Tuesday, July 30, 2013

Berlusconi: parla Brunetta


intervista di Mauro Suttora

Oggi, 24 luglio 2013

1) La sentenza del 30 luglio sarà veramente l'atto finale del confronto ventennale fra magistrati e Berlusconi?
“Magari l’assoluzione, che io ritengo logica, spegnesse i fuochi di guerra accesi da una certa parte della magistratura! Ci sono però altri processi se possibile più assurdi che hanno appena superato il primo grado. Di certo, se a fine luglio ci fosse una condanna, essa sarebbe nelle intenzioni dell’ala eversiva delle toghe la parola fine su Berlusconi. Comunque vada, costoro si illudono”.

2) Perche' il processo sui diritti tv e' cosi' importante?
“Se fosse confermata la sentenza della Corte d’Appello di Milano Berlusconi verrebbe estromesso dalla vita pubblica e forse anche dalla libertà. Si butterebbe nella pattumiera il voto di otto milioni di italiani. Lo sfregio alla vita democratica e alla sovranità popolare sarebbe difficilmente sanabile”.

3) Berlusconi e' un perseguitato politico? Altri imprenditori non sono stati presi cosi' di mira.
 “È un fatto evidente. Finché  Berlusconi è stato semplicemente un imprenditore, nulla gli è mai stato imputato. Da quando non si occupa più della sua azienda si sono accumulati contro di lui una trentina di processi, per intimidirlo e screditarlo. Non è solo un record tra gli imprenditori, ma un primato universale: Berlusconi è suo malgrado un campione mondiale, a prescindere dalla professione d’origine”.

4) I parlamentari Pdl esagerano nel contestare i magistrati?
“Noi non contestiamo la magistratura o la totalità dei magistrati in astratto. La questione riguarda un’ala eversiva di pm e di giudici. Alla loro battaglia politica rispondiamo con lotta politica. Quei magistrati però dispongono di armi letali, che si chiamano libertà e reputazione dell’avversario. Non dimentichiamo che Magistratura democratica ha teorizzato esplicitamente l’uso dei processi per scopi politici. E Berlusconi è il loro nemico giurato. Ma questo è limitato a un settore preciso, e dunque sbaglia chi fa di ogni toga un fascio. La divisione dei magistrati in correnti politicizzate non favorisce la percezione dell’imparzialità, per usare un eufemismo.
Adesso l’obiettivo del Pdl è quello di riformare la giustizia attraverso i sei referendum radicali: responsabilità civile dei magistrati, separazione delle carriere, fine dell’obbligatorietà dell’azione penale, basta con l’ergastolo, stop all’abuso della custodia cautelare. Ci sarà una grande mobilitazione per raccogliere le firme e per cambiare finalmente la giustizia grazie al voto popolare. Un grande segnale di democrazia”.

5) Sarebbe grave se Berlusconi fosse interdetto dai pubblici uffici? Non sarebbe il primo leader politico a essere condannato.
“Ripeto: l’interdizione dai pubblici uffici non sarebbe soltanto la negazione dei diritti politici di un uomo, ma l’eliminazione del leader che è la voce e l’anima del popolo di centrodestra, il quale sarebbe così defraudato irreparabilmente nella competizione politica, con un vantaggio clamoroso assegnato dai giudici alla sinistra”.

6) Da una condanna Berlusconi ci guadagnerebbe, elettoralmente?
“Non sono nella condizione di rispondere a una domanda che suppone un grado di cinismo che non possiedo. So che c’è chi si figura un Berlusconi il quale, estromesso dal Parlamento e da cariche pubbliche, continua a far politica dall’ufficio. Non ci voglio nemmeno pensare. Sono convinto lo assolveranno. E se non accadesse decideremo con lui il da farsi. Di sicuro il popolo dovrà essere chiamato alle urne. La crisi istituzionale impedirebbe a noi parlamentari e ai nostri ministri di continuare a lavorare dopo che ci hanno tagliato il capo, la testa”.

7) Il governo Letta cadrebbe? Nuovo voto? Governo senza Pdl?
“Non faremo cadere il governo Letta, non è questo il punto. La condanna innescherebbe una crisi istituzionale, il cui rimedio sarebbe solo l’urna elettorale.  Escludo che la sensibilità democratica del presidente Napolitano gli detti un comportamento diverso dalla convocazione dei comizi elettorali”.

8) Che fine farebbe il centrodestra senza Berlusconi?
“Non ho nessuna voglia adesso di prefigurare scenari da day after. Berlusconi comunque non sarebbe mica morto. Non smetterebbe di pensare e di essere un riferimento morale e dunque politico per milioni di italiani. Il progetto di Forza Italia sarebbe più attuale che mai, avrebbe le impronte di Berlusconi comunque”.

9) Chi glielo fa fare a Berlusconi di rimanere in politica a 77 anni?
“L’amore per l’Italia. Lo disse diciannove anni e mezzo fa: “l’Italia è il Paese che amo”. Spero non si stufi, come pure sarebbe legittimo. Ma lui ha una tempra incredibile, unica. Lo dico io, che non credo certo di essere uno che si piega. Ma il nostro Presidente non ha paragoni”.

10) Dopo Silvio, Marina Berlusconi?
“Se vuole, avrebbe un bellissimo nome e una grande esperienza imprenditoriale di successo da giocare in politica. Ma, come tutti, dovrebbe dimostrare di meritarsi la leadership. Non per diritto dinastico, questo è certo. Senza essere calata con le corde dall’alto, magari da chi fa qualche calcolo interessato sulla successione”.
Mauro Suttora 

No comments: