Angie Harmon interpreta una detective dal nome famoso
New York, 7 luglio 2010
di Mauro Suttora - Oggi
Che coincidenza. Lunedì 12 luglio ha debuttato negli Stati Uniti (canale Tnt) un nuovo serial tv: Rizzoli & Isles. Sulle orme di Starsky & Hutch, il titolo richiama i cognomi delle due protagoniste: la detective italoamericana Jane Rizzoli e la medico legale Maura Isles, che indagano a Boston..
Il giorno dopo, martedì 13, in Italia Canale 5 ha cominciato a trasmettere in prima serata le tredici puntate di Women’s Murder Club, altro serial definito «un misto di Csi, Sex and the City e Grey’s Anatomy».
In comune, i due serial hanno la protagonista: Angie Harmon, 37 anni, texana con sangue cherokee, greco e irlandese. È una delle donne più belle degli Stati Uniti, a metà strada fra l’energetica Sandra Bullock e l’indimenticata Florinda Bolkan.
È lei l’affascinante Jane Rizzoli, che si chiama così per scelta di Tess Gerritsen, l’autrice dei libri (tradotti in Italia da Longanesi) da cui è tratta la serie. La coprotagonista Sasha Alexander ha anche lei un legame con l’Italia: tre anni fa ha sposato Edoardo Ponti, figlio di Sophia Loren.
Libri sofisticati
«Rizzoli» è un nome ben noto negli Stati Uniti. La Rizzoli Usa pubblica libri sofisticati d’arte e di moda in inglese, e la libreria Rizzoli sulla 57esima Strada di New York, con le sue boiseries, è una delle più eleganti di tutto il continente. Lì è stata girata una puntata di Sex and the City, e lì si incontrano per caso Robert De Niro e Meryl Streep nella prima scena del film Innamorarsi (1984).
Un mondo intellettuale lontano da quello della dinamica Angie Harmon, che ha sposato l’ex giocatore di football Jason Seehorn da cui ha avuto tre figlie. I loro nomi sono Fede, 6 anni, Grazia, 5, e Speranza, 1. Speriamo che non ne nasca un’altra, perché rischierebbe di chiamarsi Carità. La Harmon, lei stessa figlia di un’indossatrice degli anni ‘70, prima di recitare in Baywatch e Law & Order è stata una top model negli anni ‘90, fra le preferite di Giorgio Armani, Calvin Klein e Donna Karan. Ha conquistato le copertine di Elle, Cosmopolitan ed Esquire, e nel 2008 ha fatto sensazione fra i puritani d’America perché è apparsa «nuda» sul mensile Allure.
Idee politiche di destra
Veramente non è che si (intra)vedesse granché, anche perché Angie, come molti texani, ha idee politiche di destra. Non sono molti gli attori di Hollywood che votano repubblicano, cosicché l’ex presidente George Bush junior le fece pronunciare un discorso alla convention del 2004.
Alle ultime elezioni la Harmon ha appoggiato John McCain contro Barack Obama, e ha già promesso il voto alla conservatrice Sarah Palin per il 2012. Insomma, una vera «dura»...
Mauro Suttora
Wednesday, July 21, 2010
Monday, July 19, 2010
Cappato, Marra e Bruti Liberati
LO STRANO SALVATAGGIO DELLA LISTA FORMIGONI
di Mauro Suttora
18 luglio 2010
Dove ha fallito la P3, sta riuscendo un altissimo magistrato di sinistra? Il presidente della corte d’Appello di Milano Alfonso Marra, nonostante le pressioni del faccendiere avellinese Pasquale Lombardi ora in carcere con i sodali Carboni e Martino, non fu capace di far riammettere la lista di Roberto Formigoni alle regionali di marzo. Anche per questa totale inefficienza la «nuova P2» è stata liquidata da Berlusconi come composta da «quattro pensionati sfigati».
A risolvere il pasticcio fu poi Piermaria Piacentini, presidente del Tar lombardo indagato nell’inchiesta sulla «cricca» Balducci-Anemone. Quanto a Marra, «Fofò» per gli amici, la sua carriera è finita ad appena cinque mesi dalla prestigiosa nomina milanese: il Csm ha avviato il procedimento disciplinare, mentre l’Anm parla addirittura di espulsione.
Il dirigente radicale Marco Cappato, persa la battaglia contro Formigoni in sede di ricorso elettorale, non si è dato però per vinto: ha presentato denuncia penale per quella che definisce «la falsificazione delle firme sui moduli della lista Formigoni: duemila su 3.500 erano pre-datate rispetto alla lista dei candidati».
L’allora procuratore aggiunto di Milano Edmondo Bruti Liberati, tuttavia, ha chiesto l’archiviazione anche di questo procedimento. «Dobbiamo capirne le motivazioni», dice Cappato, «perché la sua richiesta non è stata ancora accolta. Basterebbe un rapido controllo delle firme per rendersi conto delle irregolarità. A questo punto, mi auguro che anche in Lombardia, come in Piemonte, sia fatta luce sull’illegalità del voto».
Nel frattempo, Bruti Liberati è stato nominato procuratore capo a Milano. E l’elezione al Csm in maggio, contrariamente a quella di Marra a febbraio, è stata ad ampia maggioranza. Hanno sostenuto Bruti Liberati anche i consiglieri di centrodestra, compreso il «laico» Michele Saponara (ex sottosegretario di Forza Italia) e il sottosegretario alla Giustizia Giacomo Caliendo, del quale oggi il Pd chiede le dimissioni per aver partecipato a cene della «nuova loggia P3», anche se non risulta indagato.
Una nomina trasversale, insomma, per il 65enne magistrato marchigiano, colonna della corrente di sinistra Magistratura Democratica e già segretario dell’Anm. Che secondo alcuni ha rappresentato una specie di «spartizione» nel palazzo di Giustizia milanese: Marra per il centrodestra, Bruti Liberati per il centrosinistra.
Non è un mistero infatti che anche a febbraio la nomina di Marra provocò grosse polemiche, e gli schieramenti si divisero. Gli votò contro Giuseppe Maria Berruti, fratello del deputato Pdl Massimo, mentre da sinistra gli giunsero i consensi di Celestina Tinelli (Pd) e perfino del vicepresidente Nicola Mancino. Il candidato naturale era Renato Rordorf, ma adesso dalle telefonate della P3 caldeggianti il nome di Marra emerge che si riteneva impossibile che entrambe le cariche finissero in mano alla sinistra. Paradossalmente, però, Bruti Liberati sul caso Formigoni si è dimostrato finora più «utile» di Marra.
Mauro Suttora
di Mauro Suttora
18 luglio 2010
Dove ha fallito la P3, sta riuscendo un altissimo magistrato di sinistra? Il presidente della corte d’Appello di Milano Alfonso Marra, nonostante le pressioni del faccendiere avellinese Pasquale Lombardi ora in carcere con i sodali Carboni e Martino, non fu capace di far riammettere la lista di Roberto Formigoni alle regionali di marzo. Anche per questa totale inefficienza la «nuova P2» è stata liquidata da Berlusconi come composta da «quattro pensionati sfigati».
A risolvere il pasticcio fu poi Piermaria Piacentini, presidente del Tar lombardo indagato nell’inchiesta sulla «cricca» Balducci-Anemone. Quanto a Marra, «Fofò» per gli amici, la sua carriera è finita ad appena cinque mesi dalla prestigiosa nomina milanese: il Csm ha avviato il procedimento disciplinare, mentre l’Anm parla addirittura di espulsione.
Il dirigente radicale Marco Cappato, persa la battaglia contro Formigoni in sede di ricorso elettorale, non si è dato però per vinto: ha presentato denuncia penale per quella che definisce «la falsificazione delle firme sui moduli della lista Formigoni: duemila su 3.500 erano pre-datate rispetto alla lista dei candidati».
L’allora procuratore aggiunto di Milano Edmondo Bruti Liberati, tuttavia, ha chiesto l’archiviazione anche di questo procedimento. «Dobbiamo capirne le motivazioni», dice Cappato, «perché la sua richiesta non è stata ancora accolta. Basterebbe un rapido controllo delle firme per rendersi conto delle irregolarità. A questo punto, mi auguro che anche in Lombardia, come in Piemonte, sia fatta luce sull’illegalità del voto».
Nel frattempo, Bruti Liberati è stato nominato procuratore capo a Milano. E l’elezione al Csm in maggio, contrariamente a quella di Marra a febbraio, è stata ad ampia maggioranza. Hanno sostenuto Bruti Liberati anche i consiglieri di centrodestra, compreso il «laico» Michele Saponara (ex sottosegretario di Forza Italia) e il sottosegretario alla Giustizia Giacomo Caliendo, del quale oggi il Pd chiede le dimissioni per aver partecipato a cene della «nuova loggia P3», anche se non risulta indagato.
Una nomina trasversale, insomma, per il 65enne magistrato marchigiano, colonna della corrente di sinistra Magistratura Democratica e già segretario dell’Anm. Che secondo alcuni ha rappresentato una specie di «spartizione» nel palazzo di Giustizia milanese: Marra per il centrodestra, Bruti Liberati per il centrosinistra.
Non è un mistero infatti che anche a febbraio la nomina di Marra provocò grosse polemiche, e gli schieramenti si divisero. Gli votò contro Giuseppe Maria Berruti, fratello del deputato Pdl Massimo, mentre da sinistra gli giunsero i consensi di Celestina Tinelli (Pd) e perfino del vicepresidente Nicola Mancino. Il candidato naturale era Renato Rordorf, ma adesso dalle telefonate della P3 caldeggianti il nome di Marra emerge che si riteneva impossibile che entrambe le cariche finissero in mano alla sinistra. Paradossalmente, però, Bruti Liberati sul caso Formigoni si è dimostrato finora più «utile» di Marra.
Mauro Suttora
Wednesday, July 14, 2010
Molise, torna negli Abruzzi
PROPOSTA: RIDURRE SPRECHI E BUROCRATI
Le due regioni sono separate dal 1963, ma ora c'è chi vuole fare marcia indietro. Perché con il federalismo non si può essere piccoli
Campobasso, 7 luglio 2010
di Mauro Suttora
Buone notizie, una volta tanto, sul fronte sprechi: un comitato chiede l’abolizione di un ente inutile invece della sua «salvezza».
A Campobasso è nato il gruppo «Majella madre», dal nome del monte che sia abruzzesi sia molisani considerano il proprio simbolo, più del Gran Sasso che sta troppo a nord.
Propone la cancellazione della regione Molise (appena 320 mila abitanti, come un quartiere di Roma o Milano) e la riunificazione con l’Abruzzo, da cui si separò nel 1963. Tanto più che la seconda provincia molisana, Isernia, nata nel ’70, dovrebbe essere abolita, avendo solo 88 mila abitanti.
Peggiore buco sanitario
Il promotore è Sergio Sammartino, docente di filosofia e giornalista (Il Tempo, Avanti). Proprio lui, figlio di quel senatore Remo Sammartino che, in Parlamento per trent’anni, fu uno dei padri dell’autonomia. «Ma poi, visti i risultati, si era pentito», dice Sammartino: «Il Molise è inefficiente, ha il peggior buco sanitario pro-capite in Italia dopo Lazio e Campania. Per questo dovrà aumentare l’Irpef regionale. Produce trenta euro ogni cento spesi: una politica fallimentare, basata sull’assistenzialismo pubblico. Eppure i suoi dirigenti sono capaci di spendere 150 mila euro in due giorni per la “Festa della regione”… Non c’è niente da festeggiare. Con il federalismo, il Molise dovrà accorparsi a un’altra regione. Non siamo autosufficienti. Si è parlato di Puglia o Campania. Ma vogliamo diventare ancor più “meridionali”, o preferiamo tornare a dov’eravamo prima del ’63, ed essere più “settentrionali”? Da allora l’Abruzzo si è sviluppato, oggi è ricco il doppio di noi».
Il presidente del comitato è Enzo Delli Quadri, già manager Alfa, Ansaldo, e direttore centrale dell’Enea. Gli «unionisti» stanno guadagnando consensi, in entrambe le regioni ed entrambi gli schieramenti: dal consigliere regionale molisano Michele Petraroia (Pd), a quello abruzzese Giuseppe Tagliente (Pdl).
Se ne parla nella famiglia di Alessandra Mastronardi, la giovane attrice de I Cesaroni, il cui padre Luigi di Agnone (Isernia) è favorevole. Un altro molisano famoso (genitori di Salcito, Campobasso), l’attore e produttore Massimo Ciavarro, taglia corto: «Sono favorevole a tutto ciò che diminuisce spese e tasse».
Romagna con l’Emilia
«Come mai una regione come la Romagna, poco più grande ma ben più ricca del Molise, non ha mai pensato di separarsi dall’Emilia? E perché la Basilicata ha sette senatori e noi due, cioè la metà in proporzione agli abitanti?», ragiona Sammartino.
Il suo interlocutore, ormai, è diventato il molisano più famoso: Antonio Di Pietro. La sua Italia dei Valori ha preso il 28% in regione nell’ultimo voto, le europee dell’anno scorso.
«Pochi anni fa, a un incontro di abruzzesi a Roma, Di Pietro disse che non capiva perché il Molise fosse separato dall’Abruzzo. Ma ora pare che voglia candidarsi a presidente del Molise nelle imminenti regionali del 2011. Speriamo che allarghi le sue ambizioni, e punti alla guida del nuovo, grande Abruzzi-Molise».
Mauro Suttora
Le due regioni sono separate dal 1963, ma ora c'è chi vuole fare marcia indietro. Perché con il federalismo non si può essere piccoli
Campobasso, 7 luglio 2010
di Mauro Suttora
Buone notizie, una volta tanto, sul fronte sprechi: un comitato chiede l’abolizione di un ente inutile invece della sua «salvezza».
A Campobasso è nato il gruppo «Majella madre», dal nome del monte che sia abruzzesi sia molisani considerano il proprio simbolo, più del Gran Sasso che sta troppo a nord.
Propone la cancellazione della regione Molise (appena 320 mila abitanti, come un quartiere di Roma o Milano) e la riunificazione con l’Abruzzo, da cui si separò nel 1963. Tanto più che la seconda provincia molisana, Isernia, nata nel ’70, dovrebbe essere abolita, avendo solo 88 mila abitanti.
Peggiore buco sanitario
Il promotore è Sergio Sammartino, docente di filosofia e giornalista (Il Tempo, Avanti). Proprio lui, figlio di quel senatore Remo Sammartino che, in Parlamento per trent’anni, fu uno dei padri dell’autonomia. «Ma poi, visti i risultati, si era pentito», dice Sammartino: «Il Molise è inefficiente, ha il peggior buco sanitario pro-capite in Italia dopo Lazio e Campania. Per questo dovrà aumentare l’Irpef regionale. Produce trenta euro ogni cento spesi: una politica fallimentare, basata sull’assistenzialismo pubblico. Eppure i suoi dirigenti sono capaci di spendere 150 mila euro in due giorni per la “Festa della regione”… Non c’è niente da festeggiare. Con il federalismo, il Molise dovrà accorparsi a un’altra regione. Non siamo autosufficienti. Si è parlato di Puglia o Campania. Ma vogliamo diventare ancor più “meridionali”, o preferiamo tornare a dov’eravamo prima del ’63, ed essere più “settentrionali”? Da allora l’Abruzzo si è sviluppato, oggi è ricco il doppio di noi».
Il presidente del comitato è Enzo Delli Quadri, già manager Alfa, Ansaldo, e direttore centrale dell’Enea. Gli «unionisti» stanno guadagnando consensi, in entrambe le regioni ed entrambi gli schieramenti: dal consigliere regionale molisano Michele Petraroia (Pd), a quello abruzzese Giuseppe Tagliente (Pdl).
Se ne parla nella famiglia di Alessandra Mastronardi, la giovane attrice de I Cesaroni, il cui padre Luigi di Agnone (Isernia) è favorevole. Un altro molisano famoso (genitori di Salcito, Campobasso), l’attore e produttore Massimo Ciavarro, taglia corto: «Sono favorevole a tutto ciò che diminuisce spese e tasse».
Romagna con l’Emilia
«Come mai una regione come la Romagna, poco più grande ma ben più ricca del Molise, non ha mai pensato di separarsi dall’Emilia? E perché la Basilicata ha sette senatori e noi due, cioè la metà in proporzione agli abitanti?», ragiona Sammartino.
Il suo interlocutore, ormai, è diventato il molisano più famoso: Antonio Di Pietro. La sua Italia dei Valori ha preso il 28% in regione nell’ultimo voto, le europee dell’anno scorso.
«Pochi anni fa, a un incontro di abruzzesi a Roma, Di Pietro disse che non capiva perché il Molise fosse separato dall’Abruzzo. Ma ora pare che voglia candidarsi a presidente del Molise nelle imminenti regionali del 2011. Speriamo che allarghi le sue ambizioni, e punti alla guida del nuovo, grande Abruzzi-Molise».
Mauro Suttora
Monday, July 12, 2010
Pannella & Bordin
"L'ho trovato bene. Un po' invecchiato. Gli occhi sono piu' profondamente segnati. Passa gran parte delle ore notturne circondato da collaboratori e amici. La signora Goebbels, che è un'assidua di queste riunioni e che se ne sente molto onorata, mi descriveva la cosa, non riuscendo a nascondere un vago senso di noia per la monotonia delle riunioni. Parla quasi sempre lui. E - si ha un bell'essere il Fuehrer - si finisce sempre col ripetere le stesse cose e con l'annoiare gli ascoltatori"
Galeazzo Ciano, Diario, 23 maggio 1939
Galeazzo Ciano, Diario, 23 maggio 1939
Wednesday, July 07, 2010
Castiglioncello (Livorno), 20 luglio
Martedì 20 luglio presentazione di 'Mussolini segreto' a Castiglioncello (Livorno)
Incontri al Castello: Castiglioncello festeggia trent'anni
Gli Incontri al Castello, organizzati dal Comune di Rosignano M.mo, alla Limonaia, nel parco del castello Pasquini di Castiglioncello, con giornalisti e scrittori che presentano i loro libri, compie trent’anni. Un compleanno importante che Alessandro Franchi, Sindaco del comune di Rosignano M.mo e Gloria De Antoni curatrice della rassegna da tre anni, intendono festeggiare al meglio con ospiti prestigiosi e interessanti. “In un’epoca in cui anche il più piccolo comune della provincia italiana organizza incontri con gli autori, scoprendo che lo scrittore attira il pubblico e che ci sono appassionati di letteratura- dichiara il Sindaco- è nostro punto di forza ricordare che il comune di Rosignano è stato lungimirante scegliendo, trent’anni fa, di organizzare incontri con scrittori. Appuntamenti che con il tempo si sono fatti sempre più importanti e attesi dal pubblico.”
“Per festeggiare degnamente la rassegna - ricorda la curatrice Gloria De Antoni - abbiamo deciso di accontentare ogni richiesta del pubblico e cercando di rappresentare tutti i generi della letteratura a 360 gradi, dall’epistolario, al diario, dal saggio al romanzo nelle sue differenti accezioni: il romanzo d’indagine, quello classico e quello “estivo”, insomma non avremo come sempre un unico tema, ma un filo conduttore che è quello del genere letterario.”
La rassegna si apre domenica 11 luglio alle ore 18 con Marcello Sorgi, giornalista già direttore del tg1 e della Stampa, di cui oggi è editorialista e inviato, che racconta nel suo ultimo libro “Le amanti del vulcano” la carismatica vicenda di amore e tradimento tra il regista Roberto Rossellini e le attrici Anna Magnani e Ingrid Bergman.
Martedì 13 luglio arriverà a Castiglioncello Don Andrea Gallo con “Così in terra, come in cielo” edito da Mondadori, il lucido racconto del più famoso prete da marciapiede italiano.
Giovedì 15 luglio l’incontro sarà con Lorenzo Pavolini nella cinquina dei finalisti al premio Strega per “Accanto alla tigre”, un viaggio nella storia della famiglia Pavolini e insieme in quella collettiva del Paese. Protagonista Alessandro Pavolini, figura centrale del fascismo, nonno di cui Lorenzo scopre la verità solo nei libri di storia.
Il giorno successivo (venerdì 16 luglio) è la volta di Alice Di Stefano figlia della scrittrice Cesarina Vighy, recentemente scomparsa, che ricorderà la madre e i suoi libri da “L’ultima estate” a “Scendo. Buon proseguimento”.
Martedì 20 luglio il giornalista e scrittore Mauro Suttora presenterà il volume di Claretta Petacci “Mussolini segreto. Diari 1932 – 1938” edito da Rizzoli, di cui è curatore.
Mauro Suttora, giornalista del gruppo RCS (Rizzoli Corriere della Sera), collabora con «Newsweek» e con il «New York Observer». A settant’anni dalla loro stesura e dopo una serie di vicissitudini travagliate che ne hanno in passato ostacolato la pubblicazione, i diari di Claretta Petacci raggiungono il pubblico italiano. E rivelano ben più di quanto ci si potrebbe aspettare dalla donna nota a molti solo come l’ultima e più famosa amante di Mussolini.
Giovedì 22 luglio l’appuntamento sarà con il magistrato Antimafia e scrittore Gianrico Carofiglio. Carofiglio che con i primi quattro romanzi ha superato il traguardo del milione di copie vendute, converserà e parlerà al pubblico dei suoi romanzi d’indagine da “Le perfezioni provvisorie” a “Non esiste saggezza” entrambi editi da Sellerio.
Sabato 24 luglio Anna Testa e Giuliana Lojodice presenteranno «Buonasera Aroldo, buonasera Giuliana. Aroldo Tieri e Giuliana Lojodice, vita, carriera e scene da un matrimonio», edito da Baldini Castoldi Dalai.
Venerdì 30 luglio Enrico Vaime, testimone e protagonista dello spettacolo italiano, della rivista, del varietà, della commedia, della radio e della televisione, presenta la terza parte della sua autobiografia:“Anche a costo di mentire” edito da Aliberti.
Sabato 31 luglio torna a Castiglioncello Camilla Baresani con il suo ultimo romanzo “Un’estate fa” edito da Bompiani.
Gli incontri si fermano per una settimana per lasciare spazio al premio della comunicazione per riprendere Martedì 10 agosto con il professore-giallista Sergio Vanni e il suo “Un delitto educato”, quindi mercoledì 18 agosto Alessandra Levantesi, giornalista e critica della stampa presenterà il libro scritto con il compianto Tullio Kezich dal titolo “Una dinastia italiana. L’arcipelago Cecchi – D’Amico tra cultura, politica e società” edizioni Garzanti.
Venerdì 20 agosto torna un affezionato ospite di Castiglioncello Gillo Dorfles, per presentare il volume a lui dedicato “Divenire di Gillo Dorfles”. Il 12 aprile lo scrittore, filosofo e critico d’arte Gillo Dorfles ha compiuto 100 anni. Per festeggiare lo speciale compleanno del teorico dell’estetica, del gusto e delle mode, è uscito questo libro curato da Massimo Carboni, che è un omaggio per ricostruire a mosaico un percorso scientifico, culturale e creativo che include in prima persona l’intellettuale e l’artista che lo ha intrapreso, il suo stile di lavoro e il suo calibro etico.
Gli incontri alla Limonaia si terranno alle ore 18 e sono a ingresso gratuito.
07/07/2010
Incontri al Castello: Castiglioncello festeggia trent'anni
Gli Incontri al Castello, organizzati dal Comune di Rosignano M.mo, alla Limonaia, nel parco del castello Pasquini di Castiglioncello, con giornalisti e scrittori che presentano i loro libri, compie trent’anni. Un compleanno importante che Alessandro Franchi, Sindaco del comune di Rosignano M.mo e Gloria De Antoni curatrice della rassegna da tre anni, intendono festeggiare al meglio con ospiti prestigiosi e interessanti. “In un’epoca in cui anche il più piccolo comune della provincia italiana organizza incontri con gli autori, scoprendo che lo scrittore attira il pubblico e che ci sono appassionati di letteratura- dichiara il Sindaco- è nostro punto di forza ricordare che il comune di Rosignano è stato lungimirante scegliendo, trent’anni fa, di organizzare incontri con scrittori. Appuntamenti che con il tempo si sono fatti sempre più importanti e attesi dal pubblico.”
“Per festeggiare degnamente la rassegna - ricorda la curatrice Gloria De Antoni - abbiamo deciso di accontentare ogni richiesta del pubblico e cercando di rappresentare tutti i generi della letteratura a 360 gradi, dall’epistolario, al diario, dal saggio al romanzo nelle sue differenti accezioni: il romanzo d’indagine, quello classico e quello “estivo”, insomma non avremo come sempre un unico tema, ma un filo conduttore che è quello del genere letterario.”
La rassegna si apre domenica 11 luglio alle ore 18 con Marcello Sorgi, giornalista già direttore del tg1 e della Stampa, di cui oggi è editorialista e inviato, che racconta nel suo ultimo libro “Le amanti del vulcano” la carismatica vicenda di amore e tradimento tra il regista Roberto Rossellini e le attrici Anna Magnani e Ingrid Bergman.
Martedì 13 luglio arriverà a Castiglioncello Don Andrea Gallo con “Così in terra, come in cielo” edito da Mondadori, il lucido racconto del più famoso prete da marciapiede italiano.
Giovedì 15 luglio l’incontro sarà con Lorenzo Pavolini nella cinquina dei finalisti al premio Strega per “Accanto alla tigre”, un viaggio nella storia della famiglia Pavolini e insieme in quella collettiva del Paese. Protagonista Alessandro Pavolini, figura centrale del fascismo, nonno di cui Lorenzo scopre la verità solo nei libri di storia.
Il giorno successivo (venerdì 16 luglio) è la volta di Alice Di Stefano figlia della scrittrice Cesarina Vighy, recentemente scomparsa, che ricorderà la madre e i suoi libri da “L’ultima estate” a “Scendo. Buon proseguimento”.
Martedì 20 luglio il giornalista e scrittore Mauro Suttora presenterà il volume di Claretta Petacci “Mussolini segreto. Diari 1932 – 1938” edito da Rizzoli, di cui è curatore.
Mauro Suttora, giornalista del gruppo RCS (Rizzoli Corriere della Sera), collabora con «Newsweek» e con il «New York Observer». A settant’anni dalla loro stesura e dopo una serie di vicissitudini travagliate che ne hanno in passato ostacolato la pubblicazione, i diari di Claretta Petacci raggiungono il pubblico italiano. E rivelano ben più di quanto ci si potrebbe aspettare dalla donna nota a molti solo come l’ultima e più famosa amante di Mussolini.
Giovedì 22 luglio l’appuntamento sarà con il magistrato Antimafia e scrittore Gianrico Carofiglio. Carofiglio che con i primi quattro romanzi ha superato il traguardo del milione di copie vendute, converserà e parlerà al pubblico dei suoi romanzi d’indagine da “Le perfezioni provvisorie” a “Non esiste saggezza” entrambi editi da Sellerio.
Sabato 24 luglio Anna Testa e Giuliana Lojodice presenteranno «Buonasera Aroldo, buonasera Giuliana. Aroldo Tieri e Giuliana Lojodice, vita, carriera e scene da un matrimonio», edito da Baldini Castoldi Dalai.
Venerdì 30 luglio Enrico Vaime, testimone e protagonista dello spettacolo italiano, della rivista, del varietà, della commedia, della radio e della televisione, presenta la terza parte della sua autobiografia:“Anche a costo di mentire” edito da Aliberti.
Sabato 31 luglio torna a Castiglioncello Camilla Baresani con il suo ultimo romanzo “Un’estate fa” edito da Bompiani.
Gli incontri si fermano per una settimana per lasciare spazio al premio della comunicazione per riprendere Martedì 10 agosto con il professore-giallista Sergio Vanni e il suo “Un delitto educato”, quindi mercoledì 18 agosto Alessandra Levantesi, giornalista e critica della stampa presenterà il libro scritto con il compianto Tullio Kezich dal titolo “Una dinastia italiana. L’arcipelago Cecchi – D’Amico tra cultura, politica e società” edizioni Garzanti.
Venerdì 20 agosto torna un affezionato ospite di Castiglioncello Gillo Dorfles, per presentare il volume a lui dedicato “Divenire di Gillo Dorfles”. Il 12 aprile lo scrittore, filosofo e critico d’arte Gillo Dorfles ha compiuto 100 anni. Per festeggiare lo speciale compleanno del teorico dell’estetica, del gusto e delle mode, è uscito questo libro curato da Massimo Carboni, che è un omaggio per ricostruire a mosaico un percorso scientifico, culturale e creativo che include in prima persona l’intellettuale e l’artista che lo ha intrapreso, il suo stile di lavoro e il suo calibro etico.
Gli incontri alla Limonaia si terranno alle ore 18 e sono a ingresso gratuito.
07/07/2010
Monday, July 05, 2010
Elogio dell'individualismo
"La sovranità del nostro io individuale, idea nata nel Rinascimento fiorentino, rappresenta forse il dono più grande dell'Italia alla civiltà mondiale"
Salman Rushdie, 10 luglio 2010, discorso alla Milanesiana (Milano)
Salman Rushdie, 10 luglio 2010, discorso alla Milanesiana (Milano)
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