Corriere della Sera, lunedì 10 giugno 2002, pag. 29
Sezione: SPETTACOLI
Padre Pio sul video sempre vincente tra sacro e profano
di Aldo Grasso
Sarà interessante un giorno capire quanto la tv abbia spinto e accelerato il processo di santificazione del popolarissimo Padre Pio e, viceversa, quanto Padre Pio abbia contribuito alla canonizzazione della tv popolare (le conclusioni non sono in alternativa).
E' un desiderio sorto da una doppia lettura, originata dalle due corpose pagine che Il Foglio di sabato 8 giugno ha dedicato al frate di Pietralcina e dallo speciale «Porta a porta», sempre dedicato al neo santo (Raiuno, sabato, ore 20.50). E' stato uno scontro mediatico. Solo sulla carta stampata è possibile porsi certe domande (come quelle suggerite da [b]Mauro Suttora[/b]) mentre, in video, funziona unicamente il principio d' autorità decretato dallo star system?
Sembrerebbe di sì, visti gli ospiti di Bruno Vespa: Albano, Valeria Marini, Alessandro Greco, Pippo Baudo, Katia Ricciarelli, Enrico Montesano, Giulio Andreotti. Ospiti che sono già un format vivente: è la loro stessa presenza a decretare l' andamento del programma e l' esito della discussione.
Un piccolo esempio per capire: d' un tratto, Andreotti scaglia una delle sue malignità su Padre Gemelli (il frate-psicologo che ha accusato Padre Pio di essere un isterico); collegato da Milano c' è Francesco Alberoni che di Padre Gemelli è stato uno degli allievi prediletti. Vogliamo fargliela una domandina? No, niente.
Certo l' abilità di Vespa sta proprio nel mescolare sapientemente il sacro e il profano: a Pietralcina manda la pia Lorena Bianchetti, in abito da discoteca, e a San Giovanni Rotondo l' inquieta Elisabetta Gardini, con aria da suorina. E' l' abilità di chi sa che la risorsa Padre Pio fa audience e che non è il caso di porsi troppi perché. A meno che, mistero, la tv generalista non sia una forma moderna di stimmate, una prova di umiliazione e di sofferenza cui siamo chiamati.
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