Dall' inchiesta: " il primo miliardo non si scorda mai "
AMA IL DENARO DIO TUO
colloquio con Giancarlo Galli , autore del libro Tutti miliardari
di Mauro Suttora
Europeo, 9 agosto 1986
"Una morale? No, non vale la pena ricavare una morale dal libro che ho scritto. Quello dei soldi è semplicemente un grande gioco. L'unica cosa che si può pretendere è che i dadi non siano truccati: ma in Italia qualche volta si ha l' impressione che lo siano. Per il resto, chiunque entra in un casinò sa che vince il banco".
Giancarlo Galli , 52 anni , è un ex giornalista del Giorno che si è messo a scrivere libri: l'ultimo , il decimo , è Tutti miliardari (ed. Rusconi), in vendita dal prossimo autunno , e viene dopo " Benedetto Bettino " , una biografia di Craxi del 1982 , e " Il romanzo degli gnomi " , storie di finanzieri italiani ed esteri , del 1984 .
" Prima scrivevo sul sindacato , poi sui politici . Ma da qualche anno , e' palese , il vero potere in Italia sta nella finanza , e allora cerco di descrivere questo mondo " .
E che cosa ha scoperto?
"Che tutte le ricchezze all' inizio hanno un momento misterioso : come diceva un gesuita del Seicento , c' e' sempre qualcosa di poco chiaro nel primo miliardo".
Con la differenza che i profitti di guerra degli Agnelli risalgono a 70 anni fa , mentre eventuali reati commessi dai nuovi ricchi probabilmente non sono ancora andati in prescrizione.
"Adesso c' e' una maggiore integrazione della finanza e dell'economia con la politica. Contano le amicizie , si sente perfino parlare di ' ' finanza socialista' ' . Ma gran parte della ricchezza che si e' creata negli ultimi tempi , specie con il boom della Borsa , e' ricchezza fasulla , puramente numeraria . Io sono un sostenitore delle teorie vichiane , che poi sono le stesse di Bertoldo : dopo il bello viene il brutto . E tutta la ricchezza finanziaria basata sul nulla prima o poi scomparira " .
Come mai nel suo elenco dei miliardari compaiono anche Enrico Cuccia di Mediobanca, Guido Carli, senatore , ex governatore della Banca d' Italia, o il governatore Carlo Azeglio Ciampi, banchieri investiti oggi o in passato di grandi responsabilità, ma senza colossali fortune personali?
"Non mi interessa che anche questi personaggi abbiano i loro due, tre o dieci miliardi: probabilmente il barbiere di Cuccia in via Morone ha un patrimonio personale più grosso di quello del capo delle Mediobanca. Il fatto è che essere miliardari non significa solo disporre di soldi propri, ma anche manovrare quelli degli altri. In questo senso il mix denaro-potere accumulato da questi uomini è enorme".
È stato difficile raccogliere i dati?
"C' e' una grossa riservatezza, ma in Italia siamo tutti loquaci : a differenza di paesi come la Svizzera , dove nessuno dice mai niente , io parlo dei soldi suoi e lei parla dei soldi miei . Gli unici che non hanno mai parlato sono Cuccia ed Eugenio Cefis. Quest'ultimo deve la sua salvezza al silenzio".
È bello essere miliardari?
"No. I ricchi son tutti abbastanza tristi, hanno famiglie disastrate. Per fare denaro bisogna essere possessivi, e dedicargli interamente il proprio tempo. Altrimenti si perde facilmente tutto".
Mauro Suttora
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