da New York, per BG24 CENTO
Cosa c’è di interessante e nuovo da vedere a New York in questo inizio 2007?
Molto, e parecchio riguarda l’Italia. Al Guggenheim (1071 Fifth Avenue, angolo 89esima Strada) fino al 21 gennaio è in mostra Lucio Fontana. Piccolo consiglio per chi visita il celebre edificio di Frank Lloyd Wright: prendete l’ascensore e scendete la spirale dall’alto, invece di faticare salendo a piedi. Giù per la Quinta Avenue, al numero 1048 (dopo tre isolati e prima di arrivare al Metropolitan Museum) fermatevi nel Café Sabarsky, al piano terra della Neue Galerie (chiuso il martedì): un angolo di Vienna per riscaldarvi nel freddo inverno newyorkese.
Fino al 7 gennaio, sempre sulla Quinta Avenue, quel gioiello semisconosciuto che è la Frick Collection (angolo 70esima Strada) offre 59 preziosi disegni del figlio di Tiepolo, mentre la ‘Flagellazione del Cristo’ di Cimabue (che fa parte della raccolta permanente dal 1950) viene affiancata per la prima volta al suo gemello separato, la ‘Vergine col Bambino’ proveniente dalla National Gallery di Londra. Sostare anche solo per un attimo nella quiete del giardino interno del palazzo neoclassico Frick, in mezzo al traffico di Manhattan, è un’esperienza unica.
Arrivati alla fine di Central Park, purtroppo non si può entrare nel mitico albergo Plaza, chiuso fino al 2007 per restauri. Ma proprio di fronte, sotto al bianco e altissimo grattacielo GM (General Motors), c’è uno dei più bei negozi di giocattoli del mondo: Fao Schwartz. E al numero 31 della 57esima Strada West è d’obbligo una sosta nei tre piani della libreria Rizzoli (qui s’incontrarono Robert De Niro e Meryl Streep all’inizio del film ‘Innamorarsi’). Di fronte a Rizzoli da un anno è aperto il secondo Nobu di Manhattan: la prima sede del ristorante giapponese è a Tribeca. Poco più in là, sulla 53esima, c’è il MoMA (Museum of Modern Art): il più costoso della città, venti dollari, ma ora c’è una bella mostra per il centenario della nascita di Roberto Rossellini, oltre a quelle su Manet e Paul Klee.
Siamo in zona pericolosa (per i nostri portafogli), perché l’incrocio fra la Quinta Avenue e la 57esima Strada offre ai suoi quattro angoli Tiffany, Bulgari, Luis Vuitton e Van Cleef. Poco più in là, i negozi Ferragamo, Bottega Veneta, Pucci, Prada. Per il bene delle carte di credito, meglio avviarsi verso Columbus Circle, all’altro angolo sud di Central Park, dove svettano le due nuove Torri gemelle di New York: quelle del centro commerciale Time Warner (il più grande di Manhattan). Dovete assolutamente scendere al piano sotterraneo, nell’immenso supermercato Whole Foods (per gli amanti del genere, spingersi da Fairway a Broadway e 74esima). Qui si capisce perché l’America è ancora considerata la ‘terra dell’abbondanza’.
Visitate gli studi della Cnn, e per godere di un panorama mozzafiato (gratis) salite nel bar della reception dell’hotel Mandarin, al 30° piano. Per un aperitivo, invece, è sufficiente lo Stone Rose al terzo piano, del marito di Cindy Crawford: sempre pieno di belle ragazze (e ragazzi) dalle 18 alle 20. Evitate invece i ristoranti del centro Time Warner (Per Se, Grey): pretenziosi e costosi.
E qui entriamo nel passatempo preferito dei newyorkesi: i ristoranti (le donne di Manhattan odiano cucinare, avete mai visto una di ‘Sex and the City’ ai fornelli?). Da qualche mese ha riaperto Le Cirque di Sirio Maccioni, cucina francese nel Bloomberg building su Lexington Avenue, accanto ai grandi magazzini Bloomingdale, all’angolo con la 59esima Strada. Ma il re dei ristoranti italiani a New York resta Arrigo Cipriani, col suo Downtown a West Broadway, centro di dolce vita con attori e modelle.
Cipriani gestisce anche la Rainbow Room in cima al Rockefeller Center. Nella zona del South Street Seaport ha appena aperto il ristorante Acqua (21 Peck Slip, angolo Water Street, proprio di fronte al ponte di Brooklyn). Come in tutti i ristoranti, anche qui conviene prenotare: tel 212-349-4433. Benvenuti nella Capitale del mondo, buon viaggio e buon appetito.
Mauro Suttora
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