Nel parcheggio sotterraneo Cir-Cofide di via Ciovasso a Milano
di Mauro Suttora
Libero, 25 novembre 2009
Un piccolo grande dramma sta angustiando da tre settimane le vite di Carlo De Benedetti, di suo figlio Rodolfo e di altri top manager di Cir e Cofide, le società capogruppo dell’impero con undicimila dipendenti . Da inizio novembre in tredici sono rimasti senza le loro automobili, prigioniere del garage sotto la sede centrale di via Ciovasso, in pieno centro a Milano, fra Duomo e Brera.
Cos’è successo? Il parcheggio sotterraneo automatico si è bloccato, e non c’è verso di recuperare le auto (molte di lusso) lasciate in custodia per l’orario d’ufficio. Nel palazzo accanto c’è anche l'appartamento privato dell'Ingegnere. Ma lui pare se la sia cavata: la sua vettura personale non era in rimessa al momento del blocco. D’altra parte, l’auto gli serve soprattutto per farsi trasportare all’aeroporto privato di Linate, o all’eliporto. Come sabato scorso, quando è andato nelle Langhe per festeggiare, assieme a un’ottantina di parenti e amici intimi, il suo settantacinquesimo compleanno.
Suo figlio Rodolfo invece non sarebbe stato così fortunato. La sua vettura personale giace nel silos inaccessibile di via Ciovasso. Che è uno di quei parcheggi totalmente meccanizzati in cui le auto vengono trasportate su e giù con un ascensore. All’inizio di novembre si è spezzato un albero di trasmissione, un pianale è crollato improvvisamente, un'auto si è sfasciata piombando giù. Una tragedia. Per fortuna non c’è stato alcun danno alle persone, anche perché il parcheggio non ha addetti. Si preme un bottone, e l’auto arriva.
Purtroppo la società di gestione, Interpark, prevede ancora tempi lunghi per il recupero: «Non prima del ponte di Sant’Ambrogio. Si è rotto l’elevatore, i pezzi di ricambio vengono dall’estero», dicono dalla sede di Lomagna (Lecco). In questi quaranta giorni senz’auto quasi tutti hanno sostituito il mezzo con auto a noleggio. Ma quel che sembrava un’emergenza di pochi giorni si è pian piano trasformata in una quarantena.
Un brutto colpo anche per la Interpark, che gestisce ben settemila posti auto in Italia e all’estero: Olanda, Germania, Corea, Atene, Mosca, Lisbona, Buenos Aires. I più grandi nel nostro Paese sono a Milano in via Santa Sofia, via Perugino, corso Garibaldi e viale Serra. L’anno prossimo ne aprirà uno in via Crocefisso 19. I più grossi a Roma sono in via Guidubaldo del Monte e via Marsala, a Torino in via Bellezia, a Verona in piazza Arditi. «Massima sicurezza, nessuno può entrare», promette Interpark. Appunto. Ma neanche uscire, in caso di incidente.
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