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Saturday, August 16, 2008

Cinque cerchi, mille curiosità

dal nostro inviato a Pechino Mauro Suttora

Oggi, 11 agosto 2008 

Matteo Tagliariol, oro di spada nella scherma e bello come un attore, porta braccialetti con i colori olimpici. «Uno è per la mia fidanzata Annalisa», dice. Ma gli altri? Pare che più di uno gli ricordi qualche ex. Ma Annalisa lo sa?

Valentina Vezzali e Giovanna Trillini. Entrambe di Jesi (Ancona), entrambe alte 1,64, entrambe fiorettiste. Soprattutto, entrambe campionesse. Quindi, inevitabilmente rivali. Si amano, si detestano? Chissà chi lo sa. Ma purtroppo di primo posto ce n'è uno solo. E nel pollaio le galline sono due... 

Unica magrissima consolazione per Federica Pellegrini, solo quinta nei 400 stile libero di nuoto nonostante detenga il record mondiale: Laure Manaudou, sua rivale sia in piscina sia in amore, è arrivata ottava e ultima. E Federica, oltre all'oro del giorno dopo sui 200 metri, si gode il suo fidanzato Luca Marin, anch'egli olimpionico di nuoto, ex della Manaudou. 

Aldo Montano, lo sciabolatore livornese sciupafemmine, ha colpito anche durante la sfilata d'apertura: si è fermato due volte ai lati della pista per attaccare bottone con le belle volontarie cinesi. In mondovisione

I tassisti di Pechino non sanno dove andare senza l'indirizzo scritto in cinese. Così l'Ice (Istituto commercio estero) ha offerto un set di bigliettini con tutte le destinazioni più importanti. Compreso qualche locale notturno. Ma il club Suzie Wong, che abbiamo provato, ha imbarazzato qualcuno: troppe (bellissime) ragazze di vita cinesi. Avvistato Clemente Mimun, direttore del Tg5 

Va bene che «scrivere è sempre meglio che lavorare», come dice la battuta, ma molti giornalisti europei sono distrutti. Causa fuso orario, infatti, cominciano a lavorare al mattino alle sette, perchè alcuni siti olimpici sono lontani. E finiscono alle due di notte, perché fino alle otto di sera dalle redazioni in Europa arrivano richieste di notizie.

Lo sapevate che le Olimpiadi antiche sono durate ben 1169 anni? I greci cominciarono a gareggiare a Olimpia nel 776 avanti Cristo. Continuarono fino al 393 d.C., quando l'imperatore romano Teodosio, dopo avere imposto il cristianesimo come religione di stato, le proibì considerandole "rito pagano". 

All'inizio della cerimonia d'apertura il segretario generale dell'Onu Ban Ki Moon è apparso sugli schermi con un messaggio registrato, ricordando la tregua olimpica che gli antichi greci osservavano scrupolosamente, sospendendo ogni guerra durante i Giochi. Invece solo poche ore prima di queste Olimpiadi Russia e Georgia ne hanno iniziata una nuova, di guerra

Tuesday, February 26, 2008

Josette Sheeran, un'americana a Roma

JOSETTE SHEERAN, UN’AMERICANA A ROMA PER CONTO DI BUSH

Chi è il nuovo direttore del Pam (Programma alimentare mondiale)

Il Foglio, sabato 23 febbraio 2008

di Mauro Suttora

Una delle eredità positive che George Bush lascerà a fine mandato fra un anno si chiama Josette Sheeran. È una bella signora bionda di 53 anni che da nove mesi si è trasferita a Roma per dirigere il Pam (Programma alimentare mondiale, Wfp nell’acronimo inglese), una delle agenzie più efficienti dell’Onu: vanta appena il sette per cento in costi di struttura.

Una decina digiorni fa la Sheeran ha effettuato la sua prima uscita pubblica in Italia. A Milano, dove, assieme al sindaco Letizia Moratti, al giocatore del Milan Ricardo Kakà e al presidente del Ghana, ha lanciato la campagna “Fill the cup” (riempi la tazza), con cui il Pam incita a donare ogni giorno venti centesimi per sconfiggere la piaga della fame nel mondo. “Venti centesimi garantiscono un pasto caldo a ognuno dei venti milioni di bambini che assistiamo, facendoli anche andare a scuola», ha detto Josette Sheeran.

Quest’anno il Pam fornisce aiuto alimentare a oltre 70 milioni di persone in circa 80 paesi. È il più grande organismo umanitario mondiale. Dalla sede di Roma (vicino a Fiumicino) e dalla base operativa di Brindisi (dove stanno i magazzini con le scorte alimentari, e da dove sono pronti a decollare gli aerei per le emergenze) partono gli aiuti che fanno sopravvivere popolazioni intere. Tutto il Darfur, per esempio, da anni ormai purtroppo dipende totalmente dal Pam.

La Sheeran è la più giovane fra le tre donne attualmente alla guida di un’agenzia Onu. Le altre sono le sessantenni Louise Arbour (la canadese ex pm del tribunale internazionale dell’Aia che quattro anni fa soffiò ad Emma Bonino il posto di Alta commissaria per i diritti umani) e Margaret Chang, una cinese alla testa dell’Oms (Organizzazione mondiale della sanità).

Il suo curriculum è interessante. Tutta la sua vita pubblica, infatti, si svolge a destra. Nel 1975 fece notizia, appena ventunenne. Un anno prima di laurearsi all’università del Colorado finì sul settimanale Time perché suo padre denunciò la setta del reverendo coreano Moon (quella della moglie del vescovo Milingo) per avergli plagiato le tre figlie, fra cui Josette. La quale nella setta Moon c’è rimasta ventidue anni, facendo una gran carriera come giornalista. Approdata al quotidiano moonista conservatore Washington Times nell’82, ne è uscita solo nel ’97 con il grado di managing editor (vicedirettrice). Ha ricevuto una nomination per il premio Pulitzer, del quale è stata poi giurata.

Dieci anni fa la rottura con Moon: Sheeran passa alla chiesa episcopale, e contemporaneamente William Bennett, già ministro reaganiano dell’Istruzione, le offre la presidenza del suo think tank di destra Empower America, che oggi si chiama Freedom Works. Slogan: “Meno stato, meno tasse, più libertà”. Nel ’99, un tuffo a Wall Street: la poliedrica Josette diventa managing director di Tis Worldwide, multinazionale informatica con 1.200 dipendenti.

Un’esperienza manageriale che le torna preziosa quando l’amministrazione Bush la richiama a Washington nel 2001, collocandola in posizione di rilievo al Commercio estero. Lì Sheeran fa la sherpa ai vertici G8, familiarizza con la finanza internazionale e diventa numero due. Nel 2005, infine, l’approdo al Dipartimento di stato: sottosegretaria di Condi Rice per gli Affari economici ed agricoli.

Alla fine del 2006 comincia la corsa per l’ambita poltrona di direttore del Pam, che gestisce un bilancio ragguardevole (due miliardi di dollari annui) con ben undicimila dipendenti sparsi nel mondo. Un potente braccio operativo di cui l’allora ambasciatore Usa all’Onu, il falco neocon John Bolton, reclama la guida per gli Stati Uniti. Siamo alla fine del mandato di Kofi Annan. Per sancire il ritorno alla collaborazione Usa-Onu dopo la guerra d’Iraq, cosa di meglio che nominare una statunitense bushiana nell’agenzia meno burocratica delle Nazioni Unite?

Il disgelo passa quindi per Roma, dove Josette Sheeran approda lo scorso maggio e resterà per altri quattro anni. Ironia della sorte: anche il suo nuovo principale si chiama Moon, ed è coreano: Ban ki Moon, nuovo segretario generale dell’Onu. Lei affronta il nuovo incarico con il consueto entusiasmo americano, adora Roma e ormai in città si sente a casa: in un ristorante di via Margutta ha incontrato per caso David Letterman, che cenava in un tavolo vicino.