INTERVISTA A LUIGI BISIGNANI
di Mauro Suttora
Oggi, 10 settembre 2014
«È
probabile che il prossimo presidente della Repubblica sia una donna. E che
venga eletto nel 2015. Per questo il mio prossimo libro, che uscirà l’anno
prossimo, s’intitolerà Il presidente: la donna del Colle».
Ogni
tanto Luigi Bisignani viene arrestato. La prima volta vent’anni fa (tangenti
Enimont, di cui era dirigente, condanna a due anni e mezzo), l’ultima sei mesi
fa (frode fiscale sui computer di palazzo Chigi, patteggiati due mesi).
Ciononostante, o forse proprio per questo, è ritenuto «una delle persone più
potenti d’Italia». Sicuramente una delle più informate: il suo libro L’Uomo che
sussurra ai potenti, scritto con Paolo Madron nel 2013, ha venduto 100mila
copie. E 30mila ne ha raggiunte il successivo giallo-verità Il Direttore.
Spesso
Bisignani nelle previsioni ci azzecca.
Chi
sarà la prossima Presidente?
«Pare
che Renzi spinga Roberta Pinotti, ministro della Difesa, che piace anche a
Napolitano».
Quindi
è fatta.
«Macché.
Il voto per il Quirinale è il più imprevedibile d’Italia».
Come
quello per il Papa.
«O
per il Grande Fratello. I più nominati all’inizio sono sempre gli ultimi a
uscire».
Quindi
se lei li nomina li brucia.
«Esatto».
Emma
Bonino l’ha già bruciata Renzi.
«Troppo
esperta di Europa e Medio Oriente».
Proprio
quel che servirebbe.
«Ma
gli avrebbe fatto ombra».
Renzi
preferisce le mezze figure?
«Questo
governo ne è pieno. In compenso, uno prezioso come D’Alema viene tenuto fuori
dall’Europa».
Si
è impuntato sulla Mogherini come ministra degli Esteri Ue.
«Sbagliando.
Era più utile avere il commissario all’Agricoltura».
Quanto
dura Renzi?
«Questo
governo, pochi mesi».
Perché?
«La
crisi economica non finisce, quindi finisce la luna di miele. Deve andare
subito al voto per incassare il consenso che gli rimane».
Ha
avuto il 40,8% alle europee.
«Era
un voto drogato dalla paura di Grillo».
Grillo
dura?
«No.
Come tutti i movimenti di sola protesta».
E
Berlusconi?
«È
già morto. Politicamente. Stava affogando, ora cercano di rianimarlo nella
camera iperbarica».
Il
suo successore a destra?
«I
figli».
Non
vogliono.
«Allora
nessuno. I suoi voti li piglia Renzi».
Che
quindi diventerà fortissimo.
«E
potrà permettersi di perdere l’ala sinistra del Pd. Il sindacato, per esempio».
Intanto
però si logora.
«Ha
una maggioranza troppo risicata. Per questo andrà al voto».
La
riforma del Senato è stata una vittoria o una figuraccia?
«Renzi
scricchiola ogni volta che lo attaccano».
Galli
della Loggia dice che non sa far squadra.
«Vero.
Certe stanze di palazzo Chigi non parlano con le altre».
E i
ministri?
«Peggio.
Li delegittima lui. Non vuole delegare, non sa coordinare».
Ma
i sondaggi lo premiano.
«Ha
straordinarie capacità mediatiche. E l’energia dei giovani».
Il
meno giovane di tutti, Napolitano, se ne va nel 2015, allora?
«Sarà
stanco, vorrà godersi un po’ di vecchiaia».
È
vero che è potentissimo?
«Sì.
Ormai siamo in repubblica presidenziale».
Colpa
di Napolitano?
«No.
Assenza dei partiti e dei politici».
Anche
il prossimo presidente sarà potente?
«Sì.
Per questo lo deve indicare Renzi. Ma ora non ha abbastanza voti. Perciò deve
andare a elezioni anticipate».
Chi
sono i politici migliori nei vari partiti?
«In
Forza Italia Verdini e la Bernini».
Nel
Pd?
«Boschi
e D’Alema».
Nei
5 stelle?
«Pensavo
Di Battista, ma è caduto clamorosamente sui terroristi».
E
in Europa?
«La
Merkel. La Germania dopo la riunificazione è stata straordinaria. I tedeschi
danno lezioni a tutti».
Mauro
Suttora