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Wednesday, October 08, 2008

Che abili questi attori disabili

Oggi, 8 ottobre 2008

di Mauro Suttora

«Non ero mai entrato in contatto con disabili prima di questo film. Non ne avevo mai incontrati, né in famiglia né fra amici o conoscenti. Ma sono bastate poche ore per stabilire un rapporto fantastico. Dopo un po’ di tempo non ci si accorge del loro handicap. E il merito è soprattutto loro, perché sono i primi a scherzarci sopra, a prendere tutto con leggerezza, a non lamentarsi, a metterti a tuo agio, ad annullare le differenze».

Alessio Boni, 42 anni, il bello del cinema italiano, ha girato un cortometraggio di dodici minuti con attori disabili: Il Riscatto, regia di Silvia Saraceno, musica di Tony Esposito. Lo ha prodotto l’Accademia Arte nel cuore di Daniela Alleruzzo. Si tratta di una scuola di recitazione, doppiaggio e ballo riservata a persone diversamente abili.

«Inutile girarci attorno», dice Boni, «se un disabile vuole iscriversi a una scuola di arte drammatica non lo prendono, con una scusa o con l’altra. Non per cattiveria, ma funziona così. Perfino i ruoli dei disabili, nei film, vengono affidati ad attori “normali“ che magari fanno figure assurde in carrozzella, perché si capisce chiaramente che non sono abituati. Quindi sono importantissime iniziative come questa. Perché i disabili sono bravi a recitare o a suonare o a cantare esattamente come tutti, e anzi la loro condizione a volte li aiuta a esprimersi con maggiore concentrazione e profondità. Hanno una specie di urgenza interiore...»

Com’è nato il suo coinvolgimento in questo film? «Assolutamente per caso. Ricevo 4-500 mail alla settimana, e anche se non riesco a rispondere cerco di leggerle tutte. Una di queste mi proponeva di girare un corto di Silvia Saraceno con attori non vedenti e paraplegici. Ho subito accettato, anche perché le sfide mi affascinano. E già al primo incontro mi sono sorpreso di come tutti i nostri pregiudizi mentali si appianino nel giro di pochi minuti. Sono stato catapultato in un clima di serenità contagiosa».

Nel film sei ragazzi partono in barca a vela da Civitavecchia, e giunti al largo tirano fuori dalla cabina Boni (che interpreta se stesso) legato e imbavagliato. Vogliono tenerlo prigioniero finché non otterranno un contratto firmato dal produttore della fiction che sta girando Boni. I giovani, in una parodia delle Brigate Rosse, si dichiarano «cellula dell’organizzazione A.A.A., ovvero Azione attori affamati».

Boni appare dapprima incredulo, poi preoccupato. I sequestratori filmano il suo interrogatorio con una videocamera, e per aggiungere veridicità gli dipingono con vernice rossa del sangue sotto l’orecchio, per simulare un taglio del lobo. Nel film che verrà inviato al produttore con le richieste del riscatto non manca l’esposizione di un quotidiano, per provare la data delle riprese.

Infine, con un flashback, gli attori disoccupati si svelano per quello che sono: non soltanto senza lavoro, ma pure disabili. Anche se per tutta la durata del film nessuno se n’era accorto.

«Questo film non è fine a se stesso», spiega la regista Saraceno, «è un pilot che vorrebbe trovare finanziamenti per espandersi e diventare un lungometraggio».

Fra gli attori spicca il non vedente Gerolamo Longo (Gerry): «Quando ci siamo incontrati la prima volta lui mi guardava fisso negli occhi», racconta la Saraceno, «e il suo sguardo era così intenso e preciso che gli ho dovuto domandare: “Ma come fai a sapere esattamente dove sono?”»

Le difficoltà più grosse per le riprese, comunque, non sono arrivate dagli handicap degli attori, ma dalle condizioni del mare: il rollio continuo della barca ha provocato non pochi problemi di stomaco.

Alessio Boni, dopo il grande successo del Caravaggio tv della scorsa stagione con le luci di Vittorio Storaro, è in partenza per New York, dove il 7 ottobre alla Carnegie Hall c’è la prima mondiale della fiction Puccini di cui è protagonista, nel 150° anniversario della nascita del compositore lucchese.

«E poi, dopo cinque anni, torno a teatro con Michela Cescon, Anna Bonaiuto e Silvio Orlando: saremo due coppie di genitori nel Dio della carneficina di Yasmina Reza, per la regia di Roberto Andò. Debuttiamo a gennaio, poi in tournée per tutta l’Italia. Così recupererò il rapporto col pubblico, ma anche con il mio lavoro: al cinema e in tv, infatti, il risultato si vede sullo schermo soltanto dopo un anno. E se Il Riscatto diventerà un lungometraggio, sarò felice di tornare a recitare con questi miei nuovi colleghi, attori disabili».

Mauro Suttora

tabella:

DISABILI IN ITALIA

1.100.000 motorî
(di cui 60.000 in carrozzina)
350.000 vista
800.000 udito
750.000 mentali

3.000.000 TOTALE
(una persona su venti)
di cui 1.000.000 sotto i 64 anni

20.000 nuovi disabili ogni anno per incidenti stradali