I POLITICI POSSONO ANDARE IN VACANZA DOVE VOGLIONO. MA SE SCELGONO LE MALDIVE PROPRIO ADESSO, NON SONO BUONI POLITICI
di Mauro Suttora
Oggi, 18 gennaio 2012
Ma si rendono conto che il clima è cambiato? I nostri politici di professione svacanzano alle Maldive per Capodanno in suites da migliaia di euro al giorno, e si scandalizzano per lo scandalo: «Che c'è di strano, era l'anniversario di matrimonio, era il sessantesimo compleanno, avevamo lavorato tanto, abbiamo pagato tutto...»
Naturalmente. Nessun reato. Avevano tutto il diritto di andare dove volevano. Ma proprio in questo momento, dovevano andare in uno dei posti più lussuosi della Terra? Ora che scattano i sacrifici da loro causati e imposti: benzina alle stelle, addizionali Irpef, pensionati non più protetti dall'inflazione?
La nostra copertina della settimana scorsa ha fatto il giro del mondo. Il quotidiano spagnolo Abc ha ripubblicato le foto di Schifani, Rutelli, Casini e Fini negli atolli, mentre agli italiani tocca «ajustarse el cinturòn», stringere la cinghia. I tedeschi hanno fatto il paragone con la loro cancelliera Angela Merkel, che per Natale si è accontentata di un'austera pensione a tre stelle a Pontresina (Svizzera). E noi abbiamo fotografato il sindaco di Londra Boris Johnson, venuto in ferie pure lui senza scorta in un tre stelle nella nostra Champoluc (Aosta): auto a noleggio, in fila allo skilift.
Anche in Italia c'è chi ha capito. A cominciare da Mario Monti, Capodanno a Roma con figli e nipotini. «Ma a palazzo Chigi!», ha tuonato Roberto Calderoli, immaginando chef e camerieri in livrea. Invece nell'alloggio di servizio a cucinare il cotechino e a servire a tavola c'erano solo la signora Monti e sua sorella. Povero Calderoli: ora è indagato lui per truffa perché si è scoperto che da ministro usò un aereo di Stato per andare a Cuneo a trovare il figlio della compagna. Danno erariale: 10 mila euro.
La musica è cambiata per i nuovi ministri e sottosegretari. Carlo Malinconico non ha fatto neppure in tempo ad ambientarsi, che ha dovuto dimettersi per avere accettato in passato soggiorni gratis all'hotel Pellicano di Porto Ercole (Grosseto) da un esponente della «Cricca». Filippo Patroni Griffi è indagato per un appartamento di 100 metri quadri dietro al Colosseo comprato dall'Inps per soli 170 mila euro. Profilo basso anche per Corrado Passera: non più villona sull'Appia o casa da 11 mila euro al mese d'affitto in via Madonnina a Milano per la nuova moglie; con lei si è appena trasferito in un anonimo appartamento ai Parioli.
Un nuovo rigore, contraddetto però dalla vecchia classe politica che non vuole sentir parlare di tagli ai propri stipendi o pensioni d’oro. L’abolizione delle Province? Contestata. Maria Elisabetta Casellati, non più sottosegretario, a Cortina continua a esibire la scorta. Il presidente della provincia di Bolzano guadagna più del presidente Usa Barack Obama (25 mila euro al mese), il suo vice più di quello francese Nicolas Sarkozy, il capo della provincia di Trento prende 2 mila euro al mese più della Merkel.
«Non ho niente contro la ricchezza», ci dice la commentatrice Marina Terragni, «chi ha guadagnato soldi onestamente ha il diritto di spenderli. Ma se un politico di carriera in questo particolare momento non capisce che farsi fotografare ai tropici a Capodanno è disastroso, non è un bravo politico. Non è sintonizzato con lo spirito del tempo. Oltretutto è una scelta tragicomica, da cinepanettone, quella delle Maldive. Lo sanno che lì ci sono i paparazzi. Cosa gli costava andarsene in Maremma - perchè di solito i politici a Roma lì hanno la villa - e starsene tranquilli? Avrebbero anche evitato lo choc da fuso orario, perché a una certa età non è che certi sbalzi caldo/freddo facciano benissimo... Consiglio l'Italia, la prossima volta. Il nostro è il Paese più bello del mondo. E in più non si rischia di fare una brutta fine, alle prossime elezioni». Ovvero: se non per sobrietà, contenetevi almeno per furbizia.
Più perfida Ambra Angiolini, «Casta diva» tv, che a Piazza pulita su La Sette ha commentato: «Non si può più nemmeno fuggire nell’oceano Indiano, che si incappa nella trippetta flaccida di Schifani».
C'è cascato anche il sindaco di Milano Giuliano Pisapia, nella trappola intercontinentale da 800 euro a notte: fotografato in un resort thailandese. Uno dei pochi politici di nome che ha dribblato sapientemente il problema è stato Pierluigi Bersani: Capodanno a Bettola (Piacenza), dai suoceri.
Insomma, a ben cinque anni dalla pubblicazione del libro La Casta, che ha svelato i privilegi dei 100 mila politici italiani a tempo pieno, poco è cambiato. Tante promesse e annunci, ma quasi nessun risparmio effettivo. Anche dopo il taglio del 10 per cento a tutti gli stipendi d’oro pubblici, uno stenografo al Senato continua a guadagnare 260 mila euro l’anno: il doppio del vicepresidente degli Stati Uniti. E un barbiere 130 mila. Totale per il Parlamento: un miliardo e mezzo l’anno. Gli sprechi continuano, e anche le ostentazioni.
Mauro Suttora
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Wednesday, January 25, 2012
Wednesday, March 02, 2011
Berlusconi? Ha i secoli contati
Dopo il rinvio a giudizio su Ruby, il premier non si arrende
«Farà di tutto per rimanere al potere», prevedono gli esperti. «E ci riuscirà», dicono in molti. Ma fino a quando? Per ora, la sua maggioranza si allarga
di Mauro Suttora
Oggi, 2 marzo 2011
«Bisogna chiederlo alla Sfinge. O alla Pizia. Impossibile prevedere alcunché, quando c'è di mezzo Berlusconi». Giovanni Sartori, 86 anni, massimo politologo italiano, per decenni professore alla Columbia University di New York, non riesce a rispondere alla domanda: Silvio Berlusconi è alla fine? Due anni fa gli aveva dedicato il caustico libro Il Sultanato . Ma adesso dice a Oggi: «Il nostro premier è imprevedibile, sfugge a ogni regola. Certo, tutti i politici seguono una loro parabola più o meno lunga di fortune e avversità. Ma per lui i precedenti statistici non funzionano. È un caso unico. Posso solo esprimere la mia opinione personale: per causa sua l'Italia sta vivendo una situazione allucinante».
L'incriminazione per concussione e prostituzione minorile che lo vedrà sotto processo a Milano il 6 aprile non sembra avere intaccato la determinazione di Berlusconi di rimanere al potere: «Governerò fino alla fine della legislatura, nel 2013», ha dichiarato. Ce la farà?
«Berlusconi ha i secoli contati...», scherza Antonio Polito, già senatore della Margherita e direttore del quotidiano Il Riformista. «Ha superato crisi peggiori. Dopo la sconfitta del 2006, per esempio, sembrava finito. Casini e Fini parlavano apertamente di successione. Ma già nel 1996, quando Prodi vinse la prima volta, si diceva che era troppo vecchio, che non era un politico di professione... Insomma, la risposta è nella storia: è rinato altre volte».
«C'era una sola possibilità che Berlusconi cadesse», aggiunge il professor Piero Ignazi , direttore de Il Mulino , «ed era tramite la fronda interna. Come con Mussolini. Ma lo scorso 14 dicembre Fini ha fallito il suo 25 luglio, e ora Berlusconi sta facendo di tutto per rimanere al proprio posto. Riuscendoci, perché i suoi parlamentari non sono eletti, ma nominati da lui in persona. Il suo partito non segue le regole normali della politica, perché è un partito patrimoniale. E lui dispone di risorse infinite, finanziarie e non».
«Se non ora quando», allora? Utilizziamo lo slogan delle donne scese in piazza il 13 febbraio per la «dignità», disgustate dal Rubygate.
«Credo che la parabola di Berlusconi si compirà col ventennio della sua discesa in politica», risponde Marcello Veneziani, editorialista del quotidiano berlusconiano Il Giornale. «Andrà in pensione al compimento dei 19 anni, sei mesi e un giorno. Alla conclusione di questa legislatura, tra poco più di due anni. C'è però la possibilità - o il rischio, a seconda dei punti di vista - che proprio la volontà di farlo cadere prima produca il suo protrarsi sulla scena politica, perfino con un nuovo mandato di governo».
«Ma no, all'80 per cento ci sarà il voto anticipato entro l'anno prossimo», prevede Pierluigi Battista , commentatore del Corriere della Sera. «L'astro berlusconiano è in fase di oscuramento, lo scandalo di Ruby gli ha dato una botta fortissima. Anche il più favorevole dei sondaggi dà il Pdl attorno al 30 per cento, contro il 37 con cui vinse le elezioni tre anni fa. Sommando la Lega Nord il centrodestra arriva al 40. Ma a quel punto il centrosinistra torna competitivo, se riesce a mettere assieme una coalizione che raggiunga quella percentuale. La partita è aperta».
«La partita si riapre solo se si va a elezioni», obietta Polito, «e questo lo deciderà Berlusconi, che adesso è in una posizione di forza. Per tre motivi. Primo, è il padrone indiscusso del partito di maggioranza relativa. Secondo, dispone di una maggioranza parlamentare anche dopo la grave spaccatura di Fini. Anzi, questa maggioranza si allarga poco a poco. Terzo, non vedo la ragione per cui Bossi dovrebbe mollarlo. Direi perfino che alla Lega conviene un Berlusconi indebolito, perché così può ottenere più cose. Viceversa, non penso che Bossi vada con Bersani perché con il Pd il federalismo lo fa meglio... Per tutte queste ragioni, Berlusconi è difficilmente scalzabile».
«In un Paese maturo e civile», dice Veneziani, «si penserebbe a impegnare i prossimi due anni a costruire una credibile alternativa o successione a Berlusconi, lasciandolo governare per il resto del mandato ricevuto dagli elettori, incalzandolo solo sul raffronto tra promesse e realizzazioni, e tra l'azione di governo e le necessità dell'Italia. Si potrebbe guidare una transizione incruenta. Sarebbe un modo responsabile per tutti, nell'interesse del Paese ed evitando spargimenti di sangue da ambo le parti».
Quindi il premier non è in declino?
«Che Berlusconi sia stanco e a volte tradisca segni di declino mi pare vero», ammette Veneziani, «ma finché si permane in questa situazione, l'impressione è che si scelga tra il male e il peggio: tra Berlusconi e il nulla. Quando il fumo dei giorni sarà passato, si farà un bilancio onesto dell'unico leader politico dei nostri anni che passerà alla storia. Nel bene e nel male. Si allontana invece l'ipotesi che possa aspirare al Quirinale».
Le manifestazioni delle donne del 13 febbraio hanno danneggiato Berlusconi? «Avrei avuto grossi problemi a condividere un'iniziativa che sembrava essere "contro" le prostitute», dice Marina Terragni, commentatrice del settimanale Io donna. «Poi le promotrici hanno aggiustato il tiro, non più le "indignate" contro le "indegne". Certo è che il nostro uomo sembra avere grossi problemi nei rapporti con l'altro sesso. Non parliamo di quelli con l'ex moglie Veronica, ma in generale di come lui si rivolge alle donne. Quando dice "Io non le ho mai pagate", pur di fronte all'evidenza delle buste e degli esborsi del suo ragioniere per le ragazze di via Olgettina, probabilmente è sincero. Perché è fermo a una concezione vecchissima, da residuato bellico anni Cinquanta, del rapporto uomo-donna. Quella del cumenda che fa il "presente" alla favorita, o del playboy che pensa di lusingare le signore con complimenti appicicaticci. Non è mai brutale. Anzi, è gentile, come dimostrano le registrazioni del suo colloquio con la D'Addario dopo la notte insieme. Però questa sua "antichità" di approccio colpisce in Berlusconi, un uomo che invece in molti altri campi, dall'impresa allo spettacolo, è il simbolo della modernità».
Ma le disavventure femminili di Berlusconi degli ultimi due anni, dalla moglie Veronica che lo accusa pubblicamente di essere «malato» di sesso a Noemi, dalla D' Addario alla Minetti e a Ruby, possono spostare il consenso delle sue elettrici?
«Chi lo sa», risponde la Terragni. «Lui è caduto nella trappola in cui cadono tutti i vecchi con le ragazzine: l'illusione che loro subiscano il fascino della maturità, delle tempie brizzolate... Quel che è sicuro è che anche l'altra parte, il centrosinistra, ha grossi problemi con le donne. Per esempio, non si capisce perché non candida premier una come Rosy Bindi, che metterebbe d'accordo tutte le anime della coalizione. E poi c'è quella ex miss Padania seno alto Cadey...».
Prego?
«Ma sì, quella ragazza che la sinistra ha assoldato per presentare la manifestazione contro Berlusconi l'11 dicembre 2010. In piazza San Giovanni a Roma, ma ci rendiamo conto, quella di Enrico Berlinguer! Perché a sinistra il problema della "gnocca" se lo sono posto. Seriamente. Decidendo di imitare il gusto Mediaset».
Allora, Berlusconi forever? «È della Bilancia, come me e Jovanotti. Quindi non mollerà mai», scherza la scrittrice Guia Soncini, autrice di Elementi di capitalismo amoroso. «Questo ritornello del Berlusconi che è finito lo sento dal 1994, bisognerebbe cambiare repertorio. Molto più inquietanti, semmai, sono quelli che gli stanno attorno. E che non scompariranno tutti magicamente, assieme a lui».
«Ora come ora, comunque, Silvio fa il democristiano: galleggia», conclude Polito. «Per dire che è finito dovrebbe uscire da palazzo Chigi. Quindi occorre una crisi di governo. Ma dov'è la maggioranza alternativa? Lui tenterà di evitare il più a lungo possibile il voto anticipato. Prima lo minacciava, ora visti i sondaggi le parti si sono capovolte, ed è la sinistra a chiederlo. Ne riparliamo almeno fra tre o quattro mesi. Ma probabilmente anche molto più in là, nel 2012».
Mauro Suttora
«Farà di tutto per rimanere al potere», prevedono gli esperti. «E ci riuscirà», dicono in molti. Ma fino a quando? Per ora, la sua maggioranza si allarga
di Mauro Suttora
Oggi, 2 marzo 2011
«Bisogna chiederlo alla Sfinge. O alla Pizia. Impossibile prevedere alcunché, quando c'è di mezzo Berlusconi». Giovanni Sartori, 86 anni, massimo politologo italiano, per decenni professore alla Columbia University di New York, non riesce a rispondere alla domanda: Silvio Berlusconi è alla fine? Due anni fa gli aveva dedicato il caustico libro Il Sultanato . Ma adesso dice a Oggi: «Il nostro premier è imprevedibile, sfugge a ogni regola. Certo, tutti i politici seguono una loro parabola più o meno lunga di fortune e avversità. Ma per lui i precedenti statistici non funzionano. È un caso unico. Posso solo esprimere la mia opinione personale: per causa sua l'Italia sta vivendo una situazione allucinante».
L'incriminazione per concussione e prostituzione minorile che lo vedrà sotto processo a Milano il 6 aprile non sembra avere intaccato la determinazione di Berlusconi di rimanere al potere: «Governerò fino alla fine della legislatura, nel 2013», ha dichiarato. Ce la farà?
«Berlusconi ha i secoli contati...», scherza Antonio Polito, già senatore della Margherita e direttore del quotidiano Il Riformista. «Ha superato crisi peggiori. Dopo la sconfitta del 2006, per esempio, sembrava finito. Casini e Fini parlavano apertamente di successione. Ma già nel 1996, quando Prodi vinse la prima volta, si diceva che era troppo vecchio, che non era un politico di professione... Insomma, la risposta è nella storia: è rinato altre volte».
«C'era una sola possibilità che Berlusconi cadesse», aggiunge il professor Piero Ignazi , direttore de Il Mulino , «ed era tramite la fronda interna. Come con Mussolini. Ma lo scorso 14 dicembre Fini ha fallito il suo 25 luglio, e ora Berlusconi sta facendo di tutto per rimanere al proprio posto. Riuscendoci, perché i suoi parlamentari non sono eletti, ma nominati da lui in persona. Il suo partito non segue le regole normali della politica, perché è un partito patrimoniale. E lui dispone di risorse infinite, finanziarie e non».
«Se non ora quando», allora? Utilizziamo lo slogan delle donne scese in piazza il 13 febbraio per la «dignità», disgustate dal Rubygate.
«Credo che la parabola di Berlusconi si compirà col ventennio della sua discesa in politica», risponde Marcello Veneziani, editorialista del quotidiano berlusconiano Il Giornale. «Andrà in pensione al compimento dei 19 anni, sei mesi e un giorno. Alla conclusione di questa legislatura, tra poco più di due anni. C'è però la possibilità - o il rischio, a seconda dei punti di vista - che proprio la volontà di farlo cadere prima produca il suo protrarsi sulla scena politica, perfino con un nuovo mandato di governo».
«Ma no, all'80 per cento ci sarà il voto anticipato entro l'anno prossimo», prevede Pierluigi Battista , commentatore del Corriere della Sera. «L'astro berlusconiano è in fase di oscuramento, lo scandalo di Ruby gli ha dato una botta fortissima. Anche il più favorevole dei sondaggi dà il Pdl attorno al 30 per cento, contro il 37 con cui vinse le elezioni tre anni fa. Sommando la Lega Nord il centrodestra arriva al 40. Ma a quel punto il centrosinistra torna competitivo, se riesce a mettere assieme una coalizione che raggiunga quella percentuale. La partita è aperta».
«La partita si riapre solo se si va a elezioni», obietta Polito, «e questo lo deciderà Berlusconi, che adesso è in una posizione di forza. Per tre motivi. Primo, è il padrone indiscusso del partito di maggioranza relativa. Secondo, dispone di una maggioranza parlamentare anche dopo la grave spaccatura di Fini. Anzi, questa maggioranza si allarga poco a poco. Terzo, non vedo la ragione per cui Bossi dovrebbe mollarlo. Direi perfino che alla Lega conviene un Berlusconi indebolito, perché così può ottenere più cose. Viceversa, non penso che Bossi vada con Bersani perché con il Pd il federalismo lo fa meglio... Per tutte queste ragioni, Berlusconi è difficilmente scalzabile».
«In un Paese maturo e civile», dice Veneziani, «si penserebbe a impegnare i prossimi due anni a costruire una credibile alternativa o successione a Berlusconi, lasciandolo governare per il resto del mandato ricevuto dagli elettori, incalzandolo solo sul raffronto tra promesse e realizzazioni, e tra l'azione di governo e le necessità dell'Italia. Si potrebbe guidare una transizione incruenta. Sarebbe un modo responsabile per tutti, nell'interesse del Paese ed evitando spargimenti di sangue da ambo le parti».
Quindi il premier non è in declino?
«Che Berlusconi sia stanco e a volte tradisca segni di declino mi pare vero», ammette Veneziani, «ma finché si permane in questa situazione, l'impressione è che si scelga tra il male e il peggio: tra Berlusconi e il nulla. Quando il fumo dei giorni sarà passato, si farà un bilancio onesto dell'unico leader politico dei nostri anni che passerà alla storia. Nel bene e nel male. Si allontana invece l'ipotesi che possa aspirare al Quirinale».
Le manifestazioni delle donne del 13 febbraio hanno danneggiato Berlusconi? «Avrei avuto grossi problemi a condividere un'iniziativa che sembrava essere "contro" le prostitute», dice Marina Terragni, commentatrice del settimanale Io donna. «Poi le promotrici hanno aggiustato il tiro, non più le "indignate" contro le "indegne". Certo è che il nostro uomo sembra avere grossi problemi nei rapporti con l'altro sesso. Non parliamo di quelli con l'ex moglie Veronica, ma in generale di come lui si rivolge alle donne. Quando dice "Io non le ho mai pagate", pur di fronte all'evidenza delle buste e degli esborsi del suo ragioniere per le ragazze di via Olgettina, probabilmente è sincero. Perché è fermo a una concezione vecchissima, da residuato bellico anni Cinquanta, del rapporto uomo-donna. Quella del cumenda che fa il "presente" alla favorita, o del playboy che pensa di lusingare le signore con complimenti appicicaticci. Non è mai brutale. Anzi, è gentile, come dimostrano le registrazioni del suo colloquio con la D'Addario dopo la notte insieme. Però questa sua "antichità" di approccio colpisce in Berlusconi, un uomo che invece in molti altri campi, dall'impresa allo spettacolo, è il simbolo della modernità».
Ma le disavventure femminili di Berlusconi degli ultimi due anni, dalla moglie Veronica che lo accusa pubblicamente di essere «malato» di sesso a Noemi, dalla D' Addario alla Minetti e a Ruby, possono spostare il consenso delle sue elettrici?
«Chi lo sa», risponde la Terragni. «Lui è caduto nella trappola in cui cadono tutti i vecchi con le ragazzine: l'illusione che loro subiscano il fascino della maturità, delle tempie brizzolate... Quel che è sicuro è che anche l'altra parte, il centrosinistra, ha grossi problemi con le donne. Per esempio, non si capisce perché non candida premier una come Rosy Bindi, che metterebbe d'accordo tutte le anime della coalizione. E poi c'è quella ex miss Padania seno alto Cadey...».
Prego?
«Ma sì, quella ragazza che la sinistra ha assoldato per presentare la manifestazione contro Berlusconi l'11 dicembre 2010. In piazza San Giovanni a Roma, ma ci rendiamo conto, quella di Enrico Berlinguer! Perché a sinistra il problema della "gnocca" se lo sono posto. Seriamente. Decidendo di imitare il gusto Mediaset».
Allora, Berlusconi forever? «È della Bilancia, come me e Jovanotti. Quindi non mollerà mai», scherza la scrittrice Guia Soncini, autrice di Elementi di capitalismo amoroso. «Questo ritornello del Berlusconi che è finito lo sento dal 1994, bisognerebbe cambiare repertorio. Molto più inquietanti, semmai, sono quelli che gli stanno attorno. E che non scompariranno tutti magicamente, assieme a lui».
«Ora come ora, comunque, Silvio fa il democristiano: galleggia», conclude Polito. «Per dire che è finito dovrebbe uscire da palazzo Chigi. Quindi occorre una crisi di governo. Ma dov'è la maggioranza alternativa? Lui tenterà di evitare il più a lungo possibile il voto anticipato. Prima lo minacciava, ora visti i sondaggi le parti si sono capovolte, ed è la sinistra a chiederlo. Ne riparliamo almeno fra tre o quattro mesi. Ma probabilmente anche molto più in là, nel 2012».
Mauro Suttora
Friday, March 25, 1988
Gli studenti dell'88
UN SALTO NEL VOTO
Piccoli movimenti crescono: nati in provincia, si preparano a conquistare le città. Dopo Isernia, Grosseto, Novara, Rho. E ora Milano. Cosa chiedono? "Giudicateci "
di Mauro Suttora e Marina Terragni
Europeo, 25 marzo 1988
"La pagella è tutta un quiz/ e noi studiamo , e ristudiamo anche se li conosciamo noi i voti non vediamo/ Si' , la scuola e' tutta un quiz con gli insegnanti, quanti lamenti / Senza pagelle non siamo studenti e dalla scuola staremo assenti".
"Inno degli studenti pro pagelle di Isernia Spotlight", urlacchia Madonna dalle frequenze di Radio Molise In . E gli studenti di Isernia , per una volta nella vita , alle luci della ribalta ci sono arrivati . Da dieci giorni ormai , tutti gli alunni delle medie superiori del piu' piccolo capoluogo di provincia italiano (20 mila abitanti) sono in sciopero . Mai , neanche nel ' 68 , gli studenti da queste parti avevano disertato le lezioni cosi ' a lungo . E Isernia , per una volta nella vita , e' stata l' avanguardia , la miccia di un movimento che dal Molise in pochi giorni si e' esteso a tutta Italia : quello degli studenti che reclamano i voti . Che vogliono le pagelle . Che scioperano contro gli scioperi dei Cobas
Gli studenti dell' 88 passeranno alla storia per l' invocazione " giudicateci " ? Il ventennale del ' 68 celebrera' la " serrata " dei giovani iperrealisti di oggi contro i professori ex sessantottini in lotta ? Troppo presto per dirlo . Certo e' che lo stereotipo dello studente fannullone ossessionato dal registro , da Gianburrasca a Porky' s , riceve un duro colpo .
" We need valutation " , e' scritto sullo struggente tazebao che penzola nell' atrio del liceo scientifico Casiraghi a Cinisello Balsamo , cintura milanese. John Belushi , con le matite nel naso , si rivolta nella tomba . Vent' anni di lotta contro la meritocrazia evaporati come neve al sole . A Isernia di neve ne e' caduta mezzo metro , la scorsa settimana . Ma la mattina di giovedi ' 10 marzo , in piazza San Francesco , splende il sole . E al calduccio , seduti sulle panchine , riposano i ragazzi dell' 88 . Il giorno prima hanno fatto un corteo . Il giorno dopo faranno un' assemblea . Oggi , festa : invadono le vie del centro , o ritornano con la corriera ai loro paeselli del Matese .
"Noi dell' ultimo anno siamo i piu' colpiti dagli scioperi dei prof " , spiega Deborah Biello , 18 anni , liceo scientifico , " perche' senza i voti del primo quadrimestre rischiamo di essere ammessi di diritto alla maturita' , di fare l' esame , di superarlo e magari poi , in agosto , di essere bocciati dal consiglio di classe " . " Non abbiamo nulla contro gli insegnanti " , ci tiene a precisare Filippo Orsi , rappresentante dell' istituto tecnico commerciale , che con i suoi 1 . 200 studenti potrebbe essere il terzo paese della provincia , dopo Agnone e Venafro . Pero' voi scioperate contro il blocco degli scrutini effettuato dai professori . " Si' , ma siamo al loro fianco . Vogliamo che Galloni risolva la situazione , aumentando i loro stipendi " . Quanto dovrebbero guadagnare , secondo voi ? " Se i postini prendono uno e sette , e' giusto che i prof guadagnino due milioni " , rispondono in coro .
Non e' stato facile far sapere al mondo che i ragazzi di Isernia erano scesi in sciopero . Al contrario degli studenti dell' 85 , quelli del liceo artistico di Milano che ebbero tutti i giornalisti addosso fin dal primo corteo , qui Fabio Serricchio , 5 anno di ragioneria , ha dovuto fare due ore di treno fino a Napoli per portare un comunicato al Mattino e alla Repubblica. Ma spiega che gli studenti dell' 88 , oltre a non avere nulla da spartire con il ' 68 , sono differenti anche dal movimento di tre anni fa : " Molti di noi andarono al corteo a Roma , e lottiamo anche oggi per migliorare la scuola e non per distruggerla . Pero' noi siamo spontanei , indipendenti , non ci faremo controllare da nessuno . Neanche dai sindacati , che nell' 85 ci diedero i pullman per Roma " . Il papa' di Fabio è insegnante . " E non e' d' accordo con il nostro sciopero . Lui e' della Cgil , non gli piacciono le lotte dei Cobas e dello Snals . Ma pensa che verremo strumentalizzati " .
Andiamo al liceo classico . Il preside , Emilio Pacitti , ci comunica che gli studenti presenti sono solo dieci : " La loro protesta si riconduce alla mancata attribuzione dei voti e delle pagelle " . Si' , ma lei che ne pensa ? " In un primo momento era stato detto che era uno sciopero reazionario , una Vandea . Poi e' venuta una delegazione di ragazzi preoccupati per questo , e hanno detto ai professori che il corteo non era contro di loro , e che anzi li appoggiavano " . Meno calmo e' rimasto il preside dello scientifico , Rocco Brunetti , che con un comunicato alla tv locale ha invitato i genitori a rispedire i figli a scuola .
Ma chi sono i ragazzi di questa cittadina (la piu' antica d' Europa : l' " uomo di Isernia " risale a 750 mila anni fa , un bel po' prima dei sanniti) ficcata in mezzo alle montagne a meta' strada fra Napoli e Pescara , fra Roma e Foggia ? Enrica Fabrizio , 17 anni , liceo scientifico , e' felice di viverci : " Qui tutto e' tranquillo , le ragazze possono camminare per strada anche alle tre di notte " . E dove andate , fino alle tre di notte ? " Al Franz' s pub , o nell' unico cinema che e' rimasto . No , non ci sentiamo tagliati fuori , anche se quando andiamo in giro per l' Italia in macchina la gente vede la targa e ci domanda se veniamo da Istanbul o da Israele , o se e' Siena all' incontrario " . Che cantanti vi piacciono ? " Luca Carboni " . " Baglioni , Venditti " . " Eagles , Queen " . " Gaetano Barone . E un cantautore di Isernia . Ha mandato una sua cassetta a Ricordi " . " Pat Metheny e il jazz fusion " , si sbilancia Luca Mainella dello scientifico , che indossa un basco nero con tre stelle e il simbolo di una batteria , e che vorrebbe entrare in accademia di polizia .
Che volete fare da grandi ? " Un lavoro redditizio . Percio' mi iscrivero' a ingegneria o legge " , risponde Cesare Stefano , dello scientifico . " Dirigente " . " Commercialista " . " Medico " . " Notaio " . " Manager non statale " . " Critico musicale " . " Commercialista " , azzarda Deborah . " Ingegnere " , si propone Barbara Labella , che ha 9 in storia e latino . Che politici vi piacciono ? " Berlinguer e' stato l' ultimo " . " Goria come uomo " . " Silvia Costa come donna " . " Andreotti come volpe " . " Cossiga e' affascinante " , stabilisce Enrica . Nessuno e' iscritto a gruppi politici , o a Cl . Francesco D' Ischia , che ha 17 anni ed e' anarchico , ci informa che la Dc a Isernia ha il 65 per cento , e che i politici locali fanno pena . Su questo tutti d' accordo . Piccolo sondaggio su venti ragazzi : quanti hanno fatto sesso ? Quattro maschi . " A me piacciono chiattoncelle , pienotte , come Sabrina Salerno " , sogna Francesco l' anarchico . Altro sondaggio : quanti vogliono andarsene da Isernia ? Solo quattro . " Perche' qui si sta bene , ci si possono permettere degli sfizi . E se si fara' una manifestazione nazionale , proporremo Isernia".
Il dibattito piu' chiaro sul movimento pro pagelle lo abbiamo potuto ascoltare alle otto di mattina di venerdi ' 11 marzo sul bus che porta da Civitanova Marche (Macerata) a Civitanova Alta . Qui sta un Istituto tecnico commerciale con 831 studenti che e' balzato all' onore delle cronache perche' la preside , Silvana Colavito , ha sospeso " con obbligo di frequenza " (ha " consegnato " , si direbbe nell' esercito) i 700 ragazzi che avevano scioperato contro lo sciopero dei professori . Il che e' piuttosto strabiliante : gli utenti di un servizio pubblico obbligati a usufruirne . Paolo e Cristiano , 14 anni , primo anno , sciopero non l' hanno fatto : " Tanto i voti li conosciamo , non c' e' bisogno delle pagelle " . Li attaccano le loro compagne di classe Annarita e Annalisa : " Abbiamo lavorato , adesso vogliamo vedere il risultato . Per questo abbamo scioperato " .
" Ieri in Tv c' era uno sciopero vero , quello dell' Italsider a Napoli " , ribattono i maschi , " voi invece siete andate a casa " . " Che c' entra ? Che direste se a vostro padre non dessero la busta paga a fine mese ? Per noi la pagella e' un documento che ci da' soddisfazione . E poi la preside ci ha anche annullato la gita a Firenze , e non si puo' piu' scendere in cortile " . " La sospensione non se l' e' inventata essa , ci sara' una legge del provveditore " , rispondono i due legittimisti . " Vogliamo proprio vedere se adesso metteranno sette in condotta a tutti " , concludono tranquille le ragazze , fiduciose nel " mal comune mezzo gaudio " .
La preside non vuole parlare con i giornalisti . All' uscita , all' una , parliamo con Simone Catini , quinta D , capo degli studenti . " Nella mia classe non ha scioperato nessuno " . Perche' , avete paura per la maturita' ? " No , perche' era una cavolata . Con gli scioperi non si risolve niente " . I piccoli accusano le quinte di non avere scioperato perche' volete fare le gite . " Si' , noi andremo sette giorni in Olanda , e la preside ha fatto bene a togliere le gite a chi ha scioperato " . Ha fatto bene anche a sospendere ? " Secondo me , si " .
Simone , questo leader studentesco un po' masochista , e' un simpatico ragazzone con la gommina sui capelli che legge Famiglia Cristiana ( " e' abbonato mio padre " ) e Max ( " lo compriamo io e mio fratello , che fa l' assicuratore " ) . Ha la ragazza , sta per la Juve , ha votato Psi . E iscritto all' Avis e all' Aido (mette quindi a disposizione sangue e organi) . Ma , soprattutto , e' capo scout . E gli scout , a Civitanova , sono una potenza : 250 su 25 mila abitanti.
Piano piano , la protesta per i voti dalla provincia si avvicina alle citta' . Da Grosseto , da Foligno , da Benevento (dove i ragazzi rifiutano di farsi interrogare) a Novara : duemila giovani in corteo . Settemila a Rho (Milano) : non si era visto neanche nell' 85 . Piazza Liberta' , a Magenta , occupata da mille studenti . Il liceo Manzoni , a Milano , si e' svegliato : " I soldi per i prof prendeteli dalle spese militari " , propongono i ragazzi dell' 88 . " Contro nessuno , ma solo per noi stessi vogliamo i nostri voti , non siamo mica fessi " , urlano a Isernia . E dalla Lombardia rispondono : " Pagelle belle o brutte , le vogliamo tutte ! " . Sit in allo scientifico Casiraghi di Cinisello . Una compostezza disarmante : solo dalle 8 . 30 alle 11 . 30 . " Poi si torna in classe a fare lezione : cosi' non pensano che e' una drittata per saltare scuola " .
Nessuno alza la voce , nessuno fuma , colletti lindi e maglioncini pastello . Solo una coppietta , travolta dalla passione , ripara discretamente dietro una colonna . Uno studente raccoglie firme a favore del trapianto renale . I nervi della povera professoressa Paccani , Snals , stanno per saltare : si chiude in uno sgomento no comment . " Senza pagelle per noi e' un' angoscia incredibile " , rivela una ragazza con la voce rotta , " soprattutto per chi barcolla tra il 5 e il 6 " . " Mia madre deve parlare con la prof " , si esagita un ragazzo , " ma c' e' il blocco ricevimento ! " . E l' interrogazione ? E bello farsi interrogare ? " Proprio stupendo no " , ammette . La preside Giuseppina Mognoni , Cgil , tenta il tutto per tutto : " Ragazzi , facciamo un' assemblea e parliamone . Ragazzi , io non credo alle spaccature tra mondo del lavoro e mondo degli studenti . Ragazzi ! E un problema politico , dio santo . Non potete far finta di non capirlo ! " . Niente da fare : " Vogliamo il sit in . Vogliamo i giornalisti . Basta con lo sfascio della scuola . Viva i voti . Abbasso Galloni che non da' retta ai prof . Guadagnano troppo poco i prof . Ma bloccare gli scrutini rompe solo noi . Galloni se ne frega " . " La Iotti si " , sospira Davide , 16 anni , " che ci saprebbe fare . E tosta " . Di che partito e' ? " Non lo so . So solo che la politica mette la scuola per ultima , perche' nessuno ci guadagna niente . Nemmeno Nicolazzi " . " Insomma " , strepita una ragazza col rimmel blu , " un po' di buon senso ! Si mettano d' accordo . Cosa siamo noi , carne da macello ? " . Ma il tavolo delle trattative e' un suk .
" L' anno scorso sono stati concessi 25 alunni per classe " , spiega Carlo Oliva , professore al Parini di Milano , " poi il ministero ha rilanciato a 28 . Il sindacato tirava a 27 . Stamattina e' passata una circolare : hanno mediato su 27 e mezzo " . I Cobas hanno annunciato : il blocco degli scrutini continua . " Noi cerchiamo il dialogo con gli studenti " , assicura Tito Occhiobianco , dei comitati di base , " ma ogni lotta impone dei sacrifici . E finche' Galloni si rifiutera' di trattare con noi , non molleremo " . Fra gli studenti l' impazienza sale . Nel nuovo movimento ci stanno tutti : ciellini e verdi , paninari e " gini " , figiciotti e cattolici . Con le loro Burlington , Naj Oleari , le Kefieh , i walkman . Sempre piu' lontani dai partiti : " La nostra manifestazione e' apolitica " , dicono a Magenta . "Questo movimento e' spontaneo , non ci strumentalizza nessuno " , si inorgogliscono i ragazzi di Cinisello . " Siamo molto meglio di quelli dell' 85 , perche' qui di partiti non ce n' e' . Invece allora i leader erano politicizzati " . Sceglietevi un nome . " Chiamateci 'Movimento spontaneo per una scuola migliore' ".
Mauro Suttora
Marina Terragni
Piccoli movimenti crescono: nati in provincia, si preparano a conquistare le città. Dopo Isernia, Grosseto, Novara, Rho. E ora Milano. Cosa chiedono? "Giudicateci "
di Mauro Suttora e Marina Terragni
Europeo, 25 marzo 1988
"La pagella è tutta un quiz/ e noi studiamo , e ristudiamo anche se li conosciamo noi i voti non vediamo/ Si' , la scuola e' tutta un quiz con gli insegnanti, quanti lamenti / Senza pagelle non siamo studenti e dalla scuola staremo assenti".
"Inno degli studenti pro pagelle di Isernia Spotlight", urlacchia Madonna dalle frequenze di Radio Molise In . E gli studenti di Isernia , per una volta nella vita , alle luci della ribalta ci sono arrivati . Da dieci giorni ormai , tutti gli alunni delle medie superiori del piu' piccolo capoluogo di provincia italiano (20 mila abitanti) sono in sciopero . Mai , neanche nel ' 68 , gli studenti da queste parti avevano disertato le lezioni cosi ' a lungo . E Isernia , per una volta nella vita , e' stata l' avanguardia , la miccia di un movimento che dal Molise in pochi giorni si e' esteso a tutta Italia : quello degli studenti che reclamano i voti . Che vogliono le pagelle . Che scioperano contro gli scioperi dei Cobas
Gli studenti dell' 88 passeranno alla storia per l' invocazione " giudicateci " ? Il ventennale del ' 68 celebrera' la " serrata " dei giovani iperrealisti di oggi contro i professori ex sessantottini in lotta ? Troppo presto per dirlo . Certo e' che lo stereotipo dello studente fannullone ossessionato dal registro , da Gianburrasca a Porky' s , riceve un duro colpo .
" We need valutation " , e' scritto sullo struggente tazebao che penzola nell' atrio del liceo scientifico Casiraghi a Cinisello Balsamo , cintura milanese. John Belushi , con le matite nel naso , si rivolta nella tomba . Vent' anni di lotta contro la meritocrazia evaporati come neve al sole . A Isernia di neve ne e' caduta mezzo metro , la scorsa settimana . Ma la mattina di giovedi ' 10 marzo , in piazza San Francesco , splende il sole . E al calduccio , seduti sulle panchine , riposano i ragazzi dell' 88 . Il giorno prima hanno fatto un corteo . Il giorno dopo faranno un' assemblea . Oggi , festa : invadono le vie del centro , o ritornano con la corriera ai loro paeselli del Matese .
"Noi dell' ultimo anno siamo i piu' colpiti dagli scioperi dei prof " , spiega Deborah Biello , 18 anni , liceo scientifico , " perche' senza i voti del primo quadrimestre rischiamo di essere ammessi di diritto alla maturita' , di fare l' esame , di superarlo e magari poi , in agosto , di essere bocciati dal consiglio di classe " . " Non abbiamo nulla contro gli insegnanti " , ci tiene a precisare Filippo Orsi , rappresentante dell' istituto tecnico commerciale , che con i suoi 1 . 200 studenti potrebbe essere il terzo paese della provincia , dopo Agnone e Venafro . Pero' voi scioperate contro il blocco degli scrutini effettuato dai professori . " Si' , ma siamo al loro fianco . Vogliamo che Galloni risolva la situazione , aumentando i loro stipendi " . Quanto dovrebbero guadagnare , secondo voi ? " Se i postini prendono uno e sette , e' giusto che i prof guadagnino due milioni " , rispondono in coro .
Non e' stato facile far sapere al mondo che i ragazzi di Isernia erano scesi in sciopero . Al contrario degli studenti dell' 85 , quelli del liceo artistico di Milano che ebbero tutti i giornalisti addosso fin dal primo corteo , qui Fabio Serricchio , 5 anno di ragioneria , ha dovuto fare due ore di treno fino a Napoli per portare un comunicato al Mattino e alla Repubblica. Ma spiega che gli studenti dell' 88 , oltre a non avere nulla da spartire con il ' 68 , sono differenti anche dal movimento di tre anni fa : " Molti di noi andarono al corteo a Roma , e lottiamo anche oggi per migliorare la scuola e non per distruggerla . Pero' noi siamo spontanei , indipendenti , non ci faremo controllare da nessuno . Neanche dai sindacati , che nell' 85 ci diedero i pullman per Roma " . Il papa' di Fabio è insegnante . " E non e' d' accordo con il nostro sciopero . Lui e' della Cgil , non gli piacciono le lotte dei Cobas e dello Snals . Ma pensa che verremo strumentalizzati " .
Andiamo al liceo classico . Il preside , Emilio Pacitti , ci comunica che gli studenti presenti sono solo dieci : " La loro protesta si riconduce alla mancata attribuzione dei voti e delle pagelle " . Si' , ma lei che ne pensa ? " In un primo momento era stato detto che era uno sciopero reazionario , una Vandea . Poi e' venuta una delegazione di ragazzi preoccupati per questo , e hanno detto ai professori che il corteo non era contro di loro , e che anzi li appoggiavano " . Meno calmo e' rimasto il preside dello scientifico , Rocco Brunetti , che con un comunicato alla tv locale ha invitato i genitori a rispedire i figli a scuola .
Ma chi sono i ragazzi di questa cittadina (la piu' antica d' Europa : l' " uomo di Isernia " risale a 750 mila anni fa , un bel po' prima dei sanniti) ficcata in mezzo alle montagne a meta' strada fra Napoli e Pescara , fra Roma e Foggia ? Enrica Fabrizio , 17 anni , liceo scientifico , e' felice di viverci : " Qui tutto e' tranquillo , le ragazze possono camminare per strada anche alle tre di notte " . E dove andate , fino alle tre di notte ? " Al Franz' s pub , o nell' unico cinema che e' rimasto . No , non ci sentiamo tagliati fuori , anche se quando andiamo in giro per l' Italia in macchina la gente vede la targa e ci domanda se veniamo da Istanbul o da Israele , o se e' Siena all' incontrario " . Che cantanti vi piacciono ? " Luca Carboni " . " Baglioni , Venditti " . " Eagles , Queen " . " Gaetano Barone . E un cantautore di Isernia . Ha mandato una sua cassetta a Ricordi " . " Pat Metheny e il jazz fusion " , si sbilancia Luca Mainella dello scientifico , che indossa un basco nero con tre stelle e il simbolo di una batteria , e che vorrebbe entrare in accademia di polizia .
Che volete fare da grandi ? " Un lavoro redditizio . Percio' mi iscrivero' a ingegneria o legge " , risponde Cesare Stefano , dello scientifico . " Dirigente " . " Commercialista " . " Medico " . " Notaio " . " Manager non statale " . " Critico musicale " . " Commercialista " , azzarda Deborah . " Ingegnere " , si propone Barbara Labella , che ha 9 in storia e latino . Che politici vi piacciono ? " Berlinguer e' stato l' ultimo " . " Goria come uomo " . " Silvia Costa come donna " . " Andreotti come volpe " . " Cossiga e' affascinante " , stabilisce Enrica . Nessuno e' iscritto a gruppi politici , o a Cl . Francesco D' Ischia , che ha 17 anni ed e' anarchico , ci informa che la Dc a Isernia ha il 65 per cento , e che i politici locali fanno pena . Su questo tutti d' accordo . Piccolo sondaggio su venti ragazzi : quanti hanno fatto sesso ? Quattro maschi . " A me piacciono chiattoncelle , pienotte , come Sabrina Salerno " , sogna Francesco l' anarchico . Altro sondaggio : quanti vogliono andarsene da Isernia ? Solo quattro . " Perche' qui si sta bene , ci si possono permettere degli sfizi . E se si fara' una manifestazione nazionale , proporremo Isernia".
Il dibattito piu' chiaro sul movimento pro pagelle lo abbiamo potuto ascoltare alle otto di mattina di venerdi ' 11 marzo sul bus che porta da Civitanova Marche (Macerata) a Civitanova Alta . Qui sta un Istituto tecnico commerciale con 831 studenti che e' balzato all' onore delle cronache perche' la preside , Silvana Colavito , ha sospeso " con obbligo di frequenza " (ha " consegnato " , si direbbe nell' esercito) i 700 ragazzi che avevano scioperato contro lo sciopero dei professori . Il che e' piuttosto strabiliante : gli utenti di un servizio pubblico obbligati a usufruirne . Paolo e Cristiano , 14 anni , primo anno , sciopero non l' hanno fatto : " Tanto i voti li conosciamo , non c' e' bisogno delle pagelle " . Li attaccano le loro compagne di classe Annarita e Annalisa : " Abbiamo lavorato , adesso vogliamo vedere il risultato . Per questo abbamo scioperato " .
" Ieri in Tv c' era uno sciopero vero , quello dell' Italsider a Napoli " , ribattono i maschi , " voi invece siete andate a casa " . " Che c' entra ? Che direste se a vostro padre non dessero la busta paga a fine mese ? Per noi la pagella e' un documento che ci da' soddisfazione . E poi la preside ci ha anche annullato la gita a Firenze , e non si puo' piu' scendere in cortile " . " La sospensione non se l' e' inventata essa , ci sara' una legge del provveditore " , rispondono i due legittimisti . " Vogliamo proprio vedere se adesso metteranno sette in condotta a tutti " , concludono tranquille le ragazze , fiduciose nel " mal comune mezzo gaudio " .
La preside non vuole parlare con i giornalisti . All' uscita , all' una , parliamo con Simone Catini , quinta D , capo degli studenti . " Nella mia classe non ha scioperato nessuno " . Perche' , avete paura per la maturita' ? " No , perche' era una cavolata . Con gli scioperi non si risolve niente " . I piccoli accusano le quinte di non avere scioperato perche' volete fare le gite . " Si' , noi andremo sette giorni in Olanda , e la preside ha fatto bene a togliere le gite a chi ha scioperato " . Ha fatto bene anche a sospendere ? " Secondo me , si " .
Simone , questo leader studentesco un po' masochista , e' un simpatico ragazzone con la gommina sui capelli che legge Famiglia Cristiana ( " e' abbonato mio padre " ) e Max ( " lo compriamo io e mio fratello , che fa l' assicuratore " ) . Ha la ragazza , sta per la Juve , ha votato Psi . E iscritto all' Avis e all' Aido (mette quindi a disposizione sangue e organi) . Ma , soprattutto , e' capo scout . E gli scout , a Civitanova , sono una potenza : 250 su 25 mila abitanti.
Piano piano , la protesta per i voti dalla provincia si avvicina alle citta' . Da Grosseto , da Foligno , da Benevento (dove i ragazzi rifiutano di farsi interrogare) a Novara : duemila giovani in corteo . Settemila a Rho (Milano) : non si era visto neanche nell' 85 . Piazza Liberta' , a Magenta , occupata da mille studenti . Il liceo Manzoni , a Milano , si e' svegliato : " I soldi per i prof prendeteli dalle spese militari " , propongono i ragazzi dell' 88 . " Contro nessuno , ma solo per noi stessi vogliamo i nostri voti , non siamo mica fessi " , urlano a Isernia . E dalla Lombardia rispondono : " Pagelle belle o brutte , le vogliamo tutte ! " . Sit in allo scientifico Casiraghi di Cinisello . Una compostezza disarmante : solo dalle 8 . 30 alle 11 . 30 . " Poi si torna in classe a fare lezione : cosi' non pensano che e' una drittata per saltare scuola " .
Nessuno alza la voce , nessuno fuma , colletti lindi e maglioncini pastello . Solo una coppietta , travolta dalla passione , ripara discretamente dietro una colonna . Uno studente raccoglie firme a favore del trapianto renale . I nervi della povera professoressa Paccani , Snals , stanno per saltare : si chiude in uno sgomento no comment . " Senza pagelle per noi e' un' angoscia incredibile " , rivela una ragazza con la voce rotta , " soprattutto per chi barcolla tra il 5 e il 6 " . " Mia madre deve parlare con la prof " , si esagita un ragazzo , " ma c' e' il blocco ricevimento ! " . E l' interrogazione ? E bello farsi interrogare ? " Proprio stupendo no " , ammette . La preside Giuseppina Mognoni , Cgil , tenta il tutto per tutto : " Ragazzi , facciamo un' assemblea e parliamone . Ragazzi , io non credo alle spaccature tra mondo del lavoro e mondo degli studenti . Ragazzi ! E un problema politico , dio santo . Non potete far finta di non capirlo ! " . Niente da fare : " Vogliamo il sit in . Vogliamo i giornalisti . Basta con lo sfascio della scuola . Viva i voti . Abbasso Galloni che non da' retta ai prof . Guadagnano troppo poco i prof . Ma bloccare gli scrutini rompe solo noi . Galloni se ne frega " . " La Iotti si " , sospira Davide , 16 anni , " che ci saprebbe fare . E tosta " . Di che partito e' ? " Non lo so . So solo che la politica mette la scuola per ultima , perche' nessuno ci guadagna niente . Nemmeno Nicolazzi " . " Insomma " , strepita una ragazza col rimmel blu , " un po' di buon senso ! Si mettano d' accordo . Cosa siamo noi , carne da macello ? " . Ma il tavolo delle trattative e' un suk .
" L' anno scorso sono stati concessi 25 alunni per classe " , spiega Carlo Oliva , professore al Parini di Milano , " poi il ministero ha rilanciato a 28 . Il sindacato tirava a 27 . Stamattina e' passata una circolare : hanno mediato su 27 e mezzo " . I Cobas hanno annunciato : il blocco degli scrutini continua . " Noi cerchiamo il dialogo con gli studenti " , assicura Tito Occhiobianco , dei comitati di base , " ma ogni lotta impone dei sacrifici . E finche' Galloni si rifiutera' di trattare con noi , non molleremo " . Fra gli studenti l' impazienza sale . Nel nuovo movimento ci stanno tutti : ciellini e verdi , paninari e " gini " , figiciotti e cattolici . Con le loro Burlington , Naj Oleari , le Kefieh , i walkman . Sempre piu' lontani dai partiti : " La nostra manifestazione e' apolitica " , dicono a Magenta . "Questo movimento e' spontaneo , non ci strumentalizza nessuno " , si inorgogliscono i ragazzi di Cinisello . " Siamo molto meglio di quelli dell' 85 , perche' qui di partiti non ce n' e' . Invece allora i leader erano politicizzati " . Sceglietevi un nome . " Chiamateci 'Movimento spontaneo per una scuola migliore' ".
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