Si lavora cinque giorni, per tre settimane al mese, tranne agosto. E poi rimborsi, collaboratori, invitati, fringe benefit. Diamo qualche numero
di Mauro Suttora
www.huffingtonpost.it, 1 aprile 2024
L'elezione a eurodeputato vale tre milioni di euro. Garantiti in cinque anni, senza rischio di interruzione per voto anticipato.
Non va più di moda fare i conti in tasca ai nostri rappresentanti. Dopo che i grillini per quindici anni hanno tuonato contro i privilegi veri o supposti della casta politica, qualsiasi indagine sugli emolumenti degli eletti viene bollata come "antipolitica". È un effetto perverso degli eccessi demagogici del populismo. Ma, egualmente, vale la pena dare un'occhiata ai compensi che andranno ai 76 europarlamentari che eleggeremo fra due mesi.
Ognuno di loro percepirà 7.850 euro al mese di stipendio netto (10mila lordi, aliquota fiscale agevolata), più 4.950 di spese generali, più un’indennità di 350 euro per ogni giorno di presenza. Si lavora cinque giorni per tre settimane al mese tranne agosto, quindi totale diaria: 5.250 euro.
Poi ci sono i cosiddetti fondi “400”, che vengono dati ai gruppi parlamentari: 2.630 euro mensili. I viaggi da e per casa in classe business sono rimborsati integralmente. Oltre a questi, vengono erogati 400 euro al mese di rimborso per spostamenti al di fuori dello Stato di elezione, con motivi diversi dalle riunioni ufficiali.
Così si arriva a un totale netto mensile di 21mila euro. Ma gli eurodeputati hanno diritto anche a 28.700 euro per assumere e retribuire assistenti. Al massimo tre a Bruxelles, e quanti vogliono nel proprio collegio. Un grillino siciliano nel 2014 arrivò a ingaggiarne undici, creandosi benemerenze nel proprio territorio. Si tratta infatti di fondi che vanno direttamente ai portaborse, ovviamente di provata fedeltà. Unico divieto: niente parenti stretti, dopo il caso del figlio di Umberto Bossi.
Resta leggendario il rinvio del matrimonio del fidanzato della figlia di una europarlamentare italiana, per non fargli perdere il posto. Ma è impossibile vietare favori reciproci, con scambi di assistenti famigli, clienti o protegés.
Ogni deputato può infine invitare 110 visitatori l’anno a Bruxelles o Strasburgo, in gruppi di almeno dieci. Agli ospiti sono rimborsati viaggi (9 cent a km, quindi dall’Italia da 180 a 360 euro), pasti (40 euro) e hotel (60 euro). In media, 540 euro a testa.
Insomma, ogni europarlamentare dispone di circa 50mila euro mensili, 600mila annui, tre milioni in cinque anni. Più i fringe benefit: rimborsi dei due terzi delle spese mediche, limousine da e per l’aeroporto, palestra di 2.150 mq con piscina, sauna, solarium, corsi di yoga, body sculpt, kickboxing, zumba.
Anche le pensioni sono generose: a partire dai 63 anni garantiscono 1.400 euro mensili netti per ogni mandato quinquennale svolto, fino ai 5.650 dai vent’anni in poi.
Infine, le liquidazioni: un mese di stipendio per ogni anno di servizio a chi non viene rieletto. Un’eurodeputata di An nel 2014 incassò 190mila euro dopo 25 anni, per «reinserirsi».
Anche il personale del Parlamento europeo è superpagato: uscieri e segretarie 4-6mila euro netti, traduttori 6-9mila, dirigenti 16mila. L’Europarlamento ha avuto nel 2023 un costo di 2,24 miliardi.