Monday, December 10, 2012

Monti si è dimesso. E ora?


di Mauro Suttora

Oggi, 10 dicembre 2012

Che cosa succede adesso.
Il presidente del Consiglio Mario Monti ha annunciato le proprie dimissioni dopo l’approvazione della legge di stabilità (bilancio 2013) da parte del Parlamento. Questo dovrebbe avvenire attorno a Natale, con nuove elezioni quindi possibili già in febbraio (70 giorni dopo lo scioglimento delle Camere). La legislatura sarebbe comunque finita ad aprile, quindi si tratta di un anticipo di due mesi.

Perché Monti si è dimesso.
Perché il segretario Pdl Angelino Alfano ha dichiarato di aver tolto la fiducia il governo. E Silvio Berlusconi, annunciando la propria sesta candidatura a premier, lo ha criticato pesantemente. Monti avrebbe potuto sopravvivere per due mesi con l’astensione Pdl sulle leggi in discussione (diminuzione province, legge elettorale, ecc), ma ha preferito dare un taglio netto.

Cosa farà Monti.
Non si sa. Forse lo annuncerà alla conferenza stampa di fine anno il 21 dicembre. Le ipotesi sono quattro: 1) succederà a Giorgio Napolitano come presidente della Repubblica in aprile. 2) formerà un governo Monti bis dopo avere guidato alle elezioni una lista di centro con Casini, Fini, Montezemolo e ministri del proprio governo. 3) Monti bis nel caso che nessun partito raggiunga la maggioranza, e non si trovi un accordo per un premier eletto dal popolo. 4) A disposizione per alte cariche nell’Unione europea.

Sondaggi.
Si prevede che il centrosinistra vinca le elezioni e che quindi Pier Luigi Bersani diventi premier. Difficilmente Monti accetterebbe il posto di ministro dell’Economia nel suo governo, come fece l’ex premier Carlo Azeglio Ciampi nel 1996 nel governo Prodi. Se Bersani non riuscirà a ottenere una chiara maggioranza sia alla Camera sia al Senato, dovrà trovare un alleato. Questo potrebbe essere il Centro di Casini-Fini, che però oggi è accreditato solo al quarto posto, dopo il Pdl e il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo.

Emergenza economica.
Molto dipende dallo spread, indicatore della fiducia dei mercati. Se dovesse alzarsi troppo, ci sarebbe più spazio per un Monti-bis. Ma sia Bersani sia Berlusconi considerano chiusa la fase dei governi tecnici. Gli unici a considerare Monti come proprio leader sono Casini, Fini e Montezemolo. Però a Monti non conviene identificarsi troppo con una parte politica, soprattutto se il Centro nei sondaggi continuasse a stagnare attorno al 10 per cento.        

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