Showing posts with label helen fein. Show all posts
Showing posts with label helen fein. Show all posts

Tuesday, September 02, 2025

Sì è genocidio. Lo hanno deciso genocidiologi autonominati

La bizzarra pronuncia della Iags, che ha votato la sentenza su Israele fra i suoi membri. Si diventa tali se ci si dichiara attivisti dei diritti umani e si paga una quota. La giuria di Ponzio Pilato dava più garanzie

di Mauro Suttora

Huffingtonpost.it, 2 settembre 2025 

Lo ha deciso la Iags, International association of genocide scholars: Israele è colpevole di genocidio a Gaza. Scansatevi, corti internazionali dell’Aia che un anno fa avete aperto inchieste e disposto l’arresto di Bibi Netanyahu, ma non avete ancora concluso niente. La sentenza è arrivata ieri, inappellabile, emessa dall’Associazione internazionale degli studiosi di genocidio. I quali ammontano a ben 500, e l’86 per cento di loro ha votato contro Israele. 

Incuriositi, siamo andati a vedere chi sono i membri di questo consesso. Definito da qualcuno “il più autorevole al mondo”. Può darsi, anche perché è l'unico a occuparsi della triste materia. 

Abbiamo così scoperto che chiunque può iscriversi all’Associazione: basta dichiararsi “attivista dei diritti umani” e pagare online una quota dai 35 dollari annui a 135, a seconda del reddito. Sconto a chi si iscrive per due anni: 50-210 dollari. L’elenco soci sul sito mostra una prevalenza di arabi e terzomondisti, studenti di materie come “studi anticoloniali”, “storia dei movimenti di liberazione in Africa e Sudamerica”, ecc.

Curioso ribaltamento, per un organismo fondato nel 1994 dallo psicologo Israel Charny, dalla sociologa ebrea americana Helen Fein e dal sopravvissuto all’Olocausto Robert Melson. Fino ad allora il dibattito era sull’equiparazione del genocidio armeno a quello ebraico, con molti studiosi trincerati sull’unicità di quest’ultimo. Difficile ottenere lo status di genocidio anche per l’Holomodor ucraino del 1933 e per quello cambogiano del 1975-78. 

Poi, con lo sterminio dei tutsi ruandesi e la strage di Srebrenica nel 1995, il concetto di genocidio si è ampliato. E si sono moltiplicate le cattedre sull’argomento nelle università di tutto il mondo. Cosicché oggi i soci dell’Associazione spaziano dai curdi che chiedono un riconoscimento per i loro supplizi agli appassionati di giustizia di transizione, riparativa, di popoli indigeni, autoritarismo, gender, terapia del trauma, diritti 2SLGBTQI+. Insomma, quel tipo di studi accademici finiti nel mirino della presidenza Trump.

Nell’elenco dei membri Iags abbiamo trovato due soli italiani: i docenti universitari Flavia Lucenti, non più attiva, e Stefano Saluzzo, che insegna diritto internazionale all’ateneo del Piemonte orientale.

Fra un mese l’Associazione terrà il suo congresso biennale in Sud Africa. Sede appropriata, visto che è stato il governo di Johannesburg a chiedere l’incriminazione di Israele per genocidio a Gaza.

Quale valore giuridico ha il pronunciamento dei “genocidiologi”? Zero. Quanto al peso politico di questa primizia di sentenza planetaria “democratica”, emessa tramite sondaggio online da studiosi autonominati, probabilmente la giuria della piazza cui Ponzio Pilato fece scegliere fra Gesù e Barabba era più equilibrata.