Friday, June 24, 2022

Pochi figli, pochi medici. L'università di Milano cerca di rimediare

di Mauro Suttora

Un nuovo regolamento facilita la vita degli studenti che fanno figli, ma sono anche determinati a continuare gli studi di medicina. L'auspicio che la ministra Messa si attivi

HuffPost, 24 Giugno 2022 


In Italia si fanno pochi figli e medici. Cosicché ci tocca importare dall'estero gli uni e gli altri. Un mese fa l'università statale di Milano ha adottato un nuovo regolamento che facilita la vita sotto entrambi gli aspetti: gli studenti che fanno figli, ma sono anche determinati a continuare gli studi di medicina.

In deroga al numero programmato, le studentesse milanesi rimaste incinte (o gli studenti futuri padri) che frequentano altre università in Italia possono rientrare a Milano, per farsi assistere dalla famiglia di origine nella cura del figlio, senza dover abbandonare o rallentare gli studi. 

La figlia di C.B., 20 anni, nascerà a settembre e si chiamerà Aurora. C.B. lo scorso ottobre è dovuta emigrare a Ferrara, perché la facoltà di medicina nella sua Milano aveva esaurito i posti a numero chiuso. Nonostante la gravidanza non prevista ha superato tutti gli esami del primo semestre e sta completando quelli del secondo. Ma quasi sicuramente non avrebbe potuto ottenere il trasferimento nella propria città di origine senza il provvedimento dell'università di Milano, perché per il secondo anno si è liberato un posto solo. 

Adesso, per essere sicura di poter beneficiare della benedetta deroga (che riguarda anche gli studenti con disabilità gravi), attende il decreto annuale che verrà emesso a giorni dal ministero dell'Università. Perché senza la convalida di Roma gli atenei non possono applicare i loro regolamenti innovativi. 

Mi permetto quindi di auspicare che la ministra Maria Cristina Messa, prima rettrice donna di un'università milanese (Bicocca, dal 2013 al 2019), agevoli l'iter del decreto che semplifica la vita a ragazze meritevoli come C.B.

Mauro Suttora


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