Giorgio Oldrini, sindaco Pd di Sesto San Giovanni (Milano), proibisce il velo totale delle donne islamiche
Oggi, 4 febbraio 2011
di Mauro Suttora
«Sono al massimo quattro le donne che vanno in giro col burqa nella nostra città. Ma è bene stabilire il principio: nei luoghi pubblici le donne hanno il diritto di non andare in giro velate».
Parola di Giorgio Oldrini, 64 anni, sindaco dell’ex bastione comunista alle porte di Milano, ancor oggi governato dal Pd. La sua adesione a una mozione della Lega nord fa notizia, perché lui è un ex comunista con i fiocchi: figlio del sindaco Pci partigiano e internato in lager nazista che governò Sesto dal 1946 al ‘62, corrispondente dell’Unità da Cuba, grande ammiratore di Che Guevara e di Fidel Castro... Qui nella sua stanza in municipio campeggia un grande ritratto di Marx.
«Però sotto, come vede, c’è un candelabro che mi è stato regalato dalla comunità islamica, con cui abbiamo un ottimo rapporto», dice.
E allora perché rovinarlo per una questione solo teorica? «Perché noi pratichiamo l’accoglienza, ma nel concreto. Siamo uno dei 40 comuni italiani - su 8 mila - che hanno un ufficio apposito per aiutare gli stranieri, nel 18 per cento delle nostre case comunali ci sono loro, e nel prossimo bando di assegnazione hanno il 44 per cento delle domande. Ma la solidarietà sta in piedi solo se c’è rispetto per le tradizioni e le conquiste civili, costate decenni di lotte. In Italia per arrivare alla parità tra uomo e donna abbiamo battagliato. Ci sono doveri nostri, ma anche doveri degli altri».
Sesto non è un posto qualunque. «Intanto, con i nostri 83 mila abitanti siamo la quinta città della Lombardia. Ci superano solo Milano, Brescia, Bergamo e Monza. E abbiamo il 14 per cento di stranieri, che salgono al 20 nelle scuole. Tutti arrivati negli ultimi 10-15 anni, quindi un’immigrazione biblica: fortissima e concentrata».
Che vi fa paura? «Assolutamente no. Anzi, ne siamo orgogliosi. Ma il peso dell’accoglienza qui grava sui pensionati ex operai, non su Tronchetti. Non siamo nel centro di Milano, dove vivono i ricchi. Quindi bisogna evitare paure e disagi».
Non è la prima volta che Oldrini prende provvedimenti controcorrente. Negli ultimi mesi, prima ha sistemato i ben tredici centri cinesi di «massaggi» sorti magicamente a Sesto negli ultimi tempi. Chiusura entro le dieci di sera, visto che gli orari li decide il sindaco. «Quanto ai controlli sulla prostituzione, competono alla polizia».
Poi è stata la volta del «muro anti-rom»: recintata un’area dismessa dove si erano accampati gli zingari. «I quali hanno la brutta abitudine di far chiedere la carità ai loro bimbi. È una di quelle tradizioni che bisogna superare, come l’infibulazione».
Chiamparino e Penati
Insomma, come Filippo Penati, suo predecessore sindaco di Sesto fino al 2001, e a Torino Sergio Chiamparino, Oldrini non ha paura di prendere decisioni «di destra». «In realtà concetti come legalità e dignità delle donne sono di sinistra. Dopodiché, offriamo 5 mila alloggi pubblici, otto asili nido, sei centri anziani, due case di riposo. E agli immigrati questo interessa».
Oldrini fu assunto da Carlo Rossella nel settimanale Panorama di Silvio Berlusconi durante gli anni ‘90: «Ma non ho mai sentito il suo fiato sul collo.
E ora si candida anche lei?
«A che cosa?»
A capo Pd. Lo fanno tutti...
«Mi va benissimo Bersani. Io sono rimasto vetero: il capo è uno solo. Quindi, disciplina». Come nelle strade di Sesto...
Mauro Suttora
No comments:
Post a Comment