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Wednesday, December 14, 2011

Manovra: cosa cambia per noi?

10 RISPOSTE PER CAPIRE: SPECIALE MANOVRA

L'USO DEI CONTANTI. L'AUMENTO DI IVA E IRPEF. L'ETÀ DELLA PENSIONE. LA NUOVA ICI, LE TASSE SULLA CASA E GLI AFFITTI. IL BOLLO SULLE AUTO DI LUSSO E SULLE BARCHE.
ECCO TUTTO QUELLO CHE DOBBIAMO SAPERE SULLE DECISIONI "SALVA ITALIA" DEL GOVERNO MONTI. CON UN OCCHIO SULLO STIPENDIO DEL PREMIER E SUI VITALIZI DEI PARLAMENTARI

di Mauro Suttora

Oggi, 14 dicembre 2012

Una manovra di sacrifici per salvare l'Italia e l'Europa. I ministri e le tv ci hanno riempito di parole. Ma che cosa accadrà davvero alle nostre tasche con questa stangata? Quando potremo andare in pensione? Quanto pagheremo per le nostre case (se ne abbiamo una o più di una)? E gli affitti aumenteranno? Quanto dovranno pagare i proprietari delle auto di lusso e delle barche? Ma pagherà anche chi ha un gommone di 10 metri? Iva e Irpef aumenteranno? E chi ha Bot è salvo o paga? Infine: è ancora possibile pagare in contanti o dobbiamo affidarci solo a pagobancomat e carta di credito?
L'Italia è uscita frastornata e con le idee confuse dalla conferenza stampa dei ministri economici e ci hanno lasciato molte domande senza risposte certe. Qui abbiamo cercato di spiegarvi tutto (o quasi) in dieci punti

1) HO ANCORA DELLE VECCHIE LIRE. NON SI POSSONO PIÙ CAMBIARE?
No. Basta, finito. Potevate svegliarvi prima. Ci avevano dato dieci anni e due mesi di tempo per il cambio, quando nacque l' euro il 1° gennaio 2002. Se non ci abbiamo pensato Qno ad ora, peggio per noi. Con il trucchetto di anticipare di tre mesi la scadenza del 29 febbraio 2012 lo Stato incamera un bel gruzzoletto: un miliardo e 300 milioni di euro. Sono infatti ben 300 milioni le banconote in lire che non risultano mai cambiate, e quindi ancora in circolazione. Il totale in lire è 2.500 miliardi. Mancano all' appello ben 200 milioni di vecchie mille lire, ma anche 300 mila pezzi di banconote da 500 mila.

2) HO 59 ANNI E LAVORO DA 35. STO PER PENSIONARMI. ORA NON POSSO PIÙ?
No. E dovrà lavorare ancora per sette anni. Questo è il caso più doloroso: quello di chi fino a ieri poteva usufruire delle pensioni di «anzianità» (anticipate), per le quali bastava avere lavorato almeno 35 anni. Ora il limite minimo è stato portato a 42 anni per gli uomini e 41 per le donne. Sette anni in più in un colpo solo.

«In pratica le pensioni di anzianità sono state quasi abolite», spiega l'esperto di previdenza Bruno Benelli. Infatti, anche chi ha cominciato a lavorare (e versare contributi!) a 14 anni, deve comunque andare avanti fino a 55-56 anni. Naturalmente valgono per tutti i nuovi limiti per le pensioni di «vecchiaia» (quelle normali): 66 anni per i maschi e 62 per le femmine (ma arriveranno pure loro a 66 entro il 2018). Chi si prepensiona prima dei 41-42 anni di lavoro ha una decurtazione del 2% annuo.

Restano in vigore le eccezioni per i lavori «usuranti» (gallerie, miniere, cave, palombari, fonderie, lavoratori notturni, conducenti di bus). Ora ci saranno problemi per le aziende che contavano di prepensionare dipendenti costosi sostituendoli con giovani pagati meno. E per i giovani, che hanno meno opportunità.

3) CON UNA PENSIONE DI MILLE EURO QUANTO PERDO SENZA INDICIZZAZIONE?
Dipende dal tasso d'inflazione. Che nel 2011, secondo l'Istat, è stato del 2,6 per cento. I titolari di pensioni fino a 936 euro mensili (il doppio della minima) sono gli unici a rimanere protetti al 100% dall'aumento dei prezzi. Le pensioni di mille euro perderanno 1,6 euro al mese, 21 all' anno. Quelle da 2 mila euro, invece, subiranno un salasso mensile di 26 euro netti, che moltiplicati per tredici mensilità fa 341 euro.

Oltre i 2.300 euro le pensioni sono protette dall' inflazione solo per il 75 per cento, quindi la perdita è in proporzione minore. L'indicizzazione è sospesa per due anni. I pensionati devono quindi sperare che nel 2012 l' inflazione non sia troppo alta.

4) HO UNA CASA, PIÙ UNA IN MONTAGNA E UNA AL MARE. QUANTO PAGHERÒ?
Nell'ipotesi che la casa in città (prima casa) abbia un valore commerciale di 400 mila euro, quella in montagna 200 mila e quella al mare 300 mila, ecco l' ammontare Sulla prima casa è reintrodotta l' Ici (abolita nel 2008), che si chiamerà Imu (Imposta municipale immobili), ingloberà la Tarsu (Tassa rifiuti solidi urbani, la spazzatura) e finanzierà direttamente i Comuni.

Il valore catastale è sempre assai inferiore a quello di mercato. Supponiamo che sia di 129 mila euro. L'estimo catastale va aumentato del 60%, quindi si arriva a 206 mila. Il 4 per mille ammonta a 826 euro annui, e con la detrazione fissa (franchigia) si scende a 626. Ma attenti: il Comune può aumentare l'aliquota al 6 per mille, e si arriva a 1.038. In ogni caso, si pagherà il 60% in più dell' Ici 2008. Per le seconde case l'aliquota arriverà fino al 10,6 per mille. Quest'anno l'Ici media era del 7 per mille, quindi la batosta è notevole: circa 800 euro in più per la case da 200 mila euro, e 1.200 per quelle da 300 mila.

5) CON LE TASSE SULLE SECONDE CASE AUMENTERANNO ANCHE GLI AFFITTI?
Probabilmente sì. Ma solo nei periodi di punta delle vacanze: agosto per quelle al mare, e Natale e Capodanno in montagna. Per il resto, il mercato della case di vacanza era in grande sofferenza anche prima della manovra. Tranne che per le località top, le quotazioni medie erano diminuite del 10-20% nell' ultimo anno, e in alcuni casi (laghi, campagna lontana dalle metropoli) erano crollate anche di un terzo.

I valori di acquisto/vendita non si ripercuotono automaticamente sugli affitti: seguono la legge della domanda e offerta di ciascuna località e di ciascun periodo. Tutti sappiamo che la stessa casa a Porto Cervo o a Cortina si può affittare a un terzo del prezzo in giugno o a settembre rispetto ad agosto. Insomma, come per la domanda seguente, tutto dipende dal locatario e dal locatore. Quest' ultimo proverà a giustificare un richiesta d' aumento con le nuove tasse. Ma gli si può sempre rispondere di no.

6) L'IVA CRESCE FRA SETTE MESI. ANCHE I PREZZI? E L'IRPEF REGIONALE?
Attenti agli speculatori. Chi giustifica gli aumenti con la crescita dell' Iva sta solo cercando di truffarvi. Infatti l' Iva era già aumentata quest'estate, ma di un solo punto. E, tranne che in alcuni casi in cui i margini per i commercianti sono già ridotti al minimo (per esempio, gli alimentari nelle catene di supermercati), un aumento così piccolo non giustifica una ripercussione automatica sul prezzo finale. L'Iva aumenta di nuovo (dal 21 al 23%) dal luglio 2012. Ma fino ad allora, qualunque aumento è ingiustificato.

Più nascosta, invece, la manovra sull'Irpef (la dichiarazione dei redditi che si presenta a maggio). È vero che, contrariamente alle attese, il governo non ha aumentato le aliquote: neppure quelle del 41% sui redditi da 55 mila a 75 mila euro, e quella massima del 43% oltre i 75 mila. Ma ha aumentato dello 0,33 l'Irpef regionale su tutte le aliquote. Quindi, per i redditi da 50 mila annui c' è un +165 euro.

7) I VITALIZI DEI PARLAMENTARI VENGONO ABOLITI? E LE PROVINCE?
No, il governo non può imporre nulla agli altri organi costituzionali (Parlamento, Presidenza della Repubblica e Corte Costituzionale). Quindi devono essere loro stessi ad autodisciplinarsi. Sarebbe grave che, nel momento in cui tutte le pensioni passano dal sistema retributivo (80% dell' ultimo stipendio) a quello contributivo (la media di tutti i contributi effettivamente versati), soltanto i mille parlamentari percepissero un vitalizio che vale otto volte più dei contributi. Camera e Senato hanno promesso una revisione, vedremo se manterranno l'impegno.

Neanche le Province possono essere abolite senza una legge costituzionale. Quindi il governo si è limitato a tagliarne totalmente le giunte, e a diminuire fino a dieci i consiglieri, che non verranno più eletti, ma nominati dai consigli comunali. E ha diminuto i posti nelle costose Authorities.

8) UN GOMMONE DI 10 METRI PAGA 7 EURO AL GIORNO ANCHE STANDO FERMO?
Sì. Incredibile ma vero, con la scusa di colpire il lusso (yacht, aerei privati, elicotteri) vengono prese di mira tutte le imbarcazioni che superano i dieci metri. E poiché è difficile individuarne i proprietari, che spesso si mascherano dietro a società estere, viene tassata la navigazione in acque pubbliche e il semplice «posteggio» (perfino l' ancoraggio a una boa): sette euro al giorno dai 10 ai 12 metri, 12 euro fino ai 14 metri, 40 euro fino a 17, 75 euro fino a 24 metri, e 150 euro al giorno per gli yacht oltre i 24 metri.

9) QUANTO COSTERÀ TENERE BOT E ALTRI TITOLI SU UN CONTO IN BANCA?
Chi ha titoli pubblici e privati (azioni, obbligazioni, fondi) fino a 5 mila euro è esentato. Dai 5 ai 50 mila si paga lo stesso bollo dei conti correnti: 34 euro l' anno. Dai 50 ai 150 mila la tassa sarà di 70 euro, che aumenterà nel 2013 a 230. Fino ai 500 mila ora sono 240 euro, che fra un anno aumenteranno a 780. Oltre il mezzo milione di titoli il prelievo aumenterà dagli attuali 680 a 1.100 euro.

«È una piccola patrimoniale sulle attività finanziarie», ha detto il viceministro dell'Economia Vittorio Grilli. La tassa sui «patrimoni» (quello che si ha, non quel che si guadagna) era una richiesta del centrosinistra, mentre il centrodestra è contrario. Mario Monti ha detto che lui personalmente non è contrario, visto che esiste in Paesi come la Francia.

10) PAGARE IN CONTANTI PER PIÙ DI 1.000 EURO È PROIBITO? COSA SI RISCHIA?
Fino ad agosto si poteva pagare in contanti fino a 12.500 euro. Poi il tetto è stato ridotto a 2.500 euro dal governo Berlusconi. E ora passa a soli mille euro. Oltre questa cifra si potranno usare solo bancomat, carte di credito, assegni non trasferibili e bonifici on line. Gli assegni circolari e i libretti al portatore sono equiparati al contante. La sanzione arriva fino al 40 per cento della cifra pagata illegalmente.

Fra i Paesi sviluppati l'Italia è quello in cui circola più contante. Questo è il modo più semplice per mafia, camorra, 'ndrangheta, evasori e tangentari di nascondere i propri affari e riciclare il denaro sporco. Quindi è una misura necessaria: i pagamenti devono essere «tracciabili». Il governo negozierà con banche e società di carte di credito la diminuzione delle commissioni.

Mauro Suttora