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Saturday, September 13, 1986

Paracadutisti Folgore e lagunari di Venezia

SOLDATI D'AVVENTURA

inchiesta : " per la patria e per i soldi ". Militari in carriera , come potrebbe essere il nuovo esercito

Golpisti? Fascisti? Fanatici? Vecchie storie. Oggi i paracadutisti della Folgore e i lagunari di Venezia sono un' altra cosa

Europeo, 13 settembre 1986

di Mauro Suttora

I russi sono arrivati a Venezia . Il fronte taglia in due la laguna, il nemico e' riuscito anche a lanciare dei paracadutisti nella zona di Chioggia , dietro le linee italiane . Ma alle sei di sera di martedi' 26 agosto e' entrato in azione un plotone della compagnia di lagunari " Isonzo " , quella col motto " Quando el leon alsa la coa , tute le bestie sbassa la soa " .

Imbarcati sui loro gommoni i lagunari raggiungono Chioggia e , con il favore delle tenebre , rastrellano la zona ; prendono prigionieri gli infiltrati e anche alcuni italiani collaborazionisti . All' alba i lagunari si ritirano sull' isola di Santo Spirito , e li' si nascondono per tutta la giornata : con la luce sarebbe troppo facile per il nemico individuarli . La notte partono di nuovo : questa volta gli incursori anfibi italiani si infiltrano in territorio controllato dall' avversario , e a mezzanotte riescono a far saltare un ponte vicino al comando nemico , dietro all' aeroporto di Tessera . Poi la fuga , e alle cinque del mattino il ritorno alla base .

Le attricette e i giornalisti che affollano il Lido di Venezia per la Mostra del cinema lo ignorano , ma a poche centinaia di metri dai loro hotel c' e' una delle caserme piu' importanti di tutto l' esercito italiano : quella dei lagunari . Da qui , per secoli , sono partite le crociate e le spedizioni oltremare dei veneziani . E qui , la mattina di venerdi' 29 agosto , troviamo il tenente Michele Tanzarella che , reduce dall' esercitazione descritta prima , sta tenendo un " debriefing " di valutazione assieme ai suoi soldati , con l' ausilio di un videoregistratore . " No , i russi non c' entrano , per noi il nemico e' solo arancione " . Pero' viene da Est . " Si' , ma se fosse veramente arrivato a Venezia la guerra sarebbe gia' persa . In realta' la nostra zona di intervento , in caso di ostilita' , e' segreta " .

I lagunari di Venezia sono , assieme ai paracadutisti della Folgore a Livorno e ai maro' del battaglione San Marco a Brindisi , uno dei reparti piu' efficienti delle nostre forze armate : cio' che piu' si avvicina , attualmente , a un possibile esercito di professionisti . E allora vediamo chi sono e come funzionano questi " corpi d' elite " , accusati implicitamente di golpismo da tutti quei politici che in questi giorni difendono la leva come " zavorra " necessaria per mantenere l' esercito fedele alla democrazia . Che aria si respira nelle loro caserme ? E vero , come dicono alcuni , che gli ufficiali di carriera che li comandano sono di destra e che mal sopporterebbero , per esempio , un governo di sinistra ?

" Di destra , fascisti . . . Tutte favole " , replica il tenente colonnello Mario Balla , che comanda i mille uomini del 2 battaglione Folgore nella caserma Vannucci a Livorno . " Si' , negli anni Settanta questa fama che ci avevano appiccicato addosso teneva lontani da noi i ragazzi di sinistra , e quindi inevitabilmente si arruolavano solo quelli di destra o gli indifferenti . Ma essere piu' preparati e disciplinati degli altri non vuol dire affatto essere di destra . Siamo solo dei soldati , obbediamo ai politici , e ciascuno di noi tiene per se' le sue idee personali " .
Conferma il generale Aldo Sagnelli , 53 anni , attuale comandante dei 7 mila para' della Folgore : " Io dico sempre alle reclute : gli unici colori di moda qui dentro sono bianco , rosso e verde . A noi non servono i fanatici , non vogliamo i Rambo . Il mio compito e' solo quello di preparare i ragazzi a servire la patria . Abbiamo tutti prestato un giuramento di fedelta' . Non mi sento toccato dalle polemiche sul golpismo dei soldati professionisti ; io non ho mai studiato come si fa un golpe " .

Il comandante Balla e' una pasta d ' uomo . Si commuove mentre ci mostra le lettere che gli mandano i papa' e le mamme dei suoi ragazzi di leva (ma tutti volontari) , in risposta alle sue scritte a mano e personalizzate che annunciano ai familiari la promozione a caporale o a caporal maggiore del figlio . " Anche se e' pagato dallo Stato , lei e' una persona che fa il suo dovere con passione e con amore " , gli assicura una mamma dalla calligrafia incerta . Un papa' , piu' utilitario , dopo averlo ringraziato per l' impegno verso " questi figli momentaneamente suoi " , lascia li' l' auspicio di " poter riabbracciare il mio ragazzo in una prossima licenza " .

Un' ottima idea , quella di Balla : da quando nove mesi fa ha incominciato a scrivere alle famiglie , gli sono arrivate 300 lettere di risposta . I lagunari di Venezia invece a casa non hanno bisogno di scrivere , perche' ci vanno ogni giorno dalle 6 alle 11 di sera . Loro infatti sono l' unico caso in Italia (oltre agli alpini) di leva regionale . Anzi , di leva provinciale , perche' i ragazzi vengono tutti reclutati nelle province di Venezia e Rovigo , lungo la costa del Po al Tagliamento .

" La lingua e' la stessa , lo spirito di corpo e' ottimo , rafforzato da quello campanilistico " , spiega il colonnello Antonio Sciaulino , comandante dei 1500 lagunari , " e poi ci sono dei vantaggi operativi : molti dei nostri hanno gia' il patentino di pilota , conoscono i canali della laguna come le loro tasche , i loro parenti sono stati lagunari " . " In caso di emergenza la disponibilita' e' immediata " , aggiunge il tenente colonnello Antonio Di Lorenzo , comandante del 1 battaglione , " anche in caso di alluvione e di altre calamita' . Ma , soprattutto , c' e' l' aspetto psicologico : la gente difende casa propria , quindi e' motivata " .

I lagunari pero' non sono incatenati alla laguna di Venezia : con i loro blindati M 113 e , soprattutto , con i cingolati LVTP 7 (carri armati con un cannone in meno e due idrogetti in piu' , velocita' in mare di 8 nodi) sono pronti a intervenire su tutto il territorio italiano , e non solo sulle coste sabbiose , loro specialita' : " Negli ultimi mesi i nostri assaltatori sono andati ad addestrarsi in montagna , ad Asiago e sul monte Grappa " , dice Di Lorenzo , " per combattimenti non convenzionali , come colpi di mano e imboscate " .

Sull' alternativa fra esercito di leva e volontario Di Lorenzo opta per lo status quo : " C' e' gia' abbastanza distacco fra i civili e i militari , noi siamo un' eccezione , il paese non sente il legame con le forze armate , meglio mantenere un rapporto attraverso la leva . E poi , chi l' ha detto che in dodici mesi non si puo' addestrare bene un soldato ? Spesso i ragazzi di leva hanno piu' entusiasmo , e poi anche gli americani adesso stanno facendo marcia indietro , visto che non riescono certo ad attrarre la crema della nazione nelle loro forze armate " .

I caporali di leva Elvis Pamio e Tiziano Trevisan , entrambi diciannovenni e rappresentanti sindacali della loro compagnia (uno vota Dc , l' altro Pci) , sono invece favorevoli al volontariato . Sono orgogliosi di essere lagunari , si sono esaltati alla parata del 2 giugno a Roma , ma se avessero potuto non avrebbero fatto il militare . E si capisce : gia' lavorano , e guadagnano un milione e mezzo al mese , uno come piastrellista e l' altro in una fabbrica di bici .

Sono lontani i tempi dei " proletari in divisa " di Lotta continua , che dieci anni fa rifiutarono il rancio : le rivendicazioni dei lagunari di leva attualmente riguardano il piastrellamento dell' officina e " un nuovo carroponte che serve per pulire meglio i carriarmati " . La caserma della Malcontenta , a Mestre , e' spaziosa e nuova , a parte un edificio che risale all' inizio del secolo , quando l' Italia fece guerra alla Turchia per la Libia . Piscina , campi di tennis , di basket e di pallavolo : non c' e' da meravigliarsi che l' elenco appeso al muro dei soldati " a riposo in patria " (espressione scherzosa per indicare quelli che si ammalano proprio in licenza , e che fanno la convalescenza a casa) sia vuoto .

La parola " guerra " e' stata abolita anche fra i militari , e quindi l' ex percorso di guerra (quello dove si " sbiscia " sotto i reticolati , si spara , si salta , si lanciano le bombe a mano) adesso si chiama burocraticamente Cagsm (campo addestrativo ginnico sportivo militare) . Appena vedono il comandante Di Lorenzo in lontananza i soldati scattano sull' attenti , e anche quando lui li libera con la parola " azione " rimangono sempre un po' rigidi e sul chi vive : evidentemente la disciplina e' severa . Sulle brande ci sono le lenzuola e i materassi piegati " a cubo " , usanza militare assolutamente incomprensibile per un civile : " E per essere sicuri che si rifacciano il letto " , spiega un ufficiale . Quel che e' sicuro e' che durante la giornata e' impossibile sdraiarsi per una qualsiasi siesta , e anche una lettura serale dev' essere particolarmente difficoltosa , visto che non ci sono i comodini . Ma tant' e' : questi reparti operativi si addestrano cosi' tanto che il tempo vola in un attimo , come testimoniano tutti i soldati di leva .

A Pisa , alla Scuola militare di paracadutismo dove arrivano da tutta Italia gli aspiranti para' , il corso dura due mesi : ce la fa solo il 60 70 per cento a prendere il brevetto dopo i cinque lanci obbligatori . Sia a Pisa sia a Livorno negli anni passati c' erano state risse fra para' di leva e giovani del luogo . E , visto che siamo in zona rossa , le zuffe erano state etichettate come politiche . Ma i paracadutisti negano , dicono che erano solo questioni di donne .

Dopo la sveglia delle sei e mezzo gli esercizi , in palestra e all' aperto , cominciano presto . Alle otto sono gia' tutti sulle torri a lanciarsi giu' , con una fune di acciaio . Il colonnello Aldo Pollice , comandante della scuola , non si esprime sull' alternativa leva volontariato : " Parla chi ha l' autorita' per parlare . Comunque posso dire che i nostri , essendo tutti volontari , sono molto motivati " . Pollice non nota particolari differenze fra i diciottenni arruolati oggi e quelli di dieci anni fa . Invece il comandante dei lagunari , Sciaulino , e' drastico : " Nell' 80 per cento dei casi quelli di oggi non sono responsabilizzati . E una generazione cresciuta a Nutella , per fare 200 metri devono prendere l' auto . Diciamolo pure : sono psicologicamente laschi " .

Anche sulle tentazioni di golpismo che correrebbe un esercito di professionisti , Pollice e Sciaulino hanno pareri diversi : il primo esclude ogni pericolo , anche guardando alla storia dell' esercito italiano , il secondo invece e' piu' sospettoso e afferma che " l' occasione rende l' uomo ladro " . Non sembra che fra i lagunari e i para' di carriera circolino frustrazione , insoddisfazione o rabbia per quella che tutti definiscono " l' attuale campagna dei giornali contro i militari " . Pochi di loro leggono Repubblica (tutti invece hanno visto lo speciale Tg1 dedicato alle morti nelle caserme) , e quindi l' articolo di Giorgio Bocca che li ha definiti delle bestie non ha provocato particolari proteste .

Anche la Folgore , comunque , sabato 30 agosto ha perso un ragazzo di leva : una recluta di Padova e' annegata a Viareggio mentre faceva il bagno . Per tutta la notte lo ha cercato con i suoi uomini il tenente colonnello Enrico Persi Paoli , comandante del battaglione Col Moschin : niente da fare . E cosi' il comandante Persi Paoli e' tornato al suo lavoro di ogni giorno . Che e' quello di essere pronto , 24 ore su 24 , a partire immediatamente assieme ai suoi 200 para' , tutti ufficiali e sottufficiali di carriera superspecializzati : la crema della crema dell' esercito italiano . E quando gli domando dei rischi di golpe lui sorride tranquillo , alza la testa e scuote le spalle : questi giornalisti devono proprio vivere in un altro pianeta.

Mauro Suttora