Wednesday, April 08, 2009

parla Luigi De Magistris

"Mi volevano morto"

IL GRANDE ACCUSATORE LASCIA LA TOGA E SI BUTTA IN POLITICA. PER CORRERE ALLE EUROPEE

Oggi, 8 aprile 2009

«Ho toccato interessi troppo forti, il mio tempo era scaduto». Il magistrato che ha terremotato l' Italia si candida con Di Pietro. «Al Sud un politico su due è compromesso con la mafia».

dall'inviato a Catanzaro Mauro Suttora

De Magistris, anche lei è come Di Pietro, Michele Santoro, Lilli Gruber: si butta in politica.
«Sono stato io buttato via dalla magistratura. Avrei voluto continuare a fare inchieste, era il sogno della mia vita. Me lo hanno impedito».
Trasferendola nella sua Napoli, giudice del riesame.
«Il mestiere di giudice è diverso da quello di pm...».
Quasi un inno alla separazione delle carriere... Ma ora vedremo se prende più voti lei o Mastella.
«Non è questo il problema».
E qual è?
«Sarò fra i capilista di Italia dei Valori in tutta Italia, dietro a Di Pietro, per far nascere una nuova classe dirigente».
Vasto programma.
«Ma necessario. Oggi, dove la mafia spadroneggia, un politico su due è compromesso».
Addirittura?
«Se non por complicità e collusione, almeno per omissione. E non solo i politici. Ormai la criminalità organizzata arruola uomini delle istituzioni».
Anche magistrati?
«Sì. Una delle mie inchieste era Toghe lucane ».
Quindi la corporazione con lei si è vendicata?
«I magistrati italiani hanno grandi luci e grandi ombre».
Chi ammira fra i suoi ormai ex colleghi?
«Ingroia e Scarpinato a Palermo».
Con un capo come Borrelli sarebbe ancora al suo posto?
«Sarebbe stato un faro. I capi delle procure devono sostenere e consigliare i propri sostituti».
La accusano di esibizionismo.
«Stavano per ammazzarmi, professionalmente o fisicamente. Nessuno se ne sarebbe accorto. Il mio tempo era scaduto».
Quindi ha cominciato a parlare a convegni e giornali.
«Non avevo scelta. Sono apparso in Tv solo due volte, ma mi hanno salvato la pelle».
Ripeto: addirittura?
«Avevo toccato interessi troppo forti».
E perché non li ha combattuti in aula, invece di fare sociologia?
«Ripeto io: mi hanno tolto le inchieste. Anche Falcone dovette dare interviste per non rimanere isolato».
Lo sa che l'Europarlamento è una grande fabbrica di frustrati?
«Ma le sue direttive sono importanti. È un'ottima tribuna».
Vive sempre a Catanzaro?
«Mia moglie è di qui, e qui viviamo con i nostri due figli».
Quanti anni hanno? «Nove e quattro anni».
Bene: almeno loro non le creeranno problemi.
«Perché?».
Le raccomandazioni di Di Pietro junior...
«Suo padre è stato nettissimo nel redarguirlo».
Ora lei fa il pendolare.
«Tre ore di treno e sono a Napoli. Mi hanno tolto la scorta, in auto sarebbe rischioso».
Dorme bene la notte?
«Sì, ma poco: quattro ore».
L'unica cosa che la accomuna a Berlusconi.
«Ne approfitto per leggere».
Che cosa? «Ho appena finito l'ultimo Erri De Luca, e ho riletto L'Isola di Arturo di Elsa Morante».
Solo romanzi?
«No, anche Fratelli d'Italia di Pinotti, sui massoni».
La massoneria è una sua fissa.
«È uno dei poteri forti».
Musica?
«Genesis e Pink Floyd».
È vero che piace alle donne?
«Non sono un playboy, come ha scritto Novella 2000. Sono sposato e felice».
Hobby?
«Giardinaggio».
Che fiori coltiva?
«Rose, camelie, ortensie».
Allora è proprio berlusconiano.
«Il berlusconismo è un pericolo per l'Italia. La nostra è una democrazia solo apparente».
Il solito catastrofismo.
«Ho colpito anche a sinistra».
Infatti l' hanno fatta subito fuori, assieme alla Forleo.
«La questione morale è importante come ai tempi di Enrico Berlinguer».
Le piaceva Berlinguer?
«Così tanto che a 17 anni andai al suo funerale».
Il solito comunista, diranno ora a destra.
«Ho sempre votato a sinistra, ma mi hanno deluso».
Perché?
«Si arroccano in difesa castale delle mele marce, che ci sono anche a sinistra».
Dicono di lei e Woodcock: magistrati di provincia che cercano pubblicità incriminando nomi noti.
«Per dieci anni ho fatto inchieste e incontrato nomi importanti. Cos'avrei dovuto fare, nasconderli?».
Si è più indipendenti stando a Catanzaro e Potenza invece che a Roma e Milano?
«Il magistrato più solo sta, meglio è. Ottima sarebbe la rotazione, come per i carabinieri. Altrimenti si formano amicizie e incrostazioni».
Lei e Woodcock avete aperto tante inchieste, ma quante ne avete chiuse?
«Io a decine, con dibattimenti e condanne. Finché non ho toccato gli intoccabili».
La Calabria è martoriata, ma lei non faccia il martire.
«Mi sono reso conto dei piedi che pestavo. Poi ho sentito per caso il fratello di Borsellino».
E che cosa ha detto?
«Navigavo su Internet e leggo che lui, di fronte all'avocazione della mia inchiesta, dice di non avere provato un'emozione così forte da quando suo fratello venne assassinato».
Caspita.
«Falcone e Borsellino sono i miei idoli, per seguire il loro esempio sono diventato magistrato. Una missione». Oddio, i magistrati missionari...
«Meglio i burocrati?».
E ora la politica.
«Mi hanno costretto».
Ma anche come giudice a Napoli è riuscito a farsi notare, attaccando Rutelli nell'inchiesta Romeo.
«Quella sentenza è opera di un collegio a tre. Di cui io ero il giudice a latere più giovane».
Cos'è, fa marcia indietro?
«No, solo per precisare».

Mauro Suttora

7 comments:

lucabagatin.ilcannocchiale.it said...

"La Massoneria è uno dei poteri forti".
Ecco un buon motivo per non votare o sostenere De Magistris, che avrà pur le sue qualità investigative (ma non entriamo qui nella questione), però sarebbe il caso approfondisse l'argomento.
Anziché Pinotti (che peraltro commette grossolani errori nel suo libro come la definizione della Gran Loggia d'Italia - chiamandola Gran Loggia Nazionale d'Italia) gli consigilerei di leggere: "Morals and Dogma" di Albert Pike; "Il segreto dei massoni" di Robert Lomas e un bel po' di pubblicazioni della casa editrice Bastogi.
Oltre che abbonarsi alla rivista Hiram del Grande Oriente d'Italia.
Sono certo che sarebbero per lui una lettura illuminante ed utile per andare oltre certo pregiudizio che ha fatto tanto male nei secoli passati e che da uomini liberi non vorremmo più vedere o subire.

PS: questo non significa che i massoni siano tutti santi, come non vi sono santi in tutte le istituzioni, partiti o società civile che sia.
Il mondo è fatto di individui. Le mele marce vanno colpite, senza tuttavia colpire istituzioni che si occupano - peraltro - di arginarle e combatterle.

Mauro Suttora said...

sei massone? se lo fossi, potresti dirlo?

enpi said...

per bagatin

secondo me, uno dei problemi del paese (ancillare, rispetto ad altri problemi, essendo la disonestà vissuta come valore quello principale dal quale tutti gli altri derivano) è che certa gente fa le prediche liberali agli altri, non essendolo in prima persona. In astratto la Massoneria è qualcosa di legittimo e assolutamente non pericoloso: perché dovrei stare a dire a quale club sono iscritto? Fatti miei. Nei fatti, sappiamo tutti quali sono (stati, e quindi possono ancora essere) i fatti.

Per il resto e in generale, da lettore non più assiduo del forum e del sito pannelliani, non posso non chiedermi perché tra quelle persone si possa percepire tanto astio nei confronti di Di Pietro. Da parte di un partito che vuole "legalizzare l'italia" ci si dovrebbe attendere un atteggiamento di maggiore apertura nei confronti di altri che si propongono gli stessi fini.

Grazie per la possibilità di postare un commento.

enpi said...

Scusate una precisazione: rileggendomi mi sono accorto che il mio post può dare adito a fraindentimenti. Voglio specificare che non stavo scrivendo che Bagatin è quello che fa le prediche :) Non conosco quella persona, e non mi permetterei mai. Mi scusi eventualmente.

Piuttosto volevo dire AL sig. Bagatin e a tutti i nostri lettori di stare attenti, perché in italia da parte di alcuni vi è la tendenza a fare a NOI quel tipo di prediche, pro domo loro.

Ricordiamoci di essere agnelli tra i lupi, se mi si consente la citazione evangelica.

lucabagatin.ilcannocchiale.it said...

Certo che potrei dirlo.
Anche se, come dice enpi, ciscuno è libero di tenere riservata l'affiliazione a qualsiasi associazione egli faccia parte.
Sono dichiaratamente affiliato alla Società Teosofica che è una società paramassonica.
Collaboro anche con delle riviste del GOI.
C'è scritto tutto sul mio profilo nel blog.
A Mauroooo !!!!

Mauro Suttora said...

che vuol dire paramassonica?

lucabagatin.ilcannocchiale.it said...

Che è stata fondata da massoni e che si rifà al simbolismo massonico.
Ma non pretende di essere un'organizzazione massonica in senso stretto (come i Rosa Croce e i Martinisti, per intenderci).