Showing posts with label Giulio Cesare. Show all posts
Showing posts with label Giulio Cesare. Show all posts

Saturday, August 28, 2021

Capo di un’Europa veramente unita: questo si merita Mario Draghi

di Mauro Suttora

HuffPost, 28 agosto 2021

Ci rendiamo conto che mai, nella storia d'Italia, abbiamo avuto un leader di così grande prestigio mondiale?

Da due settimane Mario Draghi, dopo il disastro Afghanistan, si è attivato per organizzare a Roma un vertice dei G20, i Paesi che rappresentano l'80% del pil mondiale e il 60% degli abitanti.

Sembra logico che giganti come Cina, Russia, India, Brasile, Sudafrica o Arabia Saudita vengano coinvolti per trovare una strategia comune verso talebani e Isis.

Draghi non si è montato la testa: spetta a lui 'convocare' il mondo intero, perché quest'anno la presidenza a rotazione dei G20 tocca all'Italia; e perché comunque il vertice dei capi di stato è già previsto per il 30 ottobre. Si tratta soltanto di anticiparlo di un mese, a settembre.

Ma egualmente il turbinio di telefonate e incontri in cui si è lanciato il nostro premier risulterebbe velleitario, se egli non godesse di un prestigio planetario pressoché unanime. Forse l'unico che gli serba rancore è il turco Erdogan, da lui definito "dittatore".

Il suo principale estimatore è Biden: quando gli hanno chiesto cosa gli avrebbe detto durante il loro primo incontro, ha risposto: "A Draghi non si parla, a Draghi si chiede consiglio e lo si ascolta".

Il presidente Usa conosce bene superMario, perché i suoi otto anni da vice di Obama hanno coinciso con quelli di Draghi al vertice della Banca centrale europea.

Anche Boris Johnson si è lanciato nell'usuale complimento durante il G7 di Giugno in Cornovaglia: "A Draghi è bastata una frase per salvare l'euro".

Insomma, Draghi ha le carte in regola per dare le carte a tutti i potenti della Terra.

Ci riuscirà? Le prime difficoltà sono emerse durante l'incontro a Roma con il ministro degli esteri russo Lavrov, che gli ha chiesto di allargare il G20 a Iran e Pakistan, vicini dell'Afghanistan. Idea sensata, ma anche un trappolone: come ottenere il sì dei sauditi, nemici giurati degli iraniani, e degli indiani, che detestano i pakistani?

Draghi ha subito telefonato al premier indiano Modi. La soluzione potrebbe essere includere Teheran e Islamabad nel vertice G20 come 'invitati': lo status di cui gode in permanenza la Spagna.

Ma questi sono dettagli tecnici. Così come la presenza fisica a Roma di tutti i leader (chi volesse snobbare il vertice accamperà la scusa del virus per collegarsi solo in video) e l'accavallamento con l'abituale settimana settembrina a New York per l'Assemblea generale Onu.

Ecco, l'Onu. Spetterebbe al Palazzo di vetro l'iniziativa per affrontare il nodo Afghanistan. Ma purtroppo è da vent'anni che risulta desaparecido: dai tempi del deplorevole discorso di Powell sulle inesistenti armi chimiche in Iraq.

Quindi, in uscita la Merkel e in bilico Macron prima del voto francese, per colmare il vuoto di potere non resta che Draghi.

Usa e Regno Unito, umiliati a Kabul, riluttano a parlare troppo presto di talebani e Isis in un consesso dove risulterebbero minoritari e senza il diritto di veto di cui godono all'Onu. Ma li conforta il filoatlantismo d'acciaio di superMario. E comunque anche nel G20 vige la regola del consenso.

Se ce la farà, insomma, e se dal suo vertice romano uscirà una soluzione convincente, Draghi verrà incoronato "Grande saggio" mondiale. A pensarci bene, era da secoli (azzardiamo: da Giulio Cesare? Da Marco Aurelio?) che un italiano non dominava la scena planetaria come lui. Altro che Cavour o Garibaldi. Mussolini era un illuso a Monaco nel 1938, così come Berlusconi a Pratica di Mare nel 2002.

Per questo ogni ipotesi sul suo futuro risulta inadeguata. Premier o capo dello Stato? Entrambi, approviamo subito una legge apposita. 

Segretario generale Onu? Peccato, il mediocre Guterres è stato appena rieletto per altri cinque anni. Poco male: superMario lì risulterebbe imbalsamato. 

Presidente della Commissione Ue al posto della Von der Leyen alla sua scadenza nel 2024? Solo se la carica venisse accorpata a quella di presidente del Consiglio Ue. 

Capo di un'Europa veramente unita: questo meriterebbe Draghi.

Mauro Suttora 

Wednesday, October 28, 2015

Elogio del riassunto

CONTRO LA PIAGA DEI LOGORROICI, RISCOPRIAMO LA VIRTU' DELLA SINTESI

Oggi, 21 ottobre 2015

di Mauro Suttora



Veni, vidi, vici. Il riassunto di Giulio Cesare su una battaglia vinta rimane insuperato, duemila anni dopo. E purtroppo non ci sono più politici come Giovanni Giolitti, che così spiegò cent’anni fa la propria laconicità: «Quando ho finito di dire quel che devo dire, ho finito anche di parlare».

Il problema è che proprio nell’era di Twitter e sms, i quali con il loro limite dei 140 caratteri ci dovrebbero costringere alla sintesi, scopriamo di non essere affatto capaci di riassumere. «Che non vuol dire solo essere brevi, ma anche saper cogliere il succo del discorso», avverte Ugo Cardinale, già docente di linguistica all’università di Trieste, autore del libro L’arte di riassumere (ed. Il Mulino).

I dati Ocse su lettura e comprensione sono tragici. Appena tre italiani su cento raggiungono i livelli più alti di competenza linguistica (rapporto fra lettura e comprensione), contro il 12% nella media dei 25 Paesi partecipanti.

«La prova che un testo è stato compreso sta nel saperlo riassumere», spiega a Oggi il professor Cardinale, «perché per riepilogare occorre non solo memoria, ma anche capacità di individuare le informazioni più importanti. Dobbiamo ricostruire mentalmente quel che abbiamo letto o ascoltato».

Ricordate i riassunti che si facevano a scuola? Negli ultimi decenni questa pratica è andata un po’ in disuso. Si privilegiano i dettati, sia alle elementari che alle medie. Per non parlare degli sciagurati test a scelta multipla, in cui basta piazzare una x sulla risposta giusta.
Così, quando arrivano alle scuole superiori, molti studenti si perdono di fronte a libri lunghi e complessi. «Non riescono a “scoprire il superfluo”», dice il professor Cardinale: applicare il setaccio della sintesi mentale per salvare i concetti-chiave.

L’incredibile caso di Pocahontas

Il resto dei danni lo fa la politica. Un esempio? «Una donna indiana d’America è promessa sposa del guerriero più forte del villaggio, ma anela a qualcosa di più e incontra il capitano John Smith».
È la trama, in due parole, del cartone animato Disney Pocahontas. Ma Netflix, la piattaforma di film in streaming che il 22 ottobre sbarca in Italia, l’ha cambiata così: «Una giovane ragazza indiana d’America prova a seguire il suo cuore e a proteggere la sua tribù, quando i coloni arrivano e minacciano la terra che ama».

Entrambi i riassunti sono giusti. Ma sembrano due film diversi. Le femministe e i paladini degli indiani hanno tacciato la prima versione di sessismo e razzismo. Così è piombata la mannaia del “politicamente corretto”.

«Proprio per questo sostengo che il riassunto è una questione non solo cognitiva, ma anche etica», dice Cardinale, «perché dobbiamo avere un grande rispetto dell’autore. Non si può riassumere seguendo i propri schemi mentali, occorre immedesimarsi nel pensiero dell’altro».

«Per riassumere leggo tre volte il testo, trovo le cose fondamentali e le appunto», dice Filippo Bonomonte, 14 anni, primo anno al liceo milanese Virgilio. «È l’unico modo di imparare, non solo in italiano ma anche in storia e geografia. Il problema semmai è qualche prof, che ripete dieci volte la stessa cosa».

Nel 1982 Umberto Eco chiese a dodici scrittori di condensare in poche righe il loro romanzo preferito. Alberto Moravia si cimentò con Delitto e castigo, Piero Chiara con I promessi sposi. Ma anche questo esperimento provocò controversie. Italo Calvino bocciò Alberto Arbasino, accusandolo di avere infarcito il suo riassunto di Madame Bovary con commenti personali.
   
Insomma, le pillole di wikipedia ci sembrano facili. «Invece sono difficilissime da concepire», conclude il professor Cardinale, «e infatti Pascal così si scusò con un amico: “Ti mando una lettera lunga, perché non ho avuto il tempo di scriverne una breve”».

Soluzione: limare, ridurre all’osso. E, per i discorsi, sottoporre gli oratori al supplizio che il ministro Quintino Sella infliggeva ai suoi collaboratori, fra cui il giovane Giolitti: «Teneva le riunioni alle sette del mattino, tutti noi in piedi, col freddo che entrava dalle finestre spalancate. Così ci sbrigavamo».

Mauro Suttora  

Saturday, July 04, 1987

La masturbazione

IL PIACERE E' TUTTO MIO

Europeo, 4 luglio 1987

La paura dell' Aids rilancia il piu classico degli anticoncezionali. Quando l' amore non prevede partner.

Anatemi . Condanne . La masturbazione non ha mai avuto vita facile . Finora . Perche' oggi ha perfino i suoi templi

di Mauro Suttora

I piu' rapidi sono i cervi maschi : sfregano le punte erogene delle loro enormi corna contro un cespuglio e dopo 15 secondi arrivano all' erezione e all' eiaculazione . Il leone si sdraia sulla schiena e usa le zampe posteriori . Gli elefanti si toccano con la proboscide . Le scimmie invece hanno ampia scelta : mani , piedi , bocca , coda . E l' animale uomo ? Lui si vergogna ad ammetterlo , ma la masturbazione lo accompagna per tutta la vita : il rapporto Hite sul sesso degli americani da' un 99 per cento di uomini dediti all' autoerotismo e un 82 per cento di donne . La quasi totalita' delle signore intervistate arriva in questo modo all' orgasmo (assai poco garantito invece dalla penetrazione) , e in fretta anche : la maggioranza ci mette meno di quattro minuti .

Inventata , secondo la leggenda , da Pan , dio greco della natura , passata attraverso secoli di dura repressione (i confessori cattolici della Controriforma comminavano fino a quattro anni di penitenza per questo peccato) , la masturbazione da qualche anno e' stata rivalutata (Aids oblige) come pratica di sesso sicuro . E non solo fra i gay degli Stati Uniti , che da tempo la promuovono e la consigliano nei loro club privati .

A Parigi da poche settimane e' attivo il circolo " Jack off " , primo club di masturbazione collettiva in Europa . Attrae anche piu' di cento clienti per seduta , ed e' gestito dall' associazione Sante' et plaisir gai . Ci si ritrova in un locale la domenica pomeriggio , e in cambio dei 50 franchi del biglietto (11 mila lire) ci si puo' scatenere in ogni forma di masturbazione solitaria o reciproca . Autorizzati anche le carezze , i baci in superficie e i mordicchiamenti . I gestori forniscono fazzoletti di carta e vasetti di lubrificante , ma proibiscono gli scambi di liquidi corporali (saliva compresa) , fellatio , sodomia e altri giochi spinti . " Pero' non dobbiamo intervenire quasi mai " , assicura Jacques , il proprietario .

Sicuramente un' iniziativa come quella di Parigi avrebbe successo anche in Italia . Il mensile gay Babilonia , infatti , nel numero di giugno pubblica i risultati di un sondaggio sulle preferenze sessuali dei propri lettori . Ebbene , sono in 413 (su 800 risposte ) a inneggiare alla masturbazione , mentre il rapporto orale raccoglie appena 315 seguaci , e solo 183 la penetrazione .

Ma passiamo agli eterosessuali . Anche qui , le inchieste sulle abitudini degli italiani non si discostano da quelle americane : perfino i ritrosi veneti dichiarano (otto su dieci) di praticare il " vizio solitario " . E nell' indagine condotta lo scorso marzo dall' Europeo sui peccati piu' frequentemente confessati nel nostro paese , i 700 sacerdoti interpellati hanno messo la masturbazione al primo posto assieme all' adulterio . Insomma , che abbia ragione lo psicanalista tedesco George Groddeck che nel suo Libro dell' Es ritiene il coito , e non la masturbazione , il vero surrogato sessuale ?

" Non possiamo considerare surrogato una pratica che incomincia col trastullo inconsapevole del neonato , e che spesso continua anche durante l' atto sessuale ' ' normale' ' , quando la vagina e il pene non fanno che sostituirsi alla mano o al dito " , sostiene Groddeck . L' autoerotismo , pero' , e' ancora circondato dal pregiudizio . Anche perche' la Chiesa cattolica continua a condannarlo : nel 1975 e nel 1983 il Vaticano ha ribadito che la masturbazione e' un " atto gravemente disordinato " .
Eppure , non aveva la regina Elisabetta I ribattezzato la masturbazione femminile " bastione della verginita " ? E anche i sacerdoti interrogati dall ' Europeo sono inclini a minimizzare : solo il 23 per cento di loro ritiene la masturbazione un peccato molto grave , contro un 82 per cento di condanna totale per l' adulterio e un 58 per cento per il divorzio .

Ciononostante , quando proprio si deve pronunciare quella parola , la si sussurra timidamente , mentre i sinonimi regionali come pippa , sega , menata sono utilizzati come peggiorativi in ogni campo . Quanto alla parola " onanismo " , non si capisce perche' continui a essere usata come elegante equivalente della masturbazione : il personaggio biblico Onan , infatti , fu colpito da Dio perche' disperdeva il seme praticando il coito interrotto , e non l' autoerotismo .

La disapprovazione verso quello che Giulio Cesare definiva " maestoso passatempo " (preferendolo a volte perfino alla prediletta sodomia) non potra' tuttavia che diminuire in quest' epoca di pericoli connessi all' Aids . " Giochi di mani , giochi di domani " , e' la facile previsione di un libro appena scritto dal francese Andre' Bercoff , Les blessures d' Eros (Le ferite di Eros) . Il quale continua , ammiccante : " Bisognera' presto riscrivere la dichiarazione dei diti dell' uomo . . . " . E nell' attesa consiglia : " Manualizzatevi " .

In Italia il primo a infrangere il tabu' e' stato nel 1972 il film Ultimo tango a Parigi , replicato negli anni Ottanta da Monica Guerritore che soddisfa anch' essa un suo partner armeggiando compunta con le mani sotto la tovaglia di una tavola apparecchiata e affollata di commensali . Ma anche Lucio Dalla , in campo musicale , e' arrivato prima delle accurate descrizioni letterarie di Alberto Moravia nella Vita interiore : " Mi sono steso sul divano/ E piano piano e' partita la mia mano " , concludeva dieci anni fa la sua canzone Disperato erotico stomp .

Qualche anno dopo ha affrontato il medesimo argomento Gianna Nannini , che nel suo primo hit , America , magnifica gli orgasmi autogestiti della masturbazione femminile : " Ed ognuno ha il suo corpo a cui sa cosa chiedere " . Piu' vizioso Vasco Rossi , che in Alba chiara inizia innocuo , rivolto a una tredicenne : " Cammini per strada coi libri di scuola mangiando una mela ti piace studiare " , ma che poi lancia li' con la sua voce ambigua : " Qualche volta fai pensieri strani/ con una mano ti sfiori tu sola nella tua stanza/ e tutto il mondo fuori " . Il buon Vasco , comunque , non ha mai emulato Jim Morrison , il cantante dei Doors che fini' in prigione per essere passato a vie di fatto (su di se) durante un concerto .

Mauro Suttora