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Tuesday, January 10, 2017

I liberali non vogliono Grillo



MENTRE IL COMICO SVACANZA IN KENYA CON BRIATORE, I SUOI ADEPTI COMBINANO PASTICCI ALL'EUROPARLAMENTO

di Mauro Suttora

settimanale Oggi, 10 gennaio 2017

Come messaggio di Natale aveva propinato ai suoi adepti un Elogio della povertà anticonsumista dello scrittore Goffredo Parise. Salvo poi volare in Kenya, come ogni Capodanno, nel resort di lusso dove passa le vacanze con la moglie Parvin. 

Ma la lontananza dall’Italia non ha impedito a Beppe Grillo di fare notizia ogni giorno. Prima proponendo un’improbabile Corte popolare che dovrebbe processare i giornalisti. Accusati tutti, senza eccezioni, di dire bugie sul suo Movimento 5 Stelle, diventato ormai il secondo partito del Paese. Enrico Mentana, direttore del Tg7, annuncia querela e lui fa marcia indietro.

Subito dopo, dietrofront anche sugli indagati. Finora i grillini si scagliavano contro qualsiasi politico ricevesse un avviso di garanzia: «Dimissioni!». Se capitava a uno di loro, lo usavano per regolare conti interni: salvi i fedelissimi, condannati i dissidenti come il sindaco di Parma Federico Pizzarotti.

Ora che si profila un avviso anche per la tribolata sindaca di Roma Virginia Raggi (è ancora in carcere il suo braccio destro Raffaele Marra), contrordine: «Dimettersi non è più obbligatorio, valuteremo caso per caso». 

I grillini si sono evoluti da forcaioli a garantisti? Macché: «Non cambia nulla!», assicurano loro. Anzi: ora verranno giudicati direttamente da Grillo, che nelle faccende interne è capriccioso come un satrapo mesopotamico. E nulla di buono attende la povera Raggi: «T'appendemo per le orecchie ai fili de li panni», promette la bellicosa sorella della senatrice Paola Taverna.

Ultima giravolta: l’Europa. Di colpo la società Casaleggio organizza un voto on line, senza preavviso, sul passaggio dei 17 eurodeputati grillini dal gruppo più antieuropeista (dell’inglese Farage) a quello più europeista: i liberali. All’insaputa degli stessi eurodeputati. Votano sì appena 31 mila sui 130 mila iscritti. E alla fine la beffa: i liberali non li vogliono.

«Trasformista come Razzi e Scilipoti»

«Un trasformismo così non si vedeva dai tempi di Depretis, o del Mussolini passato dal socialismo al fascismo. O di Razzi e Scilipoti», commentano gli ex grillini epurati.

Ma al simpatico comico poco importa. L’importante è fare notizia. Ci riesce anche stando al caldo di Malindi, nell’appartamento in un resort di lusso acquistato qualche anno fa e intestato, pare, alla cognata. Quest’anno niente foto con Briatore. Ma Beppe ha sofferto lo stesso. Perché lui in realtà detesta l’aereo, in Costa Smeralda ci va sempre in moto con il traghetto. Vola in Kenya solo per amore di Parvin.
Mauro Suttora


Wednesday, July 17, 2013

Al mare con Grillo

Cronaca di una giornata al mare (Costa Smeralda) con il capo del Movimento 5 stelle

MEGLIO MIA MOGLIE DI NAPOLITANO
Il presidente lo aveva convocato al Quirinale. Ma Grillo ha preferito stare al mare con la moglie e rinviare l'appuntamento. Noi l'abbiamo incontrato in spiaggia. «Sono fiero dei nostri parlamentari», ha detto, «hanno restituito un milione e mezzo di euro. Se facessero tutti così, risparmieremmo 40 milioni l'anno».

dall'inviato Mauro Suttora

Oggi, 5 luglio 2013
«Mentre nuotavo uno mi ha fermato e mi ha chiesto: “Scusi, è questa la strada per Arbatax?” Gli ho detto: “No, guardi, deve svoltare e andare verso là, molto più a destra».

È rilassato e di buonumore Beppe Grillo mentre esce dall’acqua dopo la sua abituale nuotata giornaliera. Un’ora con pinne, occhiali, boccaglio e muta. 
Venerdì 5 luglio, Liscia Ruia, spiaggia di Porto Cervo (Olbia). In questo momento lui dovrebbe essere al Quirinale dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Che lo aveva convocato all’improvviso dopo che lui aveva chiesto un incontro, con i soliti toni polemici: «Il Paese sta andando a rotoli, in autunno ci sarà una crisi economica terribile, decine di piccole imprese chiudono ogni giorno. E il presidente che fa? Perché non dice la verità agli italiani?»
 Il problema è che quando è arrivato l’improvviso e inaspettato appuntamento Grillo era già sul traghetto Genova-Olbia con auto e famiglia, per una settimana di vacanza programmata da tempo. E fra la moglie Parvin e Napolitano, ha scelto la prima. Per una volta, la politica ha aspettato. 
L’incontro al Quirinale è slittato di cinque giorni. Sì, in teoria il capo dei 5 stelle avrebbe potuto prendere l’aereo da Olbia, fare un salto a Roma e tornare in giornata nella sua villetta (a schiera) al Pevero di Porto Cervo. Ma perché darla vinta al segretario generale del Quirinale Donato Marra, che l’ha invitato fissando giorno e ora con un comunicato pubblico, senza neanche una telefonata prima per chiedere se la data andava bene? Sottili questioni di galateo istituzionale. E di orgoglio personale.
Così ora Grillo se ne sta sdraiato tranquillo sotto l’ombrellone di bambù in prima fila che ha affittato per la giornata (45 euro con due lettini). In quello accanto ci sono amici con i bambini, che giocano con il figlio più piccolo del comico genovese. Parvin prende il sole vicino a un’amica, con il lettino spostato verso la battigia.
Il capo di uno dei tre partiti più importanti d’Italia non ha scorta. 
Mi avvicino, lo saluto e gli chiedo se non è imprudente. Lui la butta come sempre sullo scherzo: «Ho già mia moglie, come scorta».
Sta all’ombra, dormicchia, ogni tanto legge un libro. Nessun giornale o rivista, niente sguardi impazienti a smartphone, ipad, computer portatili. Relax completo, una sola telefonata in parecchie ore. 
Gli altri bagnanti lo riconoscono, ma nessuno va a disturbarlo. Privacy rispettata a livelli scandinavi. Penso al turbinio di scorte e segretari che circonda gli altri politici italiani del suo rango, anche in vacanza.
Gli chiedo che libro sta leggendo. Mi fa vedere la copertina: è di George Johnson, giornalista americano, divulgatore scientifico. Grillo ne parla entusiasta anche con la vicina di ombrellone: «Le grandi scoperte che hanno cambiato la storia sono avvenute quasi tutte per caso. Gutenberg adattò un torchio per schiacciare l’uva, e nacque la stampa. Anche la rete, oggi, è governata dal caso: milioni di informazioni che creano conoscenza. Spontaneamente, come il traffico di una città coreana: hanno fatto un esperimento, provando a levare tutti i semafori e i divieti. Funziona lo stesso, le auto si fermano, danno la precedenza, fanno attraversare i pedoni…»
L’unica che sembra refrattaria alle catechizzazioni è la moglie. La quale però lo aiuta con affetto quando lui si mette la muta (la stessa della traversata dello stretto di Messina, con il simbolo 5 stelle) per andare in acqua. Signora, non è preoccupata che qualche motoscafo gli vada addosso? 
«Ma no, nuota chilometri però resta sempre sottocosta». Perché non va all’arrembaggio fino alla villa di Berlusconi? È proprio lì di fronte, a Porto Rotondo…
Parvin sorride. All’amica Carla Signoris, moglie di Maurizio Crozza, nella rubrica tv Ho sposato un deficiente ha confessato di non seguire i consigli del marito per la spesa («Lui vorrebbe biologico, hard discount») e le pulizie («Un solo detersivo: l’acqua»). Ha aggiunto che, quando il marito inizia a parlare del suo blog, in casa c’è il fuggi-fuggi.
Quando Grillo torna, gli chiedo di venire a fare una foto con me e la mia compagna. Lui, gentile e disponibile, accetta subito: «Ma è sicuro che sia la sua compagna?»
Come va con i 5 stelle? 
«Bene, sono contento. Ieri abbiamo dato indietro un milione e mezzo di euro. Se lo facessero tutti i parlamentari, sarebbero quaranta milioni risparmiati all’anno». 
E le liti, gli espulsi? «Siamo giovani, stanno imparando. Nessuno si aspettava un successo simile, neanch’io. Ora ci stiamo assestando, stiamo crescendo. Se ne sono andati in pochi, quelli che forse non avevano capito la nostra novità e diversità». 
Ma è vero che fra voi ci sono anche estremisti dei centri sociali?, domanda una signora. 
«I centri sociali mi contestano ai comizi!» 
E non si stanca con tutti questi comizi?, gli chiedo. «Ma è un’intervista?» Grillo sa che sono giornalista, e lui ci detesta tutti. «Però Oggi è un bel giornale…»
Verso le sei superBeppe (gli ultimi sondaggi lo danno sempre sul 24%, a Ragusa ha conquistato il sindaco col 70%) si incammina da solo verso casa, passando per l’hotel Cala di Volpe: 300 metri a piedi fra i cespugli. Moglie, figlio e amica invece vanno all’auto nel parcheggio polveroso. Frequentano questa spiaggia da vent’anni. 
Grillo ci saluta: «Voi invece ve lo godete tutto il sole oggi, eh?» «Io non devo andare da Napolitano», gli rispondo.
Mauro Suttora