«Mia bisnonna Luisa non si limitò a fondare due grandi
aziende di successo in campi diversissimi fra loro, alimentare e abbigliamento.
Lo fece cent’anni fa, quando le donne stavano in casa e non potevano neanche
votare. E, soprattutto, creò dal nulla i prodotti che vendeva: dal bacio
Perugina alla lana d’angora, dalla caramella Rossana alla banana al
cioccolato».
Otto milioni di italiani (30% di share, solo Don Matteo fa
meglio) sono rimasti incantati dalla fiction tv Luisa Spagnoli. Una specie di
Steve Jobs umbra, inventrice instancabile e donna all’avanguardia. «Amo due
uomini contemporaneamente», osò confessare nella Perugia degli anni Venti,
città provinciale e pettegola: il marito Annibale e l’amante Giovanni Buitoni,
suo socio d’affari. Femminista, sostituì con donne gli operai partiti a
combattere nella Grande guerra. Padrona illuminata, mise l’asilo nido in
fabbrica e scomputava alle dipendenti il tempo dell’allattamento.
Non tutti sanno che ancor oggi la multinazionale della moda
Luisa Spagnoli è gestita da una donna: Nicoletta, bisnipote di Luisa. Che, come
lei, si occupa di tutto: disegna i vestiti, realizza i cataloghi, coordina le
153 boutiques in Italia e le 56 all’estero (da Palo Alto in California alla
Cina, dalle quattro in Iran al Sud Africa).
La intervistiamo dopo che, nella sede storica di Santa Lucia
a Perugia, ha dato personalmente una sistematina al trucco e ai capelli delle
modelle per la prossima collezione invernale: «Come faceva mia bisnonna con i
dolci, pure io non separo la parte creativa da quella commerciale: in azienda
ho iniziato come disegnatrice, ma ora controllo ogni settimana i dati delle
vendite per regolarmi sui gusti del pubblico».
Quel che Nicoletta non dice, è che da laureata in farmacia
era andata negli Usa per un dottorato. Ma a trent’anni, nel 1986, si accollò la
gestione dell’azienda di famiglia (che oggi fattura 126 milioni con 800
dipendenti) perché il padre Lino, che fu anche presidente del Perugia calcio,
morì a soli 58 anni, come Luisa.
Sua sorella Carla si era sposata e trasferita a Como con
figli, il fratello ora ha interessi differenti. Ecco quindi un’altra donna
Spagnoli al comando solitario. Due anni fa il debutto del profumo: ovvio, si
chiama Luisa.
«Anche oggi il 90 per cento delle nostre dipendenti sono
donne. Mi piace che, grazie alla bravura dell’attrice Luisa Ranieri, tutta
l’Italia abbia scoperto il genio di bisnonna. Era spregiudicata? Beh, non solo
ebbe due uomini, ma riuscì a farsi amare da entrambi fino all’ultimo».
Mauro Suttora
Oggi, Febbraio 2016