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Monday, April 18, 2022

Quando Bob Dylan cantava: "Attendono tranquilli che il bullo si addormenti..."



Dal premio Nobel, oltre a "Blowin' in the wind", parole dure e taglienti contro tutti i Signori della guerra. E quelli che restano a guardare

di Mauro Suttora

HuffPost, 18 Aprile 2022

"Spero che moriate, e che la vostra morte arrivi presto/
Seguirò la vostra bara nel pomeriggio pallido/
Veglierò mentre vi calano nella tomba/
E starò lì finché sarò sicuro che siate morti".

Questa è l'invettiva che Bob Dylan scagliò contro i 'Masters of war', i Signori della guerra come Putin. Per niente pacifista. Eppure esattamente sessant'anni fa, nell'aprile 1962, il premio Nobel cantò per la prima volta la sua 'Blowin' in the wind' in un folk club di New York. Quello che divenne l'inno della pace cantato in tutti i cortei e le chiese del mondo si limita a porre domande: "Quante volte devono volare le palle di cannone prima di essere proibite per sempre? Quante morti ci vorranno prima di capire che è morta troppa gente?
La risposta, amico mio, soffia nel vento".

Innocua, ecumenica.
 Nello stesso lp, però, Dylan è meno nonviolento e assai più preciso nelle sue accuse:
"Signori della guerra, vi nascondete dietro ai muri e le scrivanie, ma io vedo attraverso le vostre maschere/
Giocate col mio mondo come se fosse un vostro giocattolo, mi mettete un fucile in mano e sparite, vi voltate e fuggite quando le pallottole volano/
Come Giuda mentite e ingannate [...], caricate le armi per far sparare gli altri, poi vi sedete e guardate mentre il conto dei morti sale/
Vi nascondete nei vostri palazzi, intanto il sangue dei giovani scorre fuori dai loro corpi ed è sepolto nel fango".

Il 21enne Dylan è sicuro: "Neanche Gesù perdonerebbe quel che fate". E completa il trittico antimilitarista del disco 'Freewheeling' (A ruota libera) con l'incubo della guerra nucleare 'A Hard rain's gonna fall', Una dura pioggia (radioattiva) cadrà. 

Nel 1964 esce 'With God on our side', Con Dio dalla nostra parte, che oggi può essere dedicata al patriarca ortodosso di Mosca Cirillo, così entusiasta per l'invasione dell'Ucraina: "Se Dio è dalla nostra parte, fermerà la prossima guerra". 

Ma forse la canzone di Dylan che meglio descrive Putin (e i nostri putinisti) risale al 1983, nel disco 'Infidels': 'Neighborhood bully'. Lui la dedicò a Israele, suscitando polemiche, ma è perfetta anche adesso: 

"È circondato da pacifisti che vogliono solo la pace, che pregano perché lo spargimento di sangue finisca/ Loro non farebbero male a una mosca, attendono tranquilli che il bullo si addormenti/ 
È il bullo del quartiere".


Sunday, February 27, 2022

Ho acceso la tv e ho trovato i figli di Putin sulla Rai

Ho visto un incredibile programma di Rai2 in cui un (finora ottimo) corrispondente da Mosca giustificava Putin, accusando il mondo libero di avere umiliato la Russia dopo il crollo del comunismo

di Mauro Suttora

HuffPost, 27 Febbraio 2022

Ieri sera ho visto un incredibile programma di Rai2 in cui un (finora ottimo) corrispondente da Mosca giustificava Vladimir Putin, accusando il mondo libero di avere umiliato la Russia dopo il crollo del comunismo, e perciò di avergli provocato la frustrazione che ora gli ha fatto invadere l'Ucraina.

Pure io a questo punto sono frustrato: davvero dobbiamo pagare il servizio pubblico per ricevere propaganda putiniana? Inconsapevole, probabilmente. Perché se a un giornalista si chiede non cronaca ma analisi, e poiché ogni misfatto ha il suo antefatto, è possibile che egli si sbizzarrisca andando a ritroso di trent'anni per "capire" e "spiegare" l'invasione dell'Ucraina (anzi dell'Ucrania, secondo la senatrice ex grillina Nugnes).

Un po' come certi ineffabili sociologi tv che commentano i crimini dando la colpa alla società o alla opprimente architettura del Corviale, invece che ai criminali. Lo speciale Tg2 ha illustrato la versione di Putin, accusando gli Usa di avere depredato la Russia negli anni '90.

Abbiamo altri ricordi. Se  gli oligarchi (vero nome: mafiosi) russi hanno approfittato delle privatizzazioni, che c'entrano gli Stati Uniti? Sono stati i vari Berezovsky e Abramovich ad arricchirsi, non miliardari o  società americane. I dirigenti di Mosca si sono fatti corrompere da loro concittadini. 

In ogni caso, è arduo trovare un rapporto causa-effetto fra accadimenti di un terzo di secolo fa e l'aggressione dell'Ucraina, se non nelle personali paranoie di Putin. Che si comporta da psicolabile fuori controllo: il botulino gli avrà dato alla testa. Insulta perfino il capo dei suoi servizi segreti in diretta tv, una scena da Fantozzi. Dà dei "tossicodipendenti" e "nazisti" ai dirigenti ucraini liberamente eletti (diversamente da lui, che incarcera o avvelena i suoi avversari). 

Sono tanti i figli di Putin in Italia: oltre al corrispondente Rai di ieri sera si stanno esprimendo al meglio Travaglio, Salvini, Lerner, Meloni, Grillo, populisti, complottisti, nostalgici fascisti e comunisti. Tutti quelli che "sì, però anche gli Usa, l'Europa, la Nato". Immagino che nel settembre 1939, dopo che Hitler e Stalin invasero la Polonia, avrebbero opinato "sì, però anche Francia e Inghilterra". Insomma: se un bandito internazionale invade l'Ucraina, è pure colpa nostra. 

Lo storico inglese A.J.P. Taylor fece risalire le cause della Seconda guerra mondiale alle angherie subìte dalla Germania col trattato di Versailles. Ma il suo libro uscì nel 1961. Se lo avesse pubblicato nel 1940, mentre le famiglie della Londra bombardata si rifugiavano in metrò così come oggi quelle di Kiev, sarebbe finito linciato dai suoi connazionali. Cari analisti, l'unico Master of war dylaniano in azione adesso è il Ras Putin. Non cercate peli nell'uovo.

Mauro Suttora