November 22, 2009
Benito Mussolini sex diaries reveal he 'had 14 lovers at a time'
Mussolini's wild sex life was documented by his mistress
John Follain in Rome
The fascist dictator Benito Mussolini boasted of keeping 14 lovers at one time, according to an eye-popping account of his sex life which has emerged from the diaries of his long-term mistress.
The journals of Claretta Petacci, a Vatican doctor’s daughter who met Mussolini in 1932 at the age of 20 and became his lover four years later, were published last week. Held in the Italian state archives, they cover the period from 1932 to 1938 and were released under Italy’s 70-year rule.
Petacci was so jealous of the other women in Mussolini’s life that she made him call her at least a dozen times a day, and every half hour after he got home in the evening, because she — correctly — suspected him of betraying her. She wrote down the times of the calls and their content.
“The diaries are an intimate chronicle, minute by minute, of the daily life of the founder of fascism,” said Mauro Suttora, who edited the diaries for his book Secret Mussolini.
Petacci unsparingly recorded her rows with Mussolini, 29 years her senior, who was married with five children, over his philandering. In April 1938, Petacci described their exchange after she caught him having sex with his former girlfriend Alice De Fonseca Pallottelli.
“All right, I did it. I hadn’t seen her since before Christmas. I felt like seeing her; I don’t think I committed a crime. I spent 12 minutes with her,” he admitted.
Petacci interrupted to exclaim: “Twenty-four!”
“All right, 24 then, so it was a quick thing. Who cares? she’s past it. After 17 years there’s no enthusiasm; it’s like when I take my wife,” he said. He told her that the idea of sleeping with only one woman was “inconceivable” to him. He said: “There was a period in which I had 14 women, and I’d take three or four every evening, one after the other ... That gives you an idea of my sexuality.”
Again and again he talked about her rivals. One mistress, Cornelia Tanzi, was “frigid, so cold it’s incredible ... Imagine, she never felt anything, not even with me”. Of Giulia Brambilla Carminati, he said: “I met her in 1922 and then I didn’t see her again for more than 10 years ... I never loved her; it was purely physical.”
He swore “on my five children” that he had never loved Romilda Ruspi: “It was a purely physical, sexual attraction ... Every so often, when I felt like it, I’d have her. I took other women in front of her.”
Later, a contrite Mussolini told a tearful Petacci that he had slept with Ruspi again: “My love, don’t cry. I adore you. I’m bad — hit me, hurt me, punish me, but don’t suffer. I love you. I think about you all day, even when I’m working,” he said.
The dictator frequently declared his passion for Petacci. “Your flesh has got me — from now on I’m a slave to your flesh.
“I tremble in telling you, but I have a feverish desire for your delicious little body which I want to kiss all over. And you must adore my body, your giant.”
In February 1938, he told her: “Be afraid of my love. It’s like a cyclone. It’s tremendous; it overwhelms everything. You must tremble.” He added that if he could have done, he would have had sex with her on horseback that day.
The diaries include her descriptions of their embraces: “I can feel that all his nerves are taut and ready to spring,” she wrote. “I hold him tightly. I kiss him and we make love with such fury that his screams seem like those of a wounded beast. Then, exhausted, he falls onto the bed.”
After another encounter, she wrote that he had hurt her: “We made love with such force that he bit my shoulder so hard his teeth left a mark. He’s mortified; he sits on the bed looking a bit pale and panting: ‘My love, what have I done to you, look at that mark. One of these days I’ll tear a shoulder off’.”
He boasted of the “sexual education” he had given her and lectured her on the benefits of orgasm: “Orgasm is good for you: it sharpens your thoughts, it widens your horizons, it helps your brain, makes it vivid and brilliant.”
In a prescient exchange in March 1938, Mussolini told Petacci: “You know why I’m sorry to die? Because I’m sorry to leave you. But after at least two years you’ll get another lover. You’ll belong to another ... And I’ll be dead. It’s terrible. I won’t survive you; I’ll follow you. I was born for you; I will end with you.”
Seven years later, after he had been deposed, Mussolini and Petacci were caught by partisans as they tried to flee Italy, shot dead and strung up by their heels at a petrol station in a Milan square.
http://www.timesonline.co.uk/tol/news/world/europe/article6926970.ece
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Wednesday, December 02, 2009
Tuesday, November 17, 2009
Le donne di Mussolini
CLARETTA AL DUCE: "PIANGO PER TE, CINICO TRADITORE"
In un libro i Diari desecretati della Petacci. Tradita come Rachele con tante altre
di Mauro Suttora
Il Tempo, 17 novembre 2009
Le donne di Mussolini. Se n’è scritto e favoleggiato per settant’anni. Finalmente il volume ‘Mussolini segreto’, in libreria per Rizzoli da domani, svela molte verità. Infatti nei suoi diari appena desecretati dall’Archivio di stato Claretta Petacci, amante ufficiale del duce dal 1936, annota spasmodicamente tutti i tradimenti che Benito le infligge anche dopo che lei ha conquistato il ruolo di favorita unica.
Le sue rivali, nel periodo ’37-’38, sono rimaste due: Romilda Ruspi coniugata Mingardi e Alice De Fonseca coniugata Pallottelli.
La prima vive addirittura nella stessa residenza di Mussolini, quella villa Torlonia che il principe omonimo gli ha messo a disposizione. La Mingardi e sua sorella sono ospitate nel villino che il principe ha tenuto per sé all’interno del grande parco.
«All’Opera. Non mi volevi. C’era lei [la Ruspi]. Ho creduto di morire di pena, avevo i morsi nel cuore»: così scrive Claretta il 10 aprile ’37. E intima a Benito di lasciare Romilda. Ma lui non ci pensa proprio: «Quando mi telefonavi di dicevo di lasciarla. Tu: “No”», annota Claretta il 21 aprile.
Passano i mesi. Claretta consolida il suo ruolo e chiede che la Ruspi traslochi da villa Torlonia. Il 5 novembre ’37 i due amanti si vedono al mare, nella tenuta reale di Castelporziano messa a disposizione del dittatore da Savoia: «Domando di lei [la Ruspi], capisco che è rimasta nella villa. Naturalmente mi addoloro. E lui: “Amore, ti giuro che ho fatto tutto il possibile [per mandarla via], non parliamone più. Perché la metti sempre sul piatto? Io ti amo, non m’importa più nulla di nessuna». Quattro giorni dopo, sempre Mussolini: «Quella signora [la Ruspi] è partita ieri sera con il bambino. Non voglio più sentirne parlare. Non la nominare mai più. È finita, è più lontana dell’Alaska. Dov’è l’Alaska?»
Il bimbo in questione è nato nel ’28, la Ruspi sostiene che sia figlio di Mussolini. Lui ci crede, e dà alla donna uno stipendio mensile. Soltanto nell’autunno ’38 Claretta riesce a farla traslocare (in via Spontini, sempre a spese del duce), ma Mussolini continuerà a vederla di nascosto.
Stessa sorte per la bellissima anglofiorentina Alice Pallottelli, amante del duce negli anni ‘20 e madre di due bimbi che Mussolini considera suoi: «Sì, i suoi figli sono miei. La bimba è la più bella di Roma», urla al telefono Benito a Claretta il 10 dicembre ’38, «ieri sono andato dalla Pallottelli dalle due e un quarto alle due e cinquanta, ho veduto i bambini, quando li ho stretti fra le braccia mi sono commosso. Tu vuoi sapere tutto, e io te lo dico. La Pallottelli dice che tutti a Roma sanno di noi, che sono ridicolo perché sono vecchio».
In effetti Mussolini nel ’38 ha 55 anni, Claretta meno della metà: 26. Lei si dispera: «Attacco la comunicazione. Piango come non ho mai pianto. Tutto crolla. Il suo cinismo è ripugnante. Lo esorto a continuare con questa donna e a lasciare me, che non ama né rispetta. [Gli dico]: “[La Pallottelli] è una vecchia vipera che si scaraventa contro la mia presenza per rabbia e invidia».
Un’altra presenza femminile che si affaccia in quegli anni e che minaccia la coppia Claretta-Benito è la contessa Giulia Brambilla Carminati. Fascista fervente, la Brambilla inonda Mussolini di lettere nelle quali lo mette in guardia da quelli che lei considera pericoli di ogni tipo. Anche lei ha avuto una relazione con il duce, ma ormai ha superato la quarantina. E Mussolini, nei suoi commenti con Claretta, è impietoso con le donne sfiorite.
Scrive la Brambilla a Mussolini: «Mi meraviglio che una persona come te sia caduta così in basso da mettersi insieme a quella donnaccia». E il duce nella primavera ’38 legge le lettere di avvertimento della Brambilla Carminati a Claretta, provocando fra le due un odio irresistibile.
Poi però anche in questo caso Claretta ha la meglio, e riesce a far allontanare la Brambilla da Roma. Invece l’amore fra Claretta e Benito, come sappiamo, continuerà. Fino alla tragica fine del ’45.
In un libro i Diari desecretati della Petacci. Tradita come Rachele con tante altre
di Mauro Suttora
Il Tempo, 17 novembre 2009
Le donne di Mussolini. Se n’è scritto e favoleggiato per settant’anni. Finalmente il volume ‘Mussolini segreto’, in libreria per Rizzoli da domani, svela molte verità. Infatti nei suoi diari appena desecretati dall’Archivio di stato Claretta Petacci, amante ufficiale del duce dal 1936, annota spasmodicamente tutti i tradimenti che Benito le infligge anche dopo che lei ha conquistato il ruolo di favorita unica.
Le sue rivali, nel periodo ’37-’38, sono rimaste due: Romilda Ruspi coniugata Mingardi e Alice De Fonseca coniugata Pallottelli.
La prima vive addirittura nella stessa residenza di Mussolini, quella villa Torlonia che il principe omonimo gli ha messo a disposizione. La Mingardi e sua sorella sono ospitate nel villino che il principe ha tenuto per sé all’interno del grande parco.
«All’Opera. Non mi volevi. C’era lei [la Ruspi]. Ho creduto di morire di pena, avevo i morsi nel cuore»: così scrive Claretta il 10 aprile ’37. E intima a Benito di lasciare Romilda. Ma lui non ci pensa proprio: «Quando mi telefonavi di dicevo di lasciarla. Tu: “No”», annota Claretta il 21 aprile.
Passano i mesi. Claretta consolida il suo ruolo e chiede che la Ruspi traslochi da villa Torlonia. Il 5 novembre ’37 i due amanti si vedono al mare, nella tenuta reale di Castelporziano messa a disposizione del dittatore da Savoia: «Domando di lei [la Ruspi], capisco che è rimasta nella villa. Naturalmente mi addoloro. E lui: “Amore, ti giuro che ho fatto tutto il possibile [per mandarla via], non parliamone più. Perché la metti sempre sul piatto? Io ti amo, non m’importa più nulla di nessuna». Quattro giorni dopo, sempre Mussolini: «Quella signora [la Ruspi] è partita ieri sera con il bambino. Non voglio più sentirne parlare. Non la nominare mai più. È finita, è più lontana dell’Alaska. Dov’è l’Alaska?»
Il bimbo in questione è nato nel ’28, la Ruspi sostiene che sia figlio di Mussolini. Lui ci crede, e dà alla donna uno stipendio mensile. Soltanto nell’autunno ’38 Claretta riesce a farla traslocare (in via Spontini, sempre a spese del duce), ma Mussolini continuerà a vederla di nascosto.
Stessa sorte per la bellissima anglofiorentina Alice Pallottelli, amante del duce negli anni ‘20 e madre di due bimbi che Mussolini considera suoi: «Sì, i suoi figli sono miei. La bimba è la più bella di Roma», urla al telefono Benito a Claretta il 10 dicembre ’38, «ieri sono andato dalla Pallottelli dalle due e un quarto alle due e cinquanta, ho veduto i bambini, quando li ho stretti fra le braccia mi sono commosso. Tu vuoi sapere tutto, e io te lo dico. La Pallottelli dice che tutti a Roma sanno di noi, che sono ridicolo perché sono vecchio».
In effetti Mussolini nel ’38 ha 55 anni, Claretta meno della metà: 26. Lei si dispera: «Attacco la comunicazione. Piango come non ho mai pianto. Tutto crolla. Il suo cinismo è ripugnante. Lo esorto a continuare con questa donna e a lasciare me, che non ama né rispetta. [Gli dico]: “[La Pallottelli] è una vecchia vipera che si scaraventa contro la mia presenza per rabbia e invidia».
Un’altra presenza femminile che si affaccia in quegli anni e che minaccia la coppia Claretta-Benito è la contessa Giulia Brambilla Carminati. Fascista fervente, la Brambilla inonda Mussolini di lettere nelle quali lo mette in guardia da quelli che lei considera pericoli di ogni tipo. Anche lei ha avuto una relazione con il duce, ma ormai ha superato la quarantina. E Mussolini, nei suoi commenti con Claretta, è impietoso con le donne sfiorite.
Scrive la Brambilla a Mussolini: «Mi meraviglio che una persona come te sia caduta così in basso da mettersi insieme a quella donnaccia». E il duce nella primavera ’38 legge le lettere di avvertimento della Brambilla Carminati a Claretta, provocando fra le due un odio irresistibile.
Poi però anche in questo caso Claretta ha la meglio, e riesce a far allontanare la Brambilla da Roma. Invece l’amore fra Claretta e Benito, come sappiamo, continuerà. Fino alla tragica fine del ’45.
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