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Wednesday, September 04, 2013

4 scenari per il governo


CADE? NON CADE? SI VOTA?

di Mauro Suttora

Oggi, 28 agosto 2013

La data di lunedì 9 settembre è diventata importante quasi quanto l’8 settembre di settant’anni fa. La giunta per le elezioni del Senato si riunisce in quel giorno per decidere la decadenza di Silvio Berlusconi, condannato definitivamente a quattro anni per frode fiscale.
Il partito berlusconiano Pdl non accetta questa prospettiva, e minaccia di ritirare la fiducia al governo di Enrico Letta dopo appena quattro mesi. In ballo c’è anche l’Imu, tassa sulla casa che il Pdl vuole abolire. Ecco i possibili scenari:

1) NUOVO GOVERNO LETTA
Se l’attuale governo delle «larghe intese» (Pd-Pdl-Scelta Civica) non riesce in qualche modo a sopravvivere, il capo dello Stato Giorgio Napolitano potrebbe affidare un nuovo incarico a Letta. Nel rimpasto Angelino Alfano lascerebbe il ministero dell’Interno dopo lo scandalo Kazakistan, anche per avere più tempo da dedicare alla vita di partito e per rimarcare la distanza dal nuovo governo. Al quale però, per «senso di responsabilità», il Pdl (o una sua parte) continuerebbe a garantire la fiducia, o almeno la «non sfiducia» (astensione). 

2) NUOVE ELEZIONI
Forte di alcuni sondaggi che danno il centrodestra in testa con il 34-37 per cento, Berlusconi potrebbe puntare a nuove elezioni. Lo frenano altri sondaggi che danno vincitore il Pd, se guidato da Matteo Renzi. In ogni caso, la «stabilità» è considerato il valore più importante oggi, e non solo dal presidente Napolitano. Lo spread è calato a 250, nessuno vuole crisi politiche che risveglino gli speculatori finanziari internazionali. 

3) NAPOLITANO SI DIMETTE
Il presidente della Repubblica ha accettato un secondo mandato solo in cambio dell’impegno di Pd e Pdl ad assicurare la governabilità, con un’alleanza che va contro i rispettivi interessi di parte. Ma se quest’impegno venisse meno, Napolitano potrebbe compiere un gesto drammatico, dimettendosi. Poiché le Camere possono essere sciolte solo dal capo della Stato, occorrerebbe eleggerne uno nuovo.
Ma i tempi si allungherebbero e si arriverebbe alla primavera 2014, che già prevede il voto per l’Europarlamento.

4) GOVERNO PD-GRILLO
Se il governo cadesse per colpa del Pdl e Napolitano e Letta non riuscissero ad attuare l’ipotesi 1), si potrebbe tornare a un’alleanza  fra Pd e il Movimento 5 stelle di Beppe Grillo. Il tentativo già fallito dell’ex segretario Pd Pier Luigi Bersani avrebbe qualche possibilità di andare in porto se il Pd e Grillo (che nei sondaggi è sceso dal 25 al 17-20 %), si accordassero su un premier come Stefano Rodotà, candidato M5S al Quirinale.
Mauro Suttora