La terra si spegne RIACCENDIAMOLA
DOSSIER Tra mega bollette e caro benzina: cosa ci riserva il futuro
Le risorse sono agli sgoccioli: sole e vento ci aiuteranno a superare la crisi energetica ? La natura non basta, assicurano gli esperti. Bisogna abolire gli sprechi e costruire case "intelligenti". Il problema è mondiale, ma l' Italia rischia molto di più. Perché dipendiamo quasi completamente dall' estero per riscaldarci, muoverci e produrre. E per cambiare c' è un solo modo: risparmiare
di Mauro Suttora
Oggi, 10 maggio 2006
Ce ne accorgiamo ogni mese, quando arrivano le bollette: gas, benzina ed elettricità aumentano ormai del dieci per cento all' anno. Questa primavera fredda è stata una batosta non solo per fiori e alberi, ma anche per le nostre tasche. E poi la benzina che rimane a prezzi stratosferici, i russi che tagliano il gas, i blackout estivi... Cosa sta succedendo ? Rischiamo di rimanere senza riscaldamento ed elettricità, o di pagarli una fortuna ? Perché l' energia di cui abbiamo bisogno è diventata così cara ? E che possiamo fare per spendere meno ?
Per capirlo, abbiamo interpellato esperti dei tre grandi rami in cui vanno a finire tutto il petrolio e il gas che utilizziamo: riscaldamento, trasporti, elettricità. Ognuno di questi settori utilizza un terzo dell' energia complessiva, che per l' 85 per cento dobbiamo importare dall' estero, pagando più di trenta miliardi di euro l' anno. L' Italia, infatti, produce soltanto un quinto dell' elettricità che consuma, un sesto del gas e un ventesimo del petrolio: "Siamo totalmente dipendenti, e per di più da Paesi instabili e a rischio politico come Algeria e Russia per il gas, e Libia e Iran per il petrolio", spiega Riki Sospisio della società Etf Ga.
Consumare meno.
Siamo vulnerabili, quindi. Come ridurre i rischi ? "Innanzitutto consumando di meno", risponde Maria Grazia Midulla del Wwf. Il che non vuol dire diminuire il nostro tenore di vita, ma ridurre gli sprechi e usare le varie fonti in modo più intelligente. Per quanto riguarda il riscaldamento tutte le abitazioni dovrebbero essere isolate e coibentate. Sia quelle di nuova costruzione, sia quelle vecchie, ogni volta che vengono ristrutturate. Questo significa installare doppi vetri per non disperdere il calore, utilizzare materiali di qualità, coprire i tetti con pannelli solari per garantirci l' acqua calda. È da trent' anni che se ne parla, ma in concreto è stato fatto pochissimo. Tutti i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo, per esempio, dalla Spagna a Cipro, dalla Grecia a Israele, oggi al posto delle tegole hanno i pannelli per il "solare termico", con grandi risparmi nelle bollette.
"In Italia invece mancano gli incentivi fiscali per le famiglie", spiega Midulla, "che sono l' unico modo per ottenere risultati. Le nostre città hanno cambiato volto negli ultimi anni grazie alle detrazioni per le ristrutturazioni delle facciate delle case. Lo stesso potrebbe avvenire per i consumi energetici".
Riscaldarsi.
Nel 1971 il 70 per cento del riscaldamento era a gasolio, oggi appena il 20 per cento. La sostituzione col gas è stata un' ottima cosa per la qualità dell' aria, ma dal punto di vista del costo e della dipendenza dall' estero non è cambiato nulla. Il costo del metano infatti è agganciato automaticamente a quello del dollaro, e dobbiamo importarne l' 83 per cento (vedi la tabella qui sotto). "Occorre una certificazione edilizia energetica per tutte le nuove costruzioni e le ristrutturazioni", avverte Matteo Leonardi del Wwf. Altrimenti succede come per le soffitte e mansarde trasformate (spesso abusivamente) in abitazioni negli ultimi anni: tirate su alla svelta con materiale edilizio di seconda qualità, annullano ogni risparmio di costruzione con i costi di riscaldamento invernale e aria condizionata estiva.
Il boom dei condizionatori dopo il gran caldo del 2003 è un altro spreco: usare elettricità, cioè energia pregiata, per riscaldarsi e rinfrescarsi, è costoso e inefficiente. Meglio le classiche stufe, o le pale al soffitto per la ventilazione. Ma alcune regioni, come Lombardia e Trentino, ora proibiscono l' uso di legna per le stufe. Con scopi apparentemente ecologici (diminuire le emissioni di anidride carbonica che causano l' effetto serra), i quali cozzano però contro i costi, visto che la legna da ardere spesso viene raccolta gratis, e anche contro l' interesse nazionale di non dipendere dall' estero: "Mi vietano di usare la mia stufa ad alta efficienza con legna raccolta qua intorno, e mi costringono invece a pagare un occhio della testa il gas russo o algerino", protesta Alessandro Ghezzer da Trento.
Muoversi.
I trasporti ingoiano un terzo dell' energia che consumiamo, e un terzo di secolo dopo il primo choc petrolifero della guerra del Kippur (ricordate l' austerity del ' 73 ?) nonostante tutti i bei discorsi ecologici il 98 per cento dei nostri veicoli va ancora a benzina o a gasolio. Dai pozzi italiani (soprattutto in Basilicata) riusciamo a estrarre solo il 5 per cento dell' oro nero che consumiamo. Continuiamo quindi a regalare decine di miliardi a personaggi come gli sceicchi, Gheddafi, gli ayatollah e i russi (vedere la tabella).
Purtroppo le alternative sono in teoria molte (auto a gas, ibride, a etanolo), ma in pratica si tratta di vetture ancora poco convenienti per prezzo, peso o difficoltà di approvvigionamento. La rete dei rifornitori di gas infatti non è estesa come quella dei benzinai. Il sogno delle auto ad acqua (idrogeno) resta per ora confinato nei laboratori. L' etanolo è sviluppato solo in Brasile. Le auto elettriche sono appesantite da batterie enormi e di scarsa autonomia. E comunque anche l' elettricità proviene in gran parte da gas e petrolio.
"Per risparmiare non resta che usare di più i trasporti pubblici", predicano gli ecologisti, e in effetti il cosiddetto "costo energetico" di treni, tram e bus, cioè l' energia necessaria per trasportare una persona, è nettamente inferiore a quello delle auto. All' interno del trasporto pubblico, poi, sono preferibili i mezzi su rotaia. Per questo molte città adottano la "cura del ferro", ripristinando tram e scavando metropolitane. E per fluidificare il traffico, evitando i motori accesi di macchine quasi ferme, sono importanti piccoli accorgimenti come i "semafori intelligenti", con la luce verde sincronizzata sulle grandi arterie.
Elettricità.
L' 80 per cento delle nuove centrali in Italia funzionerà a gas. "Bene", applaudono gli ecologisti, nemici di petrolio, carbone e nucleare. "Assurdo", ribatte Suspisio, "sciupare energia pregiata come il gas per produrre elettricità equivale a riscaldarsi bruciando banconote. Meglio il carbone, che oggi si può liquefare e gassificare, con nuove tecniche per evitare l' inquinamento. E che, soprattutto, proviene da Paesi senza rischi come Canada, Australia, Germania".
Quanto al nucleare, stiamo importando parecchia elettricità dalla Francia, che la ricava dalle sue numerose centrali atomiche. Noi abbiamo rinunciato a questa energia vent' anni fa, con il referendum dopo il disastro di Chernobyl. Da allora però non ci sono stati più incidenti. Oggi perfino il Vaticano si dichiara favorevole al nucleare e alla proposta dell' ingegnere Giuseppe Rotunno di utilizzare l' uranio delle testate atomiche per scopi civili, destinando il ricavato al Terzo Mondo. Tuttavia per costruire nuove centrali atomiche ci vogliono una dozzina d' anni, e neanche gli Stati Uniti hanno finora risolto il problema delle scorie, che rimangono radioattive per migliaia di anni.
Acqua, vento, sole.
Sono le uniche energie "rinnovabili", perché non si esauriscono mai, e "dolci", perché non inquinanti e gratuite. Ma l' idroelettrico può aumentare di poco la sua capacità in Italia: è difficile progettare altre dighe sui fiumi, e i valligiani protestano se si alterano troppo gli equilibri ecologici. Perfino il vento ha i suoi oppositori fra gli ambientalisti (come l' ex ministro Carlo Ripa di Meana, oggi presidente di Italia Nostra), perché deturpano il paesaggio e costerebbero troppo. Ma i Paesi più avanzati, come Germania e Danimarca, stanno costruendo molti mulini a vento con turbine che già coprono il 20 per cento del consumo energetico. In Navarra (Spagna) addirittura la metà dell' elettricità viene prodotta così. L' Italia li ha installati sull' Appennino: il paese di Varese Ligure (La Spezia) soddisfa tutti i propri consumi col vento, e fra Puglia, Campania e Basilicata ne sono sorti a decine sui crinali della Daunia. Per evitare "inquinamenti visivi" i generatori eolici si possono comunque installare in mare, vicini alle coste più ventose. Il sole, infine: risulta ancora relativamente poco efficiente produrre elettricità con celle fotovoltaiche, mentre il "solare termico" è già conveniente dal punto di vista economico.
Consigli pratici per pagare meno.
In casa, stare sotto i 20 gradi e spegnere la luce. Fuori, non accelerare. Come spendere meno ? Come ridurre le bollette e i conti dal benzinaio ? Ecco alcuni consigli pratici.
l Riscaldamento. Se siete "termoautonomi", non superate mai i 20 gradi (lo impone anche la legge). Un maglione e una coperta in più fanno pure bene alla salute. Se invece avete il riscaldamento centralizzato di un condominio, date battaglia nelle riunioni: ci sarà sempre un inquilino che si lamenterà per il freddo. Siate crudeli: minacciatelo di spedire i vigili a ispezionargli l' appartamento.
l Aria condizionata. Sì, le ultime estati sono state calde, e abbiamo acquistato tanti condizionatori. Ma non diventiamo fanatici: si sopravvive anche a 30 gradi, senza pretenderne 25. Non tutte le stanze hanno bisogno di essere raffreddate: in alcune può bastare una bella corrente d' aria o le pale sul soffitto. Chiudete le porte fra i locali "condizionati" e gli altri. E le finestre.
l Elettricità. Spegnete le luci quando uscite da ogni stanza. Sembra stupido, ma si risparmia parecchio. Controllate la potenza delle lampadine, che è indicata in watt. Comprate quelle ad alto rendimento: costano di più, ma alla lunga convengono. Date un' occhiata agli elettrodomestici. Alcuni consumano molto, altri sorprendentemente poco, ed è quindi inutile preoccuparsi di spegnerli (Tv, computer). Togliete lo scaldabagno elettrico e sostituitelo con un bruciatore a gas. O, meglio, con pannelli solari.
l Auto. Esistono addirittura gare di guida "risparmiosa": evitando accelerazioni e frenate brusche si riduce il consumo di carburante fino al 30 per cento. Informatevi sempre dei chilometri che un' auto percorre con un litro prima di acquistarla. Preferite i modelli a bassa cilindrata. l Siate drastici. Non serve l' auto per accompagnare sempre i figli se la scuola è vicina. Usate di più i mezzi pubblici. E andate a piedi: oltre a risparmiare sulla benzina, non pagherete le palestre.
Tutti i trucchi del fai da te.
Il sogno: non dipendere più da sceicchi, ayatollah e Gheddafi... Non volete più regalare soldi a Putin per il suo gas o agli arabi per il petrolio ? Oltre a consumare meno, ecco qualche consiglio su come rendersi più autonomi.
l Condominio. Se abitiamo in condominio è difficile adottare decisioni individuali. Ma quando il palazzo deve rinnovare la facciata, il tetto o le finestre, pretendete dall' amministratore che vengano utilizzati materiali e infissi coibentanti: che garantiscano, cioè, più isolamento contro il freddo d' inverno, e contro il caldo d' estate.
l Casa di proprietà. Informatevi sulle possibili migliorie termiche: ormai esistono esperti che garantiscono risparmi anche del 20/30 per cento sui costi del riscaldamento. Di rigore i pannelli solari per l' acqua calda sul tetto, soprattutto sul lato sud. Non preoccupatevi se vivete in Italia settentrionale e se le giornate grigie sono molte: docce e termosifoni caldi sono sempre garantiti, grazie a un' integrazione col bruciatore del gas che scatta quando non si ottiene col sole la temperatura minima. Ma il risparmio c' è sempre.
l Riscaldamento a legna. Se non si ha la fortuna di avere un bosco privato o di vivere vicino a una foresta pubblica, bisogna pagar cara anche la legna da ardere. Ma una buona provvista può durare tutto l' inverno, sempre che la cappa tiri bene (consultate lo spazzacamino) o che la stufa abbia un buon rendimento. Occhio alle esalazioni di ossido di carbonio, però.
l Alberi. Piantatene il più possibile attorno a casa. La loro ombra è il miglior rinfrescante contro le arsure estive. E se avete una fontana in disuso, riattatela: un velo d' acqua scrosciante garantisce vari gradi in meno.
Le citta' piu' efficienti.
Bolzano e Roma offrono incentivi, Milano ha ottimi trasporti pubblici. Quali sono le città più efficienti in termini di energia ? E quali invece le più sprecone ? Ogni anno Legambiente e Sole 24Ore stilano una classifica dei capoluoghi più ecologici. Ecco i migliori e peggiori.
Risparmio. Bolzano offre incentivi per la coibentazione delle case, il risparmio e l' installazione di pannelli solari. Anche Roma fa qualcosa. Alessandria può vantare il primo villaggio "solare". Fra le grandi città sono invece a zero Milano, Genova, Bari e Trieste.
Trasporti. Quelli pubblici migliori sono a Milano, i peggiori a Napoli. Fra le grandi città, bene Trieste e Catania, male Bari e Verona. Fra le medie primeggiano Trento e La Spezia, ultima Pesaro. Fra le piccole, bene Aosta e Chieti, male Verona e Massa. Udine detiene il record per i mezzi a metano (55) ed elettrici (5) su un totale di 77 bus. Quanto all' utilizzo effettivo dei mezzi pubblici, bene Roma, Bologna, Ancona, Siena e Cosenza. Male Torino, Napoli, Messina, Siracusa, Latina, Vercelli e Sondrio.
Elettricità. Al Sud i consumi sono la metà del Nord: 837 kwh annui per abitante ad Avellino, contro i 1.523 di Aosta. Sassari, curiosamente, è a 1.470. Ma la richiesta di elettricità aumenta del 2 3 per cento annuo (del 7 per cento nel 2004 a Catanzaro, Trapani e Crotone).
Carburanti. Enna è la provincia col minor consumo a testa, 236 litri annui, mentre la vicina Ragusa è la più prodiga con 681, superando Grosseto. Ogni 100 italiani, 63 hanno l' auto: record europeo. In testa Biella e Viterbo con 72, in coda Genova e La Spezia (50) e Foggia (52).
Da dove viene e dove finisce la nostra energia
Il pianeta spaccato in due dalla fame di energia in questa immagine emblematica c' è la sintesi dei problemi che attanagliano il pianeta. alla lista dei paesi industrializzati si aggiungono india e cina che consumano quantità esorbitanti di energia facendo lievitare i prezzi. energia più pulita e atomi sicuri per andare avanti eliche giganti a costo zero l' energia prodotta dal vento è conveniente. sulle nostre montagne questo spettacolo sarà sempre più frequente. una cascata di luce l' idroelettrico soddisfa una parte importante del bisogno energetico, ma bisogna anche salvare l' equilibrio delle valli. ritorno al nucleare passati 20 anni (e senza incidenti) da chernobyl, molti suggeriscono di tornare all' energia atomica. petrolio: un mare di guai il greggio è la principale fonte di energia. il guaio è che molti dei paesi produttori sono instabili politicamente.
quando i rifiuti domestici possono valere oro
brescia è la numero uno
Brescia. nel "termoutilizzatore" (foto sotto), la città lombarda brucia la spazzatura rispettando le norme antinquinamento. e riutilizza l' energia prodotta per il riscaldamento e l' elettricità. così un acino d' uva accende una lampadina a faenza si produce energia dalle bucce della frutta faenza (ravenna). sopra, scarti delle lavorazioni (vinacce, bucce d' uva e noccioli di frutta) e residui delle potature consentono a questa azienda agricola, la maggiore produttrice di vino in italia, un' autonomia energetica del 90 per cento. l' elettricità che avanza viene pure rivenduta.
ecco da dove viene la nostra energia...
petrolio e gas la fanno ancora da padroni fra le nostre fonti di approvvigionamento: un terzo di secolo dopo l' austerity per la guerra del kippur, siamo tuttora dipendenti dall' oro nero. le fonti pulite (sole e vento) rappresentano una quota minima.
...e dove finisce:
regnano petrolio e gas riscaldamento, trasporti ed elettricità si dividono equamente l' uso finale dell' energia in italia. negli ultimi anni c' è stato un grosso aumento nell' uso del gas per il riscaldamento e nelle centrali elettriche. importiamo energia nucleare dalla francia.
trivelle per il petrolio nelle vigne piemontesi
dilemma a vercelli gattinara (vercelli). c' è un giacimento petrolifero sotto le preziose vigne dell' omonimo vino. così sono iniziate le trivellazioni, rese convenienti dal petrolio a 72 dollari al barile. sopra: la raffineria di trecate (novara).
Ad Alessandria è nato il primo quartiere dove funziona tutto grazie al sole
Il villaggio fotovoltaico del quartiere Cristo di Alessandria produce da sei mesi con pannelli solari 170 kw di energia elettrica, utilizzata nei 192 appartamenti di otto palazzine. ogni famiglia risparmia così dai 500 agli 800 euro all' anno. Queste case popolari, autonome al 60 per cento, hanno un doppio contatore che registra la produzione di energia propria e quella erogata dall' Enel. il complesso occupa 75 mila metri quadri. gli affitti variano da 30 a 150 euro al mese a seconda del reddito.
Mauro Suttora
No comments:
Post a Comment