Saturday, September 20, 1986

Aberdeen e Stavanger

IL FUTURO E' NERO PER LO SCEICCO BIANCO

La nuova miseria delle capitali del petrolio europeo

Europeo, 20 settembre 1986

Aberdeen in Scozia , Stavanger in Norvegia : due storie parallele di improvviso benessere quando l' oro nero valeva 30 dollari al barile . gli inviati dell' " Europeo " hanno percorso la rotta del loro improvviso declino . il 1986 passera' alla storia per il crollo dei prezzi del petrolio : un barile , che all' inizio dell' anno costava 30 dollari , a luglio veniva venduto per 6-7 dollari . poi , dopo l ' accordo fra i paesi dell' OPEC in agosto , i prezzi sono risaliti agli attuali 15 dollari . Ma le prospettive per i paesi produttori rimangono incerte , in qualche caso drammatiche . Gran Bretagna e Norvegia da dieci anni sono diventati grossi produttori di oro nero , grazie ai giacimenti scoperti nel Mare del Nord . ma la crisi che quest' anno ha colpito gli sceicchi del Medio Oriente tocca anche loro . che cos' e' cambiato , in concreto , nella vita quotidiana di coloro che fino a pochi mesi fa erano considerati i " miracolati del Mare del Nord " ? Due storie parallele : Aberdeen in Gran Bretagna e Stavanger in Norvegia .

di Mauro Suttora
fotografie di Stefano Archetti

Gli occhi di John Morrice si illuminano quando il disc jockey della sala da ballo Ritzy mette la sua canzone preferita , You' re my favourite waste of time . E giovedi' sera ad Aberdeen , capitale del petrolio britannico : per andare a ballare i ragazzi hanno lasciato a casa i jeans , proibiti in molti locali , e le ragazze si sono messe le loro scarpe laccate , color giallo acceso o arancione cangiante . E adesso bevono , bevono . E difficile ubriacarsi con la birra , eppure loro ci riescono in un battibaleno : ogni tanto qualcuno stramazza al suolo o si trascina verso il gabinetto con la mano premuta sulla bocca .

John ha 22 anni , e al giovedi' esce da solo . Il venerdi' e il sabato , invece , porta fuori la sua fidanzata Tracy , lasciando a casa il bambino che lei ha avuto due anni fa da un altro ragazzo . John lavora , sbuccia e insacca patate otto ore al giorno in cambio di 72 sterline alla settimana (poco piu' di 150 mila lire) . Fortunato perche' non e' disoccupato come molti dei suoi coetanei , o sfortunato perche' guadagna solo 600 mila lire al mese ? Lui non si lamenta : " I' m doing okay " mi va bene cosi' . Ogni settimana dò 20 sterline a mio fratello , con cui vivo , per il mangiare e il dormire . Dodici sterline le risparmio per il viaggio che faro' a San Francisco : sono gia' arrivato a 400 , quando fra due anni ne avro' duemila partiro' . Cosi' mi restano 40 sterline per i vestiti e per divertirmi . Abbastanza , no ? " . Contento lui . . . Se non lavorasse prenderebbe un sussidio di 40 sterline alla settimana , quelle che spettano a tutti i tre milioni di disoccupati che attualmente affollano il Regno Unito . Come Tracy , la quale in piu' incassa venti sterline per il bambino , non paga l' affitto e il latte , e ogni tre mesi ha diritto a un contributo vestiti per il baby .

John Morrice e' uno dei pochi abitanti di Aberdeen per i quali e' assolutamente indifferente che la propria citta' sia stata miracolata dal petrolio . Qui ci sono i quartieri generali della Shell e della Bp , qui da dieci anni prosperano le centinaia di societa' di servizi che costruiscono piattaforme e oleodotti , qui gli alti salari pagati per tutti i lavori che riguardano il petrolio e il gas hanno mandato fuori mercato le altre industrie . Gli abitanti sono passati da 150 a 250 mila , i taxi sono aumentati da 300 a 700 , le camere d' albergo per businessmen di tutto il mondo da 1700 a 2400 , le tariffe delle prostitute da cinque sterline a cinquanta . Ma adesso la cuccagna e' finita . Il prezzo del petrolio e' crollato . Le compagnie petrolifere hanno gia' cominciato a tagliare le attivita' : prime fra tutte , quelle di esplorazione di nuovi giacimenti nel Mare del Nord .

" L' eliporto di Aberdeen resta il primo al mondo , ma mentre prima il movimento era di 6 mila persone al mese , adesso e' di 3 mila " , grida David Stewart della British Airways , una delle dodici compagnie di elicotteri che si fanno concorrenza nel trasporto sulle piattaforme dei tecnici , degli ingegneri e degli operai . Sulla pista c' e' un gigantesco Sikorsky pronto per il decollo . I passeggeri hanno dovuto indossare pesanti tute arancioni , e hanno assistito per l' ennesima volta , silenziosi e con lo sguardo perso nel vuoto , alla proiezione della videocassetta con le istruzioni in caso di incidente . Nelle freddissime acque del Mare del Nord si sopravvive pochissime ore con la tuta , solo qualche minuto senza . All' edicola dell' eliporto abbondano le riviste porno . Al bar , niente alcolici . Durante i 15 giorni di turno chi viene sorpreso anche con un solo bicchiere di vino e' immediatamente licenziato . Adesso , poi , con la crisi i salari stanno scendendo . Le compagnie di catering fanno stringere la cinghia ai dipendenti per offrire prezzi migliori e poter vincere qualche appalto .

Ad Aberdeen piove quasi sempre . Il grigiore del clima e' appesantito dal grigiore del granito , pietra di costruzione cosi' diffusa da far battezzare Aberdeen " granite city " . All' ufficio del turismo David Illingworth sostiene orgoglioso che il granito brilla sotto i raggi del sole . Peccato che per il resto del tempo , cioe' quasi sempre , tutto questo grigio renda le strade simili al cortile di una prigione . Sul muro esterno del palazzo del Comune il sindaco , che viene chiamato Lord provost , ha fatto affiggere uno striscione con due numeri : quelli dei disoccupati di Aberdeen e della regione . " Finora la crisi del petrolio ha eliminato 3 mila posti di lavoro " , dice l' assessore Robert Robertson . Il quale se la prende con il governo di Margaret Thatcher perche' spende troppi dei soldi del petrolio in armamenti , ma anche perche' Londra considera Aberdeen una citta' ricca .

" E questo non e' vero . Certo , stiamo meglio di altre zone della Gran Bretagna , abbiamo meno disoccupazione . Ma il petrolio ha distrutto le altre attivita' come la pesca , i cantieri e l' industria della carta , perche' ha alzato i prezzi delle case , dei consumi , dei salari . Cosi' , chi vuole iniziare un' attivita' economica adesso preferisce andarsene a Dundee , dove ci sono le agevolazioni per le zone sottosviluppate . Noi siamo troppo petrolio dipendenti " . Prezzi alti : ironia della sorte , nella capitale del petrolio la benzina costa di piu' che nel resto del paese , perche' le raffinerie sono tutte al Sud . E anche per bere una pinta di birra qui si pagano 90 pence , contro gli 80 della vicina Edimburgo .

Ma il segno piu' visibile del crollo dei prezzi del petrolio lo si ha nel quartiere residenziale al di la' del fiume Don , verso Nord : si moltiplicano i cartelli " For sale " , in vendita , esposti fuori dai villini bifamiliari . Sono gli immigrati del petrolio che se ne stanno andando , ma anche molti aberdoniani che non riescono piu' a pagare le rate dei mutui stipulati con leggerezza qualche anno fa . A sud della citta' invece c' e' l' altro fiume , il Dee : qui a Ferragosto e' giunta la regina Elisabetta sullo yacht Britannia . Quest' anno c' erano anche gli sposini Andrea e Sarah Ferguson . Ogni agosto la famiglia reale , sfidando la noia , passa le vacanze nel castello scozzese di Balmoral , sulle rive del Dee .

Sul porto di Aberdeen volteggiano alti e fieri i gabbiani , che portano i loro gridi su tutta la citta' di giorno e di notte . E al porto , seduto per terra con le gambe penzoloni sulla banchina , troviamo Stuart Vass , un vecchio pescatore di 83 anni che adesso si rende utile come sentinella dei pescherecci attraccati : " Sono sul mare da quando avevo 14 anni , ma adesso sono rimaste solo otto delle trecento grandi navi con le quali pescavamo in tutto l' Atlantico del Nord . Noi pensionati ci tengono qui a fare la guardia contro i ladri , e a sorvegliare i bambini che vogliono giocare . Ma solo fino alle sei di sera : quando arriva il buio mandano via anche noi , perche' hanno paura che cadiamo in acqua ubriachi " .

La pesca resta comunque un' importante attivita' : merluzzo e aringhe vengono scaricati ogni mattina a partire dalle quattro sui dock da piccoli pescherecci che si fanno largo tra le enormi navi appoggio delle piattaforme del petrolio , tutte con un eliporto sul ponte . Dopo la guerra con l' Islanda e quella contro la Cee , i pescatori scozzesi adesso ce l' hanno a morte con quelli danesi , che catturano enormi quantita' di pesce ancora piccolo per farne mangime . Gli aberdoniani sono ancora fieri della vittoria della loro squadra di calcio nella Coppa delle coppe di due anni fa . Ma sul retro delle macchine , oltre ai simboli della squadra , qualcuno ha appiccicato anche un adesivo che dice : " Dio , fa' si' che ci sia un altro boom del petrolio , e questa volta non ce lo pisceremo via " .

Si' , quassu' in Scozia , " meridione " povero della Gran Bretagna , c' e ' netta la sensazione che gli inglesi di Londra abbiano come sempre approfittato della ricchezza che una volta tanto la sorte aveva fatto cadere a Nord , su fino alle isole Shetland . Un mese fa gli scozzesi , laburisti al 75 per cento , hanno gettato uova marce contro l' odiata Thatcher , in visita a Edimburgo . E ad Aberdeen adesso guardano con timore gli uffici superlussuosi delle compagnie petrolifere Shell e Bp ai bordi della citta' , immersi fra i faggi delle colline : quando arrivera' , da Londra , l' ordine di licenziare altre migliaia di " redundant " , gente in soprannumero , inutile ?

La poco attraente capitale del petrolio , nonostante le sue belle rose esportate a milioni verso i veri sceiccati del petrolio (in Medio Oriente) e i suoi bei parchi , non puo' neanche aspettarsi molto dal turismo : solo uno dei dieci milioni di persone che ogni anno percorrono il tradizionale itinerario scozzese Edimburgo-Loch Ness-Inverness sceglie di visitare anche Aberdeen , passando per la costa orientale della Scozia . Chi lo fa , in questi mesi puo' ammirare un nuovo tipo di monumento : le molte piattaforme inutilizzate e parcheggiate tristi nel Mare del Nord , al largo della spiaggia di Aberdeen . Finche' il petrolio costa cosi' poco , tirarlo fuori non conviene piu' . E le piattaforme se ne stanno li' in attesa di tempi migliori .

Mauro Suttora

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