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Thursday, April 30, 2015

Rifugiati, l'esplosione 2014

di Mauro Suttora

Oggi, 29 aprile 2015
 
Ma i Paesi europei, in concreto, che cosa fanno per i rifugiati? Cioè per quei clandestini che approdano illegalmente sulle nostre coste, ma provengono da Paesi in guerra o con catastrofi interne, e quindi hanno diritto all’asilo politico?

Il problema è esploso nel 2014, perché i rifugiati che hanno chiesto asilo all’Europa sono aumentati del 44 per cento, a causa dei siriani: da 435mila a 626mila. È stata l’annata peggiore della storia dopo il 1992, quando la guerra nell’ex-Jugoslavia provocò la fuga di 672mila profughi, soprattutto verso Austria e Germania.

Anche adesso, come si vede dalla classifica che pubblichiamo, questi due Paesi sono le mete preferite dei profughi. Ma, attenzione: la vera graduatoria della «generosità» sta nella seconda colonna. Perché se in cifre assolute Germania, Svezia e Italia sembrano essere i Paesi più accoglienti, bisogna tener conto del numero di abitanti. Ovvio che gli 80 milioni di ricchi tedeschi possano assorbire molti più profughi di Paesi poveri o colpiti dalla crisi, come la Spagna con il suo 25% di disoccupati. Ma in realtà in cima alla classifica «vera» ci sono a sorpresa, oltre alla Svezia, Paesi come l’Ungheria considerata xenofoba e di destra (4.300 profughi per milione di abitanti) o la piccola Malta che non fa granché per soccorrere i barconi dalla Libia (3.180 per milione).

Scandaloso invece il disimpegno britannico. Sia in termini assoluti (31mila profughi, poco più delle piccole Austria e Olanda), sia relativi ai suoi abitanti: soltanto 495, metà dell’Italia, e meno perfino della malandata Grecia.

La quale Grecia è assai più severa di noi contro l’ondata migratoria. Oltre ai respingimenti sulle coste, Atene ha fatto costruire un muro contro i clandestini che cercano di entrare via terra dal confine con la Turchia.

 L’agenzia europea Frontex, che sorveglia le frontiere esterne dell’Unione, ha rifiutato di finanziarlo. Però il muro ha funzionato: le entrate terrestri in Grecia sono crollate. E si sono spostate verso l’adiacente Bulgaria, che infatti nel 2014 ha avuto il doppio dei richiedenti asilo della Grecia.

Un altro Paese a noi simile, ma assai meno accogliente, è la Spagna. La quale ha due enclaves in Africa, Ceuta e Melilla, prese periodicamente d’assalto dai clandestini. Ma le guardie di frontiera spagnole non esitano a respingerli con ogni mezzo.

L’agenzia Frontex, infine: i 36 milioni annui che spende per l’operazione Triton di sorveglianza sotto la Sicilia sono finanziati in base alle percentuali fisse dell’intero bilancio Ue. Quindi l’Italia contribuisce per il 12%, la Francia al 16%, la Germania al 18%, ciascuno in proporzione ai propri Pil. Anche qui, si distingue in negativo la Gran Bretagna. Che dai tempi di Margaret Thatcher ha ottenuto di contribuire all’Europa con appena il 10% del suo bilancio. 



DOMANDE DI ASILO NEL 2014
    
PAESE                TOTALE   PER MILIONE AB.
1) Germania          202.000    2.500
2) Svezia               81.000 8.400 
3) Italia                 64.000 1.065
4) Francia              62.000     955
5) Ungheria            42.000 4.300
6) G.Bretagna         31.000     495
7) Austria              28.000 3.295
8) Olanda              26.000 1.555
9) Svizzera             23.000 2.890
10) Belgio             22.000 2.025
11) Danimarca        14.000 2.600
12) Norvegia          13.000 2.585
13) Bulgaria           11.000 1.530
14) Grecia               9.000     860
15) Polonia             8.000     210
16) Spagna             5.600     120
17) Finlandia         3.600      665
18) Cipro              1.740 2.035
19) Romania           1.540      75
20) Irlanda             1.450     315
21) Malta              1.350 3.180
22) Lussemb.         1.150 2.090
23) Rep.Ceca         1.140    110
24) Croazia              450    105
25) Portogallo          440      40
26) Slovenia            380     185

Mauro Suttora