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Tuesday, July 30, 2013

Il cittadino Grillo in traghetto


Il capo del Movimento 5 stelle torna in Sardegna da Genova. Senza scorta, mangia da solo al ristorante. Gentile con chi lo riconosce, sembra un altro rispetto al tribuno aggressivo che tuona dai palchi
di Mauro Suttora

Oggi, 23 luglio 2012

Venerdì sera, ore 22, il velocissimo traghetto Genova-Olbia Moby Drea è partito. Pienissimo, inizio ponte di mezza estate. Un uomo massiccio con zazzerona argento-grigia mangia solitario nel ristorante à la carte. È lui o non è lui? Ma sì che è lui.
I passeggeri se lo additano a vicenda: Beppe Grillo. Il comico diventato cinque mesi fa capo del primo (o secondo, comunque al massimo terzo) partito italiano: il Movimento 5 stelle.

Nessuno osa avvicinarsi a disturbare la sua tranquillità. Non ha la scorta, non ha parenti o amici attorno. Solo. Nessun altro politico della sua importanza in Italia (al mondo?) va in giro così, senza un minimo di protezione. Lui sì.
Cena rapidissima. Poi scompare in cabina. Riappare al mattino, in prossimità della costa sarda. Seconda sorpresa: non viaggia in auto. Ha una moto Suzuki, blu fiammante. Nel garage, aspettando che si apra il portellone, una famiglia si avvicina. Poi un’altra. Lui, cordialissimo, parla con tutti.

Destinazione Porto Cervo
Infine, uscito rombando dal traghetto, si avvia verso la sua casa di vacanza. Che da trent’anni è al Pevero di Porto Cervo. Lì lo aspettano la moglie Parvin, i figli e qualche amico. Sono arrivati a inizio luglio.
Il precedente viaggio in traghetto, con l’auto, fu più movimentato. Mentre navigava, infatti, gli arrivò una convocazione improvvisa da parte del presidente della Repubblica al Quirinale: «Può venire a Roma venerdì alle 11». Lui fece rispondere che non poteva. Era appena arrivato in Sardegna, che diamine, rinviamo di tre giorni.

A Roma, per la prima volta c’è andato con Gianroberto Casaleggio, il suo socio-guru di Milano. «Una persona gentile»: così, senza sbilanciarsi, Casaleggio ha descritto Napolitano a Gianluigi Nuzzi, primo giornalista italiano che lo ha intervistato in video qualche giorno fa.
Un’altra primizia, a Roma: Grillo, senza togliersi giacca e cravatta, sudando abbondantemente, ha debuttato al Senato con una conferenza stampa che come sempre si è subito trasformata in comizio: urla, accuse, insulti, vaticini apocalittici («In autunno la gente prenderà il fucile»).

È incredibile come quest’uomo, così mite  e gentile quando viaggia solo in traghetto, possa trasformarsi in tribuno feroce appena ha sotto di sé un palco o di fronte  a sé una telecamera.
Intanto, gli altri partiti lavorano per lui. Non vogliono più tagliare i costi della politica. Il finanziamento pubblico è ancora in piedi: tutti noi siamo costretti a dar soldi ai partiti, anche a quelli che detestiamo. Mentre i parlamentari 5 stelle, come promesso, si sono ridotti lo stipendio a 2.500 euro mensili e restituiscono la differenza: un milione e mezzo nei primi tre mesi
Così nei sondaggi Grillo rimane al 20-25%. Alle comunali di Messina, in giugno, era crollato dal 20 al 2%. Ma al secondo turno a Ragusa ha conquistato il sindaco col 70%. E ora torna in vacanza in moto, solo e tranquillo.

Monday, October 22, 2012

Grillo in Sicilia

I SONDAGGI DANNO IL SUO MOVIMENTO AL SECONDO POSTO IN ITALIA DOPO IL PD

dal nostro inviato Mauro Suttora

Messina, 11 ottobre 2012

«La propaganda elettorale a questo punto potremmo anche non farla. Ce la stanno regalando gli altri partiti, ogni giorno». Isola di Lipari, bar Quinta Luna. I quattro ragazzi che hanno fondato il Movimento 5 stelle nelle Eolie aspettano l'aliscafo con cui sta arrivando Beppe Grillo da Milazzo. Oggi farà tre comizi: uno qui alle tre, poi tornerà in terraferma a Brolo (Messina) alle sei, infine nella piazza di Barcellona Pozzo di Gotto alle nove.

Tre appuntamenti al giorno per 17 giorni, fino al voto per le regionali del 28 ottobre: cinquanta comizi in totale. Nessun altro politico nazionale batte la Sicilia così capillarmente come il «non-politico» Grillo. In camper anche lui, come Matteo Renzi.

Eccolo che scende sul molo. I ventenni della sua corte allegra e variopinta vanno ad accoglierlo e poi lo seguono in fila, come un pifferaio magico. Arriva al bar, dove la proprietaria offre a tutti vassoi colmi di arancini di riso, pizzette, olive, uva. Lui è sempre allegro, lancia battute a raffica. Sale sul balcone, imita Mussolini: «Liparesi! O liparoti?»

Lo portano in giro su un risciò, la gente si affaccia, scende per strada, va a parlargli. I turisti tedeschi ed estoni chiedono chi è. Un giornalista locale gli chiede se si ricorda di quando arrivò alle Eolie in barca con Gino Paoli. Nei sondaggi Grillo ha il 17 per cento e guida il secondo partito italiano dopo il Pd, ormai alla pari col Pdl. Ma non ha scorta: solo tre carabinieri di Lipari lo seguono a discreta distanza.

«In Sicilia speriamo di prendere il dieci per cento», mi dice Giancarlo Cancelleri, 37 anni, geometra in una ditta metalmeccanica di Caltanissetta, candidato governatore. È stato eletto capolista in agosto da un'assemblea con i delegati di tutte le liste di tutte le province: il massimo di democrazia possibile. Ma anche lui sa che a queste latitudini il voto è condizionato da mafia, clientele, legami di parentela, amicizia, convenienza. È poco libero, insomma. Per cui il risultato sarà più basso che nel resto d'Italia fra cinque mesi, alle politiche.

Gli ultimi giorni, però, hanno regalato a Grillo argomenti a raffica. La stessa sera in cui è arrivato a Reggio Calabria per attraversare lo stretto di Messina a nuoto (missione compiuta), il consiglio comunale della città è stato sciolto: era controllato dalla 'ndrangheta. «Ma per noi è importante anche che siano stati arrestati i capi delle municipalizzate di acqua e spazzatura», dicono i 5 stelle, «perché da anni denunciamo che il vero potere si è trasferito dai comuni a queste società semiprivate che gestiscono affari da miliardi».

Non era mai capitato nella storia d'Italia che il consiglio di un capoluogo regionale venisse chiuso per mafia. O che un assessore della Lombardia comprasse i voti della 'ndrangheta a 50 euro l'uno. O che i capi dei partiti sia di governo sia d'opposizione nel Lazio (Franco Fiorito del Pdl e Vincenzo Maruccio dell'Idv) trasferissero centinaia di migliaia di euro sui propri conti personali. Ogni giorno una conferma alla visione apocalittica che Grillo ripete ogni tre ore nei suoi comizi: «Il sistema è totalmente marcio, gli unici non corrotti siamo noi».

Poca meraviglia, quindi, che una formazione politica al suo debutto nazionale balzi subito al secondo o terzo posto. Anche questa è una primizia nella storia patria: neanche i fascisti ci riuscirono, 90 anni fa. Ma su questo punto delicato Grillo ci tiene a precisare: «Per fortuna siamo noi a raccogliere la protesta, invece dei neonazisti come in Grecia».

Lui continua a fare il comico. Alla partenza della sua nuotata dalla Calabria il primo temporale dopo l'estate porta a mare una fiumara di acqua di fogna. Grillo, già pronto con muta e pinne, deve spostarsi di cento metri per non finirci dentro. Altri miasmi all'arrivo a capo Peloro: tombini scoppiati dopo l'acquazzone. Ma lui ci scherza su: «Visto come vi hanno ridotto i politici che vi governano? Mandiamoli tutti a casa».

L'exploit natatorio (2.800 metri in 77 minuti) voleva «dimostrare l'inutilità del ponte di Messina». Altra coincidenza: proprio ora viene ufficializzato il no alla costruzione, otto miliardi risparmiati ma 300 milioni di penale da pagare. Poi Grillo ha «imitato Forrest Gump»: è arrivato a Misterbianco (Catania) di corsa, incitando i suoi ragazzi: «Belin, io ho 64 anni, ma alcuni di voi sono messi peggio di me».

Al comizio davanti al duomo di Messina riempie la piazza, 4 mila persone. Domandiamo se anche gli altri partiti ci riescono: «Quasi nessuno ormai si arrischia a fare comizi», ci risponde un giornalista del settimanale 109 (come il numero dei comuni nell’immensa provincia messinese).

Beppe, ma chi te la fa fare?, gli domandiamo. Lui non dà interviste a giornalisti di testate nazionali. Solo ai locali e agli esteri, gli altri li considera venduti. Però parla con tutti, quindi risponde: «È da vent’anni che m’interesso di problemi pubblici, ecologia, raccolta differenziata, energie alternative. Mi sono documentato, prima facevo spettacoli a pagamento nei palasport, ora aiuto questi ragazzi a cambiare la politica. Ma la vera domanda è: chi ce la fa fare a continuare a votare per questi delinquenti?»

Nei comizi parla (urla) di onestà, pulizia, politici non di carriera (massimo due mandati a 2.500 euro al mese), partiti senza soldi pubblici. Scivola sull’Ilva («l’acciaio non lo vuole più nessuno», s’inventa) e sul disastro finanziario della regione Sicilia (1.800 dirigenti contro i 280 della Lombardia), che secondo lui vanterebbe invece crediti verso lo stato. Ma i simpatizzanti accorrono per divertirsi e farsi galvanizzare, non per approfondire troppo.

Sulla spiaggia calabra di Villa San Giovanni incrociamo Gianroberto Casaleggio, il suo principale consulente. Timido, introverso, non ama parlare in pubblico. Perciò si è fatto la fama di Richelieu, guru misterioso di Grillo. Anche qui si tiene lontano dalla folla degli aficionados. Parliamo delle polemiche sulla reale democrazia nel movimento che lo hanno investito dopo le accuse di Giovanni Favia, consigliere grillino in Emilia. Ma alla fine è lui, quasi incredulo del successo di Grillo, a domandarmi: «Secondo lei, come andrà a finire?»
Mauro Suttora


"FORMIGONI PASSA, I DIRIGENTI RESTANO"

È guerra aperta a Milano fra il Movimento 5 Stelle e i ciellini di Roberto Formigoni. Il consigliere comunale Mattia Calise, il dirigente regionale Vito Crimi e l’ex direttore del centro Emoderivati Enrico De Alessandri hanno presentato un esposto alla Corte dei Conti per danno erariale di ben 13 milioni di euro causato, a loro avviso, dal segretario generale della regione Lombardia.

•«Nicola Maria Sanese», denunciano, «nel 2007 ha assunto 31 dirigenti, molti dei quali legati a Comunione e Liberazione, dopo un concorso annullato per omessa pubblicazione nella Gazzetta ufficiale».

•L’annullamento è stato confermato da Tar, Consiglio di Stato e Cassazione, con sentenza definitiva del 2010. «Ma ancor più scandaloso è stato il consiglio regionale che, invece di far ripetere il concorso, ha emesso una legge apposita chiamata “parentopoli” per sanare l’illegalità, stabilendo che in regione Lombardia i concorsi non devono essere pubblicati sulla Gazzetta ufficiale».

•La cifra di 13 milioni è la somma degli stipendi incassati finora dai 31 dirigenti, da 74 mila a 220 mila euro annui l’uno. «È stato un vero e proprio “assalto alla dirigenza”», afferma Calise, «che non cessa con la caduta della giunta Formigoni, perché i politici passano, ma i dirigenti restano».


VOLETE ATTRAVERSARE ANCHE VOI A NUOTO LO STRETTO DI MESSINA? ECCO COME

• La prima domenica di agosto, ogni anno, si svolge la “Traversata dello Stretto”. È una delle più importanti gare mondiali di nuoto di fondo. «Le domande d’iscrizione sono centinaia», dice Giuseppe Vetere, un organizzatore, «ma purtroppo vige il numero chiuso di cento per non bloccare il traffico navale».

• La manifestazione è nata nel 1954. Negli anni ’90 si era trasformata in gara di nuoto pinnato, ma dal 2006 si nuota di nuovo a piedi nudi (foto).

• I tempi di percorrenza variano, a seconda delle correnti: lo stesso nuotatore può impiegare 40 minuti o un’ora e venti a percorrere i tre km. Simone Ercoli, 33 anni, ha vinto nel 2012 per la terza volta.

• Il mitico percorso da Scilla a Cariddi celebrato già da Omero è uno dei più difficili al mondo. L’ora giornaliera di tregua fra le due fortissime correnti (nord e sud) si sposta infatti con le fasi lunari, quindi non sempre è possibile approfittarne.