Monday, April 26, 2010

Il nipote di Hitler

Il Dna svela l'ultimo discendente di Hitler

MISTERI DELLA STORIA: ECCO I PARENTI DEL FUHRER

Gli eredi (loro malgrado) del dittatore nazista oggi vivono sotto altri nomi, in America e Austria. Un giornalista-investigatore ne ha trovato uno. Grazie a un'ala di pollo fritto

di Mauro Suttora

Oggi, 14 aprile 2010

Siamo in una placida zona collinare della Bassa Austria, vicino alla Repubblica Ceca, a cento chilometri da Vienna. Ogni angolo del paesaggio da cartolina invita alla tranquillità contadina. Niente fa pensare che da questi boschi di pini sia iniziata la vicenda sterminatrice di Adolf Hitler. Eppure la sua famiglia viene proprio da qui. A Zwettl nacquero il padre Alois Hitler, il nonno Georg Hiedler (nel 1792) e il bisnonno Martin Hüttler. I cognomi cambiavano perché duecento anni fa le anagrafi non esistevano, e le grafie dei preti che annotavano i battesimi erano labili.

VINCOLI DI SANGUE
Nella regione del Waldviertel vivono ancora molte persone legate a Hitler da vincoli di sangue. Cugini e bisnipoti di vario grado ignari del proprio albero genealogico, dall'esistenza assolutamente regolare, lontana da ogni eccesso politico. Nessuno qui porta più il cognome originario del dittatore tedesco, divenuto impronunciabile dopo la Seconda guerra mondiale. Si chiamano Hüttler, Hiedler, Hietler. Così non possono essere associati al peggiore criminale della storia. Il giornalista belga Jean-Paul Mulders, 41 anni, è però venuto a disturbare questa quiete bucolica. È l'autore del libro Alla ricerca del figlio di Hitler, pubblicato in Germania nel 2009. In realtà Hitler non ha mai avuto figli. Ma discendenti indiretti, sì. Che con i miracoli del Dna oggi si possono individuare facilmente.

DISCENDENTI ACCERTATI
Mulders ha condotto una ricerca approfondita, durata anni ed eseguita in due continenti. Alla fine è riuscito a stabilire con esattezza la parentela fra i bisnipoti accertati del fratellastro di Hitler che vivono negli Stati Uniti sotto il cognome di Stuart-Hudson, e un parente austriaco: Andreas Hüttler. Mulders ha ricostruito l'elenco di 39 discendenti accertati del dittatore grazie ai registri parrocchiali. Ma per ottenere la prova scientifica del legame di qualche Hiedler o Hüttler attuale con l'Adolf originale, ha dovuto attraversare l'oceano Atlantico. Impossibile, infatti, ottenere frammenti di Dna dal corpo bruciato di Hitler, o da quello di sua sorella morta nel 1960.

L' unica via era quella di rintracciare il ramo di Alois Hitler junior, nato sei anni prima di Adolf e morto nel 1956, il cui figlio William Patrick era emigrato in America. Lì, vicino a New York (a Long Island) vivono i nipoti di Hitler: Alexander, Louis e Brian. Si nascondono dietro al cognome (falso, secondo Mulders) di Stuart Hudson. Il primo è uno psicologo 61enne in pensione a East Northport. Gli altri due fanno i giardinieri e dividono una casa di legno a East Patchogue. L'ultimo, Howard, era un poliziotto di New York morto in servizio vent' anni fa.

LE FOTO DEL LICEO
Le uniche loro foto sono quelle degli annuari del liceo. Non frequentano nessuno, non rispondono al telefono, non aprono la porta a estranei. Nessuno conosce il loro segreto. «Hanno addirittura deciso di non far figli per estinguere la stirpe degli Hitler», dice Mulders, «ma hanno promesso di pubblicare un libro prima di morire». Con soggetti simili, recuperare una traccia di Dna è stato difficilissimo. Il giornalista belga ha fatto loro la posta sette giorni su sette, allarmando i vicini. Ha pedinato infine Alexander fino a un drive-in di un fast food, dove senza scendere dalla sua auto il misantropo ha ordinato ali di pollo fritte. L'Hitler statunitense non sapeva di essere seguito, e si è pulito le mani e la bocca unte in un fazzoletto di carta che ha buttato in un cestino. A quel punto Mulders è balzato sul prezioso reperto con guanti di gomma, pinze e un sacchetto di plastica. Grazie al resto di saliva delle labbra nel grasso di pollo si è ottenuto il codice genetico degli Hitler.

CACCIA AL TESORO
A questo punto inizia la seconda parte dell' avvincente caccia al tesoro. In Bassa Austria Mulders ha individuato un Hytler già nel 1457. Il cromosoma passa di generazione in generazione per via paterna. Ma qui non c'è stato bisogno di sotterfugi. Andreas Hüttler, contadino 55enne, ha accettato di buon grado di sottoporsi al test del Dna propostogli dal giornalista belga. Corporatura robusta, aspetto vitale, Hüttler ha anche deciso di candidarsi alle elezioni comunali del suo paese, Gross Gerungs, nelle fila del Partito popolare austriaco.

FATTORIA SOTTO LA NEVE
Il test ha confermato il collegamento con il Dna raccolto a New York. Questo significa che lui e Adolf Hitler sono parenti. Da allora, però, il malcapitato Andreas si è decisamente pentito per la frana di pubblicità che gli è piombata addosso. Quando andiamo a trovarlo a casa sua, una grande fattoria nella frazione di Oberkirchen, nevica. Ci apre appena la porta, ma non vuole farci entrare. Il suo volto è tirato, come se mentre parla lo stomaco fosse preso da spasmi. Tiene gli occhi quasi sempre abbassati, ma dalla bocca gli escono parole decise: «Per me tutta questa storia rappresenta un trauma, il pensiero non mi abbandona mai. E mi sento troppo debole per affrontarla».

Poi basta. Non vuole più parlare. Dietro di lui compare all'improvviso la moglie, la porta si richiude gentilmente, ma fermamente. Non ci resta che rispettare la sua privacy. In tutta evidenza Hüttler non c'entra nulla con le imprese nefaste del proprozio Adolf. Nel triangolo Oberkirchen-Gross Gerungs-Zwettl, tuttavia, la parola «nazismo» è ancora un tabù assoluto. Nessuno vuole parlare del recente passato. Adolf non nacque qui solo perché suo padre Alois si era trasferito a Braunau per fare il doganiere alla frontiera Austria-Germania. Si sospetta, fra l'altro, che sua nonna avesse avuto Alois non dal marito Hiedler, ma da un ricco ebreo presso cui si trovava a servizio. Ma questa è un' altra storia.

Mauro Suttora

BOX 1: "Qui da noi quel nome resta un tabù"

Sorpreso, il sindaco di Gross Gerungs (Austria) Maximilian Igelsboeck non sapeva nulla dell' imbarazzante parentela del proprio concittadino Andreas Hüttler: «Non conoscevo questa storia, faremo chiarezza parlandone con lui. Lo conosco da decenni, è sempre stato un uomo onesto, per bene, dedito alla famiglia, al lavoro nei campi che ama, e al bene della comunità. L'ho voluto io in lista per il consiglio comunale, è stato capo dei vigili del fuoco volontari. Ora però vive nella paura di essere additato assieme a tutta la sua famiglia come parente di Hitler».

E allora perché ha accettato di sottoporsi al test del Dna?

«Chi lo sa, sorprende anche me. Forse non immaginava una parentela col dittatore, oppure voleva fugare ogni sospetto. Ma così si è cacciato in un guaio tanto serio da minare la sua salute. A volte le azioni ritenute più insignificanti producono effetti che superano qualsiasi immaginazione. Il caso di Andreas potrebbe essere un esempio da manuale».

In Italia la nipote di Mussolini non solo è deputata del partito di Berlusconi al governo, ma rivendica la storia del nonno.

«Senza offesa, ciò non mi stupisce, data la vostra situazione politica attuale. Per noi invece il nazismo rappresenta una vergogna, un tabù. Il Partito popolare è estraneo a tendenze di destra, e la nostra zona non vuole essere ricordata come area originaria degli Hitler».


BOX 2: Un parente da parte di madre

Pochi giorni fa, con grande clamore, il quotidiano inglese Sun ha rivelato l'identità di un altro discendente di Adolf Hitler. Si tratta di Gerhard Koppensteiner, e anche lui come Andreas Hüttler vive in una fattoria sperduta dell' Austria del nord. Ha 45 anni e non è per nulla fiero della parentela. Pensa soltanto a badare alle sue mucche: «Questo legame di sangue ha ossessionato la mia famiglia e tutte le nostre vite», ha detto Koppensteiner, il cui nonno era primo cugino di Hitler. «Sono cresciuto sapendo che ero legato a lui. Come si impara a convivere con questo?», ha dichiarato ai giornalisti del Sun che sono riusciti a rintracciarlo. L'agricoltore, che ha un figlio e una figlia, ha aggiunto: «Non voglio farli vivere all'ombra di quest uomo. Noi in casa di questa faccenda non parliamo mai».

Il padre di Gerhard, chiamato dagli amici Adolf, aveva sei anni quando Hitler è morto nel suo bunker di Berlino nel 1945. «Questa maledizione lo ha seguito in tutta la sua vita», ribadisce il figlio. L'allevatore e la sua famiglia sono tra i parenti più stretti del Führer, visto che Hitler non aveva figli. Il loro legame deriva dalla madre di Hitler, Klara Pölzl, che fu sia cugina che seconda moglie di Alois Hitler e morì nel 1907 a soli 46 anni. Sua sorella sposò un Koppensteiner. Da lì viene il cognome, che quindi non risulta nell' albero genealogico che abbiamo pubblicato nella pagina precedente.


BOX 3: C'è anche un prete fra i figli dei gerarchi nazisti

Il destino più curioso è quello di Martin Adolf Bormann junior, nato nel 1930, che è passato dalle ginocchia del suo padrino di battesimo Adolf Hitler all' inginocchiatoio della Chiesa cattolica di cui è diventato prete. E pensare che suo padre, braccio destro di Hitler, nel 1938 aveva escluso i sacerdoti dal partito nazista. Lui invece ha lasciato (da sinistra) la Chiesa, e nel 1971 si è sposato con un' ex suora. Ma che fine hanno fatto gli altri figli dei gerarchi con la svastica?
Wolf Rüdiger Hess (1937-2001) era nazista pure lui, convinto che la morte del padre nel carcere berlinese di Spandau nell'87 a 91 anni fosse opera degli inglesi.
Edda Goering, nata nel 1938, fu chiamata così in onore di Edda Ciano. Fotomodella spavalda, non ha rinnegato il passato. Anzi, ha cercato di riavere gli 800 quadri rubati in Europa dal padre.
Impunita pure Gudrun Burwitz Himmler, nata nel '29, figlia del capo delle SS. Ha fondato una rete di protezione per nazi, Stille Hilfe.

20 comments:

Lanfranco Palazzolo said...

E infatti non mi sbagliavo. A forza di parlare di Mussolini stai diventando un autentico fascio. Se ti incontro provvederò a salutarti romanamente.

Lanfranco Palazzolo said...

Prima il libro su Mussolini, poi quell'articolo sulla Difesa, poi questa inchiesta su Hitler. Tra una settimana Suttora ci farà sapere che si sposerà con Alessandra Mussolini......AHAHAHAHHAHAHAH

lucabagatin.ilcannocchiale.it said...

Penso che conoscere o meno i discendenti di Hitler sia ben poca cosa.
Infondo, noi, siamo diversi dai nostri genitori...figuriamoci dai nostri antenati !
Ben più interessante è approfondire la vita di ciascuno, anche la apparantemente più banale, anonima, misconosciuta.

Lanfranco Palazzolo said...

Caro Luca, mi sembra che stai mettendo troppa carne al fuoco. Un poeta del giornalismo come Suttora dovrebbe affrontare certe tematiche a rate. Lui è un poeta del giornalismo. Mica se occupa di certe stronzate. Se uno non è un dittatore resta un personaggio insignificante.

Mauro Suttora said...

grazie per l'attenzione

Lanfranco Palazzolo said...

Siamo noi che ti ringraziamo per l'attenzione alle problematiche del nazifascismo internazionale. Il prossimo articolo sarà su Salazar?????

Lanfranco Palazzolo said...

Non so se avete notato la grande classe di Suttora. Nonostante tutte le prese per il culo alle quali lo sottopongo tutti i giorni non si incazza mai. Anzi, ringrazia per il contributo senza scendere al mio stesso livello. Un vero gentleman del giornalismo italiano. Mi viene solo da piangere sapendo che certi personaggi stanno scomparendo.

Mauro Suttora said...

"Tu sei la mia
simpatia"

Orchestra Casadei

Lanfranco Palazzolo said...

A proposito di simpatia, volevo segnalare a Suttora il mitico film "Zio adolfo, in arte il fuhrer" con Adriano Celentano. Potrebbe essere lo spunto per un nuovo articolo.

lucabagatin.ilcannocchiale.it said...

Fico quel film ! :-)

Lanfranco Palazzolo said...

Beh,sempre meglio de sto cazzo de articolo sul parente di Hitler.......Sepriamo che prossimamente faccia qualche intervista a na bella fica.

Lanfranco Palazzolo said...

Ahò, incomincio a sta in pensiero. Mica l'avranno licenziato.....So più de otto giorni che mancano articoli. Ma n'do cazzo sta?

Anonymous said...

Invece io credo che si debba provare empatia per questi poveri disgraziati la cui unica colpa è stata una parentela di sangue (e mai ideologica) con il loro antenato. A differenza ad esempio dei Mussolini che invece sono fieri della discendenza e che sebbene le epoche e i gusti diversi sono tutti e dico tutti Fascisti...Anche Romano che in fondo suonava la musica dei "negri".
Gli Hitler hanno avuto vite spezzate, trascorse a nascondersi, cambiando identità e cognome e ciò è molto triste. Io non lo avrei fatto. Ma queste scelte vanno rispettate.

Anonymous said...

quei discendenti di hitler o come li chiami, si nascondono perché hanno paura. la persona è inviolabile, è quel investigatore non ha alcun diritto di spiarli. è ridicolo. è meglio lasciarli in pace, non credo che proverebbero a rifare quello che ha fatto hitler. e non credo loro vivano felicimente, nessuno è felice di nascondersi. quei poveracci sono solo legati dal sangue a hitler, non significa che condividono le sue idee. è veramente vergognoso. sinceramente non voglio neanche finire di leggere questo articolo.

Anonymous said...

Salve,

E' il primo commento che lascio su questo forum ed ammetto di subire il fascino come Suttora e Muddles della ricerca degli eredi dei grandi dittatori del 900.
Detto questo, i metodi devono SEMPRE essere commisurati alla sensibilità ed alla forza delle persone che ci troviamo di fronte.
So che il rispetto è parola inflazionata, abusata e mi sento un po stupido ed invocarla, ma non dimentichiamo mai chi abbiamo realmente di fronte, in questo caso, gente onesta, uomini per bene che tanto hanno fatto alle loro comunità.

Mauro

Anonymous said...

Lanfranco sei un pirla.

Anonymous said...

Ma lo sai che sei un pirla?

Anonymous said...

non capisco perchè ogni volta che si parli di hitler si deve arrivare a parlare del duce... se ben sapete mussolini non godeva di tanta simpatia nei confronti dei tedeschi la quale per colpa del nazismo e dei tedeschi abbiamo perso tutto mussolini ha fatto delle scelte ma bisogna vedere il motivo e la ragione di queste scelte in pratica non paragonate hitler a mussolini. Hitler credeva in cose la quale erano tutto il suo contrario di essere e di razza un uomo cosi come si può giudicare ??? PAZZO..

Anonymous said...

lanfranco tirati insieme

Unknown said...

Se tu sei un giornalista allora nella vita potrò davvero diventare qualcuno. Squallido