dagli ucraini che li stavano sterminando. "Quindicimila morti" sarebbero le vittime filorusse in otto anni nel Donbass. Cifra totalmente campata in aria che ormai neppure i più scatenati propagandisti putiniani osano agitare, visto che nelle guerre metà dei morti stanno da una parte e metà dall'altra. Chi è il complessista che ha infilato questa fake nel briefing per l'intervento più importante di Berlusconi in tutta la campagna elettorale? 

Perché finché si scherza si scherza, ma seppur con un misero 6-8% Forza Italia si appresta a governare l'Italia, e alla Farnesina qualche sottosegretario berlusconiano approderà.

E poi via con le amenità, come le "persone perbene" con cui Putin avrebbe voluto sostituire Zelensky al governo ucraino. Oppure i soldati russi che inopinatamente si sono sparpagliati per tutta l'Ucraina, mentre io dottor Vespa li avrei concentrati su Kiev.

L'altra sera Berlusconi era invece scivolato durante un'intervista alla sua Rete4. Ha detto freudianamente "interessi di conflitto" invece di "conflitto di interessi", colpa trentennale per lui impronunciabile.

Di sicuro prima o poi i politicamente corretti introdurranno anche il reato di gerontofobia. Negli Usa esiste già, lo chiamano 'ageism': proibito scherzare sulle papere degli anziani. Per ora, tuttavia, noi birichini possiamo liberamente sghignazzare sugli svarioni dei nostri adorati nonni con dentiera.

Non che l'età conti granché: Kissinger a 99 anni sembra più lucido del 79enne Biden. E nel 1963 i democristiani tedeschi dovettero ricorrere a un piccolo golpe per rimuovere da cancelliere l'imperterrito 87enne Adenauer.

Questa settimana le due attrici più belle del mondo compiono 88 anni. Ma Sophia Loren e Brigitte Bardot intelligentemente non si mostrano più, altrimenti rischiano di lollobrigidizzarsi.

Allo splendido Silvio, cui ormai siamo affezionati proprio in virtù della sua veneranda età, ci permettiamo di consigliare un ripasso dell'Ecclesiaste, pregno di bimillenaria saggezza: "Per ogni cosa c'è una stagione". Se leggere lo annoia, chieda a Marta o a Licia di mettere sul giradischi (pardon, nella playlist) una delle più belle canzoni dei Byrds: 'Turn! Turn! Turn!'. È in inglese, purtroppo. Ma lo stesso concetto è espresso magistralmente in francese da Aznavour: "Il faut savoir". Quand'è il momento devi sapere lasciar la tavola, ritirarti senza tornare. 

Wednesday, June 22, 2016

Berlusconi vecchio? Adenauer mollò a 87 anni

di Mauro Suttora

Oggi, 15 giugno 2016




«Sono morto così tante volte», mormorò Calvero alla fine di Luci della ribalta di Charlie Chaplin. Altrettante sono le volte che Silvio Berlusconi è stato dato per finito: politicamente, economicamente, giudiziariamente e anche fisicamente. L’ultima tre anni fa, quando arrivò la condanna che lo fece decadere da senatore. La penultima nel 2011, quando perse per la terza volta la premiership.

E poi tumori alla prostata, avvisi di garanzia a Napoli, duomi in testa, sconfitte al voto per sei centesimi di percentuale (nel 2006), sentenze di pretori che oscuravano tutte le sue tv, ulivi, tradimenti di delfini (Casini, Fini, Alfano), distruzioni di protettori (Craxi)…

Fra tre mesi diventa ottuagenario. De Gaulle alla sua età lasciò l’Eliseo, Fanfani Palazzo Chigi. Ma Silvio pensa a Churchill premier oltre gli 80 anni, e soprattutto ad Adenauer cancelliere fino a 87. Sogna di vincere le prossime elezioni contro il 41enne Renzi e il grillino Di Maio, che ha mezzo secolo meno di lui.

In questi giorni guarda fuori dalla finestra, al sesto piano dell’ospedale San Raffaele. Vede la torre con i ripetitori della sua Mediaset, che nonostante stia in un posto chiamato col poco poetico nome di Cologno Monzese da 35 anni fa sognare metà dei telespettatori italiani.

Sotto scorre via Olgettina, e lasciamo stare. Dietro c’è la sua Milano 2, città di 10mila abitanti inaugurata nel 1972. Grazie alla contemporanea nascita del contiguo ospedale dell'amico don Verzè, Berlusconi riuscì a far deviare le rotte degli aerei in decollo da Linate: cosi' decollo' anche la sua fortuna. Più in là c’è il primo villaggio Edilnord di Brugherio, di cui proprio venti giorni fa è andato a festeggiare le 50 candeline.

Insomma, gira tutto qui attorno il mondo di Silvio. Che per la prima volta si affida pubblicamente a Dio, mentre i dirigenti del suo partito devono affidarsi ancora a lui. Ha voglia zio Fedele Confalonieri ad avvertirli: «Forza Italia impari a fare a meno di Berlusconi». Loro senza di lui non sanno che pesci pigliare: anche perché hanno appena pigliato un disastroso 4% a Roma e Torino. Si consolano con la Milano di Stefano Parisi e Maria Stella Gelmini al 20% (il doppio della Lega), Trieste, e Cosenza conquistata col 60%.

Gli unici politici che hanno potuto vedere il Capo in ospedale sono Gianni Letta e Niccolò Ghedini. Ma il primo in qualità di amico personale, il secondo come avvocato. Gli altri si devono accontentare di telefonate. Anche perché la figlia primogenita Marina ha preso in mano la situazione ed è inflessibile. Ha fatto bloccare Denis Verdini e Carlo Rossella che si erano presentati non annunciati al San Raffaele.

Nella suite con nove camere e tre bagni che don Verzè, prima del fallimento e scomparsa nel 2011, fece allestire apposta per lui, Berlusconi riceve solo parenti e amici stretti. È arrivata la figlia Eleonora, che gli sta regalando il suo nono nipotino (il padre è di nuovo il modello Guy Binns), e gli ha portato gli auguri dell’ex moglie Veronica Lario.

Molto presente anche il figlio più giovane, il 27enne Luigi. Al quale due anni fa Silvio aveva passato la storica segretaria Marinella Brambilla, ora 54enne, dopo che questa era entrata in urto con la senatrice Maria Rosaria Rossi. Ora pare che quest’ultima sia finita in disgrazia, accusata da Marina Berlusconi di non essersi accorta che il padre stava male e di averlo spremuto troppo per la campagna elettorale a Roma. Si sussurra anche di uno scontro con la fidanzata Francesca Pascale, che però è sempre presente.

Pare che in questi giorni dentro a Forza Italia stia prevalendo il “clan del Nord”. Aumentano le quotazioni del presidente della regione Liguria Giovanni Toti al toto-successione. Ma non scendono quelle di Mara Carfagna al Sud, visto il buon risultato del candidato forzista Lettieri a Napoli, che ha battuto quella del Pd per il ballottaggio, seppur senza speranza, con il sindaco Luigi De Magistris.

Il Milan ai cinesi, la tv a pagamento al francese Bollorè: Berlusconi si sta alleggerendo dei settori in perdita. In politica invece, dopo le vittorie del 1994, 2001 e 2008, Silvio sta ancora cercando rivincite e coltivando passioni. Quindi, se il cuore sarà d’accordo, la pensione aspetterà.
Mauro Suttora