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Thursday, January 20, 2022

Guarda un po', Beppe Grillo è diventato una sguattera guatemalteca



Giustizia a orologeria: l’autodifesa dell’Elevato sembra più un’autocaricatura

di Mauro Suttora

HuffPost, 20 gennaio 2022

Beppe, ci deludi. Un tempo avresti inventato qualcosa, qualsiasi cosa, uno sketch, un video per sdrammatizzare. Invece all'avviso di garanzia per i 240mila euro incassati da Vincenzo Onorato, il padrone dei traghetti Moby, hai risposto come tutti i politici: "Sono amareggiato per i tempi dell'inchiesta".

Giustizia ad orologeria, macchina del fango, circo mediatico giudiziario: tutte le frasi fatte con cui i tapini sospettati di dita nella marmellata reagiscono inserendo il pilota automatico mentale. Da 15 anni dall'altra parte della barricata c'eri tu con i tuoi baldanzosi ragazzi, a infierire contro i malcapitati, lucrando i voti che vi issarono al 32% . E ora che i ruoli si sono capovolti, riesci a esprimere solo banalità?

Quali sarebbero i "tempi" sospetti dell'inchiesta? Non c'è alcun voto all'orizzonte, i grillini non rischiano di perdere ulteriori consensi per la notizia delle indagini.

"Sono fiducioso che le verifiche dimostreranno la legittimità del suo operato": così fa finta di appoggiarti, gelido, Giuseppe Conte. Peggio Di Battista: "Gli auguro di uscire pulito da questa inchiesta, per me è sempre stata una brava persona". "Per me".

Certo, con difese d'ufficio così, viene tristezza.

Ma di fronte alle avversità una volta ti saresti divincolato brillantemente. Come nel 2014, quando Renzi prese il doppio dei tuoi voti, 40% a 20, e tu apparisti con un flacone di Maalox. E perfino quando inscenasti un delirio per il tuo figlio accusato di stupro: isterico, ma intanto la palla era finita in calcio d'angolo.

Ora no. Sembri paralizzato dal tuo ruolo, perfino più imbalsamato della Paola Taverna così buffa nella sua nuova autorappresentazione di vicepresidente del Senato, "donna delle istituzioni", un misto incongruo di Tina Anselmi e Nilde Iotti.

Capisco il tuo spaesamento. Ti ritrovi circondato da soavi e perfidi democristiani come Spadafora, Di Maio, Conte, e ti chiedi chi abbia partorito simili creature: lo stesso fiammeggiante comico del Vaffa?

Assaggi l'assurdità del nuovo reato "traffico d'influenze", impalpabile, praticamente indimostrabile: verrai sicuramente assolto, fra dieci anni in appello o in terzo grado. Ma intanto, per colpa del Bonafede giustizialista ai quattro formaggi, vieni pure tu "graticolato" come i candidati grillini alle famose primarie online. Ti senti come una "sguattera guatemalteca", quella ministra renziana che facesti cacciare per il fidanzato "trafficante d'influenze" subito archiviato.

"Com'è che non riesci più a volare?", cantavano De André e De Gregori. Perché ormai ti superano in comicità i seniores di Forza Italia, i quali comprano pagine di giornale magnificando Berlusconi: "Il presidente che ha vinto di più nella storia del calcio mondiale", che per sovrammercato nei ritagli di tempo "mise fine alla guerra fredda a Pratica di Mare", laggiù fra Pomezia e Torvaianica.

Torna, Grillo. Torna in te, abbandona la politica, molla i ragazzi ingrati, disinnamorati di Draghi: non lo vedi che in fondo è solo un rettiliano, di nome e di lineamenti?

Mauro Suttora