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Sunday, August 05, 2012

Pellegrini & Magnini

NUOTANO IN UN MARE DI CRITICHE

dall'inviato a Londra Mauro Suttora

5 agosto 2012

Il sesso. "Di nuovo il sesso! Che palle!" Federica Pellegrini non ne può più, di quelli che danno la colpa del suo disastro al sesso. Ne ha praticato troppo, al villaggio olimpico, col fidanzato Filippo Magnini? Per questo ha fatto flop in tutte le gare? Oppure le cause della disfatta sono altre? Ecco i retroscena, al di là delle versioni ufficiali o addomesticate.

Quando la regina cade, i topi ballano. Solo due, fra i 33 atleti (14 ragazze) e ben 17 fra tecnici e dirigenti a Londra, hanno osato criticare la coppia finora intoccabile Fede-Magno: "Qui c'è un clima irrespirabile", hanno accusato Marco Orsi e Luca Dotto.

I fans scatenano il dibattito in rete: "Federica è arrogante e presuntuosa, le piace più fare il personaggio da gossip che allenarsi". Altri la difendono: "Sei sempre la nostra Fede, troppo facile sputare sugli idoli quando perdono".

L'Italia è divisa. Non è retorico dirlo, visti i picchi di popolarità della Pellegrini. Con la breve apparizione a Sanremo 2012 ha sbancato l'audience. E anche le gare disperate di Londra hanno fatto il 36 per cento. Perché Federica è un personaggio vincente. "Vediamo se resterà personaggio ora che perde", sibila qualcuno a Casa Italia.

Proprio domenica 5 agosto ha compiuto 24 anni. Giovanissima per la vita, vecchissima per il nuoto. Novella Calligaris andò in pensione a 19 anni. Mark Spitz a 22. Nonno Michael Phelps ne ha 27, e a Londra ha rimediato qualche figuraccia.

Lei invece è ancora una macchina da soldi. Non ha incassato i 140 mila euro che il Coni dà alle medaglie d'oro, i 75 mila dell'argento, 40 mila del bronzo. Poco male: perché la Pellegrini è su un altro pianeta. Viaggia sui due milioni l'anno grazie a sei sponsor: Armani, Barilla, Enel, Yamamay, Nilox, Mizuno. Quanti rinnoveranno i contratti a fine anno?

La federazione nuoto le ha vietato di portarsi a Londra l'addetto stampa personale Marco Del Checcolo: "Per noi tutti gli atleti sono uguali, niente favoritismi".
Ma la realtà è che lei non è più solo una nuotatrice: è un'industria. Detiene sempre i record mondiali dei 200 e 400 stile libero, è una star internazionale. Si affida a società di marketing per "gestire l'immagine", "pianificare strategie media" e agguantare lucrose pubblicità.

Finirà nel sottobosco tv, fra reality e comparsate di lusso? "Ora voglio solo riposarmi e divertirmi", dice lei. "Ma se si prende un anno di ferie non si illuda poi di tornare ai livelli di prima", avverte Philippe Lucas, suo ex allenatore.

Ecco, gli allenatori. Federica è accusata di divorarli allo stesso ritmo dei fidanzati. Da quando è scomparso il c.t della nazionale Alberto Castagnetti nel 2009, lei non ha pace: ne ha cambiati quattro in quattro anni.

Ed è andata ad allenarsi dappertutto: Parigi, Stati Uniti, Roma. "Ma adesso tornerà a Verona, l'unico posto dove si sente a casa", dicono i genitori. La seguirà Magnini? Metteranno su famiglia? Ci sono segnali che Federica voglia avere figli presto. I bookmakers inglesi danno a 4,50 le nozze Fede-Filippo entro quest'anno. Ma qualcuno scommette anche sullo scoppio della coppia.

Probabilmente lei avrebbe voluto lasciare lo sport sull'onda di un ultimo successo olimpico. Invece ora il suo "strategy team" (lo stesso che cura gli affari della squadra di calcio Roma) deve gestire per la prima volta, dopo otto anni di continui successi, una fase di difficoltà.

Filippo ha già perso i nervi. Si è lanciato in insulti contro i tifosi che criticano ("imbecilli, falliti") e accuse all'allenatore della nazionale Claudio Rossetto. Il presidente della federazione nuoto Paolo Barelli (ex olimpionico, senatore Pdl) gli ha risposto che, prima della recente resurrezione agli europei in Ungheria, erano quattro anni che non saliva su un podio. In ogni caso, a 30 anni per Magnini è tempo di addio allo sport.

Sempre in Ungheria due mesi fa era suonato un campanello d'allarme per Federica: dopo il solito oro nei 200 metri (imbattuta per cinque anni, prima di Londra), nei 400 era stata eliminata in batteria. Un'umiliazione senza precedenti. Che ha fatto notizia anche perché quasi contemporanea al crollo di un altro mito: Usain Bolt nell'atletica.

Un'altra batosta è stato il pronostico olimpico di Sports Illustrated, principale settimanale sportivo mondiale: solo un bronzo. Alla fine è andata perfino peggio. E i Fede-antipatizzanti si scatenano: "Che si dia alla moda, visto che preferisce i tacchi delle scarpe firmate alle piscine".

In verità nessuno può provare che abbia sottratto un minuto alle cinque ore di allenamento giornaliero con le proprie attività extra, di cuore o di pubblicità.

Laure Manaudou, ex fidanzata del suo ex Luca Marin in quel mondo endogamico che è il nuoto, ha fatto assai peggio: finirono in rete immagini dettagliate delle sue parti intime e video porno.

Ecco, si potrà scherzare su alcune foto osé della Pellegrini, o sui tempi del suo "passaggio" da Marin a Magnini l'anno scorso (fu tradimento?), ma nell'hard non siamo mai scivolati.

C'è solo una ragazza che per dieci anni ha nuotato più veloce di tutti, e che adesso si è stancata e spompata. Le vacanze le sta facendo con Magnini. Arrivederci quindi alla prossima puntata. Che però avrà poco a che fare con lo sport, prevedibilmente.
Mauro Suttora

Tuesday, August 26, 2008

Pellegrini, Phelps, Bolt

L'Olimpiade dei fenomeni: Federica, Michael e Usain il giamaicano

Oggi

Pechino, 20 agosto 2008

Un chilo di pasta al giorno. Tanto mangia il «mostro» Michael Phelps, trionfatore delle Olimpiadi, il nuotatore che dopo 36 anni ha vinto più di Mark Spitz: otto medaglie d'oro in una sola edizione. Con tanti saluti alle diete «no carb(oidrati)». Quale nostra industria della pasta assolderà ora il 23enne di Baltimora come testimonial?

Il secondo campione simbolo di questi Giochi è Usain Bolt, ancora più giovane, 22 anni. Fino a tredici non aveva i soldi per comprarsi le scarpette, correva a piedi nudi in un paesino giamaicano fra le piantagioni di caffè e zucchero. La sua foto mentre taglia in scioltezza il traguardo dei cento metri con una scarpa slacciata, dopo essersi voltato a guardare gli avversari lasciati due metri indietro, e stabilendo pure il record mondiale (9"69), è già leggenda. Completata il giorno dopo dalle donne giamaicane: soltanto loro nei primi tre posti dei 100 metri.
I due uomini più veloci del mondo (in acqua e per terra) sono i «mostri» che vale la pena conoscere meglio, anche perché vista l'età li attende una lunga carriera.

Quanto a noi italiani, il trionfo della nuotatrice Federica Pellegrini nei 200 stile libero è ancora più clamoroso perché è arrivato a poche ore dalla sconfitta sui 400. Una resurrezione che premia la sua forza di volontà, la capacità di non darsi per vinta. Ma anche l'argento della sua collega romana Alessia Filippi negli 800 è prezioso. Senza dimenticare gli ori degli sport minori: l'udinese Chiara Cainero nel tiro a volo, il bolognese Andrea Minguzzi nella lotta greco-romana, Giulia Quintavalle nel judo (da noi intervistata nell'articolo seguente).

Federica la lunatica

Lo ammette anche lei: «Cambio umore in fretta». E per fortuna: al mattino è solo quinta nella gara in cui è favorita (solidarietà col fidanzato Luca Marin, pure lui quinto nei 400 misti?), ma alla sera batte il record del mondo nell’altra. La ventenne di Mirano (Venezia) è figlia del capo barman di in hotel di lusso sulla Laguna, ex parà, che le ha dedicato un nuovo cocktail: «Tacchi a spillo». È questa una delle passioni di Fede, oltre al gatto Neve con cui vive a Verona, alla moda, la tv e le Ferrari. «Mi piacerebbe averne una», ha detto dopo la vittoria, ben sapendo che il presidente del suo club, l’Aniene di Roma, è concessionario di auto di lusso. La 500 appena regalatale dalla Fiat è già dimenticata.

Intanto ha strappato il siciliano Marin alla rivale francese Laure Manaudou, ormai più nota per le foto porno che girano in rete che per le prestazioni sportive. Ma quanto a sesso neanche Fede si tira indietro: «Lo facciamo sempre, anche agli appuntamenti importanti, magari non prima della gara. Scarica la tensione. Sogno di farlo coi tacchi alti e nello spogliatoio della piscina», ha detto. Conferma Luca: «Fede non simula mai il mal di testa per non fare l’amore. Bacia molto meglio di Laure. La nostra prima volta sono durato 50 minuti…»

«Le permetterei di posare per un calendario», aveva incautamente detto a Oggi quattro mesi fa papà Roberto. Subito accontentato: a giugno la Pellegrini si è mostrata in topless sul mensile Fox Uomo. I gomiti però coprono i capezzoli, quindi il piercing su quello sinistro non si vede. Fede vanta inoltre quattro tatuaggi. Quello sul gluteo promette: «Nient’altro che noi». «Sono foto vecchie di due anni», si giustifica lei. Che si cura molto le unghie ed è tormentata dall'acne.
I suoi prossimi obiettivi: andare sotto i quattro minuti nei 400 e iscriversi a psicologia all’università: «Da grande voglio fare l’analista. O forse darmi alla moda». Intanto, gira spot per le valigie Carpisa.

Phelps il prodigio

«Non è il nuotatore più forte della storia. È il massimo atleta in assoluto, di ogni sport. La sua impresa è epica»: parola di Spitz, felice di essere stato sorpassato. Ormai sono otto anni che Michael vince tutto. La sua specialità è lo stile farfalla, ma è velocissimo anche nello stile libero, a dorso. «E ora è migliorato anche a rana», dice il suo allenatore e secondo padre Bob Bowman. Che lo scoprì nel '95 in una piscina di Baltimora: si accorse subito che era un fenomeno, e l'ha coltivato come un gioiello.

Il suo vero padre, un poliziotto, aveva divorziato un anno prima dalla mamma, preside di scuola media inferiore, e da allora è sparito. Ma gli esempi in famiglia sono state le due sorelle Hilary e Whitney, entrambe nuotatrici. Whitney mancò per un soffio a 15 anni la qualificazione alle Olimpiadi di Atlanta '96. Il piccolo Michael giurò che l'avrebbe vendicata. E dopo quattro anni, anche lui 15enne, ci riuscì, andando a Sydney. Non vinse nulla, ma ad Atene 2004 esplose: sei ori e due bronzi.

Da allora il ragazzo con mani, piedi e orecchie giganti, alto uno e 92 per 88 chili, non ha perso un colpo. Uniche due disavventure: arresto e diciotto mesi con la condizionale per guida in stato di ebbrezza nel 2004, e la casa invasa dalla schiuma quando ha messo nella lavastoviglie sapone liquido da cucina invece del detersivo apposito.

Non gli si conosce vita sentimentale: «Passo tutta la vita a mangiare, nuotare e dormire. Sono un po' noioso e molto pigro», ammette, «la domenica sto sdraiato sul divano a giocare con la playstation e a guardare la tv». Gli sono state attribuite due legami: una con la nuotatrice sexy Usa Amanda Beard, di tre anni più anziana, e l'altra con una modella inglese che ha sostituito Kate Moss come volto di Burberry.

Qualche fan arriva ad attribuirgli una moglie segreta. Va pazzo per Cameron Diaz, ma quando ha incontrato la ex modella Cindy Crawford qui a Pechino si è emozionato, parlandole con difficoltà. Prima delle gare per caricarsi ascolta rap (Eminem in cuffia), il libro preferito risale alle letture obbligatorie della scuola media: Il buio oltre la siepe.

Dagli sponsor Visa, McDonald’s, Omega, At&t (telefoni) e Speedo (costumi da nuoto) Phelps incassa vari milioni l'anno. Il prezzo minimo di ogni sua comparsata: 15 mila dollari.

Bolt il lampo

«Bolt» in inglese significa lampo, e con un cognome così come si fa a non vincere? «Dopo di lui l’atletica non è più la stessa», dicono gli esperti. Campione sui 200 metri, corre i cento da solo un anno. Alla quinta gara disputata, lo scorso giugno, aveva già stabilito il nuovo record mondiale. E pensare che il suo allenatore lo considerava troppo alto per la distanza breve: uno e 93.

Figlio di un negoziante e una sarta del villaggio rurale di Trelawny, nel profondo nordovest della Giamaica a mezz’ora d’auto da Montego Bay, Usain (nome strano, suggerito per caso da un bambino alla mamma Jennifer) sei anni fa comincia a correre come un razzo e vince tutti i campionati juniores.

Fidanzato con la giamaicana Mizicann Evans, che è qui a Pechino con mamma Jennifer, Usain fa parte della valanga giamaicana abbattutasi sui Giochi: oltre ad Asafa Powell, l’ex primatista mondiale arrivato però solo quinto, le centometriste donne hanno occupato l’intero podio. Prima, era successo solo alle Olimpiadi 1912 di Stoccolma.

Qual è il segreto della Giamaica, Paese di soli 2,7 milioni di abitanti che sforna gli umani più veloci del mondo? «Il potere della musica reggae», scherza l’oro Shelly-Ann Fraser. Altri dicono sia lo yam, una patata dolce tropicale. Qualcuno teme il doping, che ha falciato molti giamaicani in passato, a cominciare da Ben Johnson ai Giochi di Seul ’88. «Ma quelli erano giamaicani espatriati che correvano per Usa o Canada», dice Glen Mills, l’allenatore che gestisce la fucina dei campioni a Kingston. «Io non mi sono mai drogato», giura Usain, «e sono pigrissimo. Mi sveglio alle undici, Glen mi deve tirare giù dal letto. Mangio quel che capita, il giorno della gara ho trovato del pollo fritto. E non faccio mai colazione». Capito, Phelps?

Mauro Suttora