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Wednesday, September 30, 2009

Via dall'Afghanistan

L'ESPERTO: "NON VINCEREMO"

L'opinione di Rory Stewart

di Mauro Suttora

Oggi, 23 settembre 2009

«In Afghanistan non esistono attività economiche rilevanti, tranne la produzione di droghe: il 92 per cento dell'oppio (eroina) e il 35% della cannabis mondiale provengono da qui. Per il resto, il Paese è dipendente dagli aiuti internazionali. Quindi è impossibile ricostruire uno Stato, per lo meno nel futuro prossimo».

Rory Stewart, 36 anni, è uno dei massimi esperti internazionali di Afghanistan. Ha scritto due libri: In Afghanistan e I rischi del mestiere, entrambi tradotti in Italia dall'editore Ponte alle Grazie.

Soltanto per mantenere un esercito e una polizia afghana ci vorrebbero due miliardi di dollari all'anno, mentre l'intero bilancio del governo di Kabul è di soli 600 milioni. Inutile, quindi, pensare che possano “difendersi" da soli».

E quindi?

«Quindi rinunciamo all'occupazione militare, e facciamo restare in Afghanistan solo ventimila soldati delle forze speciali per l'antiterrorismo. Cioè per impedire che Al Qaeda ricostruisca dei campi d'addestramento. Tutto il resto è inutile. La guerra contro i talebani non potrà essere mai vinta».

E Osama Bin Laden?

«Non è in Afghanistan. Si nasconde in Pakistan. Ma nessuno ovviamente si sogna di invadere il Pakistan per catturarlo».

Il presidente Usa Obama però ha aumentato i soldati a Kabul.

«Sta sbagliando. L'Afghanistan rischia di diventare per lui ciò che il Vietnam fu per John Kennedy: un tragico errore».

Quindi dovremmo abbandonare l'Afghanistan.

«No, ma dovremmo tenere lì solo dei commandos per catturare Osama e il mullah Omar. E abbandonare l'illusione di portare la democrazia in un posto che non ha la minima idea di che cosa sia».

Stewart non è un pacifista. Anzi, ha fatto parte del reggimento d'élite scozzese Black Watch. Poi è stato diplomatico a Kabul. Ma ora il suo consiglio è: «Andarsene».