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Monday, November 10, 2025

Solo in Italia basta guadagnare 2.500 euro al mese per essere considerati Paperoni

L'aliquota massima Irpef è del 46-47%, includendo le addizionali regionali e comunali. Il problema è che scatta già a 50mila euro, contro i 500mila degli Usa. Ripristiniamo piuttosto la progressività Irpef per i ricchi, invece di parlare di patrimoniale

di Mauro Suttora

Huffingtonpost.it, 10 novembre 2025

La polemica tutta italiana sulla patrimoniale non ha senso. Il nuovo sindaco di New York Zohran Mamdani, infatti, non pensa affatto a introdurla per i miliardari. Il suo aumento del 2% riguarda soltanto l'addizionale comunale dell'income tax, la nostra Irpef: quindi colpirà i redditi, non i patrimoni.

Attualmente i 36mila newyorkesi che guadagnano più di un milione di dollari pagano l'aliquota massima del 50%, suddivisa fra imposta federale (35%), statale (11%) e comunale (4%). Mamdani vuole alzare quest'ultima dal 4 al 6%. Briciole per i ricchissimi, che però frutteranno quattro miliardi di dollari. In Italia l'aliquota massima Irpef è del 46-47%, includendo le addizionali regionali e comunali.

 Il problema è che scatta già a 50mila euro, contro i 500mila degli Usa: un incredibile rapporto di uno a dieci. Insomma, da noi basta guadagnare 2.500 al mese per essere considerati Paperoni. È qui, più che sui patrimoni, che si può intervenire. Non è possibile che stiano nello stesso scaglione irpef i redditi dei ceti medi e quelli dei miliardari. I quali godono in pratica di una flat tax.

Siamo un caso unico fra i Paesi G7: abbiamo contemporaneamente l'aliquota massima che inizia più in basso di tutti, e l'aliquota più alta per i redditi da 50mila euro. In Francia la soglia massima, del 45%, comincia solo dai 157mila euro. E a 50mila si paga appena il 30%, il 16% meno di noi. In Germania si è considerati ricchi (e tassati al 45%) oltre i 260mila euro. A 50mila l’aliquota è del 39%. Gli altri Paesi G7 sono il vero paradiso dei ceti medi. Regno Unito, Giappone e Canada colpiscono i redditi da 50mila euro col 20%, meno della metà di noi.

Le aliquote massime britannica e giapponese sono del 45%: a Londra oltre i 175mila euro (150mila sterline), a Tokyo ce ne vogliono 312mila (40 milioni di yen). Il Canada è quello che tratta meglio i suoi Paperoni: lo scaglione massimo è solo del 33% e scatta a 150mila euro (216mila dollari canadesi). La Spagna non fa parte dei G7, ma è la più simile all’Italia: scaglione massimo con imposta anche qui del 45% a partire dai 60mila. Ma a 50mila si paga molto meno: 37%. Negli Usa con 50mila dollari si è tassati al 12% a livello federale, più qualche punto in ogni stato (zero in Florida, 6% a New York, 8% in California).

Insomma, se in Italia vogliamo ripristinare il principio costituzionale della progressività fiscale, di fatto abolito dai 50mila euro in su, basta diversificare le aliquote Irpef più alte. Che nel 1973 arrivavano al 72%, sceso dieci anni dopo al 63%, e via via fino all'attuale 47%. 

E a chi si stupisce per percentuali così alte basta ricordare una canzone dei Beatles del 1966, 'Taxman': "One for you, nineteen for me (Uno per te, 19 per me)", diceva loro l'agente del fisco. Sì, allora i miliardari come loro pagavano un incredibile 95% di tasse sui loro redditi. 

Friday, November 26, 2021

Con le nuove tasse saremo considerati Paperoni guadagnando 50mila euro l'anno

di Mauro Suttora

HuffPost, 26 novembre 2021

Altro che “alleggerimento per i ceti medi”. Con la riforma fiscale saremo considerati Paperoni anche guadagnando solo 50mila euro all’anno. L’aliquota massima del 43% viene infatti abbassata a questa cifra dalla precedente soglia dei 75mila. 

L’Italia conquista così due record fra i Paesi G7: l’ultimo scaglione Irpef, quello dei ricchissimi, inizia più in basso di tutti; e l’aliquota più alta per i redditi da 50mila euro.

In Francia la soglia massima, del 45%, comincia solo dai 157mila euro. E a 50mila si paga appena il 30%, il 13% meno di noi. 

In Germania si è considerati ricchi (e tassati al 45%) oltre i 260mila euro. A 50mila l’aliquota è del 39%.

La Spagna non fa parte dei G7, ma è la più simile all’Italia: scaglione massimo con imposta anche qui del 45% a partire dai 60mila. Ma a 50mila si paga molto meno: 37%.

Gli altri Paesi G7 sono il vero paradiso dei ceti medi. Negli Usa con 50mila dollari si è tassati al 12% a livello federale, più qualche punto da ogni stato (zero in Florida, 6% a New York, 8% in California). L’aliquota massima federale, 37%, scatta a 622mila dollari.

Regno Unito, Giappone e Canada colpiscono i redditi da 50mila euro col 20%, meno della metà di noi. Le aliquote massime britannica e giapponese sono del 45%: a Londra oltre i 175mila euro (150mila sterline), a Tokyo ce ne vogliono 312mila (40 milioni di yen).

Il Canada è quello che tratta meglio i suoi Paperoni: lo scaglione massimo è solo del 33% e scatta a 150mila euro (216mila dollari canadesi).

Mauro Suttora