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Monday, November 03, 2003

Vagina rejuvenation

SMALL, MEDIUM, EXTRALARGE: QUALI SONO LE DIMENSIONI DESIDERABILI DELLA VAGINA?
SULLE MISURE IDEALI DEL PENE, SAPPIAMO TUTTO E DI BRUTTO. PERCHÈ NESSUNO PARLA DELLE TAGLIE DIVERSE DELLE DONNE?

Mauro Suttora per Il Foglio

3 novembre 2003

New York. Nel 1969 Mario Puzo inseri' nel suo "Il Padrino" la surreale descrizione dell'amante di un mafioso ucciso la quale si fece ridurre la vagina da un chirurgo plastico: temeva che la grossezza dell'organo sessuale del defunto l'avesse sformata a tal punto da renderla inappetibile per il futuro. E' uno dei tanti episodi che rimasero fuori dal film di Francis Ford Coppola, tre anni dopo.

E' passato un terzo di secolo, e negli Stati Uniti si sono moltiplicati i Laser Vaginal Rejuvenation Institute: tutto è migliorabile artificialmente, anche laggiù, al prezzo medio di settemila dollari. Ma ora l'indicibile approda sul prestigioso settimanale "New York Observer", che dedica un'intera, disinibita, esilarante seconda pagina all'argomento: quali sono le misure desiderabili della vagina? A rispondere al quesito è George Gurley, penna fine del giornale: memorabile la sua lunga intervista a Oriana Fallaci dello scorso gennaio, sempre sull'"Observer", uno dei rari articoli usciti in America su "The Rage and the Pride".

Questa volta Rabbia e Orgoglio delle femministe Usa vengono sfidate da un'inchiesta quasi entomologica, titolata provocatoriamente "My Vagina Monologue". Gurley parte dalla banale constatazione che ciascuno di noi, uomo o donna, può fare ogni mattina aprendo la posta elettronica: decine di e-mail ci propongono di aumentare la misura del pene. "Volete un'enorme bestia dentro ai vostri pantaloni?", chiedono gli spammer. E' diventata un'ossessione. Ma perchè nessuno parla invece delle misure delle donne?

"Eppure", scrive Gurley, "tutti sappiamo che anche le confezioni delle signore offrono taglie diverse". E la taglia conta eccome, giura il romanziere Marc Spitz. No, non conta niente, replica la sua collega Francine Maroukian: "Non mi sono mai posta il problema, mi interessa solo se è troppo grande o troppo piccolo quel che mi entra dentro". La pornostar australiana Cherie Lamour difende gli uomini: "Tutte a discutere fino alla morte delle dimensioni del pene, e mai una parola sulla vagina... Eppure la sua larghezza non dipende dal numero degli uomini con cui siamo andate a letto, o dal numero dei figli che abbiamo avuto".

L'attrice Chloe Sevigny partecipa al dibattito: "Ci sono forme e calibri di ogni tipo. Sfortunatamente ora va di moda il molto stretto. Mi hanno raccontato che Greta Garbo era preoccupata di averla troppo larga". "La verità è che non ci poniamo il problema", dice Dian Hanson, che lavora per i libri Taschen a Los Angeles, "perchè da sempre i maschi sono così contenti di avere avuto il permesso di entrare lì dentro che, se le pareti sono un po' rilassate, non si lamentano. Anche perchè temono, sollevando il problema, di essere loro ad averlo troppo piccolo".

Pare che, contrariamente a ciò che sembrerebbe naturale, siano le donne più sottili ad avere gli interni maggiormente cavernosi. Conferma Tad Low del canale musicale VH1: "Sono stato con una modella supermagra, e non sentivo niente". Il chirurgo plastico David Matlock dice che la maggioranza delle sue pazienti sono mamme con muscoli vaginali rilassati: "Le faccio tornare diciottenni. La gratificazione sessuale è collegata direttamente alla forza frizionale generata durante il rapporto".

"Piccolo è bello, questa è la tendenza", aggiunge il dottor Edward Jacobson, "gli interventi stanno aumentando. E' un po' come l'aumento dei seni negli anni '70". L'attrice Jackie Clarke ricorda che suo padre si lamentava: "Le donne americane arrivano a trent'anni con baffi rasati e vagine molli ed enormi, diceva. Beh, ora io ho 28 anni, ma nessuno si è mai lamentato. E se qualcuno osasse, concluderei che ce l'ha lui troppo piccolo".

"E invece ogni uomo, prima o poi, si è imbattuto nella spiacevole sensazione di annegare in un abisso", replica l'attore tv Dean Winters, "anche se non è detto che le mamme debbano preoccuparsi. Una signora con due figli aveva paura di far brutta figura, invece fu piacevolissimo: per alcuni minuti mi sembrò di stare con una diciassettenne."

L'unica a rifiutarsi di partecipare all'inchiesta è stata Glenn Close, incontrata da Gurley alla festa di compleanno newyorkese per l'attrice Naomi Watts: "Quando le ho chiesto se pensava che la misura della vagina rappresentasse un problema, mi ha guardato con disgusto". Eppure proprio la Close fu quella che nel 2001, interpretando i "Monologhi della vagina" al Madison Square Garden, fece alzare in piedi e urlare ripetutamente "Cunt!" ("Figa") ben 18 mila spettatori.

Mauro Suttora