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Thursday, July 07, 2022

Crisi a Pornminster: la fantastica attitudine inglese al pruriginoso più goffo

Boris Johnson cade per questioni di avances e pizzicotti. Da Sarah Ferguson, al principe Andrea, fino ai frustini di Max Mosley. Storia della scoperta stupefatta del sesso trasgressivo

di Mauro Suttora

Huffingtonpost.it, 7 Luglio 2022


Soltanto in Inghilterra. Solo gli inglesi possono far fuori un premier per questioni pruriginose, goffe e imbarazzanti come i palpeggiamenti e le avances di un vicecapogruppo conservatore a suoi portaborse (maschi), e perfino a colleghi parlamentari più giovani. Cosa aspettarsi, d'altronde, da un tizio che si chiama Chris Pincher, e che quindi si limita a fare onore al proprio cognome, "dispensatore di pizzicotti"? 

I tabloid ringraziano, tutti i particolari vengono spiattellati in cronaca, le tirature esplodono. Nel prestigioso Carlton club di Piccadilly il disgraziato una settimana fa si è fatto espellere completamente ubriaco, dopo averci provato con due tipi durante una festa per Cipro. Rispedito a casa in taxi, nulla di illegale perché tutti maggiorenni. 

Ma era stato proprio Boris Johnson a nominarlo 'vicefrusta' (altre ironie, i capigruppo si chiamano whip), recuperandolo dopo anni di oblio causati proprio dal suo vizietto. Così dal sifone del passato riemergono episodi di vent'anni fa, il canottiere muscoloso che doveva massaggiare Pincher in cambio di promesse di carriera nel partito, un vicesindaco, e poi altri "metoo" a volontà.

Noi guardoni d'Oltremanica ci divertiamo, eravamo rimasti all'alluce della principessa Sarah Ferguson succhiato smodatamente da uno spasimante, mentre più inquietanti appaiono le imprese recenti del suo ex marito, quel vecchio porco che si è rivelato con l'età il principe Andrea. E ricorderete il vecchio Max Mosley, re della Formula 1, col sedere al vento e una signorina che glielo frusta.

Il problema non sono gli "sporcellamenti" (cit. Abatantuono) in sé, ma l'uso politico che ne risulta. Westminster diventa Pornminster perché il premier Johnson non ha l'accortezza di organizzare festicciole eleganti nelle sue case private, ma usa l'alloggio ufficiale di servizio a 10 Downing Street, e per di più in periodo di lockdown.

"Boris è un bugiardo seriale, deve andarsene", ha sentenziato il Times, quotidiano conservatore. Non perché abbia tradito la sua stupenda e arrivista terza moglie, ma perché ha mentito per coprire porcherie altrui. Non tangenti, furti, errori politici: solo sesso, il famoso sesso inglese un po' tristanzuolo come le lenzuola dello scandalo Profumo.

Egualmente a Clinton crocefisso non per la fantozziana avventura sotto la scrivania, ma per lo spergiuro successivo.

Insomma, può darsi che il Times abbia ragione. Che sia giusto silurare Johnson in tempo di guerra, perché inaffidabile. Ma trovate ragioni serie, economiche, politiche. Non colpi sotto la cintura per svelare imprese sotto la cintura. Dateci un'uscita di cena alla re Lear, al limite alla Falstaff. Qualcosa di grandioso, non pettegolezzi di seconda mano trattando l'esuberante Boris come se fosse un misero "dirty old man" (cit. Lennon, Abbey Road).

Mauro Suttora