Showing posts with label kim kardashian. Show all posts
Showing posts with label kim kardashian. Show all posts

Wednesday, November 11, 2015

La buffa battaglia dei gender


PRIMA C'ERANO MASCHI, FEMMINE E OMOSEX. POI SONO ARRIVATI BISEX E TRANSEX. ORA I GENERI (ANZI, GENDER) SONO AUMENTATI FINO A 23. CRONACHE DI UNA COMMEDIA

Oggi, 4 novembre 2015

Prima era semplice: c’erano maschi, femmine e omosessuali. Poi sono arrivati gli Lgbt: lesbiche, gay, bisessuali e transessuali. Ora, invece, i generi di sesso si sono moltiplicati e si è arrivati a 23 (l’elenco completo nella pagina seguente). Un’esplosione di definizioni stravaganti e minuziose che, per essere alla moda, bisogna pronunciare in inglese: «gender».

Così abbiamo la coppia di trans-sposini al Grande Fratello (uno ex donna, l’altro ex uomo), il matrimonio triplo fra maschi in Thailandia, quello triplo misto in Brasile, il padre adottivo della modella statunitense Kim Kardashian (quella con un sedere enorme) che prima era un atleta maschio e ora è diventato donna, il "crossdresser" (volgarmente: travestito) milanese, il professore di matematica "intersessuale" a Cervignano del Friuli (Udine).

E così via. Ogni giorno uno «strano ma vero» sempre più originale, per la gioia di giornali e tv. Non è che stiamo esagerando? È soltanto un’invasione mediatica, un’invenzione di stilisti e addetti stampa, esibizionismo, oppure la nostra società sta cambiando a una velocità impensabile?

Fenomeni da baraccone creati apposta?

«Sono fenomeni da baraccone pompati apposta per creare sconcerto e spavento», dice a Oggi Angelo Pezzana, primo gay in Italia a fondare un movimento nel 1971: il Fuori (Fronte unito omosessuale rivoluzionario italiano). «Proprio ora che, ultimi in Europa, stiamo per approvare una legge che riconosce le coppie omosessuali, qualcuno ricorre al solito sesso pruriginoso che attrae, ma allo stesso tempo impaurisce».

Infuria la battaglia politica. A parole tutti dicono di voler legalizzare le coppie gay, ma le resistenze sono molte. A volte cruente, dall’una e dall’altra parte. Per esempio, il cattolico tradizionalista Andrea Aquilino viene espulso dal Movimento 5 stelle dopo che i grillini abbracciano le posizioni più estremiste (adozione libera per i gay).

Oppure i genitori cristiani che in tutta Italia ritirano i figli da scuole pubbliche per evitar loro corsi ambigui che «spingono i ragazzi a ripensare stereotipi e pregiudizi, riscoprendo l’origine androgina dei due sessi».

Si raggiungono vette comiche, come il programma (finanziato con 78mila euro dalla regione Toscana) “Liber* tutt*” di Massa Carrara: con l’asterisco per non discriminare fra maschi e femmine.

«Le nozze gay sono piccolo borghesi»
 
Alcuni conservatori e innovatori rifiutano i luoghi comuni: «Da omosessuale non desidero una famiglia con un altro uomo: è un bisogno piccolo borghese di legittimazione sociale», dice il famoso critico musicale Paolo Isotta.

E la 75enne Germaine Greer, femminista storica: «I trans non sono donne, non basta un’operazione per diventarlo. Il premio “donna dell’anno” a Caitlyn Jenner [il padre della Kardashian, ndr]  è misoginia pura. I trans non sembrano, parlano, né si comportano come donne. Si sentono maltrattati perché dico questo? Anche noi vecchi siamo trattati male. Ma non per questo rinuncio alle mie opinioni». Risultato: censurata e cacciata dall’università inglese di Cardiff.

«Dovremmo riportare tutto alla normalità, senza esagerare», auspica Pezzana. Ma cos’è la normalità? «Guardi, i matrimoni a tre in Brasile o Thailandia giustamente scandalizzano. Ma domando: non è mai esistita la poligamia? Anche da noi, quante persone serie e insospettabili hanno avuto relazioni fisse magari di decenni con una terza persona, amata quanto il proprio coniuge? Se c’è l’amore, c’è tutto».

L’amore vince tutto? Facile dirlo

Omnia vincit amor? Da noi, forse. Ma in molti Paesi islamici, altro che gender: gay impiccati, adultere lapidate. Certe nostre battaglie culturali appaiono grottesche rispetto al resto del mondo. Esempio: ci sentiamo moderni perché siamo politicamente corretti e diciamo «sessista». Nuova parola per il solito, vecchio maschilismo.


Ora i generi sono diventati 23

L’anno scorso Facebook aveva introdotto molte opzioni per definire il genere sessuale nelle pagine personali del suo miliardo di utenti in tutto il mondo. Quest’anno ha tolto le scelte predefinite: ognuno può scrivere quel che vuole.

Si è così scatenata la creatività. Oltre ai maschi e alle femmine, ora ci sono omosessuali, bisessuali, transgender, trans, transessuali, intersex, androgini, agender, crossdresser, drag king, drag queen, genderfluid, genderqueer, intergender, neutrois, pansessuali, pangender, third gender, third sex, sistergirl, brotherboy.

Vi risparmiamo le spiegazioni. I “neutrois”, per esempio, sono androgini che non si sentono né maschi né femmine, ma neanche omo o bisex. E contrariamente agli agender, che sono felici di considerarsi senza sesso e vogliono rimanere tali, hanno intrapreso un percorso verso una meta diversa. Quale? Mistero. Le sfumature psicologiche sono più numerose di quelle fisiche.
Mauro Suttora