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Wednesday, August 18, 2010

Craxi, pagami gli alimenti!

LA TELENOVELA DI DUE DIVORZIATI FAMOSI

Laura D'Este, ex moglie del fratello di Bettino, accusa: «Antonio mi ha ridotta a farmi sfamare dalla Caritas. Mentre lui...»

di Mauro Suttora

Oggi, 18 agosto 2010

Lo dicono le statistiche: in tutto il mondo luglio e agosto sono i mesi più difficili per le ex mogli che ricevono gli alimenti dall'ex coniuge. Sarà per le spese da affrontare per mandare la nuova famiglia in vacanza, sarà per l'Irpef pagata in giugno, sarà per il rallentamento delle entrate in estate... Fatto sta che in questi mesi si impennano le denunce per i ritardi o i mancati pagamenti dell'assegno di mantenimento. Non fanno eccezione i nomi famosi.

«Sono disperata: ho chiesto alla Caritas che mi mandino qualche pacco di alimenti per poter mangiare. Non mi rimangono neanche i soldi per fare la spesa»: questa è la drammatica confessione che fa a Oggi la signora Laura D'Este, 70 anni. La quale non ha ancora ricevuto, dall'inizio di luglio, i 7.150 euro semestrali dovuti dall'ex marito Antonio Craxi.

SPOSATI NEL 1965
Non è la prima volta che il fratello dell'ex premier Bettino, noto soprattutto per la sua devozione al guru indiano Sai Baba, viene accusato dall'ex moglie (sposata nel 1965 dopo tre anni di fidanzamento) di ritardi nell'onorare gli impegni verso la ex moglie. Nel '95 la signora D'Este si rivolse proprio a noi per denunciare che il mensile di un milione e mezzo di lire veniva versato in ritardo. Ma che, soprattutto, non bastava a permetterle di vivere decorosamente, visto che doveva pagare più di un milione d'affitto per l'appartamento milanese in cui vive, in via Castelbarco.

Quindici anni dopo, ci risiamo. Nel frattempo, con le rivalutazioni per l'inflazione, il mensile è passato a 1.190 euro. «Che sarebbe anche una cifra accettabile», ci dice la signora D'Este, «se, come al solito, non ne dovessi pagare 770 per affitto e spese condominiali. E, con i prezzi di Milano, anche se mi trasferissi in una casa più piccola non potrei risparmiare granché».

Quel che fa imbestialire la signora è che, mentre lei è costretta in queste ristrettezze, il suo ex condurrebbe una vita più che agiata. Dice: «Antonio è proprietario di un'azienda agricola di dieci ettari a Magenta, in provincia di Milano: il club Modus Vivendi, con piscina, sauna, maneggio e una clinica di scienze ayurvediche. Mi ha sempre detto che non ha soldi, ma a me risulta che abbia anche uno yacht a Nizza e una villa vicino a Deauville in Normandia, non so se intestati a lui o alla sua nuova moglie francese».

Disgrazia nella disgrazia, alla signora D'Este la scorsa settimana si è incrinata una vertebra alzando un vaso sul balcone di casa: «I dottori mi dicono che devo mettermi un corsetto di ferro. Ma costa 600 euro, e io non me lo posso permettere. Così come anche molte medicine».

Dopo il sollecito e il precetto, la signora ha sporto querela-denuncia contro l'ex marito, col quale non parla da due anni.
«Ha detto a mio figlio, che è ormai grande, di mantenermi lui», accusa l'ex signora Craxi. «Ma mio figlio ha la sua famiglia a cui badare, non posso certo gravare su di lui. E ormai sono sola, non ho più parenti a cui rivolgermi».

FAMIGLIA BENE DI UDINE
La signora D'Este proviene da una famiglia benestante di Udine: padre medico, nonno magistrato. «Nel '62 studiavo lingue all'università Bocconi di Milano, ho conosciuto Antonio Craxi lì. È riuscito a laurearsi con il minimo dei voti. Allora non aveva il becco di un quattrino: veniva a prendermi con l'auto del padre, e poi si faceva pagare la benzina da me».

Quando avete divorziato?
«Nel 1975, ma eravamo separati già da sei anni. I dissapori cominciarono subito dopo il matrimonio. Litigavamo sempre più spesso, cominciò a mancarmi di rispetto. Avrei potuto tornare in Friuli dai miei con i bimbi piccoli e insegnare, ma lui me lo proibì: "No, i miei figli devono stare a Milano, altrimenti te li faccio portare via". Ho rinunciato perfino a risposarmi».

E lui si è risposato?
«Ha avuto quattro figli dalla sua nuova compagna francese, Sylvie. E il confronto fra loro e la vita che ha imposto ai nostri figli è penoso. Quando s' invaghì di Sai Baba andava parecchie volte all' anno in India. Solamente il costo dei suoi biglietti aerei sarebbe bastato a noi tre per vivere un anno intero».

Signora, non converrebbe dopo così tanti anni farsi liquidare dal suo ex con una somma una tantum e magari una casa di proprietà che le tolga almeno il pensiero dell'affitto?
«Lo avevo proposto ad Antonio quando l'ente che possiede questo palazzo vendette gli appartamenti, proponendoli innanzitutto agli affittuari. Lui ci pensò, sembrava fosse disposto ad acquistarlo e a lasciarmelo in usufrutto, ma poi non se ne fece nulla».

Molti ex trovano difficile pagare una grossa somma ogni sei mesi. Non vi converrebbe accordarvi per versamenti mensili o bimestrali, per non accumulare crediti troppo alti?
«L'importante è che paghi. Basterebbe che vendesse uno solo dei suoi cavalli. E io vado avanti cinque anni».

Mauro Suttora