«Berlusconi non tollera i giornalisti che gli fanno domande scomode. Ma con me fa il simpatico». Confessioni di una reporter aggressiva. «Per obbligo professionale»
di Mauro Suttora
Roma, 19 agosto 2009
Pronto, Telefono Azzurro? Come i bimbi rom e i testimoni di Geova, anche Mariella Venditti a sei anni veniva spedita di casa in casa a chieder soldi.
«Ogni domenica tutti noi, buoni comunisti, vendevamo porta a porta L’Unità, il quotidiano del partito», ricorda la giornalista di punta del Tg3. Suo padre Renato (che ha appena scritto il libro La cricca sulla sua famiglia antifascista) all’Unità ci lavorava da giornalista. Anche la mamma era impegnata a tempo pieno nel Pci.
Quindi, oggi che Silvio Berlusconi attacca la Rai perché critica il (suo) governo nonostante sia servizio pubblico, nessuno più di lei, rossa perfino di capelli e con casa nel quartiere popolare di Trastevere, è il simbolo di ciò che il premier aborre.
Dieci anni di convivenza
«È da dieci anni che seguo Berlusconi in tutte le sue conferenze stampa in Italia e nel mondo. Quando alzo la mano per fare una domanda lui ormai avverte il suo vicino, quasi a scusarsi in anticipo. Con Tony Blair disse “C’è Venditti, siamo fritti“, mentre a Chirac spiegò che sono una “birichina“».
Eppure, come a volte accade (e spesso con il seduttore Berlusconi, se il sedotto acconsente), il confine fra odio e amore è sottile.
«Ormai i nostri sono siparietti: lui sa che le mie domande sono sempre scomode, quindi sospira e cerca di liquidarmi con una delle sue battute».
Non sempre ci riesce: «A volte perde le staffe, come quando arrivò a piazza del Popolo per un comizio e io gli chiesi a bruciapelo della candidatura di Ciarrapico, fascista orgoglioso. Anche in questi ultimi mesi lo vedo nervoso, a causa delle questioni di minorenni e prostitute che lo tormentano...»
Per dieci giorni al mese la Venditti (nessuna parentela con il cantante Antonello) conduce il Tg3 delle 14 e 20. Gli altri venti giorni fa la «berlusconologa», seguendo il premier nei suoi spostamenti. La consuetudine quotidiana ha creato amicizie fra Berlusconi e i giornalisti a lui addetti: uno di loro, Augusto Minzolini della Stampa, è stato appena nominato direttore del Tg1: «È un rischio che corrono tutti tranne me», scherza la Venditti.
La quale condivide con il presidente del Consiglio la simpatia del carattere. Nella vita privata si definisce «ex convivente impegnata». Figurarsi se a sinistra poteva mancare l’«impegno».
Dovere di essere scomodi
In politica, dopo la prima tessera da «pioniera Pci» a dodici anni, oggi si dichiara «di sinistra ma senza partito». Alle accuse di Berlusconi al Tg3 risponde: «I giornalisti hanno il dovere di fare domande sgradite, la nostra lingua deve battere dove il dente duole».
Anche i giornalisti di sinistra con i politici di sinistra?
«Certo. Prodi una volta mi mandò a quel paese con un gesto, senza neppure rispondermi. E Rutelli mi disse: “Questa domanda non me la puoi fare“. Ma scherziamo! Perciò preferisco occuparmi dei politici della parrocchia opposta: almeno non si aspettano acquiescenza».
Durante un viaggio in Slovenia Berlusconi criticò semiserio il vestito della Venditti: «Signora del soviet, almeno all’estero si vesta meglio».
«Avevo un colbacco e un cappotto di caprone, in effetti», ammette lei. «Ma ormai gli leggo nel pensiero. Quando con Rasmussen cominciò a dire ch’era un bell’uomo, pensai: “Vedi un po' che ora tira fuori le accuse di tradimento a sua moglie Veronica con Cacciari. E infatti fu così».
Ma in privato la «bestia rossa» di Berlusconi è una romanticona: «Mi piacciono solo i film a lieto fine». Scommettiamo che prima o poi, pure con Silvio?...
4 comments:
Sono molti quelli di sinistra a dirsi senza partito.
Il fatto è che "je rode" ammettere che oggi la sinistra è Berlusconi.
http://www.youtube.com/watch?v=GSKkNiu-m6Y
"oggi la sinistra è Berlusconi."
Tesi interessante :-). Possiamo discutere sempre di razzismo comunque. Viva l'autogestione.
se la venditti è una giornalista agressiva...del tipo come sta prsidente? che ne pensa di di pietro?-di pietro sempre in mezzo...bohhh!!!e poi continua la nostra pionera...ha il dente rotto signor presidente?c'è libertà di stampa in italia?...il nostro indescrivibile premier non tollera
come ben si sa la minima domanda critica subito taccia tutti di essere comunisti...così la ve
nditti o del nulla da domandare si adegua...è ovvio sono un comunista
Sono capitato su questo blog casualmente e devo dire che l'articolo inizia nel peggiore dei modi. Se fossi in lei, cercherei di documentarmi un po' meglio sul telefono azzurro.
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