Wednesday, April 10, 2024

Povera Svizzera, le nonnine ambientaliste hanno sbagliato bersaglio

Figli e nipoti si irritano se, dopo aver scrupolosamente effettuato la raccolta differenziata dei rifiuti o aver preferito la bici all'auto, i politici cercano di imporre nuove tasse in nome della neutralità climatica. Gli elvetici sono neutrali da mezzo millennio, ma le loro tasche rimangono sacre

di Mauro Suttora

Huffingtonpost.it, 10 aprile 2024

La Svizzera è stata condannata dalla Corte europea dei diritti umani (Cedu) perché non ha adottato misure adeguate a ridurre le emissioni di gas serra. In realtà il governo elvetico è fra quelli che nel mondo hanno speso di più per spostare il traffico merci e passeggeri dalla strada all'ecologico treno. Già 30 anni fa un referendum introdusse nella Costituzione svizzera l'obbligo alla transizione ecologica. 

Con il programma Alp Transit, costato ben 24 miliardi di euro, sono stati costruiti tre nuovi maxitunnel ferroviari (il Lötschberg sopra il Sempione, il San Gottardo e Monteceneri), i quali permettono di caricare sui treni gli inquinanti tir che valicano le Alpi. Anche i passeggeri sono invogliati ad abbandonare l'auto dopo che il tragitto Zurigo-Milano su ferrovia si è ridotto di un'ora. E questo mentre invece languono gli altri attraversamenti alpini, dal Brennero alla Tav Torino-Lione. 

Il risultato è che i tir in transito dalla Svizzera si sono ridotti dal milione e 400mila all'anno nel 2002 agli attuali 900mila: il 35% in meno. Quindi, con tutta la simpatia per le nonnine svizzere che si sono rivolte alla Corte di Strasburgo lamentandosi di non poter uscire di casa d'estate per il troppo caldo, i poveri ministri di Berna non sembrano essere il bersaglio più azzeccato per le loro rimostranze.  Anche perché il governo svizzero aveva provato a inasprire le misure contro le emissioni di CO2, ma il giro di vite è stato bocciato in un referendum del giugno 2021. 

Come in Francia i gilet gialli contro la carbon tax del presidente Emmanuel Macron, anche gli elvetici hanno rifiutato di pagare di più i biglietti aerei, la benzina e il gasolio per mitigare il cambiamento climatico. Eppure anch'essi per primi vedono i loro ghiacciai ridotti di un terzo rispetto all'inizio del secolo. 

Ma i figli e nipoti delle combattive nonne ambientaliste si irritano se, dopo aver scrupolosamente effettuato la raccolta differenziata dei rifiuti (anche qui la Svizzera svetta nelle classifiche mondiali) o aver preferito la bici all'auto nelle città, i politici cercano di imporre nuove tasse in nome della neutralità climatica. Gli elvetici sono neutrali da mezzo millennio, ma le loro tasche rimangono sacre.

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