Donne, champagne, manette
Cecchi Gori in galera. il nuovo capitolo di un' odissea senza fine
Il re del cinema e della bella vita è finito per la quarta volta agli arresti. I magistrati lo torchiano, le sue "ex" lo difendono, lui disperato dice: "E ora fatemi morire !"
di Mauro Suttora
Roma, 18 giugno 2008
E quattro. È la quarta volta che i poliziotti piombano nel suo appartamento di palazzo Borghese, uno dei più maestosi di Roma. Questa volta, però, accanto a Vittorio Cecchi Gori non c'era Valeria Marini. La prima volta, nel luglio 2001, la perquisizione fu tragicomica. La coppia fu sorpresa nell' intimità. Poi le forze dell' ordine scoprirono della cocaina, ma lui si difese: "È zafferano". Stessa scena qualche mese dopo, sempre in vestaglia: l' irruzione era per un' indagine su un presunto voto di scambio (Cecchi Gori era stato candidato per l' Ulivo ad Acireale). Terzo arresto, sempre in pigiama, nell' ottobre 2002, per il fallimento della Fiorentina: quella volta però Vittorio oppose una fiera resistenza, e per più di due ore non fece aprire il portone ai domestici filippini.
Ora Cecchi Gori è rimasto solo. Nonostante il tourbillon di donne di cui si circonda, non ha più una relazione fissa da quando a gennaio è finita, dopo due anni, l' ultima storia con l' attrice Mara Meis. Con la quale però è rimasto in buoni rapporti. Come con tutte le sue ex, cosicché ogni tanto esce una foto annunciante improbabili revival anche con Rita Rusic e la Marini. "Non riesco a capire l' accanimento dei magistrati contro Vittorio", ci dice Mara Meis. "Lui è un uomo buono. Se ha avuto problemi, sono stati causati dalla sua ingenuità. Ma lui è uno che come produttore ha vinto tre Oscar, ha dato lustro all' Italia in tutto il mondo. Perché lo trattano così ?"
Il problema è il fallimento della sua società, la Finmavi, con debiti per centinaia di milioni di euro che hanno lasciato insoddisfatti decine di creditori. Quello dei Cecchi Gori era un impero da mille miliardi. Ma ormai gli hanno tolto quasi tutto. Ha perso la Fiorentina, che con lui attraversò il periodo d' oro di Batistuta. Lo hanno spossessato di Telemontecarlo (l' odierna La7), per la quale aveva grandi progetti: sognava di trasformarla nel terzo polo televisivo, che facesse concorrenza vera a Rai e Mediaset.
Gli hanno tolto la catena delle sale di cinema, dove la famosa sigla "Mario e Vittorio Cecchi Gori Group" ha fatto divertire e sognare milioni d' italiani. Il Postino, La vita è bella, Mediterraneo sono gli Oscar, ma i campioni d' incasso sono tanti, dai film di Verdone a quelli di Pieraccioni, fino ai lavori di qualità come Canone inverso. "Possono togliermi tutto, ma non impedirmi di lavorare", diceva lui, fino a pochi giorni fa. Con quel suo carattere fumantino e sempre un po' aggressivo che probabilmente lo ha messo in urto con qualche pubblico ministero.
E così, dopo anni di forzata stasi, settimane e mesi passati con gli avvocati a studiare le carte di processi e ricorsi, in gennaio per Vittorio era arrivato il momento della rivincita. Serata di gala nella sala privata di proiezione a palazzo Borghese per l' anteprima del nuovo film suo e di Rita Rusic: Scusa ma ti chiamo amore. Debutto alla regia di Federico Moccia, protagonisti Raoul Bova e Michela Quattrociocche. Perché in questi anni Cecchi Gori, nonostante le traversie giudiziarie, ha continuato a ricevere ospiti nel suo palazzo come sempre, ed è stato un anfitrione generoso. Alle anteprime di film come Scoop di Woody Allen o Flags of our Fathers di Clint Eastwood hanno partecipato personaggi come Lamberto Dini, Antonio Di Pietro, Claudio Martelli, Giovanni Minoli, Barbara Palombelli, Mara Venier. Anche questa volta Cecchi Gori ha fatto centro: comprò i diritti di Scusa ma ti chiamo amore quando Moccia non aveva ancora scritto il libro. E il film è diventato il maggiore incasso italiano del 2008: 14 milioni, quasi il triplo di Caos calmo con Nanni Moretti.
Proprio questo successo ha irritato qualche grande creditore del fallimento Cecchi Gori: i magistrati ora gli imputano di avere distratto fondi che avrebbero dovuto rimanere nella sua vecchia società a garanzia dei debiti, per crearne un' altra nuova con la quale è stato prodotto il film. Insomma, paradossalmente Vittorio è finito di nuovo a Regina Coeli perché è stato troppo bravo a fare il suo lavoro. Cioè a produrre film. Accanto, professionalmente, gli è rimasta Rita Rusic, 48 anni. Che gli ha subito espresso solidarietà e dolore dopo l' incarcerazione. In effetti, con tanti grandi imprenditori incriminati e condannati, i quali però continuano indisturbati a lavorare e a essere riveriti, non si capisce perché il povero Cecchi Gori, se proprio doveva essere arrestato, non abbia potuto ottenere almeno i domiciliari. Infatti, anche ammettendo che abbia continuato a (cercare di) truffare i creditori, non sussisteva la necessità del carcere per rischio di fuga, o di reiterazione del reato, o di particolare odiosità dello stesso.
"Mi voglio ammazzare, praticatemi l' eutanasia", ha detto disperato Vittorio appena messo piede in cella. Il produttore anche quest' estate, se e quando i magistrati glielo permetteranno, passerà metà del tempo nella sua bella villa di Sabaudia (Latina), l' unico possedimento che gli è rimasto oltre alla casa ufficio di palazzo Borghese e quella da dividere a metà con l'ex moglie Rita Rusic, dalla quale ha divorziato nel 2000 e litigato per anni prima di mettersi d' accordo su una cifra. All' inizio, infatti, lei aveva chiesto la pazzesca cifra di 2.300 miliardi di lire per sé e i due figli Vittoria e Mario. Alla fine si era accontentata di un mensile di 50 milioni (di lire).
E pensare che ci fu un periodo, verso il 1994, in cui Cecchi Gori junior, subito dopo la morte del padre Mario che aveva pazientemente costruito l' impero, sembrava potesse addirittura rivaleggiare con Berlusconi. Silvio scendeva in politica ? Anche lui, nel Partito popolare: eletto nel ' 94, e ancora due anni dopo. Silvio si dava al cinema ? All' inizio era alleato con Cecchi Gori nella società Penta. E sia nella distribuzione sia nella produzione, per anni ha vinto Vittorio. Silvio aveva tre tv ? E Vittorio nel ' 95 comprò dai brasiliani Telemontecarlo. Perfino nel calcio, in seguito, sono stati rivali. Ma ora Berlusconi è a palazzo Chigi. Mentre, tre isolati più a nord, il palazzo Borghese di Cecchi Gori sembra diventato il tiro al bersaglio preferito della procura di Roma.
Mauro Suttora
18 comments:
Sinceramente non riesco a capire se anche tu abbia avuto un love story con Cecchi Gori visto che ne parli bene come la Meis e come la Marini. Sarai stato uno dei suoi ultimi amanti........
"Insomma, paradossalmente Vittorio è finito di nuovo a Regina Coeli perché è stato troppo bravo a fare il suo lavoro. Cioè a produrre film".
non sei un garantista?
butti uno a regina coeli per mezzo mese invece di dargli i domiciliari perche' hai paura che scappi? che reiteri? per l'odiosita' del crimine commesso? perche' e' pericoloso?
certo, cecchi gori non si chiama berlusconi. ne' tronchetti, geronzi, agnelli o de benedetti...
Caro Mauro, io spero che Cecchi Gori esca subito dai suoi guai giudiziari. Non conosco bene la vicenda. Ma so che non potevi scrivere altrimenti perchè Cecchi Gori è amico di tante persone influenti che ti stanno a cuore e che sono determinanti per il tuo giornalismo. Quindi onore a Cecchi Gori e alla sua vicenda personale. Nulla contro il povero Cecchi che al tuo settimanale ha concesso in passato un'esclusiva con tanto di foto con la Meis. Era possibile parlare male di lui o fare un articolo più pungente? No perchè non si chiama Berlusconi. E poi scrivi su "Oggi" che occulta le foto dei mignottari del centrosinistra e poi entra nei giardini di Arcore per fare i finti spot.
Quindi troverai sempre in me un esponente del comitato a favore del povero Cecchi Gori. Ma per favore risparmiaci le tue ruffianate finto-garantiste visto che ogni giorno infarcisci i tuoi articoli di imprecisioni anche ai danni di Radio Radicale.
Alla prossima.........
scrivi: "non potevi scrivere altrimenti perchè Cecchi Gori è amico di tante persone influenti che ti stanno a cuore e che sono determinanti per il tuo giornalismo"
non mi sta a cuore nessuno e nessuno e' "determinante per il mio giornalismo". Le "persone influenti" che ho nominato nell'articolo non sono amiche mie, ma evidentemente neppure di Cecchi, visto che andavano alle sue feste ma non stanno facendo nulla per fargli avere i domiciliari.
Sulla tua Radio radicale ho scritto cose esatte, anche se non gradite.
Ho preso pubblicamente le distanze da direttore e editore di Oggi sulla vicenda Sircana (che tu definisci "mignottaro")
Ah, e ruffiana sara' tua sorella...
Non dire la "tua" radio perchè è ancle la Radio di Suttora che mi ha detto che avrebbe pagato un abbonamento per farla vivere. Inoltre Giaccio e D'Agostino sono vicini della villa di Cecchi Gori come hai scritto. Mi sembra difficile da dire che non siano amici visto che sono piombati con disinvoltura nel pieno del megaservizio dello scorso anno e sul quale Cecchi Gori vi aveva dato l'esclusiva. Su Radio Radicale hai detto delle cose false in quanto hai detto che lo scorso novembre la radio aveva ricevuto il finanziamento per trasmettere le trasmissioni di Camera e Senato e lo avevi collegato alle vicende di Juri Maria Prado e di De Marchi citando dei presunti maligni. E' chiaro che l'unico maligno in questione eri tu. Inoltre sei intervenuto nel forum di Radicali italiani attribuendo ad un intervista di una nostra collega un significato che non aveva mai avuto. E,infine, vorrei vederti garantista nei confronti di alti. Hai detto che Ricucci "è un truffatore per miliardi" (Giovedì 3 maggio - 18.49 forum radicali.it). Dov'è la prova della truffa e in cosa è diverso da Cecchi Gori Ricucci? Non è vero che hai criticato "Oggi" per le foto di Sircana in quanto (il 17 aprile del 2007 17.59) hai scritto sul forum dei radicali che il direttore di Oggi ti aveva convinto della differenza dello scoop su Sircana da quello su Berlusconi. Guarda, mi fermo qui.........
(Aggiunta) Il finanziamento citato nell'intervento precedente era stato concesso un anno prima rispetto al periodo citato da Suttora.
(risposta corretta)
Non dire la "tua" ("Mia") radio perchè è anche la Radio di Suttora che mi ha detto che avrebbe pagato un abbonamento per farla vivere. Lo hai scritto anche qui. Ma per tornare all'articolo su Cecchi Gori, ti ricordo che Giaccio e D'Agostino sono vicini della villa di Cecchi Gori, come hai scritto. Quindi mi sembra poco credibile definirli degli estranei. Mi sembra difficile da dire che non siano amici del produttore visto che sono piombati con disinvoltura nel pieno del megaservizio dello scorso anno e sul quale Cecchi Gori vi aveva dato l'esclusiva. Su "Radio Radicale" hai detto delle cose false in quanto hai detto che lo scorso novembre la radio aveva ricevuto il finanziamento per trasmettere le trasmissioni di Camera e Senato e lo avevi collegato alle vicende di Juri Maria Prado e di De Marchi citando dei presunti "maligni". E' chiaro che l'unico maligno in questione eri tu visto che hai posticipato il finaziamento che era stato concesso nel 2006 e non nel 2007. Inoltre sei intervenuto nel forum di Radicali italiani attribuendo ad un intervista di una nostra collega un significato che non aveva mai avuto. E,infine, vorrei vederti garantista nei confronti di altri. Hai detto che Ricucci "è un truffatore per miliardi" (Giovedì 3 maggio - 18.49 forum radicali.it). Dov'è la prova della truffa e in cosa è diverso da Cecchi Gori Ricucci? Non è vero che hai criticato "Oggi" per le foto di Sircana in quanto (il 17 aprile del 2007 17.59) hai scritto sul forum dei radicali che il direttore di "Oggi" ti aveva convinto della differenza dello scoop su Sircana da quello su Berlusconi. Guarda, mi fermo qui.........Per quanto riguarda l'accusa di ruffiano da rivolgere a mia sorella lo farò senz'altro in qualità di figlio unico. "No sex for Cecchi Gori".....
ti ringrazio per la costante anche se un po' asfissiante attenzione.
attento a non scivolare dal ruolo di pittima a quello di piattola...
su radio radicale: prodi vi ha dato 30 milioni di euro per tre anni nel novembre 2006, e non nel novembre 2006?
Io so solo che sono stati stanziati piu' o meno di nascosto, con un emendamento nel peggior stile dei clientes avellinesi, con la finanziaria 2007.
Comunque mi dispiace per voi: vuol dire che i $$$ finiranno alla fine dell'anno prossimo invece che nel 2010.
Quindi c'e' tempo per preparare una bella campagna di sottoscrizioni, abbonamenti e autofinanziamento, invece di fare i parastatali
parassiti e paraqualcos'altro
quanto a cecchi e ricucci, che dirti?
sono esausto per il tuo arrampicarti sugli specchi, posso solo confidarti che ho scritto l'articolo su cecchi solo perche' me l'hanno chiesto, e non penso sia particolarmente in suo favore visto che rammento tutti i suoi guai, anche quelli con lo zafferano
di ricucci e coppola non so nulla, so solo che hanno la faccia come il culo (ma anche cecchi non e' che scherzi, quanto a fisiognomica)
Mauro, non so quanto paghi Palazzolo per farti tanta pubblicità, ma mi duole informarvi che non funziona: il tuo pagerank è a malapena scattato a 4 con l'authority ferma a dieci. quanto a Palazzolo, 0+0=0
Nel forum di Radicali.it ho articolato la mia risposta con alcune evidenziature in rosso. Qui sotto vi riporto quello che ho scritto. Potete consultaare il thread "Tre punti di Suttora".....
"Come vedete, sbagli di anno a parte sottolineati in rosso, Suttora non è ancora molto chiaro. Nel suo articolo Suttora si è riferito alla finanziaria del 2008, citando un emendamento del novembre del 2007 (anche qui sottolineato in rosso la parte citata). Se Suttora ha questo emendamento per il 2008 lo tiri fuori. Siamo qui disponibili a vederlo.
Altrimenti ammetti l'errore e fai la rettifica. Comunque la tua ammissione di errore mi sembra abbastanza chiara. Quanto ai "parastatali", mi chiedo perchè perdi tanto tempo ad ascoltare i parastatali. Noi facciamo un'informazione con i controcazzi e tu la stai sempre ad ascoltare. Siamo fortunati perchè non siamo costretti a fare su ordinazione gli articoli su Cecchi Gori e poi a sfogarci contro Ricucci. Inoltre, visto che ci dai anche dei parastatali, vorrei che trovassi il medesimo coraggio anche di dire queste cose a Carmen Lasorella quando la intervisti nei prati di villa Borghese mentre cavalca il suo cavallo bianco.
Detto questo ringraziali i parastatali altrimenti la tua produzione pubblicistica su "Libero" sarebbe dimezzata tristemente se ci aggiungiamo gli articoli della serie "No sex in the city". Un'ultima cosa. Io posso esprimere il mio diritto di critica anche nel tuo blog tanto quanto lo fai tu con la Radio nel forum dei radicali. Il mio diritto di critica non può avere il contatore mentre il tuo può essere illimitato. Saluti".
Lanfranco Palazzolo.
bagatin,che sono l'authority e il pagerank?
cara piattola, tu scrivi:
"Siamo fortunati perchè non siamo costretti a fare su ordinazione gli articoli su Cecchi Gori"
se tu avessi mai lavorato in un giornale vero, e non in organi di partito, sapresti che gli articoli che si scrivono derivano solo in parte da proposte del singolo giornalista.
nel mondo vero, quello dei giornali che si vendono nel libero mercato, dobbiamo ingegnarci per immaginare che cosa possa interessare chi ci compra tirando fuori uno o due euro.
Io, per esempio, domenica intervistero' delle ragazze che vanno alle olimpiadi per la ginnastica ritmica. Puoi immaginare il mio interesse. Ma sicuramente fa bene il direttore di Oggi a soddisfare la curiosità dei lettori appassionati di ginnastica
non ho mai detto che radio radicale fa schifo. E' ottima, quindi la ascolto. Di piu': commento quel che mi piace e quel che no. Pero' e' parastatale. Pazienza
Caro Suttora, da parastatale ti confido che anche io ho lavorato in giornali ed agenzie di stampa. Se sei felice a lavorare con "Oggi" buon per te. Ma cerca almeno di riconoscere che il tuo è un giornalismo di serie B. Ti rivolgerai senza dubbio a chi ti compra il giornale, ma sarai sempre costretto a fare degli articoli nei quali la realtà è annacquata e tu sarai sempre costretto a fare un giornalismo da "telefoni bianchi". Allora tienti il tuo giornalismo dove sei costretto a parlare della Birmania con Carmen Lasorella nella settimana del ciclone Nargis e poi a piazzare le foto della giornalista che volteggia con il suo cavallo a villa Borghese; a far credere che il ministro comunista Bersani si intrattiene con una famiglia tipo romana e invece si tratta della nobiltà filovaticana; a intervistare pacifisti che addestrano i marines; a spostare la data della vittoria di Obama per farla coincidere con la morte di BOBBE Kennedy; ad attribuire a Mussolini la nascita della Mostra del cinema di Venezia (non è vero!); a prendere le fonti su Wikipedia dopo un viaggio intercontinentale da inviato.........
Ecco, se questo deve essere il giornalismo di mercato, quello che vuoi fare tu, fallo! Ma non venirci a dire come devono essere fatte le cose. Il giornalismo da telefoni bianchi che fai tu non ci interessa. Meglio essere "parastatali" ed intelligenti che privati e conformisti per acchiappare i soldi del dentista che ti mette il settimanale in sala d'attesa..............
caro parastatale, in quali giornali e agenzie di stampa hai lavorato, e con quale qualifica?
Tutto quello che stai scrivendo e' o falso o irrilevante, ma non ho tempo di risponderti su ogni punto.
Poiche' comunque stai continuando a insultare e calunniare una persona terza (il signor Sacchetti, da me intervistato su Oggi assieme al ministro Bersani), ti informo che, per quel che te ne puo' importare, sia lui che sua moglie hanno votato Prodi. E' improvvido quindi da parte tua definirlo "nobilta' vaticana".
Quanto all'Oggi "giornale di serie B", le tue farneticazioni sono l'epitome del radicalismo-chic. Anche molti miei colleghi dell'Europeo (giornale di supposta serie A, dove ho lavorato 13 anni) disprezzavano l'Oggi. Fino al giorno in cui l'Europeo ha dovuto chiudere per mancanza di lettori
Per me e' stato un salutare bagno di umilta' (e di contatto con la realta') lavorare all'Oggi, giornale certamente di target popolare e familiare (3,2 milioni di lettori, il giornale piu' diffuso in Italia dopo Sorrisi - che pero' e' una guida tv - la Gazzetta dello Sport - che pero' copre solo lo sport - e il mensile Focus), ma confezionato con grande professionalita'.
Ti ricordo infine che Pannella vinse la campagna sul divorzio grazie al "giornalaccio" Abc, e non all'Espresso.
E non ricordare questo, per un supposto "Pannellografo" come te (i tuoi libri su Pannella), e' gravissimo. Ma forse anche tu sei diventato solo un pezzetto di nomenklatura del sottobosco politico romano
[b][size=24]Ma quella di oggi è stata una giornata di grandi novità. Suttora ci ha spiegato, anzi ha spiegato al sottoscritto parastatale perchè lavora al settimanale "Oggi". Ecco cosa ha scritto l'uomo che definì il Palazzolo un leccaculo: [/size][/b]
[quote]caro parastatale (Palazzolo, ndp)*, in quali giornali e agenzie di stampa hai lavorato, e con quale qualifica?
Tutto quello che stai scrivendo e' o falso o irrilevante, [color=red]ma non ho tempo di risponderti su ogni punto.[/color]
Poiche' comunque stai continuando a insultare e calunniare una persona terza (il signor Sacchetti, da me intervistato su Oggi assieme al ministro Bersani), ti informo che, per quel che te ne puo' importare, [color=red]sia lui che sua moglie hanno votato Prodi. E' improvvido quindi da parte tua definirlo "nobilta' vaticana".[/color]
Quanto all'Oggi "giornale di serie B", le tue farneticazioni sono l'epitome del radicalismo-chic. Anche molti miei colleghi dell'Europeo (giornale di supposta serie A, dove ho lavorato 13 anni) disprezzavano l'Oggi. Fino al giorno in cui l'Europeo ha dovuto chiudere per mancanza di lettori
Per me e' stato un salutare bagno di umilta' (e di contatto con la realta') lavorare all'Oggi, giornale certamente di target popolare e familiare (3,2 milioni di lettori, il giornale piu' diffuso in Italia dopo Sorrisi - che pero' e' una guida tv - la Gazzetta dello Sport - che pero' copre solo lo sport - e il mensile Focus), ma confezionato con grande professionalita'.
[color=green]Ti ricordo infine che Pannella vinse la campagna sul divorzio grazie al "giornalaccio" Abc, e non all'Espresso.[/color]
E non ricordare questo, per un supposto "Pannellografo" come te (i tuoi libri su Pannella), e' gravissimo. Ma forse anche tu sei diventato solo un [color=red]pezzetto di nomenklatura del sottobosco politico romano[/color]
Monday, June 23, 2008 3:48:00 AM PDT[/quote]
*Ndp Nota di Palazzolo
Ringrazio Suttora per la risposta. Tengo a precisare alcune cose. Non ho mai definito "ABC" un settimanale di Serie B. Anche perchè ABC non si preoccupava di mistificare la realtà delle cose come fanno altri periodici. E me ne guarderei dal fare un paragone del genere. A meno che io non abbia scritto il contrario. Ma dubito che troverai una cosa del genere. Quindi il paragone tra ABC con il settimanale "OGGI" non l'ho mai fatto e sinceramente non capisco come tu abbia potuto fare questo abbinamento. Inoltre non mi sono mai definito un "pannellografo". Non sono in grado di farlo perchè forse non ne ho le capacità. Ci sono altre persone che sono più brave di me in questo. Tu sei una di queste. A me non interessa il tuo bagno di umiltà su "Oggi". Però, se devo fare una comparazione tra le critiche che formuli nei confronti della Radio e quello che fai ad "Oggi" quello che se la passa male sei tu per la semplice ragione che io non sono costretto ad edulcorare la realtà con omissioni e cose che non hanno alcun contatto con la realtà. Io mi preoccupo di fare cronaca politica ogni giorno. Ti ricordo che una volta mi hai definito come il tuo giornalista preferito alla radio.
Non mi dire che apprezzi i giornalisti del sottobosco politico.........
Per quanto riguarda il marchese Sacchetti non voglio entrare in questa pagina di giornalismo. Io non posso in qualità di giornalista da sottobosco di regime. Ti lascio qui sotto la citazione di un articolo di Gianni Pennacchi, pubblicato su "Il Giornale" del 28 febbraio scorso. Ti ricordo che l'articolo è stato schedato nell'archivio di radicali.it in questo indirizzo
[url]http://www.radicali.it/view.php?id=117498[/url]:
[size=18][color=red]"Ma la vera ghiottoneria s’è palesata per merito di Dagospia, che ha rovinato la cenetta di Bersani tramutando l’edificante recita parrocchiale (o da Casa del popolo, se preferite) in pochade che seppellisce nel ridicolo attori e regista, il ministro e il settimanale organizzatore. Sì, perché «la famiglia Sacchetti che abita in un palazzo di Roma nel rione Monti», non è poi tanto comune, con problemi normali come la maggioranza delle famiglie italiane. Trattasi del marchese Sacchetti, famiglia nobiliare tra le più celebri e ricche dell’aristocrazia romana e italiana, vicina al Sacro Soglio, usa a frequentare i reali d’Inghilterra e quelli di Spagna.
Alla faccia di una semplice famiglia del ceto medio! Possibile che al direttore di Oggi siano sfuggiti i particolari del sangue e del censo? Oddio, è lo stesso direttore che aveva comprato a caro prezzo le famose foto di Silvio Sircana, il portavoce del premier dimissionato, per tenersele nel cassetto. Ma Bersani, sempre attento e preciso nel suo muoversi, non si è informato sulla qualità sociale della tavola che gli veniva imbandita? «Chi fa il mio mestiere deve rischiare di essere impopolare», sentenzia improvvido il ministro in questa cena delle beffe.
L’autore del servizio ha già scritto a Roberto D’Agostino una lettera piccata, ribadendo come «la famiglia Sacchetti che ci ha aperto la sua casa a Roma non abita nel palazzo di famiglia in via Giulia, ma in un normale appartamento di un anonimo palazzo umbertino di via Nazionale». Se vi sembra normale e anonima via Nazionale... Certo, via Giulia è ancor più prestigiosa, ma il marchesino Giovanni Battista (52 anni, professione pittore) ha dovuto «trasferirsi» coi suoi per frizioni con l’attuale moglie del marchese padre Giulio, nobiluomo di Sua Santità etc etc. Prima o poi anche Giovanni Battista dei marchesi Sacchetti tornerà nella magione di famiglia, che Dagospia illustra così: «Il più grande palazzo di via Giulia, progettato dal Sangallo come propria dimora, alla sua morte venne venduto dagli eredi al cardinal Ricci e poi ingrandito dall’architetto Nanni di Baccio Bigio. Ne ’600 fu acquistato dai marchesi Sacchetti, antica nobile famiglia di origine fiorentina, che ancora vi risiedono». Nobile e antica davvero, i Sacchetti son citati nella Divina Commedia, canto 16° del Paradiso. Il palazzo di via Giulia è «scrigno di affreschi di grandissimi artisti barocchi come Filippo Salviati e Pietro da Cortona e di quadri e mobili antichi di raro pregio». Questo virgolettato è tratto dal sito internet del marchesino Giovanni - l’anfitrione che coi suoi cari e Bersani ha discusso di «lavoro, tasse, stipendi, carovita: i temi che davvero stanno a cuore ai cittadini» comuni -, il quale così racconta il suo mestiere di vivere: «Da sempre pittore nell’animo, Sacchetti ha frequentato il liceo classico e dopo un tentativo di studi economici ha deciso di seguire la vocazione che fin da bambino lo portava a “schizzare” figurette di animali o paesaggi sul primo foglio di carta a portata di mano. La pittura ad acquerello è venuta dopo, quasi per scherzo». A differenza del giornalista di Oggi, il marchese pittore, pur temporaneamente «in esilio», non nasconde di vivere «a Roma sul Quirinale».[/color][/size]
ti ho gia' detto che Pennacchi del Giornale ha dovuto scusarsi con Sacchetti per quell'articolo, ammettendone le falsita'. Sacchetti ha pessimi rapporti col padre, non vive a palazzo Sacchetti.
Ti ripregherei quindi di non insistere su Sacchetti, che e' una persona mite e per bene (cosa rara, fra la cosiddetta "nobilta' romana"): rompi pure le balle a me, ma lascia stare terze persone
per quel che riguarda il "contatto con la realtà", pensi che i politici cui porgi il microfono ne abbiano molto? sai bene tu per primo che la politica italiana e' fatta di balletti di bisanzio.
ti rinnovo la mia stima per riuscire a rendere commestibile il letamaio...
ABC era considerato di serie C
Veramente a me non frega molto dei Sacchetti. Il mio interesse è un altro. Se avessi risposto prima....Perchè non hai fatto alcun riferimento al suo titolo nobiliare nell'articolo? Vorrei sapere come il settimanale ha scelto quella famiglia. Sacchetti non c'entra proprio niente. Mi interessa sapere perchè si è omesso questo particolare. Altrimenti non se ne sarebbe parlato così tanto visto che la cenetta si è svolta in piena campagna elettorale. Per quanto riguarda i parlamentari sai benissimo che loro rappresentano qualcosa e decidono quello che ci interessa. Non credo che questo possa essere spiegato e chiarito come è accaduto nella tavola rotonda del ministro Bersani, che nell'intervista dice di essere contro i privilegi e poi con chi va a cena.......?! Attendo con speranza una risposta. Domani aggiungo il resto e lo posto anche altrove. Sono troppo stanco................zzzzzzz. Mi lasci l'indirizzo o una traccia delle scuse di Pennacchi? Grazie.
pennacchi si è scusato al telefono con la signora sacchetti per quel suo articolo. Non insistere
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