SCUOLE, INPS, PREFETTURE: COSA CAMBIERÀ PER GLI ABITANTI
I servizi rimangono, gli uffici si spostano. Ecco cosa cambierà in concreto per gli abitanti delle province abolite.
di Mauro Suttora
Oggi, 19 agosto 2011
Spariranno gli uffici statali, si sopperirà con l'informatizzazione e gli sportelli distaccati. Spariscono prefetture, questure, comandi provinciali di Carabinieri, Guardia di finanza e Vigili del fuoco, direzioni provinciali del lavoro, uffici scolastici provinciali, agenzie delle entrate, motorizzazione, Inps, Inail, Inpdap, Camere di commercio, Aci e tutti gli altri uffici statali o parastatali.
Naturalmente i servizi rimangono: pompieri e Carabinieri, per esempio, continuano ad avere tutte le loro caserme e la Polizia i commissariati. Per le pratiche negli uffici amministrativi, però, bisognerà fare più strada per andare nel nuovo capoluogo. Si ovvierà con sportelli distaccati e con l' informatizzazione (documenti on line ).
Uffici provinciali: tutte le competenze saranno assorbite dalla Provincia cui si viene annessi. Cancellati presidenti, consiglieri e assessori, le competenze passeranno alla nuova Provincia, che assorbirà quella sparita. Ed è qui il problema. Per risparmiare veramente, infatti, bisognerebbe abolire tutte le Province, e trasferire i loro uffici a Comuni e Regioni. Non ha senso, per esempio, che gli edifici delle scuole secondarie (e la loro manutenzione) siano della Provincia, e quelli delle primarie del Comune. Egualmente per le strade provinciali: possono tranquillamente passare alle Regioni.
Occorreranno tempi lunghi: le amministrazioni vanno avanti fino alla scadenza naturale. Il numero degli abitanti si calcolerà il 9 ottobre, con il censimento 2011. Alcune province vicine ai 300 mila abitanti, come Pistoia e Benevento, potrebbero salvarsi.
Poi, le amministrazioni vanno avanti fino alla scadenza naturale. Le appena elette Trieste, Gorizia e Vercelli, per esempio, dureranno fino al 2016.
M.S.