Alicia Pascual, dalla Spagna con amore
Oggi, 13 febbraio 2013
di Mauro Suttora
"Non so se Formigoni sia bisessuale. Di sicuro gli piacciono le donne. Ci siamo frequentati per cinque anni, dal 2006 al 2011. E più di una volta mi ha dato la prova concreta di non rispettare il suo voto di castità…
Quanto a quello di povertà, fra ville in Costa Smeralda, cene con chef privato e yacht lunghi 40 metri, non capisco bene che cosa la povertà significhi, per lui.
L'ho conosciuto attraverso la mia amica Erika Daccò. Ci siamo incontrate la prima volta a una fiera di gioielli a Ginevra. Lei faceva la pierre, io lavoravo per Van Cleef & Arpels. Poi l'ho rivista nel negozio di Sankt Moritz, davanti all'hotel Palace.
Nell'estate 2004 andai a lavorare nel negozio di Van Cleef a Porto Cervo, e lei è stata la mia guida nella Costa Smeralda. Tutte le estati sullo yacht del padre di Erika. E lì ho incontrato Formigoni.
All'inizio, dal 2006 al 2009, ci siamo frequentati solo come amici. Mi aveva fatto un'ottima impressione: una persona buona, deliziosa, educata. Pensavo fosse un prete. E io mi comportavo come una suora.
Poi, qualche bacio rubato. Ha cominciato a farmi la corte mandandomi messaggini al telefono, il mio fidanzato era gelosissimo. Quand'ero in Canada a visitare le cascate del Niagara mi scriveva "vieni a casa".
Mi aveva promesso di farmi lavorare per le Poste Italiane, in un ufficio di rappresentanza con l'estero, visto che parlo sei lingue. Allora lavoravo stabile in un negozio di Roma che poi chiuse.
Finii all'ufficio postale di via del Casal del Marmo, all'estrema periferia, dietro via Trionfale, attraverso un'agenzia di lavoro temporaneo. "Per iniziare", mi avevano detto. Ci rimasi qualche mese, poi mi dissero che l'ufficio per l'estero non apriva più.
Nell'aprile 2011 sono andata a lavorare per un mese a Milano, nel negozio di Cartier. Ogni giovedì sera Formigoni mi invitava a cena e poi mi accompagnava in albergo.
Ero in auto con lui, dietro c'era la macchina con la scorta. Ma in quelle occasioni gli dissi di no, ormai mi ero di nuovo fidanzata. Il nostro è stato un amore proibito.
Quando mi hanno detto che il papà di Erika era stato arrestato ero in piazza Augusto Imperatore a Roma, sono scoppiata a piangere come una bimba per lo choc. Non sapevo nulla di tutto quel che c'era dietro le nostre stupende vacanze in Sardegna».
Mauro Suttora
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